Andrea Giuliodori, Founder EfficaceMente
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Questa settimana parliamo di “side hustles” e di come trasformare una passione in una carriera di successo. L’ospite di oggi infatti è riuscito a fare proprio questo, parlo di Andrea Giuliodori, fondatore di Efficacemente, il blog italiano sulla crescita personale, la produttività e la motivazione che ha conquistato migliaia di italiani.
Dopo aver conseguito la laurea in ingegneria all'università di Bologna, Andrea ha inseguito una carriera tradizionale entrando nel mondo della consulenza come Manager in PWC dove è rimasto per ben 7 anni. Ma nonostante il successo e la promettente crescita in azienda, sentiva che quel percorso non era completamente allineato con le sue ambizioni. Decide quindi di investire il suo tempo libero coltivando il forte interesse per il mondo della crescita personale, nato quasi per caso anni prima grazie ad un libro ricevuto in regalo.
Era il 2008, anno di boom dei blog, e Andrea apre Efficacemente. In poco tempo il progetto è cresciuto sempre di più fino a quando da semplice side hustle si è trasformato prima in un'attività redditizia, convincendolo a lasciare il lavoro in consulenza, e poi in una vera e propria azienda. Oggi Andrea vive a Londra ed Efficacemente è nella sua fase di crescita più matura, con un team di talenti che ha l’obiettivo di rendere il progetto sempre più scalabile.
Durante la puntata, abbiamo esplorato anche tanti dei temi che interessano a noi qui su Made IT e di cui Andrea parla da anni su Efficacemente: come trovare la propria strada, come prendere decisioni difficili, le buone abitudini per avere successo (se esistono?), il fallimento e cosa vuol dire “successo”.
TAKE AWAYS
Carriera di Andrea Giuliodori (00:01:11)
Andrea racconta la sua carriera nella consulenza e l'inizio del blog "Efficacemente".
Riflessioni sulle scelte professionali (00:02:21)
Andrea discute le sue ambizioni imprenditoriali e le paure che l'hanno frenato.
Influenza della crescita personale (00:03:10)
Andrea condivide come la crescita personale ha influenzato il suo percorso.
Pressioni sociali e carriera (00:04:59)
Si esplora come le aspettative sociali possono influenzare le scelte di carriera.
Passione per i libri self-help (00:06:26)
Andrea parla della sua fascinazione per i libri di crescita personale e self-help.
Definizione di crescita personale (00:08:48)
Andrea distingue tra la sua visione di crescita personale e quella negativa del self-help.
Importanza della salute mentale (00:09:50)
Si discute dell'importanza della salute mentale per gli imprenditori.
Applicare i consigli dei libri (00:11:57)
Andrea condivide strategie per applicare i consigli letti nei libri di self-help.
Collezionisti di corsi vs. risultati (00:12:08)
Si confrontano due tipi di approcci alla crescita personale: collezionisti di corsi e risultati.
Pratica e concretezza nella crescita (00:13:36)
Andrea sottolinea l'importanza della pratica quotidiana nel percorso di crescita personale.
Definizione personale di successo (00:15:28)
Si discute dell'importanza di definire il proprio successo, al di là dei modelli comuni.
La percezione della crescita personale (00:17:41)
Andrea discute come vedeva il mondo della crescita personale e la sua intenzione di cambiarne la narrazione.
Contenuti del blog (00:19:25)
Si parla della frequenza di pubblicazione degli articoli e delle tematiche trattate nei primi sei mesi.
La fase di side hustle (00:21:08)
Andrea descrive la sua esperienza con il side hustle e il concetto di vitalità nel lavoro.
Il periodo di transizione (00:22:18)
Riflessioni su quanto tempo ha impiegato a lasciare il lavoro per dedicarsi al blog.
Consigli per chi inizia (00:24:38)
Andrea condivide suggerimenti su come gestire un progetto parallelo mentre si lavora a tempo pieno.
L'importanza di testare l'idea (00:25:59)
Si discute dell'importanza di verificare il riscontro di mercato prima di lasciare il lavoro.
Il potenziale del side hustle (00:27:05)
Discussione sull'idea che il side hustle può arricchire la vita senza necessariamente diventare un lavoro principale.
La transizione verso l'imprenditorialità (00:29:39)
Andrea racconta come ha deciso di passare alla fase imprenditoriale con il suo progetto.
I risultati economici (00:31:03)
Si parla del fatturato del blog e del primo prodotto digitale lanciato da Andrea.
La decisione di trasferirsi a Londra (00:33:20)
Andrea spiega la sua scelta di trasferirsi a Londra per opportunità imprenditoriali e personali.
La scelta di Londra (00:34:41)
Andrea parla della sua attrazione per Londra e dell'importanza di nuove esperienze per la sua crescita.
Transizione da hobby a business (00:35:40)
Discussione su come Andrea è passato da un blog a un business a tempo pieno.
Inizio della seconda fase (00:36:04)
Andrea racconta il suo trasferimento a Londra e la creazione di un team di freelance.
Crescita e fatturato (00:37:28)
Descrizione della crescita dell'azienda e del superamento del milione di fatturato nel 2020.
Modello di business (00:38:36)
Andrea spiega come ha definito il modello di business basato su abbonamenti e contenuti premium.
Organizzazione del lavoro (00:41:45)
Andrea condivide come organizza il suo lavoro settimanale e mensile, con focus su prodotto e branding.
Terza fase del business (00:43:20)
Discussione sulla maturità dell'azienda e la creazione di un team di talenti.
Creazione della propria strada (00:47:49)
Andrea offre consigli su come trovare la propria strada e l'importanza di creare opportunità.
Allineamento con le priorità (00:51:32)
Riflessione sull'importanza di allineare le scelte di carriera con le proprie priorità e valori.
La pressione sociale e le scelte difficili (00:52:42)
Discussione sulle pressioni esterne che influenzano le scelte professionali e la difficoltà di seguire il proprio percorso.
Il metodo per prendere decisioni (00:53:50)
Andrea condivide il suo approccio per affrontare decisioni difficili, enfatizzando l'importanza dell'intuito.
Ascoltare il proprio intuito (00:54:04)
Riflessione sull'importanza di integrare razionalità e intuizione nel processo decisionale personale.
Valori e decisioni (00:55:20)
Andrea parla di come i suoi valori influenzano le decisioni e il modello di business del suo progetto.
Difficoltà nel prendere decisioni (00:55:50)
Discussione sulle sfide di mantenere la coerenza tra obiettivi e opportunità che si presentano.
Strategia per eventi e opportunità (00:56:53)
Condivisione di una strategia per valutare la partecipazione a eventi in base all'interesse personale.
Critica alle abitudini di successo (00:57:39)
Riflessione sulle abitudini di produttività e il loro impatto sulla vita quotidiana.
Eccesso di buone abitudini (00:58:13)
Discussione sull'equilibrio necessario nell'adottare buone abitudini senza cadere nell'eccesso.
Svegliarsi presto e produttività (01:00:28)
Analisi del valore di svegliarsi presto e come può influenzare la produttività personale.
Ansia da performance (01:01:22)
Riflessione sull'ansia generata dalla necessità di seguire routine elaborate e consigli di produttività.
Incentivi e disincentivi nel digitale (01:03:31)
Discussione sull'importanza di comprendere gli incentivi dei creatori di contenuti che seguiamo.
Il fallimento nell'imprenditoria (01:04:16)
Riflessione sull'accettazione del fallimento come parte del percorso imprenditoriale e della crescita personale.
Definizione di successo (01:07:55)
Andrea condivide la sua visione di successo, legata a libertà e indipendenza, e la sua evoluzione personale.
La natura umana e il successo (01:10:01)
Discussione sul fatto che nessuno si sente mai completamente soddisfatto dei propri successi.
Mantenere l'ambizione e la gratitudine (01:11:00)
Importanza di essere grati per i traguardi raggiunti mentre si continua a crescere.
L'italianità e la crescita personale (01:11:41)
Riflessione su come la cultura italiana arricchisce il concetto di crescita personale.
TRASCRIZIONE EPISODIO
Camilla Scassellati
00:02:21
Andrea, quando descrivi il tuo percorso professionale, soprattutto quello diciamo degli inizi, lo descrivi come il percorso tipico, nel senso che lo racconto.Ti sei laureato in ingegneria all'Università di Bologna e poi hai iniziato la tua carriera in consulenza da PwC Italia, dove sei rimasto sette anni. Quindi hai fatto proprio tutta la tua carriera, la tua scalata, le varie promozioni, fino a diventare manager. E però allo stesso tempo nella stessa frase ci avevi detto anche che già da diciott'anni in realtà sapevi che avresti voluto avere una cosa tua fare l'imprenditore. Però, nonostante queste tue ambizioni, hai comunque fatto la lunga carriera in consulenza. Secondo te cosa ti ha fermato a non buttarti prima? Hai riflettuto un po su perché non hai provato da subito se una cosa che so che è difficile anche avere rimpianti sui propri percorsi perché tutto ti insegna qualcosa ma hai mai pensato forse l'avrei dovuto fare prima? E perché non l'ho fatto?
Andrea Giuliodori
00:03:10
No, assolutamente. È stato un pensiero che ho avuto per per diversi anni. Tra l'altro a 18 anni in realtà non è che ho avuto questa realizzazione così chiara. Sì farò assolutamente l'imprenditore. A 18 anni ho iniziato ad appassionarmi a certe tematiche legate alla crescita personale e come forse saprete c'è un forte legame tra crescita personale imprenditorialità in generale, anche crescita finanziaria e così via.
