Paolo Privitera, Imprenditore Seriale

 

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Paolo Privitera è un imprenditore seriale, nato a Venezia, fonda la sua prima azienda Internet a 16 anni nel 1994. Dopo la laurea a Ca' Foscari in Informatica, e pur avendo un'azienda attiva in Italia, si trasferisce in USA a caccia di una “corsia di sorpasso”, vive prima a NY, poi a Los Angeles dove fonda la sua prima azienda USA, e poi a San Francisco.

L'ultima azienda di cui è stato CEO e co-fondatore è Evensi, la più grande piattaforma al mondo per la scoperta e promozione di eventi, con oltre 200 milioni di eventi, 60 milioni di utenti, 10 milioni di organizzatori di eventi. La società è stata acquisita da Events.com, ora lavora con l'amministratore delegato per portare la società in borsa al Nasdaq.

Per realizzare le sue imprese, Paolo ha incontrato decine di migliaia di persone e raccolto più di 300 milioni di dollari, costruendosi un network straordinario sia in Italia che in Silicon Valley.

Quello che Paolo è veramente bravo a fare, e su cui lo abbiamo interrogato, è riflettere sui propri errori e trasformarli in lezioni di vita.

In questo percorso Paolo affronterà ogni tipo di difficoltà.  Dovrà anche digerire la perdita di occasioni incredibili, come quando rinuncia a partecipare all’avvio di progetti che diventeranno dei colossi della Silicon Valley, come AirBnb e Trulia. E scopriremo il resto nella nostra chiacchierata.

Paolo, che ora è un maestro assoluto del networking, ci insegna anche con esempi e aneddoti, come costruire un rete di contatti di valore, sfruttando ogni occasione per ampliare la propria community.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Inès Makula (00:00:22) - Nel libro Outliers, che tra l'altro è uno dei miei libri preferiti, Malcolm Gladwell scrive Non è sufficiente chiedersi come sono le persone di successo. E solo chiedendo da dove vengono che possiamo svelare la logica dietro chi ha successo e chi no. E perciò, come al solito, vogliamo chiederti di raccontarci un po’ da dove vieni? Quali sono stati, secondo te, i vantaggi competitivi che ti hanno permesso di prendere la strada che hai preso oggi?

 

Paolo Privitera (00:00:49) - Fantastico! Ciao a tutti, grazie di avermi sono nato a Venezia, quindi sono italiano al 100%. Mi sono trasferito negli Stati Uniti all'età dei 23 anni, 24 anni fa, al 2002 ho studiato a Venezia Computer Science e ho fondato la mia prima azienda a 16 anni e andando indietro a sei anni iniziai a scrivere codice. La mia famiglia è una famiglia e dico normale, nel senso che non è ricca, ma mi hanno supportato in tutto quello che ho fatto. Ho fatto scuole pubblica e Venezia sicuramente mi ha dato tantissimo perché è una città internazionale, quindi ero a contatto con il mondo, anche se io ero innamorato di New York, per esempio, non negli Stati Uniti e vedevo New York la città di alta energia di tecnologia grattacieli E quindi a un certo momento della mia vita gli ho detto che io voglio fare un'esperienza a New York e sono iniziato ad andare molte volte prima di trasferirmi sono stato quasi venti volte a Venezia. Ho avuto un volo diretto che erano nel 97. Ogni tre quattro mesi andavo a New York 500.000 lire andavo andare a New York tante volte ha mi ha fatto capire che c'è ben altro fuori dall'Italia dall'Europa e quello è stato l'inizio per poi nei vari passaggi che ho fatto negli Stati Uniti però ho vissuto un anno poi a New York quando mi sono trasferito nel 2002 quasi quattro anni a Los Angeles e poi di altri, quasi 18 a San Francisco.

 

Paolo Privitera (00:02:02) - E quello che ho trovato qua Se questa è la domanda rispetto all'Italia diciamo da dove venivo è stato quello che io chiamo è anzitutto un posto ad altissima energia ad altissima densità di tutto poi specificamente parlo di Silicon Valley visto che sono 18 anni ormai passato è una sono stati Uniti è specificamente Silicon Valley continuo a dirlo questo è un posto unico è un posto di altissima densità di persone che più o meno pensano come te o pensano sono più o meno allineate mentalmente. Vuole far qualcosa?

