Mariano Spalletti, Country Manager per l’Italia - Made IT Tips

 

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Mariano ci ha raccontato il suo percorso da founder di una startup in Italia al suo ruolo di Country Manager per Qonto - che ha aiutato ad espandersi dalla Francia all’Italia.

La cosa interessante è che avendo visto che l’ecosistema startup italiano era indietro rispetto a quello italiano Qonto ha deciso di partecipare al suo sviluppo lanciando iniziative di supporto per i founder - da StrongHer, un’iniziativa per supportare l’imprenditoria femminile alla quale abbiamo partecipato anche noi come mentor, a PowerUp, un'iniziativa per startup early stage e seed. Qonto ha appena aperto la call per l’edizione 2023. Attraverso la call saranno poi selezionate 6 eccellenze che potranno presentare il proprio progetto durante una Pitch Night conclusiva, in programma a Milano il 12 ottobre, di fronte ad una giuria composta da rappresentanti dei principali venture capital e acceleratori italiani, founder di scaleup e primari stakeholder del settore dell’innovazione.

Link per candidarsi: https://qonto.com/it/blog/pmi-startup/crescita/dai-la-carica-alla-tua-startup-con-powerup

Qonto è la scaleup francese che ha sviluppato una soluzione finanziaria che semplifica tutto: dalle operazioni bancarie e di di gestione finanziaria alla contabilità e alla gestione delle spese.

Hanno tirato su €622M dai più importanti VC del mondo quali Tencent, DST Global, Tiger Global e Exor Seeds. Ad oggi hanno oltre 350,000 clienti tra startup, PMI e freelancer tra Francia, Germania, Italia e Spagna.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Camilla Scassellati (00:00:03) - ciao, io sono Camilla e io sono i benvenuti al nuovo episodio di MadeIT, un podcast dove intervistiamo italiani di successo per scoprire le loro storie e tutti i passi che li hanno portati ad arrivare dove sono.

 

Inès Makula(00:00:14) – Come ormai sapete, il nostro obiettivo è quello di celebrare il talento italiano e speriamo soprattutto che queste storie vi aiutino a sognare in grande

 

Camilla Scassellati (00:00:19) - Se vi piace il nostro podcast e volete darci una mano a crescere, lasciaci cinque stelle su Spotify o Apple podcast, mi raccomando, ci aiuta tantissimo.

 

Inès Makula(00:00:29) - Oggi abbiamo con noi Mariano Spalletti che il Country director di Qonto ed ex founder. Mariano, hai un background molto interessante che volevamo esplorare prima di farti domande. Un po' più tecniche perché prima di lavorare in Qonto hai lanciato una startup che si chiamava già stava Ci può parlare un po' della tua esperienza di imprenditore?

 

Mariano Spalletti(00:00:45) - Si, innanzitutto grazie per l'invito, come dicevi tu oggi sono account di Qonto, ma un background diciamo di founder. Quindi avuto la prima esperienza di founder, diciamo che la mia vita è stata caratterizzata da un mindset abbastanza proattivo. Ho sempre cercato di uscire costantemente dalla mia zona di comfort ogniqualvolta io ne abbia avuto l'occasione e ho sempre saputo probabilmente perché veniva da una famiglia con imprenditori da ambo i lati, sia la tua nonni paterni, i nonni materni, che mi sarebbe piaciuto costruire qualche cosa da zero e avere un impatto forte, insomma, nella vita mia e idealmente anche nella vita degli altri. Quindi penso che questo mindset sia alla base di tutte le esperienze che ho fatto ed effettivamente prima mettere in conto, cioè stata questa esperienza con Gustav che era un marketplace di legal-tech nei servizi legali per aiutare le persone a trovare l'avvocato più adatto alle proprie esigenze.

 

Mariano Spalletti(00:01:40) - Ed è nata da una un'esperienza personale perché la mia ragazza, dell'epoca e avvocato, mi ero reso conto effettivamente che dei giovani avvocati non avevano né una retribuzione all'altezza delle loro competenze, né riuscivano a crearsi una propria clientela. Quindi avevamo lanciato questo servizio finanziario, stava c'. Era stato già un avvicinamento al mondo delle startup perché stava crescendo dentro di me, appunto, questa passione verso l'innovazione che a livello corporate tradizionale, dove avevo lavorato fino a quel momento, la difficilmente trovava uno sbocco. Ma anche, diciamo, difficilmente trovava un appiglio per sviluppare le competenze necessarie. Mi ricordo che prima di lanciare già stava avevo già avuto un'esperienza in Flixbus in una fase diciamo in Italia ero responsabile del commerciale al centro sud Italia. Una fase in cui Flixbus, in realtà però già in una fase di skate, quindi probabilmente non rispondeva a quello che leggo in viso, dell'epoca di capire effettivamente la fase early stage startups molto spesso è una delle parti più difficili, no?

