Satispay e la scalata al successo: strategie, funding e leadership con Alberto Dalmasso, Co-Founde e CEO

 

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Benvenuti a un nuovo episodio di MadeIT in cui finalmente vi portiamo una chiacchierata con Alberto Dalmasso, il founder di Satispay. Sono anni, letteralmente anni, direi cinque anni da quando volevamo fare una chiacchierata con Alberto e raccontare la storia di Satispay e finalmente ci siamo arrivate, secondo me anche al momento giusto, quindi bisogna sempre avere pazienza. Non credo che Satispay abbia bisogno di grandi introduzioni, ma per darvi qualche informazione, un po di contesto: Fondata nel 2013, Satispay è una fintech che ha rivoluzionato veramente i pagamenti digitali con un sistema che è completamente indipendente da quello delle carte di credito, quindi attraverso la sua app. Immagino che molti di voi l'avranno sul cellulare. Potete pagare nei negozi fisici online, tra privati, potete pagare le bollette, le ricariche del telefono direttamente con. L'app di Satispay ha avuto un grande successo grazie al suo modello basato su costi ridotti e semplicità d'uso. Grazie a questo si è affermata comune delle Fintech più importanti in Europa e la conoscerete anche come uno dei primi, se non il primo unicorno italiano.

TAKE AWAYS

Influenza familiare (00:04:12)
Alberto parla dei valori trasmessi dalla sua famiglia e del suo spirito imprenditoriale.

Ambizione e successo (00:05:58)
Discussione sull'importanza di vedere il successo come fonte di ispirazione e motivazione.

Momenti di svolta (00:08:53)
Alberto condivide il suo cambiamento di rotta verso studi di economia e finanza.

Il professore influente (00:12:33)
Ricordo del professore che ha influenzato le scelte di Alberto durante il liceo.

Esperienze all'estero (00:14:05)
Importanza delle esperienze lavorative all'estero durante l'università per la crescita personale.

La crescita economica in Australia (00:17:38)
Alberto parla di come l'Australia gli abbia mostrato opportunità in economie in espansione.

La prima esperienza imprenditoriale (00:19:39)
Alberto racconta di come ha iniziato a lavorare con suo fratello nel fotovoltaico.

Creazione della società familiare (00:21:29)
Alberto spiega come ha avviato una società con la famiglia, unendo forze e risorse.

L'influenza dell'ambiente lavorativo (00:22:59)
Riflessioni sull'importanza di un ambiente stimolante per la crescita professionale.

Conversazioni che ispirano idee (00:23:32)
Alberto discute dell'importanza delle conversazioni con amici per sviluppare idee imprenditoriali.

Il "salotto" di idee (00:24:25)
Descrizione del gruppo di amici che condividevano idee imprenditoriali e progetti.

Incontro con Dario e l'idea di Satispay (00:25:57)
Alberto parla di come ha conosciuto Dario e dell'idea di un sistema di pagamenti.

Curiosità e opportunità di pagamento (00:27:24)
Riflessioni sull'importanza di essere curiosi e aperti alle nuove idee.

Il momento decisivo per Satispay (00:28:51)
Discussione su cosa ha motivato Alberto e Dario a lanciarsi nell'imprenditoria.

Difficoltà nella creazione di Satispay (00:32:02)
Alberto condivide le sfide e i ritardi incontrati durante lo sviluppo dell'app.

Resilienza e ambizione (00:33:02)
Riflessioni su cosa ha spinto Alberto a perseverare nonostante le difficoltà iniziali.

La crescita di Satispay (00:34:07)
Alberto discute l'entusiasmo e le sfide nel realizzare un'idea ambiziosa.

Critiche e opportunità (00:35:24)
La conduttrice chiede come Alberto e Dario hanno affrontato le critiche iniziali.

Il supporto degli amici (00:36:07)
Alberto racconta del supporto di amici e investitori entusiasti nel progetto.

Ascoltare le critiche (00:38:03)
Importanza di distinguere tra critiche costruttive e distruttive.

L'umiltà del founder (00:39:45)
Riflessione sull'importanza di essere umili e aperti all'apprendimento.

Ecosistema startup italiano (00:41:03)
Alberto parla della situazione dell'ecosistema startup in Italia nel 2013-2014.

Strategie di finanziamento (00:42:00)
Il fondatore spiega la scelta di cercare investimenti da amici anziché venture capital.

Angeli investitori (00:45:01)
Alberto discute l'importanza degli angeli investitori nel sostenere le startup.

Ottimismo sull'ecosistema (00:47:16)
Alberto esprime fiducia nel futuro delle startup in Italia e nel ritorno di talenti.

La fase di scaleup (00:48:55)
La conduttrice chiede delle sfide attuali di Satispay nella fase di crescita.

Sfide nella crescita del team (00:49:20)
Alberto descrive le difficoltà nell'assumere e mantenere un allineamento culturale.

Modello di business e crescita (00:50:21)
Discussione sul modello di business di Satispay e sull'espansione dei servizi offerti.

Opportunità e sfide aziendali (00:51:45)
Alberto discute le sfide e le opportunità per Satispay con un team in crescita.

Pionieri dell'ecosistema startup (00:53:01)
Riflessione su come Satispay sia stato un pioniere nel panorama delle startup italiane.

Critiche sulla profittabilità (00:53:22)
Discussione su come affrontare le critiche riguardo la mancanza di profittabilità.

Investimenti e crescita (00:54:05)
Alberto spiega la necessità di investimenti per crescere e il modello di business di Satispay.

Preparazione per la quotazione (00:55:50)
Discussione sugli obiettivi e sulla preparazione per una possibile IPO.

Mantenere l'entusiasmo (01:00:10)
Alberto condivide come mantiene l'entusiasmo dopo dodici anni di lavoro su Satispay.

Rapporto con i soldi (01:00:33)
Alberto descrive il denaro come uno strumento per esplorare nuove opportunità.

Italianità e successo (01:01:55)
Riflessioni su come l'essere italiani ha influenzato il suo percorso imprenditoriale.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Camilla Scassellati

00:01:03

Ciao Alberto, benvenuto su MadeIT, Sono davvero contenta di averti qui una Faccio una piccola backstory che è quella che la prima volta che abbiamo mandato un'email per cercare di averti sul podcast era il 2020, quindi sono passati cinque anni. Ma come si dice chi la dura la vince. Quindi ho detto che avrei ritrovato quella prima email del primo pitch per far vedere anche un po agli ascoltatori che uno non deve mai mollare i propri goal di avere di avere persone sul podcast.

Alberto Dalmasso

00:01:39

Grazie. Per me è un piacere essere qui e forse avrei potuto già farlo cinque anni fa

Camilla Scassellati

00:01:47

Secondo me è il momento giusto.

Alberto Dalmasso

00:01:48

Abbiamo sempre troppo da fare ma felice di aver trovato tempo. Adesso abbiamo anche cinque anni in più di storia da raccontare.

Camilla Scassellati

00:01:56

Questo episodio è sponsorizzato da Serenis. Lo diciamo sempre l'imprenditoria è un percorso fatto di alti e di bassi e può essere anche molto solitario. Per questo è importante non perdere di vista la propria salute mentale.

Camilla Scassellati

00:02:10

Lo dice anche il mitico Paul Graham, founder di Y Combinator. I migliori imprenditori sono quelli che si prendono cura di sé. Questo non vale solo per gli imprenditori e le imprenditrici, sia chiaro. A volte facciamo fatica ad ammetterlo, ma abbiamo tutti bisogno di aiuto e la terapia potrebbe essere il supporto che ci manca. Se hai mai pensato di andare in terapia ma ti senti perso, perse, non sai come trovare il terapeuta che fa per te? Serenis potrebbe essere la risposta

Inès Makula

00:02:36

Serenis è una piattaforma digitale per il benessere mentale e fisico e un centro medico autorizzato che offre percorsi di psicoterapia, psichiatria, supporto psicologico online, ma anche di nutrizione e coaching online, con oltre 1600 professionisti in tutta Italia, 100% psicoterapeuti con in media 13 anni di esperienza. Seguendo il link che trovi in descrizione o andando sul loro sito www.Serenis.i troverai un questionario da riempire e da lì, tramite un algoritmo proprietario, la piattaforma ti connetterà con il terapeuta più adatto a te. E se il terapeuta selezionato non ti convince, puoi facilmente cambiare.