 

Camilla Scassellati (00:02:38) - E Paolo, scusa, ti interrompo per richiedere una domanda sulle tue origini. Perché l'IRS, per esempio che libri che abbiamo citato parlano anche molto di i vantaggi competitivi che magari hai avuto tu rispetto a qualcun altro che ti hanno portato a fare tutto il tuo percorso arrivare in Silicon Valley eccetera specificamente mi ricordo che ci hai raccontato che avevi già la pallino del Codice quando eri piccolo o almeno non sapevi che era il codice. Però eri già tech minded quando eri piccolo. E adesso spero di non sbagliarmi, ma credo che un tuo zio ti avesse regalato una calcolatrice quando avevi sei anni, poi tuo nonno, un computer. Quindi pensavamo anche a quello che sono gli esempi iniziali di una persona che riceve delle tecnologie prima degli altri poi riesce a darsi un po'una spinta in avanti grazie.

 

Paolo Privitera (00:03:19) - Di questa memoria che non è che mi ero dimenticato ma forse non avrai parlato ma esattamente hai ragione perché amplia il libro che è fantastico uno dei pochi che ho letto guarda inizio da quello che io mi ricordo ancora non so come ho fatto male tale due anni ho fatto una calcolatrice e quindi ho iniziato a schiacciare numeri a caso su questa calcolatrice e continuano a giocare quei numeri che ormai i numeri erano tutto mi ricordo come se fosse appunto che all'età di 5 o 6 anni ho avuto il mio primo computer e me l'ha regalato ufficialmente mio nonno. Poi su questo computer ovviamente non si parla dei computer di oggi.

 

Inès Makula (00:03:52) - Cioè diciamo per gli anni 80 di cosa stiamo parlando? 83 77 tu hai avuto un computer io l'ho avuto nel 98 a casa Verdi quindi la maggior parte di persone l'ha avuto comunque alla fine degli anni 90 quindi tu hai avuto veramente tanto tempo prima degli altri fatti veramente come il libro.

 

Paolo Privitera (00:04:09) - Fantastico era una messa x comprato fisicamente di un negozio di maestra dove io non sapevo usarlo, non è che lo apro e quindi letto va letto. Ho capito che dovevo provare delle pseudo istruzioni, dovevi scrivere in basic, c'erano qualche gioco pronto, ma alla fine ho capito che giochi, poi divertenti poi mi annoiavano. Quindi ho iniziato a scavare in basic che ho iniziato a provare a imparare a programmare. Mi ricordo. Guarda, siete le prime persone al mondo, siete state riuscendo a scavare in quegli ambiti e che non c'ho mai pensato questa me.

 

Inès Makula (00:04:39) - Noi facciamo dei viaggi psicologici nel passato surreale.

 

Paolo Privitera (00:04:43) - Mi ricordo che sono stato obbligato a leggere dei libri in italiano a quel tempo che mi spiegavano come programmare in basic e quindi ho copiavo questi esercizi, li copiavo dal libro Il rischio al computer e succedeva qualcosa lì è stato wow, faccio qualcosa computer mi rispondo è stata un'operazione un'equazione è stata come si dice e quindi un po'alla volta questa cosa un po’ evoluta interpretavo perso 24 ore al giorno sul computer programmare ma un'altra componente che ha aiutato secondo me è stato un mio zio fratello di mio papà anche lui italiano ma lui in età giovane si è trasferito a Zurigo è diventato tra l'altro mega software ingegneria per l'IBM e poi addirittura un professore e un ingegnere dell'informatica nel management.

 

Paolo Privitera (00:05:26) - Delle TH, che è il più grande, uno dei più importanti politecnici al mondo e mi ricordo che lui ogni tanto veniva a Venezia a trovarci come zio e si metteva affianco a me al computer, mi faceva vedere come si poteva usare. Apriti cielo, già lì era cominciato a fare un altro viaggio mentale. E poi penso che un altro pezzo a mio padre, che a mio padre è stato il primo supporter di tutte queste. Però c'è una novità tecnologica in cui ha capito che era appassionato sempre. Me le comprava sapendo che non mi sembrava un gioco, mi comprava qualcosa di utile, anche intelligente, no? Quindi lui mi ha sempre supportato. Inizialmente non lavoravo, quindi era lui a comprare. Negli acquisti degli ultimi computer che uscivano.

 

Inès Makula (00:06:03) - Che poi sono cose molto all'epoca era molto caro il computer, adesso si possono trovare computer di tutti i tipi però le cose sembrano di grandi investimenti quindi il fatto che lui credesse in te avesse capito che non era un gioco ma ci avesse veramente aiutato. Chiaramente qualcosa che ti fa cambiare poi la vita, il tuo percorso e l'esperienza che poi hai avuto.