 

Mariano Spalletti(00:02:34) - La parte soprattutto zero uno quando si parte con un progetto è così che poi nel duemila diciassette ho deciso appunto di lanciare Gustav con un Ti diciamo totalmente. È stata una startup totalmente bootstrap con un paio di amici, in particolare con un mio carissimo amico che Full stack developer, che ho conosciuto in Canada durante il periodo di te. Si è fatto la tesi un pezzo della mia tesi di laurea in Canada e siamo partiti così è un progetto è durato due anni, che poi, appunto, abbiamo deciso di sospendere nel momento in cui sono entrato incontro.

 

Inès Makula(00:03:02) – Infatti, siccome è come mai hai deciso di sospendere questo percorso all'imprenditore

 

Mariano Spalletti(00:03:08) - il viaggio di imprenditore è un po', una roller coaster? No, sono delle montagne russe che diciamo alterno dei momenti grossissime fiori e con dei momenti grossissimo sconforto e devo dire che le motivazioni principali sono legate nonostante comunque dei buoni risultati, perché ai tempi eravamo riusciti a ingaggiare più di mille avvocati dal al era un double side market l'hacking più di mille avvocati da un lato è erano riusciti ad acquisire più diecimila clienti utenti Windows. In questo caso in ogni caso avevamo un po' esaurito le energie e tutto sommato mancava anche se vuoi la passione per il, per il settore, per il settore legale no. C' era nata da un'esperienza personale, ma tutto sommato non c' era una vera passione nel settore legal-tech è una cosa fondamentale, no? La passione in quello che fai per poterlo fare tutti i giorni e continuare a pivotare. Perché poi una costante delle startup è quella che nel percorso nel diciamo per trovare il product market e fare anche un tweak, quindi l'ottimizzazione del business model è fondamentale.

 

Mariano Spalletti(00:04:01) - Diciamo, essere innamorati del problema, essere appassionati del settore. E penso che le le sfide principali siano state sicuramente un tema di Nassau e di esperienza che si è poi trasferito, no. Si è poi palesato al livello di difficoltà di forse validare il bisogno di trovare il product market. Noi probabilmente abbiamo fatto a suo tempo l'errore di innamorarsi della soluzione più che di innamorarci del problema. Che poi, come dicevo, il driver per riuscire ad avere successo nella nel e diciamo alla fine della fiera no da online. Un tema di business model che probabilmente però quello lo vedo un problema forse minore? No, perché poi le startup capiscono il business model andando avanti forse più importante da parte di Traction di customer acquisition che dipende dal padre Market, mentre appunto al livello di customer acquisition stava andando abbastanza bene. È qualche cosa che ha richiesto un po' più di tempo, essendo bootstrap, non avendo avuto delle esperienze verticali sulla custom acquisition, quindi performance, marketing, eccetera eccetera.

 

Mariano Spalletti(00:04:55) - Però effettivamente quello un gap che eravamo riusciti, che eravamo riusciti a colmare. Quindici Un primo tema di nuovo e di esperienze e un secondo tema di network, quindi effettivamente al livello di advisor di Investor. Non essendo il settore era stato molto più difficile connetterci con quel pezzo dell'ecosistema soprattutto in Italia, cosa che in realtà mi era venuta molto più facile quando mi sono trasferito in Francia perché pur avendo lanciato già stare in Italia. In realtà il secondo anno vivevo in Francia, nella mia riuscito molto più facile entrare nell'ecosistema una startup, tanto che avrei potuto continuare. Già stava in Francia. Ho deciso di farlo proprio perché poi per caso in realtà mi sono imbattuto in Qonto e ho deciso di andare per due motivi incontro. Il primo è perché risolveva dei problemi che ho vissuto sulla mia pelle perché io avevo viaggiato tanto per lavoro. Quindi il problema delle note spese dell'anticipo della liquidità avevo vissuto appunto sulla mia pelle.

 

Mariano Spalletti(00:05:42) - E poi come startup avevo per la prima volta inizia a gestire un conto business. Era, diciamo, molto lontana da me. L'idea che anche l'esperienza dei conti business potesse essere così lontana rispetto ai di consumer No, ero abituato ad avere la mia app sul telefono come consumatore privato, No, il conto in banca da privato, effettivamente dell'esperienza business era molto più lontano e macchinosa. Quindi questo è il primo tema. Il secondo è che effettivamente ho visto che erano i founder. Ho visto che era un servizio, una startup che era stata lanciata da imprenditori per imprenditori e questa cosa effettivamente mi ha affascinato molto. Quindi poi quando ho conosciuto i founder, sono rimasto abbastanza, diciamo innamorato dal contesto. Ho deciso di entrare, ma

