Innovazione, resilienza e visione. La storia di Assia Grazioli-Venier, Co-Founder Muse Capital
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Bentornati ad una nuova puntata di Made IT! L'ospite di oggi è Assia Grazioli - Venier un’imprenditrice, consulente strategica e venture capitalist italiana, basata qui a Los Angeles.
Assia È co-fondatrice di Muse Capital, un fondo di venture capital specializzato in investimenti early-stage nel mondo consumer e, con un focus su aziende in mercati solitamente poco valorizzati e guidate da founder provenienti da background diversi. Da 8 anni il fondo è specializzato nell’investimento in aziende si dividono in tre verticali: “the way of care, play e live” cioè startup che puntano a promuovere sulla salute delle donne, sostenere il futuro dei media e che pongono al centro la sostenibilità e la qualità della vita.
In questa chiacchierata ci siamo concentrate sul percorso di Assia, passando dagli albori di Spotify a una diagnosi di cancro che le ha fatto ripensare la sua strada, e poi sul suo lavoro con Muse Capital e la sua filosofia di investimento.
Assia e’ anche appassionata di sport, e’ stata la prima donna ad entrare nel consiglio di amministrazione della Juventus, e ha diversi investimenti nel mondo dello sport - siamo promesse di risentirci per parlarne!
TAKE AWAYS
Vivere tra due culture (00:02:21)
Assia discute l'impatto della dualità culturale sulla sua visione del mondo e ambizioni.
Dislessia e creatività (00:05:03)
Assia riflette sulla sua dislessia e come ha influenzato il suo modo di pensare.
Impatto dell'educazione femminile (00:10:20)
Discussione su come studiare in un college per sole donne ha influenzato la sua visione della leadership.
Sogni giovanili (00:12:47)
Assia condivide i suoi sogni da giovane e la sua sorpresa nel diventare venture capitalist.
Opportunità al Ministry of Sound (00:14:39)
Assia racconta come è nata l'opportunità di lavorare con il Ministry of Sound e la creazione di contenuti digitali.
Incidente a Londra (00:15:15)
Assia racconta del suo incidente con un taxi e delle operazioni subite.
Transizione a Spotify (00:18:40)
Assia parla della sua esperienza con Spotify e dell'apertura dell'ufficio a Los Angeles.
Relazioni interpersonali nel lavoro (00:24:45)
Assia sottolinea l'importanza delle relazioni umane nella sua carriera.
Diagnosi di cancro al seno (00:26:33)
Assia racconta della sua diagnosi di cancro e della decisione di lasciare Spotify.
Riflessioni sul cancro (00:29:08)
Assia vede il cancro come un'opportunità di cambiamento e crescita personale.
Decisione di lasciare Spotify (00:30:21)
Assia spiega come la diagnosi l'ha portata a lasciare Spotify per cercare nuove opportunità.
Introduzione al venture capital (00:31:56)
Assia parla della sua esperienza nel mondo del venture capital e della crescita delle startup.
Fondazione di Muse Capital (00:33:07)
Discussione sulla creazione del fondo Muse Capital e le sfide iniziali.
Difficoltà nel fundraising (00:33:21)
Raccolta dei primi investimenti e le complessità legate al track record.
Pregiudizi di genere nel venture capital (00:34:59)
Assia affronta le difficoltà incontrate come donne nel settore del venture capital.
Opportunità nel women's health care (00:36:21)
Discussione sulle opportunità nel settore della salute femminile e le sfide affrontate.
Successi e risultati (00:36:59)
Riflessioni sui risultati ottenuti dopo otto anni di attività nel venture capital.
Ignoranza come vantaggio (00:37:27)
L'ignoranza iniziale ha permesso di affrontare le sfide senza paura.
Approccio operativo nel venture capital (00:38:00)
L'importanza di avere un team intelligente e operativo nel processo di investimento.
Ampiezza della tesi di investimento (00:38:30)
Evoluzione della tesi di investimento di Muse Capital oltre la salute femminile.
Difficoltà delle investitrici (00:39:23)
Le sfide che le investitrici affrontano nel raccogliere fondi per le imprenditrici.
Esempio di startup: Midi (00:40:23)
Presentazione di Midi, una piattaforma per la menopausa e le sue sfide iniziali.
Esempio di startup: Elie Health (00:43:32)
Descrizione di Elie Health, una compagnia di test ormonali innovativa.
Importanza della proattività (00:46:33)
L'approccio di Muse Capital nel risolvere problemi prima di trovare soluzioni.
Il team giusto (00:48:05)
Discussione sull'importanza del team, delle loro competenze e della capacità di affrontare le difficoltà.
Tempistiche di mercato (00:48:50)
Analisi della necessità di lanciare prodotti nel momento giusto e di affrontare problemi significativi.
Opportunità in Italia (00:51:35)
Riflessione sulle opportunità di lanciare aziende italiane a livello globale, simili a Spotify.
Investimenti nello sport femminile (00:52:18)
Introduzione al tema degli investimenti nel settore dello sport femminile e la sua rilevanza.
Mercato dello sport femminile (00:52:39)
Discussione sulle percezioni errate riguardo al mercato dello sport femminile e il cambiamento in corso.
Salute femminile e sport (00:53:14)
Riflessione sull'importanza della salute femminile per le atlete e opportunità nel settore.
Italianità e successo (00:54:12)
Domanda su come l'italianità abbia influenzato il percorso e il successo di Assia.
Conclusione e futuro (00:54:50)
Riflessioni finali e possibilità di future discussioni sul tema dello sport e dell'italianità.
TRASCRIZIONE EPISODIO
Camilla Scassellati
00:01:23
Assia, sei nata a Roma, sei italianissima, però sei cresciuta. In realtà negli Stati Uniti. Ti sei trasferita a New York con la tua famiglia quando avevi, credo solo dieci anni, quindi da bambina. Quindi ormai sono molti anni che vivi negli Stati Uniti, anche se hai fatto un po di avanti indietro, lavori tra i due paesi.
Camilla Scassellati
00:02:21
Però mi interessa molto perché anch'io adesso sono un'italiana. Negli Stati Uniti sono sempre stata molto legata alla cultura americana e quindi ti volevo chiedere un po come come vivi tra due culture che sono in realtà molto diverse sotto certi aspetti e se pensi che abbia un po influenzato la tua visione del mondo e le tue ambizioni, Se sì, in che modo questo tuo essere sia italiana? Ma in America?