Andrea Giuliodori
00:03:37
Quindi esponendomi a quelle tematiche. A 18 anni ho iniziato a maturare, probabilmente anche a livello inconscio, l'idea che prima o poi, in un futuro avrei fatto qualcosa di diverso, però all'epoca non era assolutamente una certezza. Più avanti nel tempo questa idea di intraprendere un mio percorso, di sviluppare un mio progetto c'è stata assolutamente. Quello che mi ha bloccato, mi rendo conto, non è stata tanto la paura ad esempio l'incertezza economica perché forse lo vedremo anche più avanti. Ad un certo punto, grazie al mio progetto, guadagnavo molto di più rispetto a quello che guadagnavo come manager. In realtà era e qui ti fa capire anche quanto può impattare anche l'impressione esterna, le convinzioni e le tue famiglie, le pressioni della tua famiglia. Oggi è molto più facile dire faccio il creator, ho un progetto alternativo, non sei da solo. All'epoca stiamo parlando del 2012 2013. Questo tipo di alternative online digitali non erano così diffuse e sicuramente non erano viste bene. Erano viste come dei giochini. Quindi nel momento in cui hai investito così tanto in un percorso di studi particolarmente complesso in un percorso di carriera che comunque si prospettava anche dei passaggi molto interessanti.
Andrea Giuliodori
00:04:59
Proprio l'altro giorno ho sentito il mio ex capo, il Presidente Bucci, che è stato a visitato un mio amico a Milano che è un famoso cardiologo e gli ha detto ah si, Andrea sarebbe sicuramente diventato partner all'interno di PDB quindi il percorso di carriera anche era molto ben avviato. Quindi in realtà quello che mi ha bloccato all'epoca era la paura di abbandonare un percorso che era socialmente riconosciuto ed accettato per un progetto imprenditoriale online che all'epoca non aveva. Tutto questo riconoscimento, anche da un punto di vista sociale, nonostante da un punto di vista economico in realtà era molto già sbilanciata la situazione Quindi sì, è stato questo l'avrei voluto fare prima sicuramente.
Camilla Scassellati
00:05:45
Il prestigio di una certa carriera e la percezione degli altri, a volte ancora più forte di qualsiasi convinzione interna che possiamo avere a. Soprattutto trovo che sì, là ci sono certi tipi di carriera che in particolare ti tengono un po legata, perché anche il posto dove lavori in sé ti vende un po il sogno che sei nel miglior posto dove puoi essere qualsiasi altra cosa sarebbe meno meno stimolante.
Andrea Giuliodori
00:06:13
E penso che anche è uno dei motivi per cui certe istituzioni riescano ancora ad attrarre dei talenti giovani, pur magari non pagando degli stipendi assurdi soprattutto soprattutto in Italia e.
Camilla Scassellati
00:06:26
E poi c'è detto appunto che la tua passione è sempre stata quella della crescita personale e avevi un po questa, diciamo. Eri molto affascinato da questi libri self-help, quindi guru che ti dicono come vivere la vita, come crescere, come fare questo, dove investire i tuoi soldi. Come mai? Cosa ti interessa in particolare? Cosa ti interessava e ti interessa ancora, perché comunque ne hai fatto il tuo lavoro. Di tutti questi libri self-help che a volte non hanno la migliore reputazione, soprattutto quando uno ne legge in quantità.
Andrea Giuliodori
00:06:57
Ma innanzitutto fare una distinzione. Io mi sono avvicinato a questo mondo a 18 anni, grazie al regalo di un imprenditore, un famoso imprenditore marchigiano, Loccioni si chiama l'azienda. Avevo fatto uno stage di due settimane alla fine del liceo in questa azienda. Alla fine di questo stage l'imprenditore ha regalato a tutti i partecipanti eravamo una ventina, questo libro Come trattare gli altri e farseli amici.
Andrea Giuliodori
00:07:25
E la mia prima reazione leggendo quel titolo è stata ma non mi sembra proprio. Vabbè, vediamo, questa persona è molto in gamba, è molto bravo, ha creato dal nulla un'impresa molto importante. Gli do fiducia, provo ad approfondirlo e penso di essere stato uno dei pochi che poi l'ha letto effettivamente quel libro, Leggendo quel libro. All'epoca io non conoscevo affatto questo mondo, non conoscevo la crescita personale, il miglioramento personale. Leggendo quel libro ho provato questa sensazione di potenzialità leggendo quel libro che è molto più interessante in realtà del titolo ho scoperto tutta una serie di strategie, stratagemmi, modi di pensare e modelli mentali che all'epoca, a 18 anni, mi hanno molto affascinato perché mi hanno fatto dire cavoli se mi impegno, se applico determinate strategie, se pratico determinati comportamenti, posso evolvere in meglio la mia vita. Quindi, ripeto, all'epoca non è che avessi avuto questa fascinazione per questo mondo perché non lo conoscevo affatto. Poi secondo me è molto importante anche distinguere tra quella che è la mia percezione, la mia definizione di crescita personale e quella che è la percezione negativa come giustamente detto Camilla del mondo, self-help eccetera eccetera.
Andrea Giuliodori
00:08:48
Io ho letto tantissimi libri di crescita personale, ma per me Seneca è crescita personale. Per me Nice è crescita personale. Per me ci sono tutta una serie di testi che considero di crescita personale, che non sono i manualetti di self-help. Poi manualetti self-help li ho letti, ne ho letti diversi, dopo che ne hai letti 20 o 30 più o meno dicono tutti la stessa cosa. Oggi preferisco ricerche scientifiche, filosofia, ricerche in ambito del neuroscienze. Ogni tanto mi leggo qualche interessante manuale, ma scritto magari da persone che hanno fatto esperienze di vita veramente interessanti, non dai classici guru. Quindi dipende anche qual è la nostra definizione di crescita personale. Per me è un qualcosa di ben definito, ovvero l'insieme di tutti quegli esperti, studiosi, filosofi che nel corso della storia hanno cercato di capire come migliorare la nostra vita e come raggiungere una soddisfazione, una realizzazione personale, quella per me la crescita personale.
Camilla Scassellati
00:09:50
Questo episodio è sponsorizzato da Serenis. Lo diciamo sempre l'imprenditoria è un percorso fatto di alti e bassi e può essere anche un percorso molto solitario.
Per questo è importante non perdere di vista la propria salute mentale. E lo dice anche Paul Graham, il founder di Y Combinator. I migliori imprenditori sono quelli che si prendono cura di sé. Questo non vale solo per gli imprenditori e le imprenditrici, sia chiaro. A volte facciamo fatica ad ammetterlo, ma abbiamo tutti bisogno di aiuto. La terapia può essere il supporto che ci manca. Se mai pensato di andare in terapia, ma ti senti perso o persa e non sai come trovare il terapeuta che fa per te? Sereni potrebbe essere la risposta.
Inès Makula
00:10:26
Serenis è una piattaforma digitale per il benessere mentale e un centro medico autorizzato che offre percorsi di psicoterapia, psichiatria, supporto psicologico online con oltre 1400 professionisti in tutta Italia, 100% psicoterapeuti con in media undici anni di esperienza, seguendo il link in descrizione o andando sul loro sito www. Serenis. IT troverai un questionario da riempire e da lì, tramite un algoritmo proprietario, la piattaforma ti connetterà con il terapeuta più adatto a te. Le sedute sono online e se il terapeuta selezionato non ti convince puoi facilmente cambiare.
Inès Makula
00:10:57
Serenis ha deciso di offrire un codice sconto per tutti gli ascoltatori di Mediaset con il codice Haidt sette, avrai un colloquio gratuito e un'agevolazione di 7€ sulle successive tre sedute.
Io, diversamente da Camilla, mi prende un po in giro su questo sono tipo anch'io super affascinata da questi, da questi libri di self-help, oppure che ti promettono, ti promettono di migliorarti in qualche aspetto della tua vita. Quindi ne ho letti anche io tantissimi. E però il mio problema, almeno da persona che che consuma questo contenuto, è che certe volte al posto di applicare i consigli continui a leggere, continui, ti trovi un po in questa ruota di continuare a leggere questi libri e magari sei motivato per 2 secondi, però poi non vai ad applicare magari le cose. Tu hai un consiglio per perché penso che ci sia tanta gente che magari consuma questo tipo di contenuti. Cioè come applichi quando tu leggi qualsiasi tipo di self-help self-help che è per te, come poi vai ad applicarla nella tua vita o nel tuo lavoro.
Andrea Giuliodori
00:11:57
All'inizio di diversi nostri percorsi formativi io faccio una distinzione per i nostri corsisti, i nostri clienti, gli racconto la storia dei due collezionisti.
Ci sono due tipologie di collezionisti ci sono i collezionisti di corsi, i collezionisti di risultati, i collezionisti. I corsi sono quelli che comprano sempre l'ultimo libro di self-help, che comprano l'ultimo metodo, l'ultimo segreto, l'ultima pillola magica. E generalmente le conoscono tutte queste strategie. Anzi, a volte non sono neanche dei follower o dei lettori particolarmente facili, perché se poco poco ti permetti di ripetere un concetto si incavola pure perché tu gli devi sempre dare la novità qualcosa di innovativo non non sentito non ascoltato non mettono in pratica nulla perché il momento il picco di dopamina loro ce l'hanno nel momento in cui acquistano un corso un nuovo libro leggono qualche nuova idea però col cavolo che poi la mettono in pratica perché lì è che inizia inizia la fatica con efficacemente quello che ho cercato di fare a partire dal 2008 e trasmettere un concetto, un'idea di crescita personale, pratica, concreta, in cui la parte importante non è l'evento, il weekend di fatto di musica e pacchetti in cui ti entusiasmi e ti motivi che per carità, anche quello ha un ruolo, ma piuttosto la capacità di modificare giorno dopo giorno determinati comportamenti che possono aiutarci ad essere più felici, ad essere più centrati, ad essere più motivati, ad essere più realizzati.
Andrea Giuliodori
00:13:36
Quindi quello uno dei concetti su cui ho insistito tantissimo è il concetto di pratica, di concretezza, ma anche e soprattutto far passare il concetto che la crescita non è fatta di divertimento, entusiasmo, motivazione. Quelle sono delle emozioni su cui possiamo far leva, ma non necessariamente sono le uniche che proviamo. Il nostro percorso di crescita, il nostro percorso di crescita è fatto di quei mercoledì di metà febbraio che probabilmente neanche ci ricorderemo. Ma dove continuiamo a portare avanti certe abitudini, certi comportamenti che ci fanno star bene e che ci fanno del bene.