 

Inès Makula(00:06:17) - molto interessante questa parte che ha detto del e ne parliamo spesso anche sul podcast del cosa. Cosa motiva una persona a un imprenditore? Diciamo cosa ti fa stare dentro quando i giochi si fanno duri e soprattutto, come detto tu è un è una montagna russa costante quindi questa parte del di fare qualcosa che abbia un in cui uno ha una forte passione, un forte drive proprio per continuare a essere motivato. Ma è anche importante sapere quando questa cosa non c' è più e quindi per invece di continuare a fare una cosa che magari non ti sta neanche poi rivedendo così bene perché non hai questo drive, ci sono tante altre altri sbocchi tra l'altro ho anche scoperto che tutti founder la cosa bella di essere founder che o ti va bene, ma anche se ti va male chiudi non va avanti. Ho scoperto un articolo che diceva che gli ex founder che entrano poi tornano in un corporate, guadagnano comunque di più e hanno dei livelli anche superiori per tutto quello che hanno imparato facendo i founder che poi in una startup neanche una scala puoi applicare molto bene, ho anche una corporee, quindi sicuramente avrà imparato anche tante cose nel tuo staff che poi applicato in Qonto parlando un attimo di ecosistema, hai detto.

 

Inès Makula(00:07:18) - In effetti quando è partito con un jet stava nel 2017, questo ecosistema startup non era così sviluppato, quindi ci può raccontare un po' rispetto a quello francese con cui si è confrontato. Quali erano le differenze

 

Mariano Spalletti(00:07:29) - principali? Ripartire un attimo da dare due numeri sulla Francia, comparando lì con l'italia. E poi arriviamo a quelle che sono appunto, forse i pilastri di un ecosistema che secondo me sono tutti i pilastri su cui si può basare un ecosistema di innovazione, no? Che serve per poi a regime creare fondamentalmente la cosiddetta startup Nation. No, è quello che un po' fatto Macron in Francia qualche anno fa. In realtà sono entrati veramente nel vivo della cultura imprenditoriale di Start-up francese, tra i duemila diciotto e duemila diciannove. Sapevo che Macron, da quando era diventato ministro dell'economia del Duemila quattordici, aveva appunto iniziato a spingere. Sull'acceleratore aveva iniziato a parlare di Crediamo una startup Nation e aveva introdotto tra il duemila quattordici duemila quindici Non ricordo esattamente quando il primo fondo innovazione quello diciamo il fondo innovazione all'italiana chiamiamolo no, cioè quello che poi è arrivato in Italia nel duemila diciannove, collocando già a suo tempo un miliardo di euro.

 

Mariano Spalletti(00:08:19) - In questo fondo quello ha fatto si' già gli anni, diciamo il delta in termini di anni parla chiaro no, questo è stato fatto a Macron dal duemila quattordici. In Italia è stato fatto in duemila diciannove. Abbiamo cinque anni, fondamentalmente di differenza tant'è che diciamo gli investimenti in start-up che ci sono stati in Francia rispetto all'Italia. Se guardiamo il duemila e diciannove erano dell' ordine di quindici a uno quindici volte gli investimenti che venivano fatti in Italia veniva fatta in Francia molto, diciamo un numero molto maggiore è già nel duemila diciannove c' erano dei unicorni c'erano sei unicorni in Francia, in Italia i primi due unicorni abbiamo avuto veramente l'anno scorso, quindi diciamo una grossa distanza. In Francia c' erano già diversi unicorni, tra cui BlaBlaCar è Doctor libera e praticamente conosciamo no, un po', un pochettino tutti in Europa. Oggi il gap si sta un po' assottigliando, anche perché poi dal duemila diciannove anche in Italia al di là dello startup Act' che è stato diciamo, del duemila dodici.

 

Mariano Spalletti(00:09:07) - Non sbaglio, però nel duemila diciannove, appunto, è stato introdotto anche il fondo di innovazione. Abbiamo iniziato a colmare, a colmare il gap. Adesso il nel 2022 il rapporto investimenti in Francia Italia non è più di quindici a uno è di sette a uno, quindi sempre abbastanza rilevante, ma non più ai livelli di un tempo. Ma soprattutto in Italia abbiamo avuto i nostri primi due unicorni, in Francia ce ne sono ventisei, quindi anche il gap evidente. Però piano diciamo, il gap si colma, iniziando a mettere mattone su mattone. Ed è un qualcosa che in Italia effettivamente abbiamo iniziato in qualche modo in qualche modo a fare. Io penso che le differenze di ecosistemi diciamo qualsiasi ecosistema no di innovazione si basi su una serie di pilastri se le diamo il pilastro del regolatore, che probabilmente è un tema un pochino ostico. No, è molto articolato che riguarda i tempi della burocrazia, i tempi della giustizia che ovviamente se volete vanno a scoraggiare anche un investitore no, che dall' estero deve anche investire in Italia, perché non ci scordiamo che ovviamente i fondi di innovazione sono fondamentali, ma sono una miccia perché poi servono ad attirare altri capitali dall' estero?