Assia Grazioli-Venier
00:02:45
Innanzitutto grazie che mi hai invitato su questo podcast. Sono una italiana molto fiera quindi, quindi ho veramente apprezzato l'invito. Eh, decisamente. Beh, avevo nove anni e sono andata a vivere a New York con mia mamma e il mio Step father e mio padre è rimasto in Italia e per un paio di anni anche mio fratello è venuto con noi. Poi è tornato anche lui in Italia, quindi facevo tantissimo avanti e indietro e a casa si parlava solo italiano e quindi sono rimasta sempre molto molto legata alla mia cultura italiana dal punto di vista di quello che mi ha offerto un po queste dualità del globale e beh, l'Italia mi ha sempre portato, mi sono portato sempre il lato creativo secondo me, della creativo viaggiatrice Tutte le cose, l'amante delle cose belle.
Assia Grazioli-Venier
00:03:41
Ehm, storytelling. Secondo me tutto quello è il lato italiano e invece il lato americano, molto sul molto, sulla meritocrazia, Il lato tutta la grinta di Things dan ehm anything is possible. Questo è un po la il lato americano che decisamente mi porto dietro da quando sono arrivata e quindi mi sento. Anche se il divorzio è una cosa non ideale. Devo dire che da una parte ringrazio molto questo divorzio perché mi ha dato veramente l'opportunità di rivivere queste due realtà.
Camilla Scassellati
00:04:18
Perché il tuo stephfather immagino fosse americano e quindi per questo portò poi tua madre te negli Stati Uniti.
Assia Grazioli-Venier
00:04:23
Sì americano di New York. Harvard undergrad Harvard Business School molto focalizzato sul sulla scuola sul film sulla carriera mi diceva sempre farai gran carriera vai così lavora. E invece quando andavo in Italia non sentivo questo tipo di spinta altrettanto era più più sul mondo creativo.
Camilla Scassellati
00:04:48
Sì devo dire che ho la stessa cioè per me la mia. La mia impressione degli Stati Uniti quando la racconto è sempre quella che ovviamente qua qualsiasi cosa racconti le persone, la risposta è wow, Pazzesco.
Camilla Scassellati
00:05:03
Buttati, fallo, ce la farai. Mentre in Italia quando racconti un'idea un po fuori dalle righe e fuori dagli schemi, la prima cosa che ti fanno è chalance. Ma non riuscirai mai, non riuscirai a fare questo, non succederà, sarà difficile. Quindi è completamente hai degli input completamente diversi. Devo dire che è refresh in certi in certi sensi avere qua questa possibilità di sentirti che puoi fare qualsiasi cosa desideri perché tutto sembra possibile. Poi non è vero che tutto è possibile, però almeno parti con la mentalità giusta. E poi ti volevo chiedere un'altra cosa perché ho ti sento spesso ho sentito varie tue interviste, racconti spesso della tua dislessia, sei dislessica e racconti che questo è un po il modo. Pensi che questo sia una delle cose che ha contribuito al tuo pensare fuori dagli schemi, oltre a quello di cui abbiamo appena parlato, cioè che non vedendo le cose come gli altri riesci un po a interpretare la realtà. Però ti volevo anche chiedere un po come hai scoperto la tua dislessia e quando l'hai scoperta, se l'hai vissuta come un fattore limitante, solo dopo hai iniziato a vederlo in un'altra luce.
Camilla Scassellati
00:06:09
E se ci puoi parlare un po di questo.
Assia Grazioli-Venier
00:06:11
Beh, la dislessia è sempre stata una cosa di cui sono sempre stata molto fiera. Eh, però non è sempre stato così. All'inizio, quando ero più piccola, prima di andare in America non si capiva cosa c'era, cosa avevo di sbagliato, non riuscivo a fare i timetable e le moltiplicazioni erano difficili per me. Devo dire che che francamente c'era chi pensava che ero stupida. Poi quando sono andata a vivere a New York ho fatto interviste alle scuole private e dopo la mia prima intervista con la scuola dove Spence, dove sono poi andata la interview, ho detto a detta mia mamma é tua figlia molto intelligente. Ma lo sapevi che è estremamente dislessica? Mia mamma? Che bello! Ero sicura che non era stupida. Sai le mamme lo sapeva che che che c'era qualcosa forse che aveva bisogno da da da scoprire e quindi da quel momento in poi fortunatissima di avere l'opportunità di andare a una scuola privata ma anche di avere tutor quindi ci avevo questa tutor Brenda Phillips che mi ricorderò sempre sarò sempre grata per lei.
Assia Grazioli-Venier
00:07:20
E dopo scuola mentre gli altri andavano a fare i play days io invece andavo a stare con lei e lavoravamo insieme su i problemi della scuola e ti racconto sempre la storia che lei mi aiutava a unpack Il problema e togliere tutti i pezzi fuori da qualsiasi problema che stavo cercando di di di capire coi compiti e poi rimettere insieme il puzzle per cercare di capire e trovare la soluzione. E anche se questo per me ci volevano molto più tempo degli altri, in un certo senso mi ha aiutato a vedere le cose in una maniera molto più ampia e vedere un progetto difficile e analizzarlo in multipli pezzettini e vedere tutti i computer, tutti il puzzle che che funziona insieme. E questa è una forza secondo me che che mi ha aiutato molto nella vita nella professione per cercare di veramente fare problem solving. Però sì non è facile nei primi otto anni della vita che la gente ti chiama stupida, eh? E poi ho imparato a capire che dislessia non è un disability, è un different ability, è un'abilità diversa. Ehm, vedo le cose completamente all'incontrario.
Assia Grazioli-Venier
00:08:40
Tante, non tutto, ma tanto. E devo, devo leggere, rileggere le cose multiple volte e il che però ogni volta che lo leggo e analizzo qualcosa vedo sempre una cosa diversa, una cosa in più che forse non avevo notato prima.
Camilla Scassellati
00:08:56
Si, alla fine nell'imprenditoria e nel venture capital che sono il mondo in cui ti trovi adesso è una grande superpotere vedere le cose diversamente degli altri. Quindi sì, come dicevi, è una abilità diversa e ti dà questa opportunità. Però è anche bello vedere come l'hai interpretata negli anni che non ti sei fatta abbattere da questo alla fine limite, perché per tanti è visto come un limite quindi mi interessa molto.
Assia Grazioli-Venier
00:09:22
Lo lo è in certe cose e l'altra cosa direi molto importante è importante sapere se stessi i propri limiti cosa essere onesti con se stessi per dire cosa sei in che sei bravo in che non sei non uno non può essere bravo in tutto e saperlo già dall'inizio Che che che sono delle delle forze delle e delle non ti aiuta anche circondati da persone attorno a te che che possono essere complementari no quindi tutto.
Assia Grazioli-Venier
00:09:51
Io sono sempre stata molto ossessionata col concetto del team work di lavorare insieme e adoro mettere insieme i gruppi per lavorare e arrivare a uno scopo e a un traguardo. E secondo me il team migliori sono quelli che sono stati creati con un'onesta conversazione sui propri ehm, abilità. E trovare la gente che ti compromette.