Camilla Scassellati
00:14:14
Poi secondo me c'è anche un inglese threshold, quindi un limite massimo sulla quantità di nuove cose che puoi integrare la tua vita, che rimanga autentica anche il tipo di persona che sei. Perché mi capita di leggere magari anche a me, non so uno che si chiama Sixth Rules of Power, che è un libro che mi è stato molto raccomandato. Esatto. Però questa persona è l'opposto di me e moralmente non sono d'accordo con nessuna delle sue Rules of power e quindi non mi sento autentica nel nell'applicare queste cose che magari lo hanno reso estremamente di successo ma molto molto.
Camilla Scassellati
00:14:55
Non so. Per esempio non si possono avere amici al lavoro devi trattare tutti male cioè ci sono delle regole comunque o anche Elon Musk ha delle regole comunque molto toste sul successo e quindi secondo me c'è anche un po come fai a integrarlo nella persona che sei realmente? Quando poi provi a integrare delle cose che non ti sono autentiche, diventa poi difficile tenerle in pratica perché non riesci. Quindi ci vuole un po anche di sia nella quantità che nel tipo di contenuto. Essere un po bravi a solo prendere quello che ti può aiutare realmente e lasciare tutto il resto.
Andrea Giuliodori
00:15:28
Assolutamente ti dico questo Camilla l'ha. Il primo step fondamentale, secondo me, è anche capire qual è la nostra definizione di successo, perché altrimenti diamo per scontato che esiste un'unica definizione di successo, che è quella di Elon Musk. Io la vita di Elon Musk non la vorrei mai fare in in diciamo in nessuno degli universi paralleli perché è un tipo di vita secondo me è un tipo anche di sofferenza psicologica che non rappresenta per me una forma di successo c'è un successo economico indubbio c'è un successo di riconoscimento di genio indubbio ma per me non è quella definizione successo quando capisci la tua definizione di successo capisci anche gli autori, le fonti e le metodologie che ha senso poi implementare nella tua vita.
Camilla Scassellati
00:16:14
Infatti alla fine ti faremo anche una domanda in cui ti chiediamo qual è la tua definizione di successo. Ma prima che entriamo troppo in questo, in questo discorso che è super interessante, voglio continuare a scoprire un po il tuo percorso perché appunto sei ancora da. PWC e il 2008 e appunto preso da questa fascinazione per per la crescita personale, per i contenuti che stavi scoprendo decidi che vuoi aprire un blog che era un po, diciamo il canale YouTube nel 2008. Apriamo tutti dei blog e ti ricordi un po cosa ti spinse realmente ad iniziare a scrivere i tuoi primi articoli e che ambizioni avevi per il progetto proprio se pensiamo a quando hai aperto il blog il primo giorno.
Andrea Giuliodori
00:16:56
Ma guarda, in realtà una delle motivazioni in parte penso che tu la possa capire molto bene. Camilla e anche anche tu Ines. Avevo questa sensazione, questo rapporto di odio e amore nei confronti di questo mondo, della formazione, della crescita personale. Self-help perché da una parte avevo iniziato a 18 anni, all'epoca, nel 2008 ne avevo 26, quindi ormai erano otto anni che approfondivo certe tematiche e da una parte avevo visto come un 20% di quei contenuti, di quei materiali, quelle strategie mi avevano radicalmente cambiato la vita, mi avevano aiutato nel percorso universitario, mi avevano aiutato nella fase dei colloqui, mi avevano aiutato in tante altre esperienze.
Andrea Giuliodori
00:17:41
Dall'altra parte però, vuoi anche per i miei studi, per il mio background scientifico ingegneristico. Certe cose che leggevo le percepivo come fuffa, le percepivo come un qualcosa di anche imbarazzante, perché è un mondo che purtroppo attira anche tutto. Un insieme di formatori guru, come li avete giustamente definiti anche fuffa, guru che non hanno una preparazione, che sono degli imbonitori, eccetera eccetera. E quindi questo rapporto di odio amore mi ha fatto dire ma senti, queste tematiche secondo me sono molto importanti, non meritano questa nomea, questa nomea negativa. Proviamo a raccontarla in un modo diverso proviamo a raccontarli raccontarlo in una maniera più scientifica, proviamo a raccontarli in una maniera più pratica e concreta. Togliendo gli inglesismi, togliendo le vibrazioni quantiche cosmiche, cerchiamo di far percepire che dietro ci sono effettivamente dei modelli mentali, delle strategie che possono aiutarci concretamente giorno dopo giorno. Quindi efficacemente. Nasce da questo, da questa idea qui raccontare la crescita personale da un punto di vista diverso con un una certa pulizia logica anche mentale tipica diciamo della formazione scientifica ingegneristica che avevo ma anche con quella quell'auto ironia che mi caratterizza caratterizza un punto di vista caratteriale anche i miei tratti di marchigiani TA e così via quindi nasce proprio da quel desiderio lì mi piaceva questo mondo ne ero attratto da un certo punto di vista ne ero schifato un altro punto di vista.
Andrea Giuliodori
00:19:20
Ho voluto raccontare la crescita personale a modo mio.
Camilla Scassellati
00:19:25
E che tipo di contenuti pubblicati quindi erano articoli? Ti ricordi con che frequenza? Cioè quanto tempo dedicarvi di nuovo parliamo dei primi sei mesi a questo progetto Quanto ci lavoravi all'epoca?
Andrea Giuliodori
00:19:38
Nei primi sei mesi, se non ricordo male, pubblicavo una media di due articoli a settimana. Il bello di quel periodo è che di fatto avevi un unico canale, quindi il blog. I social erano partiti ma non erano ancora molto diffusi, quindi non avevi questa frammentazione di contenuti. All'epoca ero focalizzato esclusivamente nella stesura scrittura di articoli. Ci dedicavo generalmente le mattine prima di andare a lavorare e qualche weekend. Ricordo che l'impegno all'epoca era un più o meno un otto 10 ore a settimana in cui facevo le ricerche e scrivevo questi articoli. Questi articoli erano incentrati principalmente su quelle che erano anche le mie esigenze all'epoca del mio percorso di crescita personale. Ricordo di aver scritto degli articoli, alcuni che hanno avuto particolare successo, legati allo studio perché ero uscito da poco dal percorso universitario, quindi strategie su come memorizzare, su come studiare il metodo di studio, articoli anche su come poter impostare un percorso di libertà finanziaria perché era esattamente quello che stavo facendo in quel momento quindi le diverse tipologie di guadagno che siano il lavoro dipendente, gli investimenti e naturalmente anche lo sviluppo di una propria idea imprenditoriale.
Andrea Giuliodori
00:20:58
E poi articoli più generici sulla crescita personale come la legge di Parkinson non so se ne avete mai sentito parlare quindi produttività gestione del tempo.
Inès Makula
00:21:08
E la tua storia è molto interessante per chi vuole trasformare un hobby in un lavoro vero e proprio. E tu dividi il tuo percorso un po in tre fasi. La prima fase l'abbiamo chiamata la side assol, che vuol dire attività parallela. Come definisce questa fase? Quanto è durata per te e in generale il concetto di vitalità che è molto diffuso in Inghilterra, in America e forse magari meno diffuso in Italia, ma è sicuramente un modo di ampliare i propri interessi, provare qualcosa di nuovo, testare, vedere se ci piace lavorare su quel progetto, per esempio. Questa era proprio una domanda ma vorremmo parlare di di questo concetto.
Andrea Giuliodori
00:21:45
Sì beh sicuramente è durata più di quanto avrebbe dovuto sarebbe dovuta durare nel senso che come ci siamo detti o ci ho impiegato molto poi a mollare il lavoro per tutta una serie di di dubbi che avevo rispetto al mio percorso di carriera alla mia posizione sociale chiamiamola chiamiamola così quindi questo periodo è andato dal 2008 fino al 2008, quando ho fondato efficacemente fino al 2014, quando è iniziato il mio anno sabbatico e quindi ho mollato il lavoro per un anno con questa formula e è.
Andrea Giuliodori
00:22:18
Poi nel 2015 ho mollato del tutto trasferendomi a Londra, quindi è durato. È durato abbastanza questo periodo in cui ero un one man show e il blog lo percepivo come un hobby che sì, magari poteva portarmi al guadagno. All'epoca la massima ambizione era quella di guadagnare arrotondare con 1.000€ al mese. Per quanto? Per quanto riguarda quello che dici, all'epoca c'era una piccola nicchia di persone che anche in Italia comunque stavano sviluppando delle alternative digitali, però stiamo parlando veramente di una nicchia molto ristretta oggi è stata normalizzata questo tipo di di percorso negli Stati Uniti se ne sentiva parlare molto di più da un punto di vista diciamo imprenditoriale proprio parlando del side assol Quello che a me aveva affascinato all'epoca era seguire dei blogger come Leo Babau che aveva creato questo Zane Biz, oppure Pat Flynn che aveva creato smart passivi in cam. Qui stiamo parlando proprio della preistoria di internet. Con questi blog riuscivano a guadagnare delle cifre che all'epoca a me sembravano impressionanti 40 50.000€ al mese quindi c'era anche naturalmente questa questa fascinazione all'epoca non avevo minimamente idea che certe cifre si potessero fare anche in Italia probabilmente all'epoca non si potevano fare poi più avanti il mercato si è sviluppato.