 

Mariano Spalletti(00:10:04) - No, per fare massa critica. Però lasciamo un attimo questo tema di lato. Secondo me gli assi fondamentali dell'innovazione sono sicuramente la voglia di fare innovazione. No? La voglia, la spinta, anche la consapevolezza fondamentalmente di che cosa significhi fare impresa, di fare startup. Io mi ricordo nel 2017 quando ho lanciato la startup in Italia tutti guardavano un pazzo, lavorava in corporate, il mio contratto a tempo indeterminato e fino a poco tempo fa le startup vengono visti come una cosa da sfigati perché stai lasciando determinato in una corporate, cioè la carriera, e vai a fare una startup, no? Partendo da zero, quindi un tema di cultura. Quindi abbiamo nell'immaginario non è la startup, non è una cosa figa, Non non lo è stato adesso magari sta iniziando a cambiare. Però era una cosa diciamo l'Italia non era un paese molto pro startup da un punto di culturale e molti tae questo diciamo, comporta che molti talenti rimanevano nelle corporate.

 

Mariano Spalletti(00:10:55) - Rimanevano in consulenza, difficilmente erano dei talenti che decidevano di lasciare tutto per partire da zero. Il secondo è un tema di competenze, quindi anche laddove ce la voglia di lanciarsi effettivamente, soprattutto per i first time founders. Perché poi per chi ha già fatto questo tipo di attività è più facile però a livello di come co come riesco a sviluppare le prime competenze? Quando mi lancio nella diciamo per la prima volta in ambito start up con un tema abbastanza caldo. Quindi è sicuramente in Italia, cioè Stato e c' è ancora no, soprattutto se guardiamo la l'ecosistema italiano versus quello francese è una mancanza di noleggio? No a livello di nuovi transfer di mentorship per poter dare un'infarinatura concreta a quelli che sono degli imprenditori a grosso potenziale. Ad esempio no, se parlerà. Se guardiamo per esempio incubatori acceleratori in Italia ne abbiamo diversi di piccole dimensioni.

 

Mariano Spalletti(00:11:41) - In Francia abbiamo ad esempio station Hef, Cuba, che accelera più di mille startup, hanno un sacco di partner tecnologici internamente dopo con cui poter fare open innovation e hanno anche una rete di investitori molto importanti con cui poter fare effettivamente sia delle iniezioni di capitale sia dell' exit al momento giusto. E poi c' è anche una mancanza. E questo è un circolo vizioso di palestre virgolette, nel senso che poi mi fai founder che riescono poi a lanciare qualche cosa di di impatto. Di solito vengono da altre scale up. Quante volte si sente parlare della startup X mafia che ha iniziato con la pay pal? Calmati, sono tutte persone che hanno avuto l'opportunità di stare in delle scale. L'app ha grossa ambizione a basso tasso di crescita, quindi che cresciamo molto rapidamente e che hanno avuto la possibilità di testare tante cose in poco tempo e quindi di conseguenza di imparare.

 

Mariano Spalletti(00:12:32) - Questa è una cosa che purtroppo in Italia non è successa perché non abbiamo avuto tante schiappe fino adesso no? Quindi la palestra non riuscivi, non potevi farla in Italia? A volte capitava che la facevi fuori e magari senza rinunciare qualcosa continuavi, diciamo rimanevi fuori, no, lanciati fuori. Quindi questo è un pochettino, un circolo vizioso che abbiamo che abbiamo un po' scottato. Dopo di che, come sappiamo, cioè un tema di funding, abbiamo accennato anche prima, abbiamo meno risorse, ma in totale onestà. Credo che sia una conseguenza naturale dei punti precedenti. Nel momento in cui ho voglia di fare startup, talenti ci si mettono e si riesce anche a fare una legge transfer efficace soprattutto per i Feldstein founders. Secondo me i soldi vengono un po', no, gli investimenti vengono un po', un po' da sé ed è esattamente diciamo insomma, questi pillar, questi questi assi di che ho diciamo che ho condiviso sono esatte ovviamente gli assi in cui noi cerchiamo in qualche modo con le nostre iniziative di portare un impatto positivo con un conto in Italia.