 

Paolo Privitera (00:06:20) - Se quasi lo davo per scontato, ma ho scoperto che ancora adesso vedo ancora meglio degli sforzi fatti la situazione e quindi sicuramente quello è stata un ulteriore pezzettino del puzzle. Appena ho scoperto che esisteva qualcosa chiamata internet che non sapevo cosa fosse e ancora non avevo capito che cos'era, capivo che c'era, potevo avere una mela address, capivo che potevo andare su qualche sito web, ma ancora non era chiara. Al 93 ho avuto il mio primo modem modem A600E1200 baud, una roba ridicola, trasferiva i caratteri praticamente al minuto. C'erano i primi siti web. I primi siti web al mondo erano la NASA, il sito universitario e Playboy. Tra i primi siti sito modo. Tra l'altro c'erano queste BBS a cui ti collegavo era il tuo internet di oggi quello di chiamare un numero e li potevi girare in questi portali, ottenere dati.

 

Inès Makula (00:07:12) - Mi sembra di capire che arriveremo anni luce avanti a tante persone. Infatti volevo partire da lì, da questo edge competitivo che avevi avuto, questa tua passione distribuita scoprire molto presto e ci piaceva diciamo ripercorre un po’ il tuo il tuo percorso dal dalle lezioni che ho imparato in questi vent'anni in America in Silicon Valley infatti hai creato una presentazione del pagine ripercorri tutta la tua storia e tiri fuori le venti lezioni che hai imparato in questi vent'anni in Silicon Valley.

 

Inès Makula (00:07:37) - Molte che vengono i tuoi errori dalle occasioni un po perse che di solito è vero che sono sempre. Ed è quando uno fa un errore che davvero impara qualcosa e trovo che sia stato trovo che sia molto bello che tu abbia condiviso anche perché diciamo non tante persone condividono errori quindi tu non hai mai avuto nessun tipo di insicurezza nel pubblicizzare i tuoi errori perché pensi che sia un esercizio importante? C'è tipo un segreto su come imparare a rialzarsi quando le cose non vanno bene, Non girano bene.

 

Paolo Privitera (00:08:01) - Che domandona ragazze! Cioè state scavando la parte più profonda. La premessa è che non ho studiato nessun manuale per farlo. Non è che ho letto. Mi ha detto che devo farlo, lo faccio. No, non è successo così. E devo dire che quasi tutto quello che è successo nella mia vita che ho imparato è stato organico, schiantando, ma imparando e capendo che forse in qualche maniera era utile farlo. Ma a parte questo, sicuramente all'inizio inizio come penso tutti, ero molto protettiva, non volevo raccontare problemi che ho avuto, errori, che ho fatto questo numero uno, quindi ero parte dall'opposto, poi man mano Questa è la mia pensiero ed è la mia opinione ed è quello che è successo a me. Non vuol dire che ad essere così per tutti o che dovesse sta scritto sul manuale perfetto quello che il modo in cui io lo vedo lo racconto è che durante questi ventun anni qui e soprattutto all'inizio in cui come dire ero molto giovane ancora non sapevo di non sapere tutto quello che non sapevo cioè l'immensità non sapevo e quindi quando non sai ma vuoi fare per forza di cose ti schianti e ti fai male. E mi sono fatto male migliaia di volte fino a arrivare a dire e non mi vergogno che ho pianto in più occasioni. Tutto questo cosa c'entra con questa domanda? C'entra perché facendo questi errori ovviamente sono caduto, mi son fatto male e man mano ho capito che tenermeli tenermi i problemi dentro non aiutava nessuno, quindi non aiutava me, non aiutava la situazione e quindi ho per forza di cose obbligato almeno a parlarne con qualcuno. I primi amici più fidati, anche qualche cliente che poi sono stati i miei mentor, li devo riconoscere tantissimo a un cliente di teatro italiano. Per rispetto della privacy non faccio un nome, ma una persona fantastica che ancora ancora so business, anzi non posso farlo perché penso che sarà contento. Si chiama Fabio Micucci, ci piacciamo ancora, penso ancora in amicizia e lui è stato mio cliente. È stato anche un momento di vita, mi ha insegnato un sacco e questo è stato per me un inizio ad aprirmi, quindi abbassare la barriera e quello che io chiamo. Ho scoperto successivamente che c'è un termine che essere vulnerabili.