Inès Makula
00:23:45
Quindi mi piace che hai preso un anno sabbatico perché magari uno pensa sempre no devo mollare il lavoro prendere questo mega rischio soprattutto quando uno ha un lavoro avviato con una carriera avviata con uno stipendio avviato. Invece è vero che se uno è pronto a mollare può anche sempre prima chiedere l'anno sabbatico perché ho qualche mese sabbatico, perché magari te lo danno per non perderti, chissà. E tu? Ed è il modo giusto per provare qualcosa e vedere se abbiamo poi il desiderio. Perché tante volte magari uno comincia non è più non è esattamente quello che si immaginava. Oppure si vede che l'idea non va da nessuna parte rivuole il lavoro quindi sicuramente ne avevamo abbiamo avuto altri ospiti che hanno fatto questa cosa però era da un po che non ne parlavamo, quindi l'anno sabbatico, qualche mese sabbatico è sicuramente molto utile a chiedere e invece come ti organizzava all'inizio, un po per far coincidere il tuo il tuo status con il lavoro, hai qualche consiglio su persone che sono interessate ad avviare un progetto e hanno un lavoro full time?
Andrea Giuliodori
00:24:38
Ma come detto all'inizio ci lavoravo principalmente all'alba e nei weekend e capitava spesso anche da parte di miei lettori o comunque seguaci che mi chiedano consigli.
Andrea Giuliodori
00:24:50
Mi consigli di mollare del tutto il lavoro? Mi consigli di fare il white cutting o qualcosa del genere? E naturale, secondo me, che nella prima fase di sviluppo il proprio side assoluto di fatto vai a lavorare il doppio. Quindi ci sono alcune persone che magari mi dicono eh ma io sto lavorando, lavoro molto e non riesco a svilupparlo e all'epoca lavoravo abbastanza anch'io, anche perché la consulenza può assorbirli molto da un punto di vista di orari di lavoro, trasferte e così via. E da questo punto di vista è importante lavorare su un qualcosa che ci appassioni. A me all'epoca questo tipo di argomenti e tuttora questi tipi di argomenti mi piacciono molto, quindi era un qualcosa che mi attirava non tanto esso o solo per i possibili risultati finanziari ma proprio perché avevo piacere Nello vedevo un po come il mio giardino zen digitale, mi mettevo lì, scrivevo il mio articolo, facevo le mie riflessive riflessioni e mi aiutava anche un po a scaricare lo stress e l'attenzione del lavoro. Altre. Altri elementi che posso consigliare prima di mollare il proprio lavoro.
Andrea Giuliodori
00:25:59
Perché c'è questa tentazione a mollo tutto. Apro il chiringuito in Brasile o qualcosa del genere. È molto affascinante da un punto di vista della narrazione, però nella pratica. Quello che consiglio di fare è prima testare che la tua idea abbia effettivamente dei risultati sul mercato, ci sia un riscontro nel mercato e poi eventualmente mollare tutto. L'idea dell'anno sabbatico nasce da un concetto tipico degli investimenti, che è quello degli investimenti asimmetrici, un qualcosa che abbia un rischio basso ma che potenzialmente ti può dare un risultato, un ritorno molto importante. L'anno sabbatico rischio basso perché il lavoro comunque lo mantieni anche se perdi lo stipendio, se le cose vanno male torno indietro con la coda tra le gambe. Se le cose però vanno bene c'è un potenziale di crescita importante. Fortunatamente sono andate bene, Quindi è lì che è nata anche l'idea di prendere un anno sabbatico piuttosto che mollare il tutto.
Camilla Scassellati
00:26:56
Un altro commento sul side hustle. Io vivo in California, in America, la patria del side hustle Se non hai un side hustle non sei nessuno.
Anche io ho il mio side hustle, che sto facendo in questo momento alle sette di mattina prima di iniziare il mio lavoro E e e vorrei appunto come l'hai detto tu il side hustle non è per forza qualcosa che secondo me necessariamente deve diventare il tuo lavoro può essere anche semplicemente un modo per arrotondare la tua vita perché ovviamente noi passiamo 80% del nostro tempo in un certo lavoro e magari quel lavoro non può darti tutto, non può, non non può esaudire tutte le tue passioni. Quindi magari hai una passione per la ceramica e vuoi avere un piccolo business di ceramica a lato, oppure vuoi avere, non lo so, qualsiasi cosa ti piace far crescere delle piante, le vendi i tuoi amici o un business di costumi da bagno. Ci può essere qualsiasi cosa che ti aiuta con la creatività o con altre passioni che vuoi esplorare, ma che non lo puoi fare nel tuo lavoro. Quindi secondo me l'idea di Side hustle va anche normalizzata nell essere un modo per essere un modo di fare qualcosa che non puoi fare nel tuo nel tuo quotidiano perché non tutti possiamo fare della nostra passione nostro lavoro e poi magari magari in realtà facendolo come sai da solo vedi che è possibile e ti lanci a tempo pieno.
Camilla Scassellati
00:28:18
Però mi piace anche l'idea che è anche semplice una cosa per completarci come esseri umani perché un solo lavoro non lo può fare necessariamente.
Andrea Giuliodori
00:28:27
Con Camilla concordo al 100%. All'epoca, ripeto, non avevo un progetto imprenditoriale in testa per poter efficacemente All'epoca per me efficacemente era un modo per coltivare una mia parte più introspettiva più artistica. Mi è sempre piaciuto scrivere. Oggi scrivo degli script che poi interpreto sotto forma di video in altre modalità, però all'epoca era un modo per coltivare questa parte di me. Mi sono sempre sentito un ingegnere anomalo che non avevo modo magari coltivare nel lavoro o nel lavoro. Dovevi creare delle presentazioni, c'era sempre il lei, avevi sempre questo Rapporto molto anche formale con amministratori delegati eccetera eccetera. Questo mio tratto più genuino marchigiano in cui mi piace per esempio nel nei miei contenuti tendo ad essere molto diretto spontaneo anche con le persone con cui mi con cui parlo a cui parlo Avevo modo di tirarlo fuori proprio in questo progetto in cui non c'erano regole scritte da altri ma ero io che definivo le mie regole, ero io che potevo comunicare con la mia voce in maniera assolutamente spontanea Quindi sì concordo.
Inès Makula
00:29:39
E qual è stato quindi diciamo la traction o il momento in cui hai deciso di che di scattare alla fase due della tua del percorso con efficacemente cioè cosa ti ha dato il boost per dire ok non torno da più deboli usi e vado full time su sulla mia idea.
Andrea Giuliodori
00:29:58
Certo, dal 2008 fine 2008 al 2012. Il progetto praticamente è stato impari, nel senso che guadagnavo qualche migliaio di euro all'anno giusto per pagare i server e qualche altra spesa. Nel 2012 ho lanciato il mio primo prodotto digitale, un manuale sulla procrastinazione, e lì c'è stato un salto di fatturato importante. Questo manuale da solo ha iniziato a fatturare circa 10.000€ al mese. Mai visti tutti quei soldi insieme all'epoca. E lì ho iniziato a capire. Ok, ci potrebbe essere qualcosa di interessante, però non mi fidavo perché sono molto cauto su questo tipo di di progetti, quindi ho poi sviluppato altri progetti, altri manuali e ad un certo punto il blog. Nel 2014, quando ho deciso di prendere il mio anno sabbatico, fatturava intorno ai 250.000€ all'anno, che era un quattro cinque volte rispetto a quello che era il mio stipendio da manager.
Andrea Giuliodori
00:31:03
A quel punto la cosa andava avanti da diverso tempo, quindi più di due anni e i risultati erano comunque stavano crescendo perché raddoppiava più o meno ogni ogni anno il fatturato. Allora mi sono detto beh magari proviamo a dargli una chance in più iniziamo a vederlo proprio come un progetto imprenditoriale e non solo come un giardino zen digitale o come un hobby.
Inès Makula
00:31:26
Facciamo una breve pausa per parlarti dello sponsor che ha reso possibile questo episodio. Startup Geeks, il più grande incubatore online in Italia per aspiranti imprenditori e start up. Hai una start up innovativa e stai cercando capitali per portarla al livello successivo? Allora i club degli investitori di Startup Geeks è l'opportunità che stavi cercando per accelerare la tua crescita. Questo club ti permette di accedere a un gruppo selezionato di investitori che conoscono il tuo settore e che sono pronti a supportarti con capitali, mentorship e strategie mirate.
Camilla Scassellati
00:31:54
Entrare nel club degli investitori significa avere accesso a una rete di business angel, pronti a investire visibilità diretta e connessioni strategiche con altri imprenditori e professionisti. Inoltre sarai seguito passo dopo passo dalla presentazione del tuo progetto fino alla raccolta di capitale per assicurarti il miglior risultato possibile.
Camilla Scassellati
00:32:11
E, cosa fondamentale, la partecipazione delle startup è su selezione per garantirti un supporto personalizzato e la massima attenzione al tuo progetto. Se pensi che la tua startup abbia tutte le carte in regola per raccogliere capitali, visita il sito e scopri come puoi candidarti. Come al solito tutti i dettagli nelle note.
Inès Makula
00:32:36
I numeri sono super impressive, Non mi viene la parola in italiano, soprattutto quando all'inizio eri tu da solo. Cioè? Quindi sono Stiamo parlando di cifre davvero davvero importanti e e tu con il tuo computer questa cosa incredibile del mondo in cui viviamo adesso che tu con una buona idea una ovviamente lavoro e il tempo dedicato che al posto di dedicare a. Serie Netflix uscire con gli amici dedicarsi al tuo. Alla tua passione. Sei riuscito a crearti un sito che poi è diventato. Dato che poteva essere un vero e proprio business che ti faceva guadagnare anche molto di più di quello che guadagnavi in azienda e. E per lanciare lo hai menzionato prima hai deciso di trasferirti da Milano a Londra. Come mai hai preso questa decisione di partire?
Andrea Giuliodori
00:33:20
È stata una.