 

Inès Makula(00:13:23) - Però come dici tu, questa ne abbiamo parlato anche tanto nel podcast con con altre persone abbiamo intervistato è questa cultura anche in Italia. Secondo secondo me generale che c' è questa paura anche del fallimento? Quindi non fai tu Big rog fai fammi avere fammi fare una cosa che sono sicuro che potrà andare, però magari non è potrà andare su per bene, perché per tutti i miei cornici sono anche migliaia che invece chiudono no. Quindi questo rischio su questa paura di fallire è anche abbastanza culturale. Secondo me va assolutamente cambiata per se vogliamo giocare con i grossi player, essere rilevanti con insomma gli altri paesi. Però è bello vedere che il gap con la Francia si sta chiudendo, è sicuramente la Francia, è un grandissimo esempio per noi da seguire sempre di più un po' nelle loro tracce. Adesso, arrivando un pochino più al tuo percorso in Qonto, ci può raccontare.

 

Inès Makula(00:14:09) - Quindi sei passata da founder e adesso sei il country director di Qonto che è una grossa scala. Cosa vuol dire però fare il country director di una startup

 

Mariano Spalletti(00:14:17) - è innanzitutto è questa è una domanda interessante. Nel senso che comunque il country director vuol dire tante cose. Io sono entrato in contro duemila diciannove ed ero solo oggi abbia un team di più di ottanta persone, quindi comunque il mio stesso lavoro si è evoluto, dipende da un pochettino, dallo stadio della startup e da quanto veloce tendenzialmente vai no. Qonto comunque una delle principali fintech che a livello europeo e quindi abbiamo evidentemente dalle ambizioni molto, molto particolare. Ripeto, sono entrato da solo prima di lanciare il mercato per definire la strategia e il go to market, che fondamentalmente era qualche cosa che già avevo fatto con la mia start-up. Quindi la differenza é che qua avevo diverse risorse, aveva un team che potevo liquidare è quindi avevo diversi diciamo un contesto, un po' diverso per poter eseguire la strategia. Detto ciò, quindi io in realtà ho cambiato cappello già tre, quattro volte da quando sono qua perché siamo partiti con la fase di go to market, dirgli traction.

 

Mariano Spalletti(00:15:09) - Ci siamo spostati poi su delle tematiche legate alla non soltanto incremento della canzone Bays, ma anche delle news. Adesso stiamo andando in un'ottica un po' più di profittabilità. Quindi anche gli obiettivi non cambiano a livello a livello di di country di team e io penso che in generale però si possa il country director di solito è un po', un intraprendere no. Quindi è molto simile a un founder. Infatti io non trovo grossissima differenza con quello che facevo come start, con ovviamente delle differenze, perché sia meno la preoccupazione di dover fare per esempio, fundraising no. Molto spesso i country director vengono comunque presi, come si dice vengono coinvolti dal processo nel processo di diligence, quando si fa un ma quando si è in procinto di fare del funding, quindi con i potenziali investor questo si può evidentemente il Pio tendenzialmente no che viene più che più impattato da questa da da questo processo il zio è soprattutto il team di finanze, è però c' è rispetto al founder una maggiore pressione di fare dei numeri, di farlo in fretta, perché soprattutto se la start-up la schiena sta crescendo molto velocemente e si è alla direzione comunque alla guida di un di un mercato strategico.

 

Mariano Spalletti(00:16:16) - Evidentemente ci sono grosse aspettative. Io penso che la difficile una differenza rispetto al focus del founder, anche relativamente alla m', agli stadi no che si attraversano. Tendenzialmente la scale up il country director là sta lanciando un mercato che non è il primo e sicuramente almeno il secondo. Quindi a meno di casi particolari ovviamente no. Si cerca sempre di modellizzare. Il modello è sempre una semplificazione della realtà. Quindi c' è un po', la verità, un po' nel mezzo. Però tendenzialmente le prime due fasi del go to market che sono la validazione dell' idea che è la prima fase, è la fase di solution problem fit. No. Quindi esiste un mercato? Esiste un problema che vale la pena risolvere è la mia soluzione adeguata per risolvere questo problema. Tendenzialmente si scappano e si va direttamente alle tre fasi successive che sono la fase di product market fit è channel product fitness che sempre con un'ottica sempre più orientata prima all'efficacia della del modello, del modello, del prodotto del servizio, poi all'efficienza fino ad arrivare alla, alla profittabilità e alla scalabilità.

 

Mariano Spalletti(00:17:19) - È il lavoro cambia. Anche perché più dimenticando una scale up più il lavoro si concentra dalla sling tendenzialmente. Quindi cercare di capire quali sono le cose che hanno, tre che funzionano, sporcandosi chiaramente le mani. Ripeto il mio lavoro molto cambiato rispetto all'inizio facevo vi dico soltanto che io scrive gli articoli seo quando sono arrivato, quindi evidentemente solo so cosa non faccio più e passa più un focus su una sicuramente scegliere dove focalizzare l'attenzione. Quindi quali sono i progetti chiavi che c'è chiave che possono effettivamente fare la differenza? La seconda è la gestione delle persone, tanto al livello di high ring quanto al livello anche di people diciamo management development e la terza è cercare di migliorare sempre più l'efficienza e l'efficacia di allineamento con Steam, tanto a livello di allineamento di obiettivi quanto al livello di definizione dei processi di lavoro.