Camilla Scassellati
00:10:20
Rimanendo un po sulla sull'educazione, sulla scuola e chiaramente hai fatto poi molto bene perché sei andata a studiare al Barnard College della Columbia University, che è un'università un'ottima, un ottimo college, un'ottima università. Però la cosa interessante è che è un college per sole donne. E poi questo diventerà anche un grande tema nella nostra chiacchierata perché adesso è un tema su cui ti ti impegni moltissimo. Quindi mi incuriosiva sapere se studiare in un ambiente esclusivamente femminile ha avuto un impatto un po su come vedi la leadership e il mondo delle donne nel mondo del lavoro. E se poi pensi che abbia influenzato quello che fai adesso, anche se ci hai messo un po a arrivare, poi tornare su sull'empowerment femminile nella tua carriera, sì.
Assia Grazioli-Venier
00:11:02
Buonissima domanda che mi sono chiesta anche a me stessa spesso. Perché la verità è che quando ero a Bonn non ci pensavo. Nel senso, prima di tutto Barnard fa parte di Colombia ed è veramente dall'altra parte della strada e gli studenti di Barnard possono anche prendere corsi di Colombia e sei praticamente sullo stesso campus. Quindi da una parte c'è comunque non è che ti interfacci soltanto con le donne, però sì, nelle classi corsi di Barnard se sei solo donne la maggior maggioranza dei professori sono donne. E e tra l'altro anche il liceo dove sono andata Spence era anche solo donne. La cosa interessante per me è che non era una cosa di cui mi. Non è che sono diventata femminista e a scuola uno pensa potrebbe pensare questo, ma non è proprio così. Ehm, però l'ho trovato molto normale che c'erano donne in posizioni di potere e e posizioni di donne. Ero circondato da donne intelligenti. Devo dire però che poi andando nel mondo lavorativo, poi ho cominciato con gli anni a scoprire che quella era una realtà unica perché in vera vita il mondo non è così e il mondo del lavoro non è così.
Assia Grazioli-Venier
00:12:19
E vedi, è difficile trovare, specialmente vent'anni fa, quando ho cominciato a lavorare. Era raro vedere donne di potere, quindi era uno shock per me, non forse conscio subito, però sì. Sai, passi una la tua infanzia, il liceo, l'università circondato da donne intelligenti di leadership rules e poi esci fuori. Nel mondo reale non è così.
Camilla Scassellati
00:12:47
Ti accorgi che esatto è una è una minoranza una grande minoranza e E se ripensi un po alla Assia diciottenne ventenne venticinquenne quando eri ancora all'università, quali erano i tuoi sogni in quel periodo? Cosa vivi a fare? Ti saresti mai immaginata di arrivare dove? Dove sei oggi?
Assia Grazioli-Venier
00:13:07
Totalmente. Non mi dicevi, Assia di vent'anni, che sarei diventato una venture capitalist. Io dislessica, donna creativa. Mai, mai, mai non avrei neanche saputo cosa fosse il venture capital. Non sapevo neanche cos'era all'epoca. La verità è che io sono una persona creativa. Dipingo, sono, mi chiamavano Picasso ai miei genitori. Che poi voglio dire che non so se sono brava a dipingere.
Assia Grazioli-Venier
00:13:31
Poi i genitori pensano sempre sai, ogni scarrafone è bello. A mamma sua però mi chiamavano Picasso. Sono sempre stata una persona molto creativa. Adoravo il cinema, il montaggio e contenuti video. Tra l'altro la prima cosa che avevo, il lavoro che avevo fatto da baby sitter l'avevo fatto per per comprarmi una videocamera VHS portable, di quelli veramente megagalattici. Perché volevo fare la documentarista e la mia major all'università era Environmental Biology. Il che è veramente la biologia dell'ambiente e il mio sogno era di fare la documentarista. La natura ma non solo la filmmaker, quella che fa il film. Volevo anche essere il lato della scienza, dello studio, della ricerca, perché è sempre stato con la scienza, è sempre stata una cosa di cui mi sono appassionata. Adoro data data driven decisions. Ehm. Quindi sì, volevo fare la documentarista e infatti il mio primo lavoro era a Londra per una casa di documentaristi.
Camilla Scassellati
00:14:39
E quindi dopo forse sta saltando un pezzo. Però dopo questo lavoro come questa casa di produzione di documentari, se andate a lavorare con il Ministry of Sound a Londra che è un una casa di produzione musicale nel mondo della musica digitale e ha introdotto un po tu l'idea di creare contenuti digitali in house in tempi non sospetti.
Camilla Scassellati
00:15:05
Come è nata questa opportunità di lavorare con il ministro Sound e di lavorare sui contenuti digitali? E quando hai capito che stavi anticipando un po una rivoluzione nel mondo della musica e di tutto?
Assia Grazioli-Venier
00:15:15
Una cosa di cui non parlo molto, ma ho avuto un incidente piuttosto grosso dove Mia mi ha investito un taxi a Londra e per un anno sono tornata a vivere a New York per prestare l'aspetto di Special surgery ho fatto un anno veramente terribile di di operazioni dopo uno dopo l'altro nella spina dorsale sulle gambe tutto e e ahimè il film documentario che dovevo avevo su cui stavo lavorando per un paio di anni un anno e mezzo non sono riuscita mai a completarlo e e quando sono finalmente tornata a Londra stavo cercando lavoro. E sempre lì però con la passione del storytelling e dei video. Un amico mi ha chiesto, mi ha detto forse si è sentito un po di pity su di me e ha detto Senti, c'è questo. Questa società che sta cercando di creare contenuti Made for mobile era proprio vent'anni fa quindi agli inizi, gli inizi degli inizi dei contenuti Mail from Hobart dove dove andare al negozio del telefonino e prendevi compravi il telefono già pre loaded con questi video che praticamente non riusciva a vedere veramente molto bene e questo mio amico lavorava in un'agenzia e ha detto Io non ne capisco niente di questi contenuti.
Assia Grazioli-Venier
00:16:35
Forse vieni a aiutarmi. E uno dei clienti che lui aveva era il Ministry of Sound e sono andata alla casa discografica, che è anche un nightclub piuttosto importante all'epoca. Ehm. Il. Il fondatore, il creatore del Sun. Dopo un paio di ore di di di parlarmi un po su un forum, mi ha chiesto Ma secondo te cosa dovrei fare per la mia società? E io? Ne ho parlato un po da come consumer. Siccome sono una enorme amante di musica, me stessa e specialmente all'epoca anche House music, io ho detto beh, mi piacerebbe vedere i video sul website, il sito web invece di soltanto avere l'indirizzo della della discoteca. Mi piacerebbe vedere più contenuti online e gli ho dato un po una una visione del futuro dal punto di vista di un consumatore, di una consumatrice e lui ha detto ok well you’re hired e mi ha detto subito se volevo crearlo in house, invece di fare lavorare nell'agenzia per fare alcuni video qua e là, volevo sapere se se venivo full time e quindi da un momento all'altro sono diventata la capa di venti persone all'età di venti tre, 22, 23 ehm ehm sono diventata la capa di di di una di un production company.