Andrea Giuliodori
00:33:21
C'è sempre stata una forte connessione tra il progetto imprenditoriale e le mie scelte di vita personale. Nel senso, io ho sempre visto le imprese e tuttora vedo l'impresa come un veicolo per la progettazione del mio stile di vita. All'epoca quindi ho mollato il lavoro, preso comunque l'anno sabbatico, avevo due opzioni o me ne tornavo nelle mie belle colline marchigiane, oppure facevo quell'esperienza all'estero che non avevo fatto durante gli anni di studio o purtroppo non ho fatto l'Erasmus. Londra è sempre stata una città che mi aveva affascinato. Io all'epoca, nel 2000, nel 2014 avevo circa 32 anni e quindi mi sono detto o lo faccio adesso o non lo faccio. Non lo faccio più di fare l'esperienza all'estero. C'erano poi anche i vantaggi da un punto di vista anche di fare impresa è molto più semplice in UK e voi probabilmente lo sapete anche in US fare impresa qui puoi aprire un'impresa un'azienda con un pound non ci sono spese notai non notai eccetera eccetera all'epoca io avevo comunque partita IVA in Italia quindi il progetto è nato ed è cresciuto in in Italia e ho deciso di fare questo trasferimento proprio perché avevo voglia di fare un'esperienza all'estero.
Andrea Giuliodori
00:34:41
Ho degli interessi sono sempre stato attratto dal mondo anglosassone e quindi volevo anche sperimentare la vita all'estero in generale porre le mie basi all'estero anche per una futura famiglia dare un'opportunità che magari io non avevo avuto all'epoca. E poi amo Londra. Londra Bene, me ne sono sempre innamorato. Sono sempre stato innamorato, quindi potendo vivere ovunque, ho scelto Londra. Anche perché un'altra cosa che mi son detto all'epoca è se torno nelle Marche sicuramente sarebbe stata la scelta più comoda. Sicuramente avrei potuto fare una vita da pascià perché a Londra comunque a una serie di costi impegnativi però sarebbe stato anche un rischio per l'impresa stessa efficacemente cresce se cresco io come persona come imprenditore. Tornando nelle Marche sarei stato bene, avrei fatto una bella vita ma probabilmente non avrei fatto poi nuove esperienze utili anche per la crescita del dell'impresa.
Camilla Scassellati
00:35:40
Quindi abbiamo parlato un po di questa fase Due che di base è passare dallo hobby al business vero e proprio, mettersi full time. Quali sono alcune delle cose che hai fatto in questa seconda fase? Nel senso ti sei trasferito a Londra, hai aperto un ufficio, hai assunto subito dei collaboratori? Come hai fatto a passare da un blog e qualche manuale a ampliare l'universo che c'era efficacemente?
Andrea Giuliodori
00:36:04
Quindi il passaggio c'è stato nel 2015, perché il 2014 ho preso un anno sabbatico.
Andrea Giuliodori
00:36:09
Comunque sono rimasto a Milano in quell'anno perché non sai, Poi non sapevo come sarebbe andata. Finito l'anno sabbatico ho mollato il lavoro, Mi sono trasferito a Londra. Nel momento in cui mi sono trasferito efficacemente. Era ancora un one man show. Ho iniziato a collaborare con freelance o comunque con dei collaboratori esterni, quindi la seconda fase è stata caratterizzata dalla creazione di un primo team di collaboratori esterni freelance e in più c'è stato il passaggio a dei percorsi formativi più avanzati che ci hanno permesso di fare il salto anche in termini di fatturato Stato. In questa seconda fase abbiamo sfondato il milione di fatturato nel 2020. Abbiamo poi ho deciso di iniziare intraprendere la terza fase, quella in cui siamo tuttora, che è quello proprio di creare un vero e proprio team e passare da impresa ad impresa, diciamo matura. Quindi nel 2020 gennaio, anzi nel dicembre 2019, firmiamo questo leasing di un anno per aprire gli uffici in centro a Londra, li apriamo gennaio 2020, naturalmente a marzo chiudiamo per via del Covip con il leasing di un anno già pagato e quindi da quel momento poi il team.
Andrea Giuliodori
00:37:28
Comunque ho iniziato nel dicembre 2019, quindi fine 2019. Abbiamo iniziato a creare il team proprio core di EfficaceMente, quindi assunto personale assunto e nel 2020 appunto abbiamo fatto questa prima esperienza in Office con gli uffici, poi siamo tornati ad essere completamente fully remote, Remota. Quindi da marzo 2020 siamo siamo fully remote e le persone del team sono sparse tra Inghilterra, Italia, Malta. In giro un po insomma, per il mondo.
Camilla Scassellati
00:37:59
E c'è parlato un po, insomma, di quanto velocemente siete cresciuti, di alcuni dei milestone che avete raggiunto a livello economico. Come hai fatto a definire inizialmente e poi strada facendo il modello di business? Perché per esempio, se non sbaglio non fate sponsorizzate sui vostri contenuti, ma avete un modello più su abbonamento e contenuti premium. Come lo hai scelto? Ti sei ispirato a qualcuno? Perché nel mondo della content creation trovo che una delle cose più difficili sia definire il proprio modello di business e capire esattamente cosa fare. Perché ci sono i manuali, gli eventi, le note, i contenuti premium.
Camilla Scassellati
00:38:36
Ci sono talmente tante cose diverse ed è difficile magari orientarsi e capire quello che funziona meglio per uno specifico business. Quindi chiaro che devi sapere come.
Andrea Giuliodori
00:38:45
Ma guarda che non è che avessimo o avessi un piano strategico dettagliato o definito dieci anni fa. A volte ti indirizzi anche sulla base di quello che funziona. C'erano alcuni elementi, anche di tipo valoriale, che mi hanno guidato. Punto primo non amo particolarmente i modelli di business basati sulle affiliazioni e le sponsorizzazioni. Come vedremo, uno dei valori per me più importanti è la libertà. Nel momento in cui devo sponsorizzare io vedo a volte questi youtuber bravissimi che fanno magari degli approfondimenti anche sull'attualità hanno anche proprio un una. Sono sono molto forti anche in questo tipo di approfondimenti e poi scatta la sponsorizzata magari su su un'azienda e noti una sorta di dissonanza cognitiva tra la sponsorizzazione e quello di cui parlano quel tipo di attività a me non è mai piaciuta. È per me. Per me l'indipendenza e la libertà è molto importante e trovo anche che sia molto più coerente nei confronti del nostro pubblico e i nostri clienti dire questo è quello di cui parliamo quello che approfondiamo il 90 95% del nostro materiale gratuito in modo che tu possa testare la validità delle nostre idee, delle nostre strategie.
Andrea Giuliodori
00:40:05
Per chi desidera passare al livello successivo abbiamo i contenuti avanzati e questi sono i nostri percorsi. Modello chiaro un modello molto diretto un modello molto trasparente e questo da un punto di vista valoriale a un qualcosa che mi piace da un punto di vista anche il modello di business è quello che ha funzionato meglio per noi perché ci dà maggiore indipendenza ci dà una marginalità ottima Quindi è stato è stato più o meno questo il percorso per quanto riguarda efficacemente abbiamo visto che certi prodotti certi percorsi hanno funzionato particolarmente bene nel nostro caso non è centrale la content Creation Il blog all'epoca e oggi gli altri canali rappresentano dei canali per farci conoscere. Siamo però un'azienda in formazione è quello. Non siamo, dico non sono un content creator che guadagna con le sponsorizzate. Siamo un'azienda di formazione dove io imprenditore ci metto la faccia e probabilmente in futuro ce la metterò sempre meno.
Inès Makula
00:41:02
E una domanda che mi interessa particolarmente perché anche noi comunque creiamo content, ovviamente non vendiamo formazione, quindi è diverso e noi lavoriamo più sul modello invece advertisement per per monetizzare no per niente perché dipende noi non stiamo vendendo questa persona di cui parliamo noi cioè è un contenuto che si presta anche magari meglio poi lavoriamo ovviamente con aziende che sono allineate con noi però assolutamente capisco dal tuo punto di vista che sul tuo contenuto invece hai scelto questa strategia però mi interessa capire visto che comunque fai anche tu tantissimi contenuti come cioè come organizzi il lavoro il tuo lavoro una settimana tipo un mese tipo se ci vuoi raccontare un po come la tua vita da quel punto di vista.
Andrea Giuliodori
00:41:45
Diciamo che. Naturalmente nel corso degli anni è cambiato. Se dovessi dare una suddivisione generale, anche se poi ogni settimana è diversa dalle altre, c'è un 30% che è dedicato al prodotto, quindi abbiamo i nostri prodotti, nello specifico la membership, il percorso annuale tre sei cinque un anno epico il 30% il tempo io lo dedico a migliorare il prodotto parlare con i nostri clienti creare contenuti legati al nostro prodotto creare partnership collaborazioni con persone che poi contribuiscono al al prodotto il 30% lo dedichiamo a quello che io chiamo branding la parte di contenuto di creazione del contenuto per noi rappresenta uno strumento di branding e lead Generation quindi per acquisire lead ma anche soprattutto per creare trust nel mercato quindi nel momento in cui hai un dei contenuti riconoscibili. Poi è molto facile lavorare anche con l'advertising perché è vero che in passato facciamo molto meno advertising, oggi lo stiamo utilizzando sempre di più perché è un canale che non avevamo sfruttato a sufficienza e che è indispensabile poi per continuare a crescere e scalare. L'altro 30% del mio lavoro, che probabilmente andrà a crescendo, è dedicato invece allo sviluppo del team, quindi la parte proprio di amministratore delegato CEO, gestione del team e acquisizione naturalmente di nuovi talenti, nuove risorse per cercare di scalare sempre più l'attività.
Camilla Scassellati
00:43:20
E invece adesso Sei entrato in quello che chiami la terza fase del business, che forse è quella, non più la meno ovvia. Come si passa dalla seconda, la terza. Quindi ci puoi raccontare un po su cosa vi state concentrando e come hai definito questa terza fase?