Inès Makula

00:03:10

Serenis ha deciso di offrire una convenzione per tutti gli ascoltatori di miele con il codice MadeIT7, potrai cominciare il tuo percorso con un prezzo convenzionato.

Camilla Scassellati

00:03:22

Lo dicevamo anche con altri ospiti che abbiamo avuto. Poi alla fine il momento è sempre il migliore. Quando poi succede, quindi uno non deve non deve abbattersi troppo sui momenti no e continuare. E come al solito un po la tradizione di questo podcast è che raccontiamo la storia dei nostri ospiti dall'inizio, quindi voglio fare la stessa cosa con te e partire un po dal principio. Sei cresciuto a Cuneo, in Piemonte. Però ti volevo chiedere un po in che tipo di famiglia sei cresciuto e quali sono i valori che ti hanno trasmesso che secondo te hanno maggiormente influenzato la persona che sei oggi? Se ci sono delle cose che ricordi che già da ragazzo non so valori della tua famiglia o aneddoti che fanno vedere che avevi già questo spirito imprenditoriale da piccolo.

Alberto Dalmasso

00:04:12

Beh, assolutamente un qualcosa a cui penso spesso e credo che poi tutte le mie scelte sono state molto influenzate da quello.

Alberto Dalmasso

00:04:21

Non è così per tutti, ma nel mio caso la famiglia ha contribuito molto. Intanto perché non non non non ho mai visto né nei miei genitori né nonni qualcuno avere un lavoro da dipendente che fossero liberi professionisti piuttosto che avessero delle piccole aziende o piuttosto anche mio padre geometra e ha sempre lavorato da libero professionista mia madre all'inizio quando ero piccolo lavorava in un negozio di biciclette di mio nonno molto grande a Torino. Poi si è aperta delle sue attività svariate quindi davvero sia da un lato contaminato dall'idea di crearsi il proprio lavoro, sia dall'altro dal fatto che non si debba fare per forza la stessa cosa per sempre. Però credo che probabilmente quello che più mi ha impattato è stato la la forte ambizione che mi hanno trasmesso è legata molto al raccontare e al cercare le storie di successo degli altri. Credo di essere proprio cresciuto vedendo positivamente il successo e cercando di nutrirmi di storie di successo e di esaltarmi con storie di successo. Poi scoperto quasi con sorpresa. Quando cresci un po, inizia a notarlo e sarà un po più malizioso. Che non è normale in Italia è un po il concetto dell'invidia.

Alberto Dalmasso

00:05:58

Ricordo sempre quando ero ancora un ragazzino e stavamo eravamo in un posto di mare. Un bambino ha detto Mamma, di chi sono queste barche così grandi? E la mamma ha risposto Di chi non paga le tasse. E io nella mia testa invece stavo pensando a di qualcuno che ha fatto qualcosa di grande, no? E poi magari è anche vero che sarà di qualcuno che non ha pagato le tasse. Però non ho detto cavolo che peccato c'è alla fine poi magari questo bambino non non non cambia nulla sapere che c'è qualcuno disonesto importante che lo si sappia però forse sarebbe stato più motivato visto che stava guardando queste grandi barche ed era magari affascinato dall'idea di poterselo un giorno comprare facendo certe cose impegnandosi e via discorrendo quindi credo che sia proprio stato da un lato il non vedere particolare sicurezza nel in un posto fisso ma soprattutto ancora di più la appassionarmi del successo degli altri.

Camilla Scassellati

00:07:03

e questa è una cosa bellissima di cui parliamo spessissimo anche sul podcast Anzi la ragione di esistere di questo podcast è esaltare le storie di successo per aiutare gli altri a capire se ce l'ha fatto lui, che in realtà spesso vedi che non ha, passami il termine, niente di speciale, sincera.

Camilla Scassellati

00:07:20

Semplicemente una persona che si è applicata ha pensato fuori dagli schemi, ha lavorato duro, è arrivato dove è arrivato per far vedere che effettivamente la retorica che ci hanno venduto da piccoli sempre di A. Perché se lui ha avuto successo e perché qualcuno lo aiutato è facilitato. Sono poi retoriche che come dici tu portano a non farti fare niente perché poi dici va beh allora a questo punto.

Alberto Dalmasso

00:07:43

affiancato all'idea di Mistificare anche il fatto che si debba essere per forza speciali non solo raccomandati ma anche speciali, cioè il fatto di dire sono persone normali che si sono messe a fare cose straordinarie. Secondo me questo è anche estremamente potente come messaggio e quindi non mettere nessuno nel nella condizione di uno darsi una scusa quindi vabbè ma se non sono raccomandato non ci devo neanche provare tanto poi non ce la farò. Ma anche poi dare la motivazione nel senso non è il caso di essere speciali avere il quoziente intellettivo più alto della classe o della Regione eccetera si tratta più di buttarsi provarci e cogliere cogliere delle opportunità che una cosa che poi un po forse imparato è proprio il fatto di.

Alberto Dalmasso

00:08:42

Va bene lasciarsi passare davanti a qualche opportunità e non coglierla però poi se lo fai 2 o 3 volte allora sei recidivo e non va bene.

Camilla Scassellati

00:08:53

E sono anche molto affascinata dai momenti sliding doors nelle storie delle persone. Nel tuo caso ce ne sono un paio, però la prima forse è il tuo cambio di rotta alle superiori per l'università avevi iniziato con la scuola da geometra, convinto di fare l'architetto e poi un professore ti ha catturato diciamo con una un corso di economia sulla storia della moneta che poi è anche un momento full circle perché adesso hai fondato una società di pagamenti quindi proprio sulle monete e stai cambiando la storia della moneta in un certo senso quindi molto interessante. E e poi quello ti ha fatto cambiare rotta e pensare ok in realtà vorrei studiare economia e finanza che forse poi ha influenzato moltissimo il tuo il tuo percorso.

Alberto Dalmasso

00:09:36

Grazie davvero che me lo che mi fai ricordare questa cosa e mi è capitato 2 o 3 volte di Che ricadere sulla storia della moneta. Ricordo quelle lezioni quanto mi avevano affascinato. E quanto poi mi hanno fatto cambiare.

Alberto Dalmasso

00:09:55

Cambiare strada. Sicuramente credo che non sarei finito a fare Satispay se avessi fatto architettura. Rimango estremamente appassionato di architettura e design. Però effettivamente uno la. L'interesse naturale che Che mi suscitavano le lezioni sulla domanda, l'offerta, il prezzo di equilibrio, la storia della moneta la sua evoluzione. E poi devo dire anche proprio la. Il fare quel passo in più che questo professore fece di parlare con i miei genitori dire ma siete proprio sicuri che Alberto debba debba fare architettura Poi lui l'aveva messa forse non nel modo più corretto dicendo ci sono anche troppi architetti, mentre forse qua in Italia adesso mancano dei manager capaci. Mi sono anche detto beh, in fondo sono appassionato di design, sono appassionato di prodotti, sono appassionato di architettura, però forse un po superficiale come come analisi. In fondo. Devo dire che poi nel processo di progettazione mi diverto, ma non così tanto ed effettivamente mi trovo appassionato di tantissime cose, ma non ho ancora veramente idea di cosa vorrò fare e se vado, se studio economia tutto sommato imparo delle skill che poi posso applicare a quello che un giorno scoprirò essere il mio settore.

Alberto Dalmasso

00:11:30

E forse è stata anche un modo di spostare avanti la la decisione, cosa che poi ho pensato spesso negli anni. Forse sarebbe meglio non specializzarsi così presto e la scelta di fare il geometra era addirittura prestissimo. Se ci pensate sarebbe. Se devo dare consigli forse adesso a ragazzini giovani e dico ben studiate cose che vi appassionano ma non pensate, già che lavoro finirete a fare? Cercate di ampliare il più possibile la la vostra cultura e poi troverete. Per caso magari anche in cosa? In cosa buttarvi ma serve molta più maturità che che al tempo delle superiori anche di scelta dell'università io personalmente non avevo e sono per questo estremamente grato a questo professore perché forse l'aveva più letto lui in me di quanto io e i miei stessi genitori stessimo capendo della mia testa e del mio modo di essere.