 

Inès Makula (00:09:56) - Stavo proprio dire c'è un potere pazzesco in essere vulnerabili. Ti rendi conto che le persone simpatizzano con te che anzi far vedere che sei vulnerabile in realtà che attrai veramente cose molto positive poi perché la gente ti aiuta puoi dare una mano.

 

Paolo Privitera (00:10:09) - Ho scoperto forse troppo tardi o troppo tardi. No, sono molto giovane.

 

Inès Makula (00:10:12) - Ma troppo tardi, diciamo.

 

Paolo Privitera (00:10:13) - La grazia l'ho scoperto nel durante e ho anche scoperto che essere vulnerabili. Scusate un po’ l'inglese, ma you can embrace lo puoi fare parte di te stesso e ti apre un mondo di opportunità. Uno a che non che la gente ti vuole aiutare cosa che io non davo per scontato perché nessuno mai mi ha aiutato nella mia vita ed io non ho mai chiesto aiuto ai fatti. Tutt'oggi a 46 anni e con una storia che conoscete ancora oggi, io non sono. Non è così. Chiedere aiuto o chiedo aiuto a livello personale chiedo aiuto solo in casi di veramente di estrema emergenza. Ho imparato a chiedere aiuto a tra virgolette in in informati professionali e quell'aiuto è un aiuto analogo al rapporto mentalmente analogo al rapporto fammi un intro ma questa cosa non è stata semplice anzi è stata è stata gustosamente difficile questa cosa è continuata ad evolversi quindi ho capito che per esempio continuare ad aprirsi sempre di più perché poi lo capisci lo impari era come dicevi anche tu un modo per collegarsi meglio ancora di più con la persona ed era anche un modo come dire per non parlare dal trono lo chiamo nel senso che ci sono persone che magari non si aprono mai e sembra che le loro vite siano perfette in quella maniera. Sembra che ci sia qualcuno che ti parla dal trono e tu e tu dall'alto in basso. E invece essere più aperti vulnerabile diventi un pianto se a livello degli altri e anzi facendo così questo l'ho scoperto 15 anni dopo che tra l'altro lavoro dal sito di un'azienda non è colui che dà ordini ma è colui che supporta dal basso le persone per arrivare al gol e alla missione e alla visione dell'azienda. Quindi è un gioco al contrario. E poi chiudendo il cerchio, arrivando alla fine fino a fine, man mano che tu stai meglio, cresci, capisci? Magari arrivare ai tuoi successi, quelli che come tu definisci i tuoi successi. Non c'è un progetto ufficiale di successo, ma quando riesci a chiudere il cerchio e stai meglio e inizia anche mentale, stai meglio, allora tu puoi sfruttare anche questo essere vulnerabile e spiegare gli errori come modo di vivere, che è un po’ quello che sto provando a fare io con le persone. Perché io vent'anni fa avrei fatto di tutto per avere un mentor o qualcuno che mi spiegasse tutto questo, che in qualche maniera è come se adesso io stia provando a essere con la persona che è.

 

Inès Makula (00:12:33) - Che volevi, che volevi dato avere come modello infatti anche speriamo che questo podcast e che speriamo che gli ascoltatori ascoltando la tua storia si possano anche rivedere un po’. In questo siamo sicuri di sì volevo riportato un po’ l'inizio anche se poi torneremo dopo, nel senso che ho fondato la tua prima start up a 16 anni.

L'abbiamo detto, hai una laurea informatica e il tuo competitive Advantage iniziale di essere un programmatore molto forte che ho portato in quel direzione per tanto tempo. Però ti sei reso conto che non era esattamente quello che volevi fare il programmatore diciamo a vita o avere solo ruoli taciti o perché non hai voluto continuare su questa strada? Non hai avuto paura di lasciare indietro qualcosa in cui eri veramente più bravo degli altri per fare qualcosa che non conoscevi altrettanto bene?

 