Andrea Giuliodori
00:43:35
Sì, questa terza fase la possiamo chiamare di maturità qui. In questo caso il focus è sullo scalare l'attività perché a mio avviso le aziende di formazione, i venditori, i corsi sono tanti. Passare da venditori corso di corsi ad azienda di formazione vero e proprio. Quella è la grande sfida per fare questo passaggio. Gli elementi. Il mio focus in questo momento è la creazione di un team di talenti, quindi nel limite della tua azienda, il limite del tuo team. Sembrano banalità quelle in cui ti dicono eh, ma dipende tutto dal mio team, dipende dalle risorse umane. Ma è verissimo. Nel momento in cui hai delle persone sveglie, in gamba, focalizzate, che ti portano anche conoscenze che tu non avevi, tu vedi che la macchina aziendale va ad un ritmo completamente diverso.
Andrea Giuliodori
00:44:27
Quindi in questo momento il mio focus è fare network. Esser presenti. Per esempio nell'ultimo anno e mezzo sono stato molto più presente su LinkedIn. Per quello ci serve anche per fare employer branding, quindi attirare persone, far conoscere anche la realtà aziendale che c'è dietro efficacemente. Quello è il mio focus principale come imprenditore. E poi c'è la parte di scalabilità come slego efficacemente dalla mia figura e lo trasformo in un'azienda che abbia valore in sé e non semplicemente nel nella mia faccia nel mio contenuto questo è un percorso molto più lungo richiederà degli anni però stiamo strutturando in questo momento l'azienda in modo che l'azienda in sé acquisisca valore al di là del fatto che io sia presente o meno quindi creare proprio un asset che abbia valore a prescindere dalla dal fatto che ci metta la faccia o meno questa per noi è la terza fase quindi team e valore iniettare valore nella struttura aziendale.
Inès Makula
00:45:30
Sì questa fase in cui soprattutto perché ci hai messo sempre la faccia. Tu hai fatto tutti i corsi, tu e tutto sarà interessante. Perché vedete, la gente è affezionata a te, vuole te.
Mi ricordo anche un altro tipo di è un altro tipo di education però sul sui workout Camilla anche fosse abbonata una creator che seguivamo che si chiama solo i suoi video poi ha inserito altri creator cioè non è sempre facilissimo. No, non è Kayla è Melissa Wood però immagino che chi l'ha fatto la stessa cosa però.
Camilla Scassellati
00:45:58
Dato che ha avuto lo stesso problema è a livelli perché erano già comunque una una Grow cioè una high growth start up era Head space dove c'era lui Andy, che faceva tutte le meditazione e raccontava quanto è stato difficile inserire nuove voci. Poi lui aveva avuto un cancro e quindi non poteva più seguire così tanto quindi, e non aveva pensato a diversificare, Si è reso conto che se non diversificare velocemente il business crollava perché lui era la faccia e la voce di tutto. Quindi è sempre quella fase difficile in cui la prima persona si deve spostare al centro.
Inès Makula
00:46:45
con Melissa Wood è stato difficile anch'io guardo i suoi e e invece su su efficacemente tornando alla nostra intervista parlate di tanti temi che sono centrali per me e che sono anche ovviamente molto utili per i nostri ascoltatori quindi vogliamo esplorare alcuni di questi temi insieme. Uno dei grandi dilemmi che abbiamo che attraversiamo tutti nella vita dal liceo all'università ma anche quando periodicamente anche quando stiamo già lavorando in è scritto vari articoli su questo tema incluso uno che si chiama dieci domande che per capire cosa fare nella vita secondo te c'è una formula per capirlo o che consiglio daresti a chi è perso in questo momento? E anche perché siamo in una in un'era in cui abbiamo più opzioni c'è prima era più limitato e non avevamo accesso alle vite di tutti a tutti i tipi di lavori. Quindi penso che sia proprio particolarmente bello perché adesso hai accesso a tutto però anche angosciante sapere dove dedicarti, cioè a che cosa dedicarti quindi se hai qualche consiglio per i nostri ascoltatori anche per noi che ogni tanto attraversiamo queste fasi.
Andrea Giuliodori
00:47:49
Formule non ne esistono molti e i nostri contenuti hanno una strutturazione diciamo una forma di cercano di darti la formula però poi quello che cerco perché quello che viene ricercato da dall'audience dal pubblico poi quello che cerco di fare all'interno dei contenuti o comunque in altri contenuti che poi ho sviluppato nel corso degli anni anche perché quell'articolo in realtà ormai da qualche anno a diversi anni.
Andrea Giuliodori
00:48:16
Quello che poi cerco di fare è mettere delle riflessioni un po più sviluppate, un pochino più articolate per quanto riguarda il trovare il proprio scopo trovare la propria strada la realizzazione. La maggior consapevolezza che ho oggi nel nel 2024 è che sicuramente esistono degli strumenti e delle domande che possono aiutarci a far emergere quelle che sono le costanti nella nostra vita. Ed è molto importante notare queste costanti perché unendo queste costanti abbiamo un'informazione in più, un approccio che però a me piace molto per quanto riguarda il trovare la propria strada è un capovolgimento della prospettiva. Molte persone credono che ci sia là fuori una strada perfetta creata per noi e noi non dobbiamo fare altro che trovare che trovare questa strade. Nel momento in cui la troveremo, tutto finalmente sarà perfetto. Le stelle si allineeranno, i pianeti si allineeranno e noi saremo finalmente felici. Ed è un approccio che in realtà rischia di creare molta frustrazione. Un approccio invece che a me piace molto che in parte quello suggerito anche dal professor Cal Newport l'autore di come diventare oddio il titolo in italiano a così bravo che non potranno ignorarti ha scritto questo questo questo libro molto interessante e l'approccio in questo caso è quello di creare tu la tua strada ovvero appassionarti cercare di diventare così bravo in una determinata in una determinata competenza in un determinato settore che nel momento in cui diventi bravo diventi eccellente in quella tematica ti innamori di quella stessa tematica.
Andrea Giuliodori
00:50:04
Certo, ci deve essere un interesse di partenza, però l'idea di base è che non esiste quella strada perfetta per noi, siamo noi che possiamo crearci la nostra strada. Partiamo da un interesse, un interesse tra i diversi che abbiamo, ma diventiamo davvero eccellenti. Si parla parla spesso il professor Newport anche di mentalità dell'artigiano. Dobbiamo innamorarci talmente tanto del nostro craft, della nostro diciamo progetto artigianale da diventare eccellenti e quindi quella si trasformerà poi nella nostra, nella nostra strada, nella nostra passione. E a me quel tipo di approccio convince e convince molto ci sono tante volte dei momenti in cui penso che la la formazione in generale quello che faccio con efficacemente non sia in definitiva la la mia strada però mi ricordo poi tutto il lavoro che è stato fatto tutta la fatica che è stata messa tutta anche il pensare a tutta una serie di progetti come svilupparli e tutto quel lavoro che è stato fatto quella ricerca e l'eccellenza che è stata fatta ti fa ogni volta tornare ad innamorare di quello che hai cercato di di sviluppare quindi quella parte lì secondo me è molto molto importante poi ripeto ci sono degli stratagemmi delle domande possono aiutarci.
Andrea Giuliodori
00:51:23
Però partiamo dall'idea che ce la dobbiamo creare noi questa strada, non che la troveremo all'improvviso.
Camilla Scassellati
00:51:32
Sì, un'altra cosa che raccontiamo spesso, che io su cui mi identifico molto, è avere una lista delle proprie priorità nella vita e assicurarsi che quello che stiamo facendo, in qualche modo, almeno la maggioranza del tempo, sia in linea con le proprie priorità. Se al numero uno è voglio passare tempo con la mia famiglia, magari gli investment banking, non è la carriera per te. Quindi allinearci anche ai nostri valori, perché a volte è stupido dirlo, però a volte non lo mettiamo da parte. Diciamo le mie priorità o la mia felicità non è importante. Faccio questa carriera perché è più prestigiosa, come dicevamo della consulenza. Però poi ti rendi conto che in realtà non c'entra niente con quello che vuoi essere e e quello che ti rende felice quindi poi ti trovi dieci anni dopo disallineato, infelice e un po si allinea a quello che stavi dicendo tu. Nel senso capiamo realmente quello che vogliamo fare e cerchiamo di dedicarci a quello piuttosto che partire da quello che ci dicono gli altri o quello che ci sembra migliore, che a volte un po forse è quello che ci ci confonde un po per strada.
Andrea Giuliodori
00:52:42
100%. Anche perché spesso certe scelte che facciamo nella nostra vita e che lasciamo, li lasciamo andare con il pilota automatico, sono dettate proprio da pressioni esterne, come la mia scelta di rimanere per sette anni nella consulenza, quando avevo probabilmente realizzato ormai da qualche tempo che la mia strada sarebbe stata una strada indipendente da. Da imprenditore, però, quando hai tutta una serie di pressioni e di strutture sociali che in qualche modo ti incasella verso quelle strade, e rimanere in quella strada è facile perché è socialmente accettabile Poi prendere una strada alternativa è sfidante perché a me è andata bene, ma molte persone magari hanno fatto quel tipo di percorso e poi le cose non sono andate bene. E poi non è bello star lì a sentire la tua famiglia, i tuoi amici che ti dicono avidi vedi che hai sbagliato, vedi che che è successo e tutto e tutto il resto e. E quindi no, capisco poi la difficoltà di di diverse persone è molto difficile essere coerenti con quello che vogliamo veramente è veramente una sfida.
Camilla Scassellati
00:53:50
E questa è un'altra domanda che ci piace sempre fare perché ci interessa sapere la risposta di base che è un buon modo di fare le domande e qual è il tuo metodo preferito per prendere le decisioni difficili? So che ci sono vari metodi, ognuno al proprio.
Andrea Giuliodori
00:54:04
Come prendiamo le decisioni con la monetina? No, scherzo. Una cosa che mi è stata molto utile nel mio percorso di vita è stata quella di ascoltare, imparare ad ascoltare molto di più il mio intuito e le mie emozioni. Capirete come ingegnere non è stato facile, è stato un percorso di crescita importante, anche perché ho sempre cercato di prendere la decisione più prudenziale, più razionale, più efficace, eccetera eccetera. Poi a un certo punto ho capito sai cos'è questa ricerca continua dell'ottimizzazione della decisione? Ottima è una forma di avoid, una forma di evitamento e una forma di paura. Non hai abbastanza coraggio per prendere una decisione che ti senti dentro, che senti che ti appartiene perché hai paura che fallendo poi ne dovrai rispondere tu. Personalmente non potrei utilizzare lo schema, il calcolo o qualsiasi altra cosa per giustificare quella decisione. Quindi quello che ho imparato nella vita è ascoltarmi di più, non limitarmi naturalmente alle decisioni d'impulso, perché la parte razionale ha il suo ruolo, ma sicuramente a integrare la parte razionale con la parte intuitiva.