Camilla Scassellati

00:12:30

Ricordi il nome del professore.

Alberto Dalmasso

00:12:33

Sì, assolutamente. Lui si chiama Domenico Comino. Era rientrato, l'avrei dovuto avere già in terza, ma lui era stato in politica ed era stato anche ministro per qualche anno e poi era uscito dalla politica, è rientrato a insegnare.

Alberto Dalmasso

00:12:50

Quindi io poi ce l'ho poi avuto solo in 4.ª e 5.ª, per fortuna.

Camilla Scassellati

00:12:56

È appunto giusto ricordare queste persone che senza magari rendersene conto, in quel momento influenzano un po i nostri percorsi e spesso sono figure di Non per forza a volte sono nella propria famiglia o nel proprio diciamo, circolo di persone conosciute, ma spesso sono questi professori che ci lasciano qualcosa che poi ci portiamo avanti, quindi è bello ricordare anche la persona stessa. E un'altra un'altra cosa che hai fatto durante l'università che è interessante che sempre cerchiamo di di sottolineare su questo podcast è che hai lavorato durante l'università, non hai solo studiato, nel tuo caso hai anche lavorato fuori dall'Italia, sei partito, sei andato in Texas a lavorare in una catena di gelaterie che si stava espandendo in tutta America. Poi sei andato in Australia, quindi letteralmente dall'altra parte del mondo, a lavorare per la Camera di Commercio Italiana. Quanto è stato importante per te fare queste esperienze e quanto le consigli? Quanto è importante all'università? Fare il di più? Non solo l'esame in tempo, anche magari, anche se l'esame in tempo, Però cercare di trovare altri stimoli, altri modi, altri modi di distinguersi.

Alberto Dalmasso

00:14:05

Per me è stato fondamentale e devo dire scelsi proprio economia e commercio estero perché aveva l'obbligo di due stage di cui uno all'estero. Io avevo voglia di andare all'estero, voglia di viaggiare, avevo voglia di vedere cose più grandi. Nel mio primo anno di università mio fratello maggiore era in Erasmus a Parigi e mi raccontava di quante cose stava imparando da quella grande città nell'andare nelle classiche vacanze studio in Inghilterra erano stati per me dei momenti durante le superiori di grandissimo entusiasmo, conoscere altre culture, fare l'interrail. Quindi ero proprio affascinato dall'idea di andare all'estero e poter magari un giorno avere la chance di lavorare all'estero e per quello scelsi quel quel percorso che poi mi aveva forzato a concentrare magari gli esami darli prima per poter avere più tempo da passare quindi magari non finire gli esami a fine giugno inizio luglio ma concentrarle tra fine maggio inizio giugno per poi fare effettivamente tre mesi in Texas e poi in Australia dove inizialmente non non avevo idea di andare volevo andare a Pechino per la crescita dell'economia cinese tutto però poi non non accettavano stagisti nel periodo in cui sarei potuto andare io e ho ripiegato sull'Australia che poi è diventato uno dei miei posti preferiti al mondo e ricordo di di essermi trovato in un'economia che stava esplodendo anche perché geograficamente molto vicino alla Cina.

Alberto Dalmasso

00:15:46

C'erano un sacco di persone giovani che crescevano nel professionalmente guadagnavano tanto. In un contesto dove è molto facile fare sport. E avevo notato che tutti volevano fare bici con bici italiane in carbonio dei grandi brand italiani. Dicevo cavolo, bisognerebbe lanciare un'attività di import export di di brand italiani di nicchia e poi con la scusa di non ritardare la laurea, di fare anche la specialistica eccetera. Non l'ho mai fatto e dico scusa perché se mi faccio un esame di coscienza in realtà non ho avuto la forza di farlo avrei potuto farlo e non l'ho fatto e questa cosa come dicevo prima va bene farsi passare delle opportunità davanti una volta a due però poi di più diventa troppo è stata per me una un qualcosa che mi ha fatto poi sempre dire la vita ti fa passare davanti dei treni. E delle opportunità più di una. Almeno due volte la prima volta perché tu non ci salti sopra, ma puoi vederla e riconoscerlo quando passa un'altra volta. Ehm. E devo dire poi ho avuto tante occasioni, tante idee di confronto con amici su cose interessanti.

Alberto Dalmasso

00:17:14

Nel caso di Satispay ho proprio sentito che è quel treno che aspetto da quando non ho avuto il coraggio di fare l'import export di bici italiane verso l'Australia.

Camilla Scassellati

00:17:27

Quindi già nel momento in cui non l'hai fatto hai capito che stavi lasciando indietro un'opportunità, quindi te la sei come segnata dentro come questa non l'ho fatta ma quindi ti è rimasto.

Alberto Dalmasso

00:17:38

E senza andare in Australia non avrei. Visto un'economia in rapida espansione ed è ed è stato proprio come dire ok ci sono nel mondo posti momenti settori che vivono delle accelerazioni e se penso attentamente a cosa faccio, dove vado, posso posizionarmi in un contesto di crescita? Se mi posiziono in un contesto di crescita avrò più opportunità.

Camilla Scassellati

00:18:10

E poi non so se sei d'accordo con questo, ma è successo anche a me varie volte nella mia vita. Nel mio caso in due posti molto diversi, banalmente a San Francisco, meno banalmente in Ghana. Perché ovviamente in Africa si costruisce ancora tutto in questo momento di sentire proprio nel nel tuo essere un'energia diversa che ti fa capire, è proprio difficile da spiegare.

Camilla Scassellati

00:18:35

Non tutti la sentono negli stessi posti. Per esempio so di molte persone che a San Francisco non hanno questo momento, però per me è stato proprio un ti da un po una scossa e ti dici effettivamente le cose. Non so. Mi sento stimolata, mi sento, sento di avere tantissimi input, la gente ha voglia di far cose, mi porta avanti, quindi cambi un po la tua mentalità e poi la riporti a casa, magari.

Alberto Dalmasso

00:19:01

Se senti una melodia senti un ritmo e che che magari è il tuo o magari non è ancora il tuo, ma ti ti affascina e per questo magari alcuni lo vedono, alcuni non lo vedono a San Francisco perché magari non a tutti piace la stessa musica, però è proprio un'energia che ha come un suo battito cardiaco che che può avere una certa risonanza con te o meno. E sì, avevo sentito quella energia e energie di un qualcosa che stava crescendo. E da lì ho sempre avuto voglia di di andare a cercare. Crescita e opportunità di crescita.

Camilla Scassellati

00:19:39

La tua prima esperienza imprenditoriale in realtà la fai con tuo fratello dopo la laurea perché cercavi lavoro in banca.

Camilla Scassellati

00:19:46

Ma era il 2008 2009, quindi in piena crisi finanziaria. Quindi raggiungi tuo fratello insieme, mettete su una società che faceva fotovoltaico che era di tuo fratello, quindi tu più o meno lo hai aiutato in questo percorso.

Alberto Dalmasso

00:19:59

Allora lì l'idea è stata sua e da lì, secondo me poi nasce un grande percorso legato proprio alle caratteristiche della mia famiglia perché mio fratello ha l'idea io ero a piedi diciamo solo perché avevo fatto uno stage nel settore della moda mi avevano lasciato a casa perché evidentemente non era andato bene. In più avevano chiuso un progetto che doveva partire sulla Cina che era quello per cui io ero andato in quell'azienda. Però non so se mi avrebbero salvato qualcosa non ha funzionato. Molto positivo per me intanto avere un minimo di sveglia, nel senso che magari mi sarei anche fatto andar bene quel quel posto per un po, invece poi tutto sommato non era il posto giusto, ma io mi trovo a cercare altri altri lavori e mi trovo con mio fratello che che mi dice ma guarda in questo momento sarebbe molto interessante trovare diciamo degli edifici addirittura con tetto in amianto per andare a bonificare e mettere sopra degli impianti perché in questo momento ci sono incentivi importanti in Italia e il prezzo dei pannelli è crollato perché gli incentivi in Cina in Germania non ci sono più i pannelli arrivano tutti dalla Cina costano meno perché tedeschi non li stanno più comprando quindi subito questa cosa mi fa di nuovo fare due più due dico ok che beh questo è un trend questa è un'opportunità.