Assia Grazioli-Venier
00:17:58
Praticamente abbiamo creato il nostro sound TV Ministry of Sound Radio e Ministry of Sound Digital. In America stava come stava lanciando YouTube e quindi c'era veramente un'innovazione del video e digitale più ampio che nell'Europa. E uno dei primi canali di musica in Europa con cui YouTube ha fatto ehm, il dio era era Ministry of Sound e quindi già da lì ho cominciato a imparare un po più del mondo della tecnologia, perché non era più soltanto i contenuti le storytelling ma la tecnologia dietro che che che che sopportava che che dava luce questi contenuti.
Camilla Scassellati
00:18:40
Infatti rimani poi nel mondo della musica entri in quello che oggi è uno dei brand musicali più famosi del mondo cioè si è passati a lavorare da Spotify quando ancora stava in fase di forte crescita E e il founder Daniel ti ha chiesto di aprire l'ufficio di Los Angeles e di far crescere Spotify negli US. Perché, lo ricordiamo, Spotify è una startup europea svedese, quindi doveva un po entrare nel mercato americano. Cosa ricordi quegli anni? Come hai costruito il team La La strategia per crescere in America? Quali sono state le più grandi sfide che hai dovuto affrontare?
Assia Grazioli-Venier
00:19:21
La verità è che prima di lanciare l'ufficio Los Angeles, che tra l'altro era il lato finale della mia carriera con Spotify.
Assia Grazioli-Venier
00:19:29
In verità, quando io ho conosciuto Daniel aveva. Appena appena cominciato a lanciare Spotify in Europa ed erano veramente i primi primi giorni anche per l'Europa. Mi ricordo che dovevamo. Io avevo codici gratis che davo ai miei amici che erano codici svedesi perché non era ancora aperta a tutti in Inghilterra, quindi.
Camilla Scassellati
00:19:55
Che anni erano 2009, 2010.
Assia Grazioli-Venier
00:19:59
E nel 2010 e mi ricordo sono andata ad una conferenza a Monaco dove stavo parlando perché all'epoca stavo veramente viaggiando il mondo, anche se ero molto giovane, parlando del futuro digital media e quando ho saputo che potevi sentire la musica anytime anywhere, io che sono un enorme amante della musica e avevo una collezione di cd immane e avevo fatto l'occasionale illegal downloading, quello sì, però non era una, non era, ero, non ero un amante neanche di di Napster perché trovavo comunque una piattaforma illegale quindi conoscendo Daniel e vedendo cosa stavano crescendo io praticamente l'ho detto non mi frega cosa faccio dove mi metti io devo assolutamente aiutarvi a lanciare e crescere questa cosa perché era.
Camilla Scassellati
00:20:44
Quindi hai visto tu subito il potenziale dell'idea così senza neanche che subito voto.
Assia Grazioli-Venier
00:20:49
Tra l'altro dico sempre che se se sento i peli del braccio che che salgono vuol dire che c'è qualcosa veramente di interessante che sta per avvenire. E io ho sentito subito spot e va detto tutto il mondo deve dovrà avere accesso a questa piattaforma quindi praticamente l'ho obbligato a darmi un lavoro e sono con gli anni diventata director Special Projects il che veramente era un titolo un po vago perché praticamente ero diciamo certe volte dico la parola Rainmaker, ma Daniel mi diceva ho bisogno di lanciare l'Inghilterra. Allora andavo in Inghilterra e cerchiamo di fare partnerships business development per cercare di lanciare delle partnership che aiutavano a lanciare la piattaforma. In Inghilterra. Dobbiamo lavorare più con i con i managers per far sì che gli artisti capiscono un po come funziona la parte commerciale perché all'epoca c'era anche questa bugia questa narrativa di di che Spotify non pagava gli artisti invece non era proprio così c'era anche. La verità è che i record label avevano degli accordi veramente complicati e antiquati con gli artisti e noi dovevamo essere intelligenti a comunicare questa realtà agli artisti. Allo stesso tempo cercando di non fare incavolare i nostri azionisti che tra cui erano molti anche i record labels e le case discografiche.
Assia Grazioli-Venier
00:22:20
Quindi anche lì ho aiutato a lanciare la Artist Relations Team sia in Inghilterra che poi anche in America. Poi sono nata, quindi ho vissuto a Londra. Ehm. Poi Denham ha chiesto di venire a vivere in Svezia per un paio di anni. Allora sono andata a Stoccolma, che ho amato follemente, una città incredibile e tra l'altro una cultura di innovazione fantastica, con Spotify al centro di tutto, naturalmente, perché uno dei successi più grandi della Svezia. Ed è lì che ho cominciato veramente a imparare un po il concetto di venture capital di equities.
Camilla Scassellati
00:22:58
È interessante Anche quello che sto un po cogliendo dal tuo percorso è che è sempre stato molto appunto, come dicevi, non hai seguito le regole, non ha mai fatto l'application con la cover letter per cercare il lavoro, che è sempre stato qualcosa che hai trovato, che hai scovato e poi sei stata anche molto flessibile nel lavoro stesso. Non aver bisogno di una job description, un modo esatto di lavorare un titolo, ma che hai preso un po alle opportunità come come arrivavano e appunto a questo ti ha fatto un po arrivare a questo punto.
Camilla Scassellati
00:23:29
Insomma a Los Angeles, a gestire Spotify, ma anche di entrare una realtà e di veramente contribuire alla sua crescita.
Assia Grazioli-Venier
00:23:36
Per me è sempre stato molto importante il rapporto umano tra tra le persone e questo è la cosa più importante per esempio sempre perché sono dislessica gli esiti dell'esame che uno deve prendere l'America per entrare all'università io ho fatto terribilmente in quegli esami voglio dire se se se dovetti se dovevo essere giudicata su quegli esami non avrei un filo di di carriera o niente e non. E però grazie al fatto che avevo intervista Bonner umana in quell'intervista con con la persona che mi ha intervistato è uscito fuori lì l'intelligenza la spero penso ehm e questo è un altro livello di di comunicazione Negazione quindi. Ehm sì, ho sempre seguito un po il mio istinto e mi sono basata le decisioni sui miei rapporti interpersonali nel lavoro e chi mi ha scelto per qualsiasi tipo di lavoro mi ha sempre scelto. Perché sì, si fidavano di me come come umana, come del come istinto, anche e meno sulla base di esami o sulla carta.