Paolo Privitera (00:13:15) - Grazie di questa domanda. Allora ci ho pensato. C'è però again, qui secondo me la risposta è da trovare, la risposta vera da trovare nel come io pensavo in quel momento, non nel come dicevi faccio reverse engineering dicono che qua che ho capito no quindi la realtà era adoravo programmare a quel tempo per lo meno e ho scoperto che programmare ma soltanto per risolvere problemi tangibili richiedeva una estrema creatività perché quando il problema era risolto io mi annoiavo cioè ho risolto basta tutto questo è una componente metà della componente non sufficiente per fare il salto nel perché ho abbandonato quella zona lì questo salto allora io definisco questa linea di demarcazione quasi perfetta penso sia successa questa questa decisione finale verso il 2008 perché ha a che fare con una storia a San Francisco particolare che poi forse vi racconto se c'è tempo ma 23.008 deciso okay non voglio chiudere più ufficialmente se mi vengono proposti progetti di ingegneria di software io dico di no e voglio fare tutto ma non voglio fare finanza volevo fare comunicazione volevo fare Michil falesia ma non ho il passaggio per arrivare alla. È successo perché negli anni sin dall'Italia questo l'ho capito già dall'Italia quando ero ancora in Italia e che provavo a vendere il mio codice ai miei siti web alle aziende ho capito che scrivere avere una è il miglior codice del mondo, il migliore prodotto dal mondo che hai costruito e che io tentavo di raccontare ai miei clienti nel Veneto. E i clienti non capivano quello che stavo proponendo perché da un lato era brutale, troppo avanzato. Era veramente una cosa, dieci anni ed era dura e io non sapevo spiegarla, non sapevo raccontarla, comunicarla. E questa cosa un po'alla volta mi ha iniziato a fa star male. Fa capire che ero frustrato dall'alto perché dico ma come una figata non vedi che funziona ti rivoluziona un'azienda e loro non capivano il problema ti ho scoperto a non c'era solo un gap di tecnologia troppo avanti, ma è un problema di timing che poi vi raccontiamo dopo. Ma è un problema proprio di saper comunicare come costruire questa cosa è iniziato un processo detto ormai l'Italia. Sforzarmi a trovare metodi per comunicarla, a trovare metodi per raccontarlo.

 

Paolo Privitera (00:15:32) - E questo ti sforza a vedere come lo raccontano gli altri o altre aziende o altri competitor. E sempre di più capiranno arrivare a oggi. Capire che quando vendi qualcosa a più di metà del valore non sta nella bontà del prodotto, ma nel come lo vendi, nel come il famoso, nel come crei interesse per come lo spieghi. Nella lingua più semplice del mondo, cosa che io non facevo vent'anni fa, ma spiegare in maniera troppo nerd.

 

Inès Makula (00:15:56) - Se sapersi vendere saper vendere propria storia lo storytelling ne parliamo tanto anche sul palco soprattutto per i founder. E diciamo che questa tua decisione di cambiare totalmente, lasciare un po la parte di codice dei ruoli, la dietro di te diciamo che ti farà perdere qualche occasione che al momento ovviamente non te ne accorgi. Però poi looking back, magari guardando indietro, uno si vuole rimangiare un po le mani. Infatti le più eclatanti sono che hai detto no a Giò Gabbia, il padre di Er Bimbi che ti aveva chiesto di essere il loro c.t. proprio agli inizi inizi quando affittavano i materassi nelle case. Le persone quindi, non le invidie di oggi giorno ed altre che forse hanno colpito ancora di più. Come non entrare a far parte del team di Truly a come hai fatto pace con queste occasioni perse e come hai riscritto il loro significato nel tuo percorso.

 