Alberto Dalmasso

00:21:29

Grandi cose stanno muovendo il mercato e e ovviamente mio fratello stava lavorando. Ingegnere civile aveva le sue cose io avevo tempo perché ero a piedi e quindi mi sono messo a cercare location dove poter fare degli impianti e una banca che che ci finanziasse e poi ovviamente la banca ci ha finanziato perché un pochino le firme la garanzia l'hanno messa anche i genitori abbiamo creato questa società dove siamo in cinque in famiglia e avevamo il 20% a testa e si chiama FAIP Francesco Alberto Pietro che mio fratello piccolo Emilio mio papà Daniela mia mamma. E e da lì era siamo una una famiglia dove ognuno fa il tifo per l'altro essenze senza invidia non c'è mai stato ama quindi tu l'idea è stata mia, io di più. Poi però l'ha fatta Alberto e quindi anche lui ma ora siamo siamo tutti alla pari e quello mi ha mi ha di nuovo dato un'altra sveglia perché se quel professore mi aveva fatto pensare che sarei potuto essere un grande manager essere dal notaio fondare una società la settimana prima di iniziare poi a lavorare in questa banca a Torino mi ha fatto capire che l'azienda di cui essere manager tutto sommato la potevo anche creare io.

Alberto Dalmasso

00:22:59

E poi ho iniziato con grande entusiasmo a lavorare in questa banca che poi gestisce investimenti e lì ho imparato moltissimo però ormai avevo nel retro del cervello questa questa cosa mi aveva come punto questo insetto dell'imprenditoria che mi ogni volta che magari vedevo che le cose non non crescevano così in fretta nella mia carriera. Ma non è che là fuori c'è qualche trend che non sto cogliendo e su cui mi posso buttare?

Camilla Scassellati

00:23:32

Interessante che hai avuto questo perché ti sei tenuto un po questo sapore dell'imprenditoria che poi ti ha ti è rimasto. E l'idea di Satispay nasce tramite, cioè grazie a conversazioni con amici quindi parlando di idee con amici c'è quanto, quante idee esplorare. Vi era una cosa che facevate spesso ci sono certi amici che avevi trovato con cui parlavate di questo. Sì, quanto sono state importante queste conversazioni, diciamo.

Alberto Dalmasso

00:23:59

Ero in un collegio dove c'erano studenti di 140 studenti, ragazzi e ragazze di facoltà diverse. E lì ho veramente conosciuto persone interessanti e da lì ho creato un gruppo che che avevamo chiamato il salotto con un mio amico che adesso vive a Chicago e fa venture capital focalizzato sul mondo dell'energia.

Alberto Dalmasso

00:24:25

E e mi ricordo che con lui avevamo creato questo gruppo ci sentivamo su Skype che che adesso stanno chiudendo una volta al mese per raccontarci idee imprenditoriali e poi in realtà finivamo a parlare di come stava andando la nostra vita lavorativa. Avevamo up ci eravamo appena laureati, avevamo appena iniziato a lavorare e quindi era anche un po un modo per confessarci e raccontare come andavano le cose lì. Mi ricordo avevo aiutato questo mio amico Stefano che che a Chicago adesso a progettare il business plan per un'app che ti doveva allenare per la tua prima maratona. Avevo aiutato altri a fare altri business plan e poi a un certo punto avevamo deciso di coinvolgere Dario che io avevo conosciuto, che poi è diventato il mio co-founder. Avevo conosciuto per caso perché dopo la laurea è andato in in Australia e quindi degli amici comuni ci avevano presentati dicendo magari hai dei consigli da dargli visto che chi andrà in Australia per per un po e e quando è tornato vedendolo per fare alpinismo insieme poi con amici comuni abbiamo fatto qualche serata insieme avevamo in una di queste sere c'era anche Stefano appunto quello che che adesso da Chicago con cui avevamo creato il salotto mi ha detto ma coinvolge anche Dario perché mi sembra estremamente interessante e lui ci aveva raccontato questa idea di creare un sistema per inviare pagamenti via e-mail cioè scrivere in un'email un certo testo che poi facesse scatenare un un pagamento.

Alberto Dalmasso

00:25:57

Mi dimentico quasi di questa cosa e poi un altro amico conosciuto durante l'università mi dice ma secondo te non si può fare un'app basata sul bancomat, non sulle carte di credito, Perché mai vengono accettate dai piccoli esercenti? E io poi dico no, ma secondo me il bancomat non è che sia tanto più accettato delle carte però mi sembra una buona idea cercare di fare qualcosa nell'ambito pagamenti. Penso abbia più senso usare i bonifici e gli addebiti e proprio non usare le carte. Ma fammi sentire Dario, perché lui stesso mi aveva parlato di un sistema di pagamento e quindi proprio dal fatto di parlare dal fatto che quest'altro amico che poi non ha avuto voglia di fare una start up sui pagamenti, aveva solo un'idea così l'ha buttata lì però lui sapeva che io ero interessato di imprenditoria di idee di tecnologia e e me ne ha parlato e quindi sì secondo me è super importante essere curiosi parlare con tutti delle proprie idee perché poi il caso porta ti porta altri a parlarti delle loro idee e non c'è niente di di più valido perché il fatto di aver sentito Dario che se si voleva occupare di pagamenti e avere qualcuno che è venuto a raccontarmi un'idea solo perché sapeva che io avevo sempre la testa su come lanciare delle attività.

Alberto Dalmasso

00:27:24

Mi ha poi portato a parlare di nuovo di pagamenti con Dario e lui era in Kazakistan che faceva consulenza IT per le aziende del mondo del gas e subito ci siamo capiti. Secondo me è stata proprio la chimica tra noi due, il fatto di ragionare alla stessa velocità, di vederci molto veloci nello studiare anche solo da quello che c'era su Google. Il fatto che la normativa sui pagamenti europea stesse cambiando eccetera eccetera e secondo me lì abbiamo percepito energia tra di noi e poi nei nei mesi successivi abbiamo capito quanto grande era l'opportunità nei nei pagamenti e poi da lì siamo arrivati un giorno a dirci se tu ti licenzi mi licenzio anch'io e fondiamo Satispay.

Camilla Scassellati

00:28:09

Ti ricordi mi interessa proprio questa cosa l'ultima cosa che hai detto il il momento perché come dicevi uno fa tante conversazioni, esplora tante idee l'idea della maratona l'idea ce ne sono state tante e qual è il momento qual è la cosa che ti ha fatto capire questo vale il mio tempo mi licenzio può diventare qualcosa di grande. C'è stato perché anche un'idea enorme quindi anche paurosa immagino di RAI io e Dario possiamo ripensare il sistema di pagamenti in Italia quindi è anche un'idea gigante che forse può intimidire quindi c'è qualcosa che vi ha dato la confidenza di lasciare.

Alberto Dalmasso

00:28:51

Ma devo dire forse quello è quello che ci ha convinto. Allora innanzitutto ci sono stati un paio di momenti in cui sentivo che nel mio lavoro non stavo andando dove pensavo, cioè ero considerato un giovane ad alto potenziale. All'interno di questa azienda mi avevano affiancato dei mentor, dei coach eccetera eccetera. Però sentivo troppo spesso a un settore dove ci si deve portare via i clienti perché non è in crescita non è come venti anni fa in questo settore quindi già questo dice ok quella cosa che avevo notato in Australia di settori in crescita perché devo stare in un settore che non è in crescita quindi c'era forse quello quel sentirmi Cappato nella mia crescita che un po mi dava voglia di di di cercare un qualcosa. Dall'altra l'aver subito capito che con Dario avremmo potuto lavorare bene e subito aver intuito che era una cosa enorme e quindi sarebbe valso la pena forse una cosa di cui ero consapevole io vedendo nella mia famiglia persone che avevano avuto un percorso più autonomo e imprenditoriale Dario perché diciamo molto Smart intuitivo ci era chiaro che fare impresa voleva dire Sacrificare tutto un dedicarci a quello giorno e notte, non avere mai un giorno di pausa per molti anni e quindi sotto sotto, entrambi sapevamo che avrebbe sarebbe valsa la pena fare qualcosa di nostro solo se era enorme, potenzialmente enorme.