Assia Grazioli-Venier
00:24:45
Perché sulla carta, come dicevi prima nella mia carriera, adesso guardandosi indietro c'è tutto il collegamento che io lo capisco ed è veramente lo capisco ma in mezzo di quella strada non fa tutto sto gran senso. E e quindi il CV non è mai stato una cosa molto importante tuttora quando ehm conosco potenziali founders o anche persone che che per entrare a lavorare con noi o quando faccio consigli per per chi portare dentro in altre società. Lo guardo, ma lo guardo veramente. Giusto per aiutarmi a chiedere domande nell'intervista, ma è quello che conta di più è voglio sentirti pensare, voglio sentirti analizzare. Voglio. A me non mi frega niente se hai avuto due anni di esperienza perché conosco gente che ne ha avuti venti e non sono per niente. Bravi.
Camilla Scassellati
00:25:45
Se una cosa che forse in Italia spero che arriverà perché siamo un po troppo legati al numero di anni di esperienza piuttosto che all'intelligenza e la creatività e altri aspetti del che si potrebbero testare sul lavoro anche. E a questo punto ti voglio chiedergli un momento difficile la tua vita, che però è raccontato molto apertamente, quindi mi ha molto toccata ed ispirata Il modo in cui ti sei raccontata e e quello che è successo che a 35 anni eri nel pieno della tua carriera, in tutto quello che stavamo raccontando da Spotify a Los Angeles, facendo crescere a e la start up non era più una start up la scala up l'azienda qui e ha ricevuto una diagnosi di cancro al seno che ha richiesto una doppia mastectomia, quindi ti ha veramente fermata.
Camilla Scassellati
00:26:33
Immagino un po nel tuo percorso e quindi ti volevo chiedere un po come come hai affrontato quel momento e quali sono stati i tuoi primi pensieri quando è arrivata questa diagnosi che immagino ovviamente nessuno si aspetta, ma quando uno è così go go go sia sia qualcosa che ti cambia completamente la vita e il modo in cui la vedi.
Assia Grazioli-Venier
00:26:54
Si totalmente cambiata. Devo dire che comunque se guardo indietro alla mia vita i momenti più brutti, quelli più mh, anche l'incidente col taxi a Londra o il cancro stesso sono sempre stati momenti che mi hanno cambiato la vita per il bene e quindi secondo me sono sempre stata brava a affrontare i problemi perché posiziono sempre i problemi come opportunità di cambiamento di qualcosa di nuovo, di fresco, di di. Cerco di vederla un po sul positivo, quindi quando ho avuto la notizia del cancro al seno, certo non ero per niente felice di questo, di questa cosa ed era piuttosto uno shock. Avevo 36 anni e avevo fatto. Tra l'altro avevo conosciuto la mia adesso co-fondatrice di muse Capital del mio fondo.
Assia Grazioli-Venier
00:27:45
L'avevo conosciuta un anno prima delle del della mastectomia avevamo fatto un lavoro insieme un progetto insieme con Spotify e la sua società dove lei sta facendo consulenza e mi ricordo che l'ho chiamata e le ho detto guarda ho il cancro e c'è questa operazione tra due settimane. Ehm, nel momento lei è tornata subito perché era in Europa l'Europa lanciando annunciando questo progetto che avevamo fatto insieme è tornata subito indietro e in un momento all'altro ho lasciato Spotify e subito ho lasciato Norton, che era un fondo di investimenti di cui avevo fatto advisory e ho lasciato tutto, eccetto altri board tipo la Juve, e mi sono focalizzato sul sul sul sul recovery. Ed era proprio durante questi tre mesi con ratio che mi veniva a trovare ogni giorno che mi cucinava che mi che mi sentivo ci parlavamo e lo vedevo come un'opportunità fresca e abbiamo cominciato a parlare del futuro. Ci siamo guardati un po ho analizzato il mio passato ho visto che avevo fatto un sacco di soldi per un sacco di persone e senza verità. Grande risultati enormi in banca. Questo per un'altra storia.
Assia Grazioli-Venier
00:29:08
Anche nel che ho imparato più più tardi, il mondo delle equities e del deal making ufficiale. Quindi era ora che entrava un po in proprio mio e facevo un po un lancio della carriera e quindi abbiamo approfittato di questi tre sei mesi in verità di di recupero e ed è lì che è nata il concetto di di Muse capital? Ehm però sì no difficile difficile tuttora è una realtà che che che vivo ogni giorno voglio dire la mastectomia anche il seno nuovo non è come il seno nuovo che ti fai quando vai a fare la ricostruzione e senti io sento non so i nervi che mi che fanno tic tic tic tutto il tempo Non è una cosa, me ne rendo conto ogni giorno, tutto il tempo che ho avuto questo questo problema però.
Camilla Scassellati
00:30:08
E hai capito subito che volevi lasciare. Quanto, cioè quanto immediato è stato il pensiero di Voglio lasciare Spotify? Voglio fare qualcosa di diverso dopo la diagnosi? L'hai capito subito o è comunque faticato a prendere questa decisione?
Assia Grazioli-Venier
00:30:21
No, subito, subito. Poi io sono una che che sente i trust, mi sento molto l'istinto.
Assia Grazioli-Venier
00:30:29
Ma sai, Spotify non era più una start up come dicevi tu, quindi a me quando qualcosa non c'è non avevano più tanto bisogno di me come avevano bisogno dall'inizio. A me piace lanciare le cose dall'inizio e essere veramente hands on e vedere il frutto del mio lavoro immediato. Invece a quel punto Spotify era già molto grande e molta più burocrazia ed era un enorme successo e non è non mi stavo divertendo poi così tanto come mi divertivo all'inizio. E probabile che sarei rimasta se volevo rimanere sarei rimasta ma non non c'era più non avevo più quella voglia dall'inizio avevo bisogno volevo fare una cosa di di mio e poi volevo fare i soldi volevo veramente fare successo perché avevo lavorato dalla mattina alla sera quando c'ho 19 anni e in banca non era ancora completamente non era come si dice non era.
Camilla Scassellati
00:31:35
Riconosciuto non rifletteva il percorso che aveva avuto fino a quel momento.
Assia Grazioli-Venier
00:31:39
Il lavoro che avevo messo dentro tutta la mia carriera E allora e poi avendo fatto due anni comunque sul board in Horizon che era il fondo di Venture capital svedese il primo fondo che ha dato il primo vero check a Spotify.