Paolo Privitera (00:16:42) - Innanzitutto per mia anche salvaguardia mentale e per mantenere la mia sanità mentale, questi shock sono arrivati un po alla volta e non, scusate il francesismo, ho perso l'opportunità di essere miliardario. Non lo sono. No, non è stato un po più graduale, ma qui, in quel micro shock durante il percorso. Quindi quello che hai detto tu è esattamente così, di passaggio in più che gioia che sollecitò dal sua altra azienda, Nicoletta. E mentre avevamo quella conversazione mi ha tenuto nella sua Trusted Network per poi chiedermi di aiutare me nel suo progetto successivo. Quindi c'era anche di un passaggio di trust nel mezzo, ma il punto della tua domanda è differente by tanto il modo in cui ho scoperto questa evoluzione di questa azienda che poi stato di successo vi racconto quella di Dopo due volte che Giò umilmente mi ha chiesto se potevo aiutarlo nel progetto e che umilmente gli ho risposto di no perché facevo altro e più perché non credevo in quel progetto lì, come succede con 3000 idee al giorno che ti vengono proposte durante una normale settimana in Silicon Valley. Non tutte quelle 3000 idee diventeranno possibili. Quindi c'era quella componente. In che cosa? Ve la racconto un poco la storia di Tullia, Perché è una storia anche visualmente carina da raccontare. Ha una storia differente, nel senso che non mi ha chiesto di essere co-founder. Avevo una strong opportunity di joint team in genere ed io conosco Pit Flint, fondatore da prima che la fondasse persona squisita, anche lui immigrante dall'Inghilterra. Andavamo fuori in giro a divertirci ma anche a fare business. E anche la sua sarà una delle storie più di successo che ho visto, perché lui dall'idea è arrivato proprio fatto da idea a dai più a Nasdaq in dieci anni esatti insomma proprio la storia da manuale di un fondo che son dieci anni. Quindi io ero emozionato a vedere su Facebook le foto, i video di lui che è tra l'altro io ho comprato la mia prima casa trovandola tramite Giulia nella Alfa version di Troia, quindi c'era anche una connessione personale. Cosa c'entra Giulia con questo? C'entra che non so se aveva raccontato la sua storia che ogni santo giorno che gli andava in ufficio a Gallarate che era il mio space per quattro cinque anni in centro città centro San Francisco tanto dietro alle mie spalle, ma so che si vede poco. Adesso il mio ufficio era anche stavo alla finestra, Fortunatamente vedevo la scala della città che palazzo avevo davanti. Avevo un palazzo, un grattacielo bellissimo, nuovo di zecca con telaio sopra Tullia Quindi io ogni santo giorno andavo in ufficio e mi trovavo fisicamente. Il mio l'ho come background dal mio computer, praticamente quello dietro allo schermo Etruria. Questa cosa all'inizio, poi tutte quante, ma poi ho pensato al contrario ho detto no, sfruttiamo l'occasione. Paolo pensa dove è arrivato arrivare un nuovo averlo fisicamente lì a un giorno mi ha dato esattamente l'energia che avevo perché che avevo bisogno per permettere la mia giornata per metterla nella mia azienda e quindi ho sfruttato ho imparato a sfruttare queste occasioni di brutto di gelosia invidia perché non è così ma di mi sto opportunities perché ho nel mio network persona di quel livello, di quel prestigio che posso chiamare su WhatsApp. E mi rispondono ho una so dove potrebbero farmi arrivare le mie ambizioni. E quella è una storia tangibile perché son persone partite come me. Questa Gio è partito da una famiglia umana. Paola ha una storia simile alla mia. Potrebbe essere no? E per rispondo la tua domanda No, la palla di cristallo nessuno ce l'hai. Quindi by definition non posso essere arrabbiato con me stesso sopra. E questo lo dico a tutti perché ogni scelta che ho fatto è stata una scelta onesta in base alle informazioni che avevo nel momento che ho fatto una scelta.

 

Camilla Scassellati (00:20:21) - E aggiungerei che anche ovviamente sembrano eclatanti queste cose, forse lo sono in certi. I versi. Però eri in Silicon Valley, circondato da persone che facevano questo e sognavano un ex Million dollar company. È più facile perdere un'occasione del genere se sei nel posto giusto al momento giusto, piuttosto che non so. Magari per un ascoltatore italiano può sembrare la cosa più assurda del mondo, però obiettivamente sono sicura che se intervistiamo 30 persone nella Silicon Valley in qualche modo avranno avuto un'occasione persa che si è trasformata nel Next next pop e company. Quindi c'è anche questo effetto Silicon Valley dove tutti intorno a te stanno facendo cose pazzesche. Quindi ogni tanto è la scelta, ti perdi.

 

Paolo Privitera (00:21:04) - Mi piace un sacco quello che hai detto e mi ritrovo ampiamente d'accordo. Qui è tutto esponenziale. Le opportunità che hai Ricevo prima di tutto Identity. Io lo chiamo Starbucks effect. Vai da Starbucks. I dieci persone che sono in fila conta cioè dieci persone random che sono in fila a contare il primo bar sotto casa. Uno ha un altro founder, ha raccolto 100.000.001 è un tuo prossimo, entra dalla tua azienda, uno è il tuo prossimo investitore, uno il tuo prossimo co-founder, uno tuo prossimo. Giungi esattamente a essere qua. Sei esposta a 1000 volte le opportunità e quindi hai 1000 volte la possibilità di essere avanti e questo ti piace di successi ma anche di fallire. Non tutti diventano abili, quindi da entrambe le parti.