Alberto Dalmasso

00:30:29

A quel punto, secondo me, stavamo solo cercando qualcuno che ci dicesse sì, sì, lo possiamo fare per poi buttarci e farlo. E infatti ricordo che una sera ero ero andato a trovare i miei a casa loro in giardino e Dario era al telefono dal Kazakistan. E a questo punto il mercato c'è la normativa c'è, sembra fattibile i fornitori se non sono questi che abbiamo sentito ci saranno altri. E lui mi fa sì infatti se tu ti licenzio mi licenzio e dico sì sì cavolo devo dire grazie a lui che che me l'ha me l'ha chiesto come dire sì non io non aspettava altro dai facciamolo.

Inès Makula

00:31:11

Stai lanciando la tua startup o azienda e hai bisogno di imparare nuove skills di digital marketing, social media, prodotto ads e tantissimo altro. Allora ascolta bene perché lo sponsor di questo episodio fa al caso tuo. Learnn è una piattaforma di apprendimento digitale, un po come se fosse YouTube, organizzato per temi con professionisti certificati che insegnano, tra cui anche tanti imprenditori che sono passati da questo podcast. E senza pubblicità puoi scegliere tra centinaia di corsi.

Inès Makula

00:31:36

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Camilla Scassellati

00:32:02

Pazzesco! Come succedono questi momenti? Quanto sono forti in realtà? Perché? Esatto. C'è un insieme di cose che si mettono insieme, che ti fanno capire che è il momento giusto. Però voglio sottolineare anche i momenti difficili, nel senso che dopo questo momento di grande entusiasmo avete lasciato. Se vi siete vi siete lanciati con ambizioni enormi, progetti anche forse un po irrealistici. Ho sentito raccontare che pensavate di avere un prodotto pronto in tre mesi e invece ci avete messo due anni. Quindi mi interessa chiederti come sono stati quei due anni a livello personale anche c'è stato e perché penso che sia una cosa molto importante perché da sentire per aspiranti imprenditori che non tutto funziona sempre velocemente e all'inizio come te lo immaginavi.

Camilla Scassellati

00:32:51

Cosa vi ha spinti a non mollare per due anni sapendo che comunque eravate diciamo tra virgolette indietro sul progetto che vi eravate pre pre pianificati diciamo.

Alberto Dalmasso

00:33:02

Quei due anni sono stati poi però difficilissimi perché proprio anche a livello Umano raccontare che hai una nuova idea e stai creando una startup. Bello. Poi passano i mesi, poi passano gli anni e tu ti chiedi ma la gente penserà se sono matto perché sto continuando a raccontare una cosa che continua a non esistere, cioè adesso facile dire cosa fai. Faccio Satispay, più o meno la gente o lo usa o sa cos'è. Però parlare di un qualcosa che non esiste e è veramente tosto. E mi ricordo che qualche volta mi sono chiesto ma non è che poi questa cosa non succederà mai? Non è che alla fine non diventerà mai realtà? Nessuno poi avrà in mano un'app che si chiama Satispay e pagherà con con questa quindi sono anni molto difficili secondo me quello che ti porta a non mollare il fatto che nello scoprire le difficoltà e la complessità del realizzare un progetto in realtà poi quello che succede spesso che capisci che è anche più grande più ambizioso di quello che immaginavi.

Alberto Dalmasso

00:34:07

Ehm. E quindi è ancora più voglia di realizzarlo. E poi ormai hai messo in moto la macchina. Benissimo. La macchina di cui hai bisogno è 100 volte più grande di quella che avevi immaginato e i capitali che servono sono 100 volte più grandi di quelli che pensavi inizialmente. Sì, bene, però è anche molto più grande quello che poi potrò trovare dall'altra parte. E se ce la facciamo ormai siamo partiti, ormai si, si balla e continuiamo, continuiamo a ballare quindi probabilmente se avessimo scoperto che poi tutto sommato l'opportunità non era così grande magari avremmo mollato però era era abbastanza chiaro evidente se poi rivelato vero che l'opportunità era grandissima e il fatto poi di trovarsi un ostacolo un ostacolo tanti ostacoli enormi una montagna più grande da scalare è solo diventato una presa di consapevolezza. Anzi, ti viene da dire ok ancora meno ci proveranno e e quindi noi ci stiamo provando andiamo avanti finché non la realizziamo però quei 2 o 3 momenti in cui ti chiedi ma esisterà mai questa cosa ci ci sono stati.

Camilla Scassellati

00:35:24

E come hai vissuto come avete vissuto tu e Dario in primis le critiche

Camilla Scassellati

00:35:31

State facendo una cosa troppo grande per quello che siete, perché aggiungo due cose che era il 2013, 2014, 2015, quindi anni in cui l'ecosistema startup italiano praticamente inesistente, quindi non è che c'erano tante altre, non c'erano magari tante storie di successo italiane, di startup da seguire che comunque non eravate sull'onda, quindi immagino che foste visti un po come dei pazzi, dei folli che stavate cercando di fare una cosa e non so se vi hanno mai dato dell'arrogante o del come pensi tu di poter fare questa, cioè come avete vissuto quel la spinta di critiche.

Alberto Dalmasso

00:36:07

Devo dire che secondo me anche il contesto noi siamo. Avevamo un sacco di amici che arrivavano da questo gruppo di persone che parlava di imprenditoria che sognava in grande che quindi faceva grande figata ma al posto di investire e quindi noi i primi investitori che abbiamo avuto sono 42 persone perché avevamo mandato un video fatto con il mio iPhone a 50 amici in 42 hanno investito. Quindi in realtà noi ci siamo circondati di entusiasti il mondo è pieno di entusiasti quando tu racconti un'idea estremamente ambiziosa.

Alberto Dalmasso

00:36:43

Sì sì, c'è chi ti dice no, però ci sono tanti che dicono wow, figata! Si esaltano e se possono investono, se possono ti danno una mano. Quindi noi eravamo molto spinti dal dall'entusiasmo. Poi per natura, secondo me l'imprenditore decide cosa ascoltare, quindi tu che fai I film, ti fai nutrire da energia positiva e non ti fai tirare giù dall'energia negativa. Poi è molto lucido Dario rispetto a me nell'essere attento ad ascoltare, io ero proprio sempre in modo. Quindi per me tutti dovevano essere convinti che era la cosa giusta da fare, Tutti si doveva saltare all'idea di Satispay e anche a chi provava a criticarmi. Io ero sempre solo lì a cercare di smontare le loro tesi, mentre Dario era molto bello che però ascoltiamo. Non è che dobbiamo vendere la cosa a tutti e magari vengono fuori delle idee, delle cose, delle cose utili. Quindi poi era anche un diventato ok sentiamo le critiche così poi dopo sappiamo anche uno se sono cose da tenere in considerazione due come rispondere nel momento in cui parleremo a grandi investitori aver già degli argomenti per ribattere queste critiche e è utile.

Alberto Dalmasso

00:38:03

Quindi devo dire quando la critica può essere costruttiva ti viene anche data con cortesia nel modo giusto. In altri casi secondo me bisogna anche imparare a non ascoltare. C'era un gruppo di di investitori di Torino che mi ricordo non eravamo neanche così convinti di sentire che aveva scritto un documento di una ventina di pagine per dirci tutti i motivi per cui avevano deciso di non investire in quel documento non l'avevamo mai letto perché ci era chiaro che era un modo per giustificare il no a loro stessi. Quindi come adesso scelgo di leggere magari le critiche o le richieste degli utenti e scelgo di non leggere alcune, magari commenti di pura critica fine a se stessi, perché bisogna anche sapere come nutrire la propria energia di di cose utili o positive.