Assia Grazioli-Venier
00:31:56
È lì che ho imparato il mondo di venture capital. Ho imparato che lì sì, veramente si può scalare il successo e i ricavi e quindi ho trovato lì nel mondo di venture Capital una maniera per per far parte della crescita di startup giovani. É un'abilità di non essere mai annoiata perché comunque non lavoro bene annoiata quindi avere tanti stimoli con tante società, aiutarle nei momenti più importanti e poi allo stesso tempo vedevo la matematica del fondo di business. Puoi fare veramente fatto bene. Il venture capital è un'opportunità enorme per fare aver successo e quindi ho trovato era un per me era una piattaforma ovvia e retro aveva gli stessi interessi stesse ambizioni e quindi ci siamo buttate dentro un po naive perché poi siamo entrati nella negli anni più difficili della mia vita dal punto di vista di quello che abbiamo fatto, però sono felice.
Camilla Scassellati
00:33:07
Infatti ti stavo proprio per chiedere questo quindi vi siete messi insieme. Nasce il News Capital che il fondo di cui adesso siete co-founder. Comunque lanciare un fondo divisi con nessuna esperienza divisi alle spalle non è la cosa più ovvio del mondo.
Camilla Scassellati
00:33:21
Quanto è stato difficile raccogliere i primi soldi convincere i primi investitori perché ovviamente ha magari una idea di investimenti che vuole fare però deve prima riuscire a raccogliere il fondo.
Assia Grazioli-Venier
00:33:33
Super difficile perché hai bisogno comunque di di di un ciclo di successo di track record e quindi da una parte io pensavo che sarebbe stato più facile perché avevo una carriera importante conoscevo tantissime persone anche nel mondo sia di PC che di di start up di brand di di veramente dal punto di vista di network fortissimo comunque il mio passato tra Ministry of Sound Spotify anche i miei boards pubblici tipo la Juventus tutte cose on paper io trovavo voglio dire impressionanti. Invece poi entrando nel mondo mi sono resa conto ci siamo resi conto che non solo è difficile lanciare un fondo di investimenti senza track record e un full full ciclo ma anche ancora più difficile come due donne perché se guardi ci sono un 95% dei partners, non di più. Sono uomini e c'è un pregiudizio folle, veramente folle nel mondo di venture capital. E poi aggiungi a quello il fatto che comunque volevamo investire in opportunità che noi vedevamo enormi Opportunities market shares veramente grossi però non sfruttati dal mondo tradizionale di venture capital come Women's Health Care.
Assia Grazioli-Venier
00:34:59
Non mi piace molto la terminologia però Women's Health Care e anche lì dovevamo far vedere tutto il data e data sets ai potenziali investitori. Ma i potenziali investitori che dovevano entrare nel nostro fondo erano tutti uomini. Anche le donne più ricche che conoscevamo alla fine davano la decisione al al l'uomo che era o il marito anche se lei era forse quella che era la la la breadwinner o lo dava al CEO chief investment officer uomo e tu chiedi a queste due persone. Ehm all'epoca specialmente nove anni fa, cosa pensavano di Women's Health Care e non essendo una cosa che vivevano loro ogni giorno, pensavano che fosse un'opportunità di nicchia. Invece le donne. Noi siamo 50% della popolazione e abbiamo 80, se non di più per 100 del potere d'acquisto a casa ci siamo trovati veramente confrontando una realtà difficile. Però questa difficoltà ci ha spinto ancor di più perché ogni giorno, dicevamo è possibile che è così, ma non è possibile. E poi dicevamo anche da una parte ci dispiaceva, ma dall'altra era enorme opportunità perché voleva dire che noi entravamo in questa società prima degli altri.
Assia Grazioli-Venier
00:36:21
E infatti adesso, otto anni dopo avendo ormai tutti tantissimi investitori uno più fantastico dall'altro, meno male abbiamo sudato. Ma meno male, alla fine ce l'abbiamo fatta. E otto anni dopo vedi un ciclo intero delle nostre società e stiamo veramente vedendo i risultati che speravamo di avere all'inizio. Quindi e to pay off però pazzesco veramente. Quando penso indietro penso meno male che eravamo un po naive non sapendo quanto sarebbe stato difficile perché perché veramente difficile.
Camilla Scassellati
00:37:00
E questo accomuna tante storie di successo devo dire l'ignoranza di non sapere quanto difficile sarebbe stato e quello che ti permette di lanciarti perché se no ovviamente tutti si sentirebbero bloccati e forse se aveste avuto un track record diciamo tutte e due lavorato in fondi di investimento per vent'anni vi sareste dette oddio nessuno ci darà soldi per fare questo perché nessuno li raccoglie perché nessuno invece sì.
Assia Grazioli-Venier
00:37:27
E poi sai io dicevo ma è così common sense perché da una parte sì nessuno dei due venivamo da da Harvard Stanford vice careers ma dall'altro quando investi nel stage dove investiamo noi che qui si decide quindi proprio i la prima fase di investimento hai bisogno sì di soldi ma hai bisogno veramente di gente intelligente attorno a te che ti aiuta a lanciare la tua idea Quindi il lato nostro operativo era ovvio per noi la cosa più importante come venture capitalist.
Assia Grazioli-Venier
00:38:00
Eppure quando andavamo negli incontri di fundraising ci chiedevano subito. Voglio dire, non hai esperienza in venture capital? Diciamo. Sì, ok, però in questo caso non c'è bisogno di quel di quel di quell'esperienza. Detto questo learning curve enormi e comunque non è che abbiamo imparato molto del del mondo Venture Capital abbiamo chiesto un sacco di domande siamo ci siamo buttate dentro e.
Camilla Scassellati
00:38:30
Poi avevate una tesi ben precisa che era quello come ci dicevi sulla salute femminile poi si è ampliato questo questa tesi non fate solo investimenti in donne né solo in salute femminile ci sono anche altre altre diciamo verticali che guardate. Ed è interessante quello che hai detto riprendo sottolineo quello che hai detto che effettivamente noi pensiamo sempre a non ci sono abbastanza donne imprenditrici che raccolgono fondi fondi da venture capital. Però effettivamente è anche difficile per le investitrice stesse raccogliere i soldi per investire poi nelle imprenditrice femminile quindi la cosa si molti c'è c'è anche un problema che si moltiplica qui non avevo a cui non avevo pensato perché effettivamente viviamo dei problemi che sono diversi che magari li vediamo noi perché noi vediamo come le altre donne si rapportano a questo problema e gli uomini sono completamente ignari.
Camilla Scassellati
00:39:23
Mi aveva sempre colpito settori completamente diverso ma la storia di la fondatrice di glossy e che è una marca di cosmetica che diceva era difficilissimo perché entravo in queste stanze di solo uomini in cui dovevo convincere che ci sono tantissime persone che comprano dei trucchi e che i miei sono diversi dagli altri. Quando loro non consumano quello che io faccio, non vedono il mio blog, non vedono la traction e quindi è il tre, tre, quattro di dieci volte più difficile convincere qualcuno che non sa proprio quello di cui si stia parlando. E quindi immagino che avete vissuto versioni e versioni di questa storia tutto il tempo e anche poi, immagino, avete avuto un'audience molto ricettiva. Quando invece voi capiate i problemi delle startup che stavate cercando di di investire e per per farti raccontare un po di più il fondo ci potreste raccontare una start up o varie start up che avete sostenuto che secondo te incarna un po i valori, la visione di quello che fate con News Capital per darci un'idea del tipo di investimenti che avete fatto e che fate.