 

Camilla Scassellati (00:21:45) - Esatto. Poi per mettersi in quella condizione devi fare anche te. Nel senso per arrivare in Silicon Valley, per comunque vivere in America devi fare tanti sacrifici per essere nel posto che ti dà la migliore che per te in quel momento pensavi fosse il posto che ti avrebbe dato la maggiore opportunità di successo. E mi è piaciuto molto come hai parlato anche molto apertamente di momenti difficili in cui hai pianto di depressione. Hai parlato un po del periodo di Apple. Io vivo in questo momento e posso dirti che sono fortunata a viverci con adesso mio marito. Però ci sono anche. Capisco quanto si senta la solitudine in questa città e trovo che anche questo questa idea di depressione di cui non si parla molto ora, adesso forse in America sempre di più è una cosa con cui molti imprenditori dovranno fare i conti purtroppo in una strada imprenditoriale perché ci sono questi up and a volte niente va bene ti senti che sei stanca di non riuscire andare avanti e appunto diventa proprio depressione. Non lo dico in modo leggero ci puoi raccontare al volo se appunto è una cosa che secondo te succede di più agli imprenditori che ci puoi descrivere un poco? Cosa ha voluto dire per te e come si può affrontare? Abbiamo parlato di condividere, per esempio.

 

Paolo Privitera (00:22:53) - La depressione è una parola che io non conoscevo, nel senso che è una cosa nuova, cioè non sapevo che quei malumori si chiamassero poi depressione per poi io sposo non so se perché c'ha un culo o perché non voglio riconoscere che quella è la depressione vera non lo so però io la chiamo la depressione imprenditoriale perché la depressione non perché è la tua chiamiamola vita personale va a rotoli o hai un problema quindi sono in salute, mi posso pagare le bollette? Ho una moglie, due figli bellissimi. La vita personale è andare benissimo, ma se tu sei un imprenditore io chiamo vero innamorato i tuoi progetti che tu sei fondatore tu ci hai messo l'anima e il corpo è tutto e le cose vanno male. È da lì che esce la mia depressione e quello che ho notato è che non ho detto che una volta che c'è una cosa Francisco e non altri depressione? No, ho avuto crisi anche qui. Ma mentre nella mia parentesi in quel ciclo di vita, in quella ciclo anche di vita della città io non ho scoperto che ero mi sentivo molto solo perché in quel momento non avevo una community un ecosistema di persone a cui appoggiarmi e anche nel tech c'erano pochissime realtà emiliane quindi io sacche palude né problemi quasi nessuno ne capiva se non amici o Mentor di vita che potevano più personale ma nessuno mi dava suggerimenti tecnici tecnologici o di business quindi questo il fatto di essere quindi come come sono ne sono uscito da queste depressioni ma il fatto di essere in un posto in cui finalmente non più a Lecce ma sopra casa a San Francisco come a New York sono in mezzo a persone che tra l'altro parlano la mia lingua la mia lingua tecnica di business e aiuta. Due Sforzarsi di riuscire a parlarne con i tuoi amici che magari sono nella tua community perché capiscono dove sei, può, può aiutare e in qualche maniera e tornando sull'esempio di prima, essere qui in un posto come Silicon Valley tutto ciò cioè sia che le cose ti vanno bene sia che le cose ti vanno male più accelerato quindi qua si fa successo più in fretta ma si fa anche ci si schianta anche più in fretta perché vai a una velocità superiore su tutti i fronti e quindi a volte non ti rendi neanche conto che stai per cadere e sta per andare in pressione e non riesci neanche a parlarti perché qui fortunatamente le mie giornate sono ancora oggi un po'la costa di emozioni fantastico cioè io mi alzo la mattina fatta in un film con tutte le i progetti la gente che sta gestendo quindi c'è sempre ci son sempre pezzettini dove un giorno le cose vanno wow su un progetto nella stessa giornata un secondo progetto. In maniera disastrosa. Un altro progetto una RAI più neutrale quindi questa esposizione costante a decine e decine non solo di opportunità ma anche di segnali feedback e-mail incontri positivi e meno positive in maniera pazzesca però non so se ho risposto alla domanda sul fatto come affrontarla cioè parlare veramente la community.

 

Paolo Privitera (00:25:48) - L'ecosistema è tutto e oggi viviamo in un mondo la gente di oggi che sia che sì che fa questo kit che in questa ottica qua è ancora più agevolata da un lato perché ha accesso a qualsiasi tool di comunicazione dove parlare con tutte le persone del pianeta fino a parlare con i tuoi genitori in Italia se vuoi a un colpo di WhatsApp vent'anni fa non c'era questo. Quindi da un lato non sto dicendo che poi tu sociale risolvano tutto no anzi da un lato ti possono portare ancora a essere ancora più solo da un lato più escluso sto guardando in questi giorni che è ma deve essere una persona scoperto questo termine sono un social pensavo di essere un estroverso ma io ho scoperto che sono un introverso ma sociale e again posca al 99% penso anche dalle vostre giornate siano viaggiamo o software digitale e quando adesso città San Francisco sta esplodendo da un lato è wow, bellissima. Mi ero dimenticato quanta energia mi desse incontrarmi personalmente con le persone fatti, ma lo sforzo per incontrarla in più di quello che facevo dieci anni fa perché dieci anni fa adesso c'è altro ma incontrare persone e quindi sullo scorcio depressione ti aiuta quindi penso che siamo la parte dell'energia personale ti dà tutto ti mette in tutt'altra prospettiva che non dietro uno schermo.