Camilla Scassellati

00:39:01

Ascoltare ma anche sapere cosa ascoltare e che peso dare a ogni cosa che ti viene detta. Perché quello è importante. Ed è un po anche la magia del founder, nel senso che capire dove devi tenere la tua è visto che stai cercando di rivoluzionare un settore, capire dove le tue idee anticonvenzionali sono centrali sono importanti, che se no finisci a fare quello che fanno tutti e dove invece bisogna ascoltare.

Camilla Scassellati

00:39:27

Quindi è un po quello che credo che solo quando ci sei dentro riesce un po a capire. Poi si fanno degli errori, ovviamente a volte si ascoltano le persone sbagliate, però è quello che poi è secondo me un punto centrale del successo dei founder. E anche questo primo inizio come come si posizionano rispetto al feedback che ricevono?

Alberto Dalmasso

00:39:45

C'è anche un elemento sul quale ascoltare noi poiché era così grande ambizioso Satispay sapevamo di non saperne abbastanza no quindi quello fa bene perché Toglie un po il mito del founder che farà una cosa grande perché è geniale e alla fine ti ripeto persone normali che hanno la fortuna di fare qualcosa di straordinario. E questo ti pone in una posizione di umiltà. Perché tu dici o Dario e Dario, soprattutto Dario, a me perché magari io mi esalto un po così chiaramente qua c'è da diventare molto più bravi di quanto siamo oggi, c'è da imparare un sacco e noi non sappiamo niente e quindi non ti fai neanche scoraggiare più di tanto da critiche e stai ad ascoltare proprio perché sei tu in primis consapevole del fatto che non sai abbastanza e ogni ogni dibattito, ogni nuova scoperta è un'occasione per poter alzare l'asticella, diventare più più consapevoli e poi dopo un po a forza di dibattiti di critiche di di analisi di studi ti rendi conto che forse stai diventando uno dei massimi esperti di pagamenti e quindi poi se si costruisce la confidenza, però di base penso ci sia una forte confidenza e voglia di buttarsi che e del DNA imprenditoriale.

Camilla Scassellati

00:41:03

Un'altra cosa che vi ha contraddistinto nella storia di Satispay e penso che in parte sia stato anche frutto del momento in cui eravate il ricordo di nuovo 2013 2014 quando iniziate il sistema l'ecosistema startup italiano non era abbastanza immaturo, c'erano pochi visi e una cosa su cui hai avuto molta lucidità è di decidere di non all'inizio. Non andare dai fissi a chiedere soldi perché non pensavi fossero maturi abbastanza da capire la vostra idea e da valutarla nel modo giusto e di darvi i soldi giusti nel modo giusto. Quindi avete fatto cose diversamente. Hai parlato appunto di aver prima raised i tuoi amici, poi molto sugli Angel. Come hai capito questa cosa? Come hai avuto la lucidità di capire un po il mondo? Visti così presto? E secondo te è una cosa che valida ancora oggi? Cioè per esempio oggi consiglieresti a un founder di cercare strade alternative al VC, almeno all'inizio, oppure pensi che le cose siano cambiate?

Alberto Dalmasso

00:42:00

Intanto ricordo quando dicevi dell'ecosistema ai tempi, quando noi facemmo round da 5M€ nel 2014 lo annunciamo a inizio 2015.

Alberto Dalmasso

00:42:16

Era il più grande round nel sistema di venture capital italiano della storia. Poi nel 2022 abbiamo fatto un round 320 milioni. Quindi questo fa capire come, come sono cambiate le cose. E sì, secondo me è stata una nostra fortuna capacità quello di leggere l'ecosistema. Non bisogna per forza fare gli americani. Chiaramente il Venture capital è nato negli Stati Uniti però se a un certo punto stai fondando qualcosa in Italia devi devi saperti guardare intorno. C'era chiaro quando poi abbiamo iniziato a dialogare con i venture Capital che non c'era competenza, cioè non ci sapevano insegnare nulla e non avevano soldi. Avevamo fatto questo round tra famiglie and friends, avevamo scritto gli amici avevano risposto bene e quindi quando poi avevamo avuto un po di conversazioni sterili con i venture capital e notavamo che prendevano tempo, ci rifacevano le stesse domande in meeting diversi. Ricordo che Davide, che Dario mi aveva detto ma guarda qui secondo me non hanno neanche la capacità di investire, ci fanno perdere tempo. Se cerchiamo 2 milioni mezzo forse più facile trovare 25 che ci danno 100.000€ che uno che ce ne dà due e mezzo.

Alberto Dalmasso

00:43:35

E ricordo che si è vero in fondo arrivando da una banca che gestiva investimenti sapevo che l'Italia è il secondo Paese al mondo dopo il Giappone per risparmio privato e quindi dice ok effettivamente ci saranno sicuramente un sacco di persone che hanno 50 100, 200.000€ da investire in un'idea. Eravamo, come ti ho detto circondati da questo entusiasmo di persone che volevano partecipare all'idea di San Benedetto. E più facile sicuramente andare andare in quella direzione. Poi l'aver trovato 2 milioni mezzo da privati e guarda caso poi una banca industriale che voleva buttarsi sui pagamenti che volevano anche loro darci 2 milioni e mezzo ci ha portato a dire che volevamo 2 miliardi e mezzo magari prendiamone cinque che che male non fa e quello poi ci ha ci ha salvati e da lì abbiamo imparato che in Italia ci sono molti angeli, angeli veri e propri angeli che sono gli angeli investor che tendono ad appassionarsi delle idee imprenditoriali altrui. Se possono partecipano. È molto bello anche quando non sono organizzati e lo fanno singolarmente. Non sono parte di di club, lo fanno proprio solo per partecipare pare essere informati su idee imprenditoriali altrui e spesso sono manager, imprenditori, imprenditrici che hanno tanto da fare, quindi poi non sono neanche invasivi.

Alberto Dalmasso

00:45:01

Ed è l'ideale nei primi anni in cui bisogna costruire una start up, avere gente che se serve ti dà una mano, se no sparisce. Ovviamente poi tu devi essere serio per rispetto dei soldi che ti hanno dato, però è talmente rocambolesco e pieno di intoppi. La vita nei primi anni di una start up che ci sta poi darsi degli investitori più strutturati e istituzionali in un secondo momento, quando puoi darti delle tappe ben precise, cercare di realizzarle. Ad oggi il bello in Italia è che il sistema non c'è, il capitale è un po più strutturato e questo secondo me è un buon momento dove lanciare un'azienda. Raccogliere capitali è un po più difficile se sei già grande. Raccogliere tanti capitali però è rimasto molto forte questo ecosistema degli angeli investor e suggerisco sempre di di affiancarli e vedo ancora tantissimo nuovi founder che sono in difficoltà sugli aumenti di capitale di come parlano ai privati e sono sempre un po stupiti di questa cosa e invece estremamente sano. Poi in fondo anche per noi founder dividi et impera sono i sentimenti a parlare con due soggetti e questi sono poi gli unici che ti danno tutto il capitale che ti serve.

Alberto Dalmasso

00:46:17

Sei anche debole da un punto di vista negoziale, invece se tu hai una ventina di soggetti privati e un istituzionale, puoi anche sempre un po metterli in competizione tra di loro. Ed ed è utilissimo.

Camilla Scassellati

00:46:29

E tu stesso sei uno di questi angel investors. Adesso no, anche tu investi in startup che vedi.

Alberto Dalmasso

00:46:36

Se ed è una delle delle cose più belle. Forse la nostra ambizione voglia di fare cose grandi era anche un po. Per poter contribuire a creare un ecosistema diverso un modo diverso per fare di fare impresa in Italia. Vedere come normale creare grandi aziende che danno stock option dove tutti quelli che ci lavorano dentro partecipano al alla guida di valore e poter far nascere altre altre imprese contribuendo come come investitori.

Camilla Scassellati

00:47:08

Vedi le belle idee che ti arrivano davanti. Sei ottimista sul la direzione dell'ecosistema startup in Italia in particolare?