Andrea Giuliodori
00:55:20
Cosa mi va di fare? Cosa mi piace davvero? Che cos'è che mi? Che cos'è che mi guida anche, come dicevamo prima, cos'è in linea con i miei valori? Per me la libertà, l'indipendenza è un valore, Il mio. Il modello di business di EfficaceMente lo voglio impostare su questi valori. Magari c'è un modello di business più profittevole per efficacemente sicuramente c'è però non sarebbe in linea con i miei valori se io mi sento più in linea con quei valori lì cerco di prendere delle decisioni che siano in linea anche poi con quei con quei valori è.
Inès Makula
00:55:50
Una delle cose più difficili prendere decisioni soprattutto forse non soprattutto ma in questo mondo per esempio della mia vita che in 15 anni che mi trovo a lavorare per me stessa. Certe volte hai degli obiettivi magari sai dove vuoi arrivare però poi ci sono magari opportunità che si presentano a te perché stai facendo cose. E io per esempio mi ritrovo magari a dire sì perché mi viene da dire sia ci hanno portato sì poi però mi rendo conto ti ho accettato però in realtà non è per niente l'opportunità che mi sta cioè mi sta togliendo tempo energia da dall'obiettivo più grande e quindi mi ritrovo poi a Regret diciamo di aver preso quella decisione e dover poi andare indietro a correggere per cercare di ritornare sulla retta via.
Inès Makula
00:56:31
Intanto queste telefonate con Camilla e mio marito, che sono i miei due analisti presente in cui mi ritrovo a dire cavolo, non era niente quello che volevo fare, mi sto mi sto distraendo e mi ritrovo spesso a farmi un attimo. Devo mettere il paraocchi anche tra l'altro, e quindi ascoltare le sensazioni e ricordarsi cosa vuoi, dove vuoi arrivare è anche importante, no?
Andrea Giuliodori
00:56:53
Se può essere utile un visto che mi avevi chiesto Camilla prima. E una una strategia pratica concreta, una che applico per esempio quando vengo invitato per degli eventi, delle partecipazioni al vivo. Ho ricevuto proprio stamattina un'email per un evento in Italia. Una un un modello mentale che funziona molto bene è chiedermi se questo evento ci fosse qui stasera o domani mattina stessa Ci andrei lo farei. Se la risposta è no, allora deve essere no anche per un evento fra due, 3 o 6 mesi. Se non ti attira, se non è un sì deciso, allora è probabilmente un no. Questo lo consiglia anche il buon Naval navigante, se non sbaglio.
Inès Makula
00:57:39
E tanti libri di self-help, podcast, imprenditoria soprattutto, direi. Quelli americani si concentrano un po su queste abitudini da da prendere per aver successo. Svegliarsi alle 05:00, fare delle docce fredde, correre e siamo un po stufo di questi questi consigli perché uno non li puoi fare tutti, due magari sono non si applicano alla tua vita o non ne hai voglia tu tu ci credi in questi. Bio hacking slash consigli di produttività ci sono magari abitudini che secondo te aiutano davvero?
Andrea Giuliodori
00:58:13
Guarda una riflessione che ho fatto negli ultimi poi questo è stato negli ultimi mesi è tutto quello che porti all'eccesso lo distruggi. E questo secondo me sta accadendo anche per queste abitudini queste buone abitudini. C'è un po questa mitologia del fammi capire quali sono le abitudini di Jeff Bezos? Fammi capire quali sono le abitudini e le persone di successo oppure sì, dobbiamo fare tutti la doccia, la doccia fredda perché ha un potere taumaturgico. Quasi associamo a queste abitudini quasi un potere spirituale. E personalmente, nei nostri contenuti abbiamo consigliato spesso delle liste abitudini. Io stesso sono una di quelle che le ha sperimentate quasi tutte queste queste abitudini però ho cercato anche di sviluppare nel corso degli anni un approccio un po più come dire equilibrato nei confronti di queste abitudini.
Andrea Giuliodori
00:59:05
Punto primo le ho sperimentate tutte ma non le faccio tutte contemporaneamente. Cerco di andare a pescare quelle abitudini che trovo funzionali per il mio benessere emotivo, per i miei obiettivi e che non rappresentino semplicemente delle sovrastrutture. Che devo fare, che devo impormi perché lo ha detto il Master Y oppure perché lo ha suggerito il buon Huber Man, ma piuttosto cerco di capire se effettivamente quel tipo di abitudine è funzionale nella mia vita. Detto questo, detto questo, secondo me si sta sviluppando anche adesso un una sorta di trend nel criticare aspramente queste abitudini per quello che rappresentano diciamo per il modo in cui sono state presentate per gli eccessi che a cui hanno portato piuttosto per quella che è la loro reale funzionalità esempio la sveglia all'alba o comunque la sveglia la sveglia presto è evidente qual è la reale funzionalità dello svegliarsi presto. È evidente che 2 ore alla sera in cui sei stanco generalmente cazzeggi, guardi Netflix, ti magari stai sui social, eccetera eccetera. Non saranno mai produttive come 2 ore al mattino in cui ti svegli e lavori magari sul tuo sai da sole, come dicevamo prima.
Andrea Giuliodori
01:00:28
Quindi la sveglia all'alba se non va ad intaccare il tuo sonno, ma semplicemente un traslare le ore della sera in cui tendi a cazzeggiare e non riposarti, cazzeggiare sono due cose diverse e le traslate al mattino per lavorare Un progetto a cui tieni veramente può essere funzionale in un certo periodo della tua vita. Se è coerente con il tuo crono tipo io l'ho fatto svegliarmi alle 05:00 per creare nei primi anni efficacemente mi è stato super utile. Sono super grato di aver fatto questo, di aver adottato quel tipo di abitudine. Se però diventa devo fare Mi devo svegliare alle cinque per fare una morning routine di 1 ora e mezza che mi stanca più del lavoro che stavo facendo, che mi stressa, in cui ho tutta questa serie di sovrastrutture, sovrastrutture, tutta questa serie di doveri, azioni. E se non le faccio poi mi sento in colpa e allora no, lascia perdere.
Inès Makula
01:01:22
L'ansia di dover fare tutte queste cose che pensi, che ti fanno star bene ma poi ti creano più ansia che farti star bene, quindi vanno prese con un.
Camilla Scassellati
01:01:30
Filtro. Abbiamo fatto appunto un episodio su questo, all'inizio dell'anno in cui dicevo che avevo iniziato a svegliarmi alle sei, nel mio caso per avere 1 ora per me stessa e fare una passeggiata e poi lo fai per tre settimane, inizia a vedere i Real. Ah, però ti potresti sveglia alle 05:30, prendere gli integratori, fare lo yoga, meditare, poi andare a fare la passeggiata, poi leggere i giornali
Camilla Scassellati
01:01:55
E quindi poi ti inizia a dire oddio, effettivamente ci sono così tante altre cose, quindi sblocchi un livello c'è sempre il livello superiore quindi bisogna anche come con tutto dicevi tipo questa bulimia di contenuti a cui siamo abituati adesso bisogna un attimo scegliere con cura e magari seguire anche solo una cosa cioè una piattaforma e dire ok questa è quella per me non devo leggere altre cose.
Andrea Giuliodori
01:02:21
Sì, intendiamoci, Molti creator poi ti presentano su Instagram o Tik Tok queste morning routine super elaborate perché funzionano da un punto di vista di contenuto, ma poi col cavolo che le fanno tutti i giorni o che le fanno.
Inès Makula
01:02:35
A letto alle undici a scrollare.
Camilla Scassellati
01:02:41
La vera vita, lo sappiamo tutti, avendolo fatto un po, chi più chi meno. I creator a un certo punto devono continuare a creare. Quindi dopo che hai fatto una volta la morning routine, quello è solo un post. Quindi se vuoi poi evolvere la morning routine ti devi inventare nuove cose da fare. Quindi in realtà la post che volevi fare era il primo, però poi ti sei messo altri 40 cose perché dovevi creare altri post per continuare avere seguito. Quindi dobbiamo anche un po vedere le intenzioni di chi ci sta consigliando alcune cose che che come quelle è un po il problema dei social. Mi ricordo, ne parlavamo quando tu avevi il tuo canale anche di beauty che alla fine i tuoi prodotti preferiti però devi continuare a consigliarne altri perché se no poi finisce. Poi a un certo punto ti rendi conto che stai consigliando cose che non usi realmente, non non perché sei tu, ma perché è così che funziona.
Andrea Giuliodori
01:03:31
Una prospettiva che sì una prospettiva che a me è stata molto utile nella vita è quella degli incentivi e disincentivi. Tutti noi seguiamo incentivi e disincentivi nel mondo digitale dobbiamo capire quali sono gli incentivi delle persone che che seguiamo. Se tu riesci ad allineare i tuoi incentivi rispetto a quelli che sono poi gli interessi del tuo pubblico, secondo me vai a creare un progetto che è molto interessante che è uno dei motivi per cui appunto ho scelto anche il modello di business in cui se creo dei contenuti che sono utili per cui le persone sono disposte a pagare un prezzo premium. Allora ho un ho un business che cresce quindi c'è stata anche questo tipo di di scelta dietro.