 

Camilla Scassellati (00:18:08) - E come hai detto effettivamente il lavoro del country director, soprattutto se lo fai se lo fai dall'inizio del lancio di un mercato per niente prendere un modello esistente di una start up che è successo nel suo market, quindi nel posto dove è cominciata e portarla in un nuovo mercato. Quindi nel tuo caso da zero hai dovuto lanciare l'Italia che come dici mi sembra un lavoro praticamente da founder, perché devi adattare un'idea esistente, assicurarti che funzioni, che venga tradotta nel mondo giusto per un nuovo mercato e che i tuoi futuri potenziali uses consumers capiscano cosa tu stai cercando di offrire loro. Nel tuo caso, ovviamente sei partito da Parigi che sta anche un anno lì prima di venire in Italia full-time veramente lanciare il mercato. Quali sono stati i challenge più grandi per Qonto nel far capire la vostra idea in Italia o in generale per lanciare l'Italia come paese?

 

Camilla Scassellati (00:18:59) - Ma

 

Mariano Spalletti(00:19:00) - questo si legga un pochettino forse il tema culturale che faccio un altro prima relativamente però al fare il founder no, questo tema culturale noi ce lo portiamo come persone dietro, quindi impatta sia chi sceglie di fare una carriera piuttosto che un'altra, ma impatta anche il consumatore. Il mercato eh, io penso che le difficoltà di lanciare una startup con un business sul mercato siano più o meno le stesse indipendentemente da dove si lancino le fasi sono tendenziale sempre quelle valutazioni l'idea socio, probabilità eccetera eccetera. In Italia probabilmente paghiamo lo scotto culturale, quindi tendenzialmente noi non siamo un paese di etihad o peters e non siamo un paese di risk taker, cioè tendenzialmente cerchiamo appunto che un qualche cosa sia particolarmente sdoganato, consolidato per effettivamente affidarci a quel tipo di soluzione, specie se si parla del business e quindi io penso che a livello di challenge per l'Italia principalmente sia stato legato una a far capire chiaramente cosa facciamo, no?

 

Mariano Spalletti(00:19:55) - É questo il consiglio che tendenzialmente a tutti la chiarezza della value proposition spesso diciamo tendiamo di più a riempirci la però la bocca con paroloni fighi, però effettivamente dall'altro lato c'è una persona forse non capisce quindi essere chiari e a volte anche semplici, banali. Ne farei capire qual è il servizio che offriamo è il problema che risolviamo una cosa fondamentale. La seconda è anche un tema di posizionamento infondere la trust no, in fondo è la fiducia in un consumatore specie siano startup, a maggior ragione sono start up che arriva all' estero, quindi anche tendenzialmente in Italia è fondamentale in particolare per alcuni tipi di servizi, come ad esempio i servizi bancari e finanziari, che sono quelli che preferiamo.

 

Camilla Scassellati (00:20:33) - Ci ha raccontato che con conti avete visto alcune mancanze di maturità, diciamo nelle nell'ecosistema startup italiano. Vi state applicando per cercare di risolvere alcuni, quindi vivo. Volevamo chiedere perché avete deciso di lanciare iniziative per aiutare l'ecosistema startup? Perché? Perché quanto vuole fare una cosa del genere? É un po'. Se ci puoi parlare di alcune cose che state facendo, appunto.

 

Mariano Spalletti(00:20:55) - Eh sì, noi in realtà, come dicevo prima no. Il servizio, cioè Qonto come startup, nasce da imprenditori per imprenditori, quindi con l'obiettivo di facilitare la vita agli imprenditori. Nella fattispecie quello di aiutare gli imprenditori a non perdere del tempo in delle attività accessorie, burocratiche di pagamento. Eh diciamo a investire tutto il tempo risparmiato un'attività nel negro business. No, quindi nel creare valore reale per la propria impresa. Andando avanti ci siamo resi conto effettivamente è venuto in Italia che è uno dei mercati chiave? No, nei mercati strategici per Qonto che ci sono dei gap che potremmo, sulla base della nostra esperienza e competenza, aiutare a colmare. Tra questi c'è quello che hai menzionato tu a livello di start-up, ma non solo, nel senso che una delle une delle iniziative di successo che abbiamo lanciato l'anno scorso e che abbiamo adesso appunto rilanciato per quello quest'anno è il cosiddetto un'iniziativa che abbiamo chiamato power-up e che ha l'obiettivo effettivamente di aiutare le startup a consolidare il proprio bagaglio di conoscenze.