Alberto Dalmasso

00:47:16

Assolutamente assolutamente sì devo dire iniziamo anche noi stessi adesso a attirare talenti dalla Silicon Valley persone che magari hanno 45 anni e si spostano di nuovo in Italia o anche 40 e tornano in qua dopo aver lavorato e aver imparato tanto in quei contesti.

Alberto Dalmasso

00:47:34

Quindi non solo vedo l'imprenditoria italiana viva, forte sia al maschile che al femminile. Un sacco di di ragazze che portano tutta una nuova prospettiva, non una capacità di leggere il mercato. Incredibile. Ma sono anche speranzoso del fatto che vedo noi ben altri che stiamo importando talenti. E questo sarà fondamentale perché noi potremmo essere dieci volte più grande se avessimo capito certe cose che stiamo capendo solo adesso perché non avevamo certe competenze o certi colleghi che avevano già fatto scalare grande imprese. Quindi, secondo me adesso sdoganato l'idea di investire in startup i fondi di venture capital, anche il pubblico e il governo hanno capito sempre di più che l'innovazione va alimentata e si stanno creando competenze.

Camilla Scassellati

00:48:23

E torno Satispay Facciamo un salto enorme perché non abbiamo tempo di parlare di tutto quello che avete fatto per arrivare dove siete, però ovviamente siete una storia di successo, quindi continuate a crescere e adesso siete in piena fase scaleup che molti investitori in Silicon Valley chiamano temessi Medal quindi il caos intermedio quando fai stai facendo questo salto da essere una start up a una scala a poi diventare insomma un'azienda vera e proprio quando non sei più in quelle stesse dinamiche di crescita così veloci.

Camilla Scassellati

00:48:55

Però adesso siete veramente ancora in crescita. Dal 2022 ad oggi si è passati a 280 670 impiegati. Poi mi correggerà se i dati non sono giusti, continuate a lanciare prodotti, a crescere, non siete ancora profittevoli. Che sarà il prossimo Milestone? Immagino quali sono le sfide più grandi che stai vivendo in questo momento della crescita di di di Satispay che direi è forse un teenager. Non so come lo descriveresti?

Alberto Dalmasso

00:49:20

Sì, Satispay è esattamente un teenager, ti correggo perché siamo 720, ma solo perché si sono aggiunte 50 persone nell'ultimo mese e quindi probabilmente ti ho comunicato e letto un dato qualche settimana fa. Allora la sfida le sfide sono due uno la crescita del team con allineamento culturale quindi non è facile dover assumere 400 persone quest'anno. Vuol dire forse dover rivedere 40.000 profili. Molti di quelli chiave neanche cercano un lavoro. Li devi andare a scovare, li devi convincere a venire qui con noi, devi devi capire se c'è un allineamento culturale, devi poi tutti i giovani volenterosi devi bombardarli nel modo giusto, devi fare in modo che ci sia il trasferimento di competenze giuste e quindi c'è tutto il mondo people and culture e talent acquisition che ci occupano gran parte del nostro tempo e dei nostri pensieri proprio come come founder.

Alberto Dalmasso

00:50:21

E l'altra cosa è che in questa fase in cui non siamo profittevoli ma anche perché abbiamo un modello che funziona quindi noi gli utenti che acquisiamo nel giro di un anno poco più si ripagano quindi poi gli investitori arrivati con perfetto allora tieni 100 200 milioni in più così invece di fare un altro milione di clienti ne facciamo 10 milioni. Se tu dovessi solo investire i tuoi profitti, magari cresci di 100.000 clienti ogni sei mesi. Se tu puoi investire altri capitali, puoi crescere di 1.000.000 di clienti ogni sei mesi. E poi non solo possiamo crescere di numero di clienti, ma una cosa che abbiamo capito portando grandi investitori internazionali a bordo che noi possiamo adesso crescere anche a livello di servizi offerti. E quanto è importante il prodotto e la capacità di aggiungere feature, aggiungere funzionalità e servire i clienti che già credono in te scelgono di aprire la tua app ogni giorno. Dare a questi altri servizi che potrebbero magari anche trovare altrove. Ma perché c'è questo trust è un enorme opportunità andare a servirli dando, dando più cose come abbiamo fatto entrando nel welfare aziendale, con i buoni pasto, i fringe benefit, come faremo a breve lanciando servizi sugli investimenti.

Alberto Dalmasso

00:51:45

E poi abbiamo in mente tantissime idee e devo dire, avendo adesso un team più grande, avendo competenze forti che siamo riusciti a importare, abbiamo la capacità di lanciare diversi servizi e buttarci su diverse opportunità. Quindi la seconda più grande sfida dopo a a quella di portarsi dentro talenti e tenerseli è quella di scegliere su quali priorità buttarsi E quindi sento un entusiasmo enorme dato dal vedere che l'azienda va forte. Il fatturato cresce del 100% anno su anno e ci sono persone con capacità incredibili che riescono in autonomia a realizzare grandi cose e dall'altra l'enorme responsabilità di puntare l'energia nella direzione giusta. Perché se decidiamo di entrare nel mondo degli investimenti e poi tra due anni in un altro settore finanziario e quell'altro settore finanziario esplode un'opportunità di crescita quest'anno. È un'occasione persa quindi adesso siamo. La tensione che sento e soprattutto nel bene c'è un mare di opportunità sul quale ci buttiamo prima e quale è coerente sinergica di più a quello che stiamo già facendo.

Camilla Scassellati

00:53:01

Abbiamo parlato un po di quanto siete stati pionieri diciamo, nell'ecosistema startup italiano. Avete sempre fatto i record di dei round più grandi, siete stati uno dei primi il primo unicorno italiano pienamente italiano e quindi siete anche il la prima scaleup a questo livello di maturità in Italia in un certo senso insieme insomma forse altre 2 o 3.

Camilla Scassellati

00:53:22

E quindi c'è anche almeno quello che leggo un po nell'ecosistema italiano è una forse anche un po scomodità nel leggere cosa siete adesso e non c'è abitudine a vedere startup che devono continuare a bruciare cassa per crescere che ancora non sono profittevoli quindi come gestite queste critiche che che che arrivano anche in questo momento sul. Ormai non siete più una start up esiste da dieci anni ancora non siete profittevoli quindi vuol dire che non avete successo cioè cos'è la risposta per te a questo perché ovviamente in America guardi gli Uber e guardi Amazon. Non sono stati profittevoli per decenni, sono quotati senza essere profittevoli. È vero che le dinamiche di mercato sono un po cambiate. Adesso però mi interessava chiederti come, come vivi questo momento.

Alberto Dalmasso

00:54:05

Devo dire che è una narrativa che che che è partita da da da pochi mesi e magari dispiace un po perché c'era parso che fosse sempre chiaro a tutti che si può fare azienda in questo modo e fare azienda con con il capitale venture con l'equity vuol dire dover puntare in alto e ovviamente per fare una cosa come Satispay di successo magari servirà 1.000.000.000 di euro di investimenti, ma non te lo danno il giorno zero te lo danno se continui ad andare bene perché tu possa continuare ad alzare l'asticella.

Alberto Dalmasso

00:54:43

E magari perdiamo un pochino di tempo a spiegare che non è che non facciamo fatturato, non è che non cresciamo, anzi ne facciamo sempre di più. Ma poiché le cose funzionano arrivano grandi investitori che pagano tantissimo come valutazione, ci danno capitali per poter crescere ancora di più. Però devo dire non mi dilungo neanche troppo nello spiegarlo perché in fondo quello che conta è dare il prodotto giusto dare i servizi giusti avere sempre più milioni di persone che che ci utilizzano. E e anche negli Stati Uniti ci sono state interviste a Jeff Bezos al Tonight show in cui gli si diceva ma com'è che continui a perdere soldi e vali miliardi? E quindi un po quasi sono orgoglioso del fatto che stia succedendo a noi quello che è che succedeva loro. Quindi da un lato mi fa piacere, in occasioni come queste, che non sono il titolone di giornale, ma una chiacchierata di 1 ora a raccontare fare education sul fatto che raccogliere grandi capitali e grandi valutazioni vuol dire in fondo che dietro c'è qualcosa che funziona.