Assia Grazioli-Venier
00:40:23
Un buonissimo esempio è la nostra società MIDI, che è una piattaforma per menopausa e la menopausa.
Assia Grazioli-Venier
00:40:31
Se pensi che il Women's Health Care Business è un mercato di 50 bilioni oggi menopausa se non sbaglio circa 15 milioni di di dollari di di market share ed è veramente un opportunity. 80% delle donne di una certa età soffrono i sintomi di menopausa. Eppure soltanto venti 25% hanno la possibilità di fare qualsiasi cosa per questi sintomi veramente. Ant apt è un'opportunità importante. Non c'era niente nel mondo di menopausa. Ho visto anche mia mamma passare la menopausa senza nessun aiuto ed è veramente pazzesco che abbiamo l'abbiamo abbiamo trascurato questo questa generazione di donne quando non è necessario e poi all'altro lato cioè non so quante options di pin up dysfunction medicine a go go e poi non hai niente per la menopausa. Quindi questo era sicuramente un mondo di cui volevamo subito entrare in cui volevamo subito entrare e abbiamo conosciuto siamo andati al nostro network abbiamo detto se conoscete best in class founders che che stanno crescendo stanno creando un prodotto, una piattaforma nel mondo di una pausa. Facci sapere. Abbiamo conosciuto queste tre donne incredibili in San Francisco stanno creando medi che è una online telemedicina platform per donne sopra l'età di 45 quindi non solo menopausa ma perimenopausa.
Assia Grazioli-Venier
00:42:07
Tra l'altro anche io sono una paziente di midi e quando le abbiamo conosciute ehm un paio di anni fa avevano difficoltà a ricavare soldi perché tutti gli uomini con cui stavano facendo pegging non capivano la necessità e quanto era grande questo problema che stavano cercando di.
Camilla Scassellati
00:42:26
Risolvere essi di risolvere di incontrare anche interessante che stai. Parte te con una tesi e poi avete trovato la start up quindi avevate già un po in mente.
Assia Grazioli-Venier
00:42:36
Siamo molto proattive come come fondo specialmente nel lato Women's health care perché sappiamo come donne sappiamo i lati anta Quindi li abbiamo led il loro round il che vuol dire che che da il c'è più grande il set arms ed è una posizione molto prestigiosa e se chiedi alle fondatrici quando ci hanno conosciuto erano scioccate che non dovevano neanche picchiarci perché noi sapevamo già il problema sapevamo e volevamo avevamo soltanto domande molto clou su come stavano lanciando la piattaforma. E poi Google e Google Ventures hanno le loro Series e sono Emerson Collective nel Series B e sono la piattaforma più più grande di menopausa in America e quindi hanno veramente cambiato il mondo. Sono proprio fiera di questa piattaforma.
Assia Grazioli-Venier
00:43:32
L'altra opportunità, per esempio, è una società si chiama Elie Health ed è un Women Testing Company un un test ormonale con la saliva che riesci a casa tua o riesci in pochi minuti di sapere i livelli di cortisolo, estrogeno, progesterone, testosterone anche lì. Come mai ci è venuta questa idea che io con il cancro al seno e tutti gli altri problemi che ho avuto con i due figli che ho avuto io con difficoltà all'inizio a procreare. Il fatto che i nostri ormoni che che che sono così importanti per il corpo della donna che che hanno un flusso così importante mensile Il fatto che sappiamo veramente ben poco dei nostri propri ormoni di come funziona o il fatto che il dottore ti manda al al a fare un test in un momento del tempo che in un momento che poi domani allo stesso tempo i tuoi livelli possono essere completamente diversi perché abbiamo un corpo in in Flux sempre la cosa più bella abbiamo la natura. È incredibile come funziona il corpo della donna è affascinante. Eppure non c'è un test che ci aiuta veramente capire esattamente come stiamo.
Assia Grazioli-Venier
00:44:59
E come funzionano i nostri ormoni. E quindi abbiamo pensato cosa sono gli option? Ci sono le option con l'urina, però anche quello scomodo da fare. Comunque devi andare in bagno proprio e abbiamo pensato quale sarebbe l'ideale e abbiamo pensato al al alla saliva. Poi abbiamo visto che la saliva è uno dei metodi più difficili da avere accuracy e anche lì abbiamo chiesto un po il nostro network e poi abbiamo conosciuto Marina incredibile donne canadese e al tempo era troppo presto ancora non aveva ancora fatto tutti i suoi clinical trials, però concettualmente era esattamente quello che stavamo cercando allora per un anno l'abbiamo seguita, l'abbiamo aiutata l'abbiamo abbiamo fatto tutto di più per veramente starle vicino abbiamo veramente creato questo buonissimo rapporto con lei. Quando lei finalmente ha avuto il suoi clinical trials ai livelli impressionanti quando c'era un po il bidding process per chi quale vi si accettare come linee investor anche se noi avevamo ECM gli avevamo dato un term sheet meno alto degli altri lei ha accettato noi come come linee investor proprio perché da un anno la seguivamo sapevamo che stava per cambiare cambiare il mondo e adesso sta per lanciare il prodotto nel mercato ha vinto a SIS Consumer Electronics Show, ha vinto Best Healthcare Technology Innovation of the Year.
Camilla Scassellati
00:46:33
Poi aggiungo che anch'io ho dovuto testare mi ormoni trovato difficilissimo questo era. Vari anni fa ha trovato difficilissimo intanto capire come farlo e B carissimo perché appunto il medico ti manda da fare gli esami del sangue però nel mio caso non trovavo dove farlo e dovevo farlo privato era super caro, lo puoi fare solo una volta e quindi effettivamente anch'io ho vissuto questo problema ma credo che a un certo punto abbiamo tutti vissuto questo problema perché c'è un momento in cui devi misurare i tuoi ormoni, perché è importante, cioè mi interessa molto come il vostro fondo è basato molto su need first quindi capire prima qual è il problema e poi trovare una soluzione piuttosto che sedersi fare meeting ma poi ci saranno anche gli inbound che vi arrivano però che ci sia questa attenzione come dicevi alla proattività al capire prima quasi il problema e poi trovare chi lo sta risolvendo nel modo più efficiente. Ti volevo chiedere un'altra domanda sempre sul mondo visti perché appunto come dicevi siete in stage quindi c'è tanto rapporto umano che è quello che vi differenzia e che un po il motivo in cui dicevi anche che non serve questa enorme esperienza magari poi ci sarà chi farà la due diligence finanziaria ovviamente però ovviamente lì stage è più capire il problema capire come viene risolto se ci sono le basi giuste quali sono le qualità a livello anche caratteriale che cerchi in un founder una founder in cui vuoi investire.