 

Mariano Spalletti(00:21:54) - No, anche attraverso la condivisione delle esperienze di schiappe italiane che sono riuscito evidentemente a raggiungere determinati tipi di risultato. Quindi esperienze concrete, ma anche attraverso il networking con degli investitori. Perché, come dicevamo, il funding è sempre un po', un tema medico. Faccio sempre il parallelismo, diciamo. Non posso così un palazzo se mi danno a disposizione soltanto un barile di cemento, una cazzuola. Ho bisogno evidentemente di avere a disposizione i materiali, non gli strumenti necessari per. Oltre alla grappa abbiamo già lanciato in nel passato, anche recentemente, altre iniziative come per esempio Stronger per stimolare e agevolare l'imprenditoria femminile che è qualcosa che ha impattato tanto business, fonde con founder donna tanto a livello startup quanto di business tradizionale. Noi cerchiamo comunque di aiutare il business laddove possiamo. Dove possiamo, intendo, deve percepiamo di poter dare un valore reale e concreto perché prende comunque la concretezza e la reazione.

 

Mariano Spalletti(00:22:48) - Abilità delle cose, insomma, che raccontiamo, che spieghiamo è fondamentale. E intanto

 

Camilla Scassellati (00:22:53) - è bellissimo vedere una Skylark, quindi una startup che ce la fate, che lancia un nuovo mercato che si applica per aiutare il mercato in cui si sta lanciando o che ormai stia già molto attivi nel mercato italiano. Quindi sicuramente è una cosa che da' molto speranza. Perché se abbiamo sempre più Skye Labs che arrivano nel nell'ecosistema startup italiano, ci sarà. Magari riusciamo anche a risolvere quel problema culturale di cui parlavi, vedere startup che ce la fanno vedere, startup che lanciano iniziative fighe per i founder, vedere sulle dappertutto che tantissime persone si stanno lanciando in questo mondo forse riuscirà riusciremo almeno a superare quel l'aspetto culturale. Poi praticamente, appunto stavi dicendo State facendo anche delle cose molto pratiche. Abbiamo partecipato in shock per l'imprenditoria femminile. Però su su questa in questa chiacchierata volevamo parla gli dei power, perché è un'iniziativa che adesso è aperta. Quindi ci hai raccontato un po' le basi.

 

Camilla Scassellati (00:23:47) - Ci puoi spiegare un po' più in dettaglio come funziona? E se state cercando delle startup, che tipo di startup? Come si può partecipare in questa iniziativa?

 

Mariano Spalletti(00:23:57) - Innanzitutto il format è rimasto uguale nel duemila, ventitré rispetto al Duemila. Ventidue, nel senso che c' è parte tutto con una colpa startup, startup di due tipologie, startup, presidente, possidente che sono delle startup che hanno raccolto o dai dieci hai duecentocinquantamila euro early stage? No, quelle che l'anno scorso chiamavamo preside quest'anno le chiamiamo early stage. Oppure le startup Sid che sono quelle che hanno raccolto tra duecentocinquantamila di un milione di euro. L'idea è che ci sia una colpa start up e che alla fine per ogni categoria ci sia un vincitore. Alla fine tutte le di tutto. L'evento però, come dicevamo, cioè una call che viaggia su un binario e poi in parallelo nell'altro binario fin quando la colpa startup aperta. Organizziamo dei roccioso in diverse città e quest'anno abbiamo organizzato a Venezia, Roma e Napoli e cioè poi una, diciamo una serata finale, la piscia light.

 

Mariano Spalletti(00:24:49) - Lo invitiamo una giuria di esperti. Molto spesso sono anche dei manager, top manager, da aziende tech di prima fascia, diciamo internazionali. È una giuria di investitori per dare la possibilità alle startup di anche farsi conoscere, no. Quindi sicuro è una startup vincitrice per ogni ambito per un altro dei valori fondamentali oltre al Carroccio che diciamo all'interno dei quali, come dicevo, chiamiamo dei founder di scuola per raccontare la propria esperienza in maniera assolutamente concreta, cosa gli farebbero, cosa non farebbero e che è un qualcosa che va ad alimentare soprattutto il tema della cultura. No. Quindi in infondere la voglia di fare startup, perché evidentemente nel moccio non partecipano soltanto start-up, ma anche gente che vorrebbe fare startup. Poi durante la piscina appunto, la vogliamo spingere molto il networking e anche chi non diciamo non sarà il vincitore, dell'edizione comunque la possibilità di farsi vedere e di magari rimanere in contatto con investitori o anche con la giuria, perché poi molti membri della giuria magari fanno gli angeli, investe, lo investono no a livello privato per poter portare appunto un rapporto concreto anche da questo punto di vista.