Camilla Scassellati
01:04:16
E abbiamo toccato tantissimi temi quindi a un certo punto ci fermeremo però un altro che vogliamo discutere con te è quello del fallimento e ne abbiamo parlato in realtà più volte nella nostra chiacchierata anche raccontando il tuo percorso e quello che vuol dire lasciare il lavoro iniziare qualcosa di nuovo E diciamo che accettare il fallimento è necessario, non esiste. Non si possono prendere rischi se non si accetta la possibilità del fallimento.
Camilla Scassellati
01:04:42
Ed è diciamo il tema centrale dell'imprenditoria cioè lo faccio e so che potrei fallire anzi devo abbracciare l'opportunità devo abbracciare la possibilità più che altro che ci potrebbe essere un fallimento alla fine di questo percorso Eppure, nonostante questo fallire ancora veramente poco accettato nella nostra società, mi sento di dire, soprattutto in Italia. Qual è la tua visione al riguardo? Sono sicuro che ci hai pensato varie volte e in modo profondo.
Andrea Giuliodori
01:05:14
Ne parlavamo prima quando abbiamo parlato dell'anno sabbatico. In generale cerco nelle mie scelte, anche imprenditoriali e di vita. Cerco di creare delle situazioni con risultati asimmetrici, quindi ok la possibilità di fallire. L'importante è che il fallimento arrivi presto, si deve arrivare e sia comunque contenuto entro diciamo un'area che posso gestire rispetto a quella che è la mia attuale posizione in termini di vita personale professionali in termini di cassa dell'azienda e così via. Dall'altra parte però se scelgo di perseguire una certa strada. La possibilità di successo deve essere asimmetricamente più importante. Quindi, nel momento in cui selezioniamo i progetti, sia che si trattino i progetti miei personali che seguo, di investimenti che facciamo anche faccio da un punto di vista finanziario sia che si tratti proprio di progetti che sviluppiamo all'interno dell'azienda.
Andrea Giuliodori
01:06:17
La possibilità di fallire c'è sempre anzi mi interessa proprio testare delle idee e e vedere quali funzionano e quali non funzionano. Perché se un'idea non funziona mi da un'informazione molto preziosa che poi posso reiterare per sviluppare in maniera migliore il prodotto. Dall'altra parte però fin dall'inizio deve essere un progetto, un'opportunità che abbia la possibilità poi di crescere molto perché se io inizio e scelgo delle delle opportunità dei progetti su cui mi impegno che hanno la possibilità di fallire il 50 e 50 se hanno successo guadagno X che non è particolarmente entusiasmante. Se fallisco perdo Y, che magari è una cifra importante o addirittura sono tutti i miei risparmi è un po una decisione del cavolo, quindi Verissimo e il fallimento è fondamentale nel nostro percorso, perché il successo nasce nel momento in cui sperimentiamo, testiamo tante cose e tiriamo su quelle, su quelle cose Per esempio una cosa che abbiamo realizzato nel nel nostro percorso imprenditoriale è che piuttosto che lanciare 10.000 prodotti diversi è meglio focalizzarci su pochi prodotti. Adesso ne abbiamo due fondamentalmente e reiterare iterare continuamente quel prodotto per renderlo il migliore per creare la migliore esperienza possibile per i nostri per i nostri utenti e in generale quindi sì il fallimento che è il fallimento però tenendo tenendo conto che non devono essere fallimenti stupidi e non essere fallimenti funzionali per una visione chiara da un punto di vista personale da un punto di vista imprenditoriale.
Inès Makula
01:07:55
Il lato successo. Ci puoi raccontare qual è la tua definizione di successo? E se ti senti di averlo raggiunto?
Andrea Giuliodori
01:08:03
Libertà, indipendenza sono le due parole chiave che io lego al concetto di di successo. Mi fa sorridere perché se penso a certi traguardi che mi ero dato una decina di anni fa lo amplio ampiamente raggiunti quei traguardi, la fregatura che quando li raggiungi poi ne vuoi raggiungere di più alti. Quindi quella è un po la trappola in cui viviamo tutti ci devo sicuramente lavorare le ambizioni, soprattutto quando sei a Londra, quando vivi a Londra si alzano, quindi non posso assolutamente dire di aver raggiunto quel successo. Il successo nella mia nuova definizione se penso a dieci anni fa dove avevo delle cifre molto ben precise in testa, l'ho ampiamente superato e questo mi dà gratificazione da un punto di vista personale. Tornando alla mia definizione, per me successo è libertà, indipendenza, quindi la possibilità di decidere il mio tempo. Il libro che ho scritto per la Rizzoli si chiama Riconquista il tuo tempo ed è un qualcosa a cui tengo veramente.
Andrea Giuliodori
01:09:08
Una delle cose che soffrivo tantissimo quando lavoravo in consulenza era non poter decidere la mia agenda, non poter decidere come organizzare il mio tempo. Quindi quello è uno degli aspetti fondamentali la possibilità di vivere dove voglio io, ad esempio a Londra, facendo magari dei periodi sulle Dolomiti o in dei posti in mezzo alla natura che mi fanno star bene. La possibilità di scegliere su cosa lavorare, quindi i progetti, gli interessi, questo tipo di libertà e questo tipo di indipendenza per me sono la definizione di successo numero uno. Poi naturalmente ci sono tutta una serie di elementi legati al successo di tipo relazionale emotivo la possibilità di creare una famiglia, la possibilità di vedere che le persone a cui tieni sono felici, stanno crescendo insieme a te. Quindi c'è anche naturalmente quella componente però rispetto al successo personale libertà indipendenza.
Inès Makula
01:10:01
Forse questa cosa che dicevi all'inizio del successo che uno raggiunge dei traguardi che se ti guardi con gli occhi di dieci anni fa sei tipo incredulo perché magari sopra le aspettative che avevi per te stesso però alziamo sempre tutti l'asticella forse è solo la natura umana cioè siamo fatti così, forse l'evoluzione.
Inès Makula
01:10:18
Dobbiamo cercare sempre di mirare a traguardi più alti perché quasi nessuno si sente arrivato anche se magari negli io quello che faccio certe volte una cosa che mi aiuta ogni tanto è non che io penso di avere successo però certo te dico magari guardano sempre guardi sempre ad altro non sei mai soddisfatto di dove sei però certe volte dico mi vorrei guardare con gli occhi di magari qualcun altro esterno che guarda la mia vita e pensa tipo wow, hai raggiunto tante cose o ti fa dei complimenti, ma tu ti senti sempre che non è abbastanza perché vuoi raggiungere la prossima il prossimo obiettivo. Però questo a me un po mi aiuta. Oppure riguardarti con gli occhi di te tre, quattro, cinque, sei anni prima di essere soddisfatti di dove sei arrivato. Adesso però è un po la natura umana. Forse.
Andrea Giuliodori
01:11:00
Penso che poi la vera sfida sia mantenere l'ambizione, il desiderio di crescita, però allo stesso tempo essere super grati e felici mentre stai facendo il percorso. E su quello dobbiamo metterci però attenzione. Nel senso che a volte anche con con mia moglie ce lo diciamo cavoli siamo fortunati a questo punto di vista dobbiamo essere grati per questa cosa e anche questo scambio che ho con con mia moglie mi è molto utile e comunque ci aiuta anche perché nel momento in cui sei grato poi riesci ad apprezzare sei più felice e hai anche le risorse le energie emotive per voler di più.
Andrea Giuliodori
01:11:39
Quindi quel passaggio è fondamentale.
Inès Makula
01:11:41
E siamo arrivati alla fine della nostra intervista e per tutti gli ascoltatori che ci ascoltano da anni sanno che la concludiamo con tutto sempre con la solita stessa domanda. In che modo diresti che la tua italianità ti ha aiutato nel tuo percorso?
Andrea Giuliodori
01:11:56
Bella domanda. Sì, se penso al tema della crescita personale, anche come è nato l'idea di raccontare la crescita personale in una maniera differente. Mi ricordo che all'epoca una cosa che mi dicevo spesso era questa bravissimi sti americani, bellissimi questi manuali. Però la crescita personale l'abbiamo inventata noi con Seneca, l'abbiamo inventata noi con tutta una serie di filosofi e pensatori che nel corso degli anni hanno individuato hanno fatto delle riflessioni perché non possiamo parlare di crescita personale. Con quella profondità culturale con quella profondità anche storica che noi italiani abbiamo quindi secondo me l'italianità mi ha aiutato quel patrimonio che abbiamo culturale di conoscenze noi italiani secondo me è molto importante ricordarcelo perché ci dà una profondità che spesso gli americani che ammiro tantissimo perché hanno questo questa tendenza questa capacità questo atteggiamento del tutto è possibile però a volte sono molto sciallo sono molto superficiali quindi sicuramente l'italianità mi ha aiutato nel nel avere una un approccio molto più profondo molto più anche su cui ci sono delle riflessioni insomma che hanno un maggior senso su certe tematiche allo stesso tempo però a me spiace vedere una certa conicità dell'italiano medio nei confronti di certe tematiche che l'italiano medio ha attraversato talmente tanti periodi storici.
Andrea Giuliodori
01:13:36
La nostra cultura non l'italiano medio la nostra cultura ha attraversato talmente tanti periodi storici, tanti invasioni che è diventato un po cinico nei confronti della realtà e ha perso quell'ingenuità che però può essere utile per continuare a sviluppare, per continuare a crescere, per continuare a credere in un futuro migliore. Quindi quello è un tratto invece dell'italianità che cerco di smussare.
Inès Makula
01:14:02
Grazie. Grazie mille Andrea per essere venuto su Mediaset e averci raccontato la tua storia e anche consigli. Il tuo percorso è stato super interessante, penso anche di grande ispirazione per tutti i nostri ascoltatori e ovviamente se siete interessati ad approfondire o seguire Andrea sui sui suoi canali, penso che il canale di EfficaceMente lo linkerò comunque. Nelle note di descrizione dell'episodio c'è sia il profilo social che il profilo tuo personale su su Instagram LinkedIn, quindi potete andare ad informarvi di più se volete approfondire. Grazie.
Andrea Giuliodori
01:14:35
Grazie mille. Grazie mille! Grazie mille Camilla.