Camilla Scassellati
00:47:57
E poi, seconda domanda qual è il consiglio che dai più spesso ai founder con cui lavori?
Assia Grazioli-Venier
00:48:05
Beh, allora la prima prima domanda devo dire noi guardiamo sempre a tre T Team Timing TAM, quindi Questo è il team giusto per affrontare questo problema. Da dove vengono il loro passato anche lì è un team che che lavora bene insieme. Ehm, sono complementari tra di loro? Ehm hanno l'abilità di imparare, di crescere. Sono persone che pensi, hanno la grinta abbastanza per poter affrontare difficoltà, perché è garantito nel mondo di start up che avrai difficoltà dalla mattina alla sera. Quindi c'è anche il lato caratteriale in quello. Quindi team essenziale time to market. Quindi quanto è grande questo problema perché è ovvio che ci sono dei problemi che che sono importanti ma forse non toccano tantissima gente e invece noi vogliamo focalizzarci sui problemi più grandi della vita quindi time e poi timing. Certe volte trovi la società giusta ma è troppo presto. E quindi stiamo cercando non solo il team giusto, l'opportunità giusta, ma anche il momento giusto per lanciare questo prodotto e o piattaforma.
Assia Grazioli-Venier
00:49:29
E di consigli ne ho tanti, perché ho visto così tanti hands on momenti specialmente a Spotify dall'inizio alla fine di di di di cosa fare cosa non fare poi ormai con otto anni di esperienza come Venture Capriles e quasi 60 società. Ne abbiamo viste di cose, quindi di consigli ne abbiamo tanti, ma direi di essere onesto con se stessi e veramente chiederti la domanda se questo è un problema grande abbastanza e che con la necessità di essere risolto perché tante volte vedo società e idee che dico ok una buona idea ma non è non non sta non è it's not big enough quindi non voglio vedere un'altra crema, cerca di veramente cambiare il mondo in qualche modo cambiare la maniera di fare le cose. Per quanto riguarda i fondatori italiani, noi ahimè, investiamo soltanto in società americane e anche perché geograficamente siamo qui, siamo più vicini. Detto questo, il mio sogno sogno sogno di avere un Muse Capital Europe un giorno e lo avrò. Stiamo soltanto cercando il tempo giusto per farlo e mi piacerebbe vedere l'Italia fare di più nel mondo di di Women's Health care perché trovo che sia un'opportunità anche per non fare un mito technology spesso in Europa ce lo dice lanci prodotti che esistono già in America e li lanci in in Italia in Europa e allora quello va bene nel senso che forse c'hai un exit quando la società americana vuole scappare in Europa allora ti compra la società però hai i ricavi sono poi caput perché vieni, vieni venduto troppo presto e vieni messa dentro una società più grande.
Assia Grazioli-Venier
00:51:35
Io direi pensa, pensa a un problema globale di cui c'è veramente necessità. E allora lì lì secondo me c'è anche l'opportunità di portare società italiane e portarli in America. Io ci credo nel ci credo nel nel nella nella mente nel popolo italiano. Mi rifiuto di pensare che che sia impossibile lanciare la prossima grande società in Italia globale come Spotify ha fatto in Svezia per Let's think Bigger io no. Cerchiamo di risolvere problemi veramente importanti grossi prima degli americani io lo so che ce la facciamo.
Camilla Scassellati
00:52:18
E su questo abbiamo ascoltato tutta una parte della tua, della tua storia che è quella anche del tuo investimento e della tua del tuo lavoro nello sport se l'hai citato varie volte ma sei stata sul board della Juventus. Investi anche molto nello sport femminile. Qua negli Stati Uniti faremo una parte e parleremo di sport femminile, che è una cosa che ci interessa tantissimo. Tra l'altro il mondo dello sport.
Assia Grazioli-Venier
00:52:39
Poi il collegamento lì è molto simile lato della cam investment nel mondo delle donne e anche per quello non avendo investitori ci donne anche per quello che ci siamo abbiamo sempre detto la bugia che che le donne nel mondo dello sport femminile non è non ha mercato quello soltanto non è interessante quello è soltanto perché gli investitori sono sempre stati gli uomini e invece abbiamo adesso dopo anni visto che invece non è per niente così.
Assia Grazioli-Venier
00:53:14
E e poi l'altro lato è c'è l'applicazione anche una società tipo Eli Health no che degli ormoni adesso c'è un momento specifico nel ciclo della donna dove sei più suscettibile agli infortuni fisici e anche lì si riesce ad avere un tracking degli ormoni. Riesci a capire quando dovessi fare yoga e quando invece poi andare a fare super intense training? Nel mondo dello sport femminile. Adesso abbiamo le coaches che che riescono a capire il corpo della donna. Molto meglio. Infatti il successo della donna on the beach nel mondo dello sport può essere è in crescita in tandem con la crescita del della salute femminile perché si canta non puoi avere best in class performance come atleta se non si capisce meglio il corpo della donna. E comunque anche quello è un'enorme opportunità ma ne parleremo un'altra volta.
Camilla Scassellati
00:54:12
Su questa nota ti faccio la domanda che con cui chiudiamo sempre e con cui in realtà con te abbiamo anche un po aperto che è chiederti un po secondo te in che modo la tua italianita ti ha aiutato nel tuo percorso? Ha contribuito al tuo successo. Parlavi appunto della creatività.
Camilla Scassellati
00:54:28
Non so se vuoi riprendere un po alcuni aspetti dell'italianità che secondo te ti hanno resa diverso, speciale anche in questo mondo molto americano.
Assia Grazioli-Venier
00:54:37
Ma io sono super fiera. Come ho detto prima di essere italiana mi porto il sangue italiano dalla mattina alla sera dentro il fuoco. La passione italiana ce l'ho proprio al 100%. Questo è il lato veramente italiano mio.
Camilla Scassellati
00:54:50
Grazie mille di essere stata qui con con me su made it sono sicura che è una chiacchierata che piacerà moltissimo, anche perché molto diversa da tante le chiacchierate che abbiamo fatto perché appunto non riusciamo a a parlare con abbastanza in veste di Ricci donne quindi sono molto felice di poter portare questo punto di vista anche sulla sul nostro canale. E appunto spero che riusciremo a fare una una seconda chiacchierata in cui approfondire un po questo questa tua tesi nel mondo dello sport che è molto interessante.