 

Camilla Scassellati (00:25:56) - un appello a tutti quelli che ci ascoltano perché come sai Marino, abbiamo tantissimi ascoltatori che o hanno già iniziato il loro percorso imprenditoriale oppure stanno pensando di lanciarlo. Quindi dicevi che questo può essere anche d'aiuto a chi non ha già lanciato una startup, giusto? Ok, quindi dico a tutti di andare sul sito di Qonto, cercare le informazioni sul sull'iniziativa power-up, al quale come al solito avrete tutto anche le nostre shot. Quindi se aprite le nostre note vedrete il link. Le candidature sono aperte, sono già aperte e rimarranno aperte fino al diciassette settembre. Quindi c'è un po' di tempo per guardare l'iniziativa e capire se ha senso per voi partecipare. Non so se Mariano vuoi dire qualcos'altro in conclusione sull'iniziativa su quello che sperate di vedere in questa edizione che la vostra

 

Mariano Spalletti(00:26:42) - seconda allora io penso che sia importante capire il perché facciamo questo tipo di iniziative e perché, secondo noi, appunto importante che lo facciano anche altre aziende, diciamo con la nostra stessa esperienza no, un po' col nostro stesso background. Io penso che ci siano tre motivi fondamentali. Il primo è dato conto, ma è un vantaggio che diciamo sarebbe di chiunque no, mette in pratica delle mette, mette sul campo delle iniziative di questo tipo e la possibilità di farsi conoscere. Noi come Qonto ci vogliamo far conoscere, vogliamo far conoscere i nostri valori, il nostro marine e farlo tramite la creazione di valore appunto concreto e tangibile con i fatti, tendenzialmente e creando, portando valore all'ecosistema. Il secondo è un tema di passione La passione è sicuramente alla base di progetti di questo tipo perché ci crediamo e vogliamo dare una mano ai founder. Molti di noi vengono comunque all'ambiente startup anche dalle precedenti esperienze lavorative, chi più chi meno, diciamo dirette e ma soprattutto perché comunque si chiama engagement anche a livello del team.

 

Mariano Spalletti(00:27:36) - Il team che Lance si occupa di questo tipo di progetti Hai progetti ad alto impatto e sono dei progetti che ingaggiano moltissimo il team, quindi motivano un sacco. Il team insegna in qualche modo cosa a chi ascolta, ma impara anche perché diciamo si connettono delle persone, si creano dei legami, si ascoltano delle storie, quindi un po', un do ut des. Anche noi impariamo mentre facciamo queste cose. E la terza è un tema di lungimiranza. È fondamentale capire che le startup di business innovativi sono il futuro del di qualsiasi paese. Tendenzialmente creano ricchezza per il paese medio nel medio lungo periodo. Quindi è fondamentale perché comunque creando delle startup si creano posti di lavoro. Si tratta si attraggono dei talenti, si aumentano i consumi, poi nel tempo si aumentano investimenti. Insomma, abbiamo visto tendenzialmente in Silicon Valley. Ma Mountain View che cosa è successo dopo l'esplosione di Google?

 

Mariano Spalletti(00:28:25) - Cosa è successo in Wants con Alibaba? Quindi lavorare insieme per accelerare la crescita Dell'ecosistema Tendenzialmente è un investimento sul nostro futuro e sul futuro delle diciamo delle prossime generazioni, quindi è fondamentale.

 

Camilla Scassellati (00:28:40) – Grazie mille Mariano. Siamo molto contenti di aver scoperto queste iniziative che state sponsorizzando come dici assolutamente molto importanti e spero che continuerete a fare sempre di più perché si vede che hanno già un ritorno. Quindi grazie ancora e grazie di aver partecipato.

 

Mariano Spalletti(00:28:55) – Grazie a voi per l'invito.

 

Camilla Scassellati (00:28:56) - Grazie mille di averci ascoltate, mi raccomando, non dimenticate di iscrivervi al nostro podcast ovunque ci ascoltiate per non perdere nessuna puntata.

 

Inès Makula(00:29:04) – Se ci volete dare una mano a crescere, lasciateci cinque stelle su Spotify o scriveteci una recensione su Apple Podcast. Ci mettete davvero pochissimi secondi, ma un prezioso aiuto per far scoprire il podcast Nuovi ascoltatori e continuate a condividere MadeIT con i vostri amici, colleghi e parenti.

 

Camilla Scassellati (00:29:18) – Ci potete seguire su Instagram at MadeIT.podcast o su LinkedIn cercando MadeIT Podcast dove condividiamo tanti contenuti esclusivi.

 

Inès Makula(00:29:27) - Vogliamo ringraziare il nostro sound editor ,Cosimo Bilotti, il nostro editor, Matteo Cittadino per il suo aiuto nella creazione di contenuti social, e Guglielmo per aver composto il nostro jingle.

 

 

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