Camilla Scassellati

00:55:50

Poi credo che anche ci sia una forse non non piena consapevolezza di cos'è il mondo visti perché non l'abbiamo fatto visto arrivare fino a questo punto quindi state un po di nuovo spianando la strada per chi verrà dopo e anche dichiarato che vi state preparando diciamo una IPO però che vi volete dare il tempo di arrivarci nella migliore condizione possibile.

Camilla Scassellati

00:56:12

Quali sono i vostri obiettivi prima di arrivare alla quotazione? È qualcosa a cui pensi già o è qualcosa che vuoi aspettare di vedere dove appunto continuare a crescere finché c'è tutta questa crescita dietro a Satispay?

Alberto Dalmasso

00:56:26

Ma allora noi da tantissimo tempo pensiamo alla IPO. Perché? Ci siamo sempre detti questo progetto ci piace. È una fortuna enorme essere capitati su una cosa così, perché ci consente di essere circondati da persone super in gamba, da cui impariamo ed è veramente un privilegio essere a bordo di qualcosa del genere. Noi no, non vogliamo uscirne. No, noi vorremmo fare Satispay per per sempre. Ovviamente poi ci sono gli investitori i colleghi eccetera che hanno devono giustamente liquidare il loro investimento nel tempo e quindi è naturale a un certo punto dire ok allora visto che non la vogliamo vendere andiamo in Borsa così che le azioni diventino diventino liquide Quindi abbiamo sempre un po come dire l'idea di essere dover essere pronti da un momento all'altro di ad andare in Borsa e il fatto di aver sempre raccolto capitali da grandi investitori Attori istituzionali. Dopo i primi angeli in veste per qualche anno ci forza essere trasparenti a raccontare come vanno le cose, a gestire le relazioni con gli investitori.

Alberto Dalmasso

00:57:37

Quindi un po siamo preparati. Dovendo scegliere il tempismo ideale io direi quattro cinque anni perché si arriva a una dimensione di fatturato, di profittabilità che ti rende anche meno esposto a volatilità. Si possono benissimo quotare aziende che fanno che stanno ancora bruciando i capitali degli investitori ma continuano a crescere però sono tendenzialmente aziende che poi quando cambiano i tassi di interesse quando il mercato delle flessioni hanno un enorme volatilità in Borsa e quello rischia se lo devi fare lo puoi fare. E poi come se io devo tenere il team concentrato a non guardare il titolo in borsa dire guardate che se facciamo ABCD poi la valutazione arriverà. Se però poi evitare di gestire quelle montagne russe è meglio e quindi siamo anche in un mercato dove i capitali privati cioè dei fondi dei progetti, sono talmente tanti che puoi anche gestire il fatto di far uscire qualcuno entrare qualcun altro senza quotarti e questo lo cerchiamo di fare più o meno ogni ogni due anni. Però una Satispay forte che che che arriva vicino oltre il miliardo di fatturato ed è profittevole ed è leader in in un paio di settori di servizi finanziari anche solo in un mercato quello italiano che è grande ma poi che si può espandere internazionalmente.

Alberto Dalmasso

00:59:06

Il tipo di azienda che immaginiamo di quotare in Borsa tra quattro cinque anni.

Camilla Scassellati

00:59:10

E ti faccio due domande spero rapid fire per chiudere questa chiacchierata molto interessante un po'più personali ritorniamo sul piano personale ti volevo chiedere Spada cioè lavori su Satispay. Giorno e notte ormai da dodici anni come fai a mantenere l'entusiasmo e la voglia di provare anche cose nuove?

Alberto Dalmasso

00:59:30

Ma l'entusiasmo ci è dato dal vedere questo primo bambino che è Satispay crescere sempre di più e dal vedere che adesso, grazie al fatto che siamo già grandi, abbiamo anche persone molto in gamba intorno a noi. Quando lanciamo qualcosa di nuovo esplode subito. C'è il sogno di lanciare Satispay in tre mesi e vederla diventare grandissimo. Era un'illusione. Poi non è successa. Ci abbiamo messo tanto tempo. Adesso ci sembra di vivere quel sogno perché lanciamo, entriamo nel mondo del welfare aziendale, lanciamo buoni pasto e in un anno abbiamo 100.000 lavoratori che lo utilizzano e decine di milioni di volumi. Wow, era quello che sognavo. Sarebbe successo a Satispay all'inizio e quindi adesso sentiamo finalmente di avere il mezzo giusto per poter far accadere grandi cose.

Alberto Dalmasso

01:00:23

E poi, devo dire, continuiamo a incontrare persone stupende da cui impariamo ogni giorno quindi queste queste due cose ci ci stimolano tantissimo.

Camilla Scassellati

01:00:33

E che rapporto hai con i soldi.

Alberto Dalmasso

01:00:36

Sono uno uno strumento quindi diciamo. Che mi viene sempre mi ci viene anche anche Dario poi sempre il nostro primo collega lo consideriamo un co-founder e credo un po le persone da cui ci circondiamo ogni volta che che vediamo come liberiamo risorse in Satispay o come noi stessi possiamo eventualmente raggiungere degli obiettivi personali. Immediatamente scattano tutte le opportunità, i progetti in cui poterle investire e e quindi investire in altre start up oppure anche magari sì comprare per noi degli immobili ma poi farne quasi un progetto di design e farsi intrigare dal progetto O investire in altri progetti in settori completamente diversi dal nostro che fossero, che possano essere, come ha detto, l'immobiliare o l'energia o la formazione. Devo dire che al momento il denaro può essere un modo per imparare cose su altri settori. Noi siamo full time, su Satispay, sul Fintech. Poter investire in altri settori alimenta la nostra curiosità e la nostra voglia di diventare esperti.

Alberto Dalmasso

01:01:53

Un po di tutto.

Camilla Scassellati

01:01:55

E siamo arrivati alla fine. Ti abbiamo tenuto fin troppo tempo, ma abbiamo sempre la nostra ultima domanda di Made che è sempre la stessa. Quindi la chiedo anche a te in che modo pensi che la tua italianità, il tuo essere italiano, abbia contribuito al tuo successo?

Alberto Dalmasso

01:02:10

È un qualcosa su cui forse ho cambiato anche idea nel tempo, ma adesso sono abbastanza convinto che sia anche una caratteristica un po degli italiani di non sentirsi mai abbastanza, di pensare che all'estero siamo più bravi. Io credo di aver avuto anche un percorso, non ho fatto le scuole più blasonate, non ho iniziato a lavorare nelle società di consulenza giuste tra virgolette eccetera eccetera e quindi mi sono sempre sentito non all'altezza, come se dovessi colmare un gap. Ok, non sono americano che non ho fatto quella, quella scuola o quell'altra e secondo me questa non sentirmi all'altezza sentirmi come della periferia no come siamo noi italiani mi ha sempre spinto a voler colmare questo gap. E alla fine poi ti rendi conto che a prescindere dal contesto in cui si è cresciuti, dalla scuola dove siamo stati poi siamo.

Alberto Dalmasso

01:03:09

Il mondo è fatto di di persone normali e forse quelle che la spuntano sono quelle che hanno un pochino più di fame forse che non sentendosi già arrivati, studiano un po di più, leggono un po di più, lavorano un po di più. E grazie a quel senso di inadeguatezza magari che è che avevo di non sentirmi all'altezza, ho fatto quel tanto in più che bastava per creare qualcosa. Che poi sia di successo o meno, per ora è grande. Ci divertiamo, ma è 1/10 di quello che pensavamo avremmo fatto in dodici anni. E quindi noi guardiamo a tutto la strada che che c'è ancora da fare. Per ora ci sentiamo fortunati che questo senso di inadeguatezza ci avrebbe portato intanto a vivere una bellissima avventura.

Camilla Scassellati

01:03:56

Grazie mille Alberto di averci raccontato la tua storia con così tanta entusiasmo e trasparenza e anche quella di Satispay e come sempre diciamo tutti in bocca al lupo per le prossime cose che che saranno sicuramente. Crepi il lupo, saranno sicuramente grandi.

Alberto Dalmasso

01:04:12

Grazie per questa bellissima chiacchierata.

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