 

Camilla Scassellati (00:27:07) - E anche la condivisione come dicevamo quando sei in quei buchi neri che la tua impresa non va l'investitore ti ha detto di no. Tutto sta andando male ed è appunto la tua passione, il tuo, la cosa su cui hai dato tutto e magari hai dovuto affrontare tantissime persone per poter fare proprio quell'impresa. E poi dice oddio vedi, avevano ragione, non sta funzionando. Spesso ti senti che non puoi condividere nessuno perché né con nessuno, perché nessuno ti capirebbe. Invece spesso bisogna fare quello sforzo di comunque condividere e essere abbastanza aperti alla vulnerabilità per condividere i propri problemi e che poi entra anche il meccanismo di non voglio dire che va tutto male perché poi mi giudicheranno perché quindi sono tutti in realtà temi molto collegati a cui pensiamo spesso sul podcast e ti volevo chiedere un'altra cosa che si lega un po questa idea della velocità della Silicon Valley in generale dei di macchine il business degli Stati Uniti perché ho sentito parlare proprio di questo nel contesto della tua ultima start up che è e pensi che appunto è diventata la piattaforma più grande al mondo di eventi poi però è arrivato il quid e ovviamente non più eventi fatturato a zero hai dovuto reagire molto rapidamente questo problema Ci puoi raccontare al volo di cosa vuol dire reagire rapidamente in una situazione come quella in cui era e secondo te eri? E secondo te quali sono poi le lezioni per gli imprenditori che magari in Italia sono abituati forse a permettersi il lusso di rallentare un po'troppo.

 

Paolo Privitera (00:28:31) - Ottime domande allora io collego diciamo questa risposta anche un po a quasi una prosecuzione di quello che dicevo prima parlavamo prima della felicità di quello che è successo quando è arrivato il cover e siamo andati a zero ma ho avuto facendo un reverse engineering di quello che è successo ho avuto vari livelli di denaro quindi primo livello è stato molto banale. Penso che ho chiamato nostro sito e ho chiesto se i numeri zero sulla d'acqua real time di utenti che cliccano avanti, che comprano biglietti e comprano. E ho chiesto se era.

 

Camilla Scassellati (00:29:05) - Un bug del.

 

Paolo Privitera (00:29:06) - Master del database. La risposta è stata no stop. Era tutta liquidità al primo livello di denaro. Il secondo livello è stato Invece c'è questa nuova realtà non generata da noi o da nostra malpractice, ma da un Black swan o cigno nero. E questa prima ok scelte di nuovo le però di corso da preparare è durato e sta non capacità a capire che dovevo reagire a qualcosa è durata forse una settimana due settimane perché ha impattato su tutto ero inerme non sapevo cosa fare perché non potevo fare che cosa fai tu che una chiamata una catena di eventi hanno tutti una stessa problema. Gli investitori hanno spaventati tutti temono aiutati meno che meno andare dai tuoi employee e al tuo team abbiamo problema Erano i primi a scappare perché non sapevano che avrebbero perso salario. Quindi questo ritorna al discorso della solitudine. È stata brutale, brutale nel senso che le persone più vicine a mia moglie ai come dire a mia figlia cos'è successo dopo Allora la risposta anche alla tua domanda è stata e la risposta che do sempre a quando mi chiedono come ti sei rialzato e cosa hai fatto sia in America in altro. La mia la risposta è che che a parte lo shock iniziale e che cosa ho fatto che posso anche raccontare in pratica ho fatto anche la cosa più banale di tutta ho imparato. Che tatto l'azienda che era pronta per andare in borsa in maniera indipendente e non la borsa a cui stiamo andando adesso che ci occuperemo all'asta tra qualche mese ma tre anni dopo. Io parlo di quel tempo li avevamo l'azienda era pronta e pulita per quotarsi guidare un'azienda pronta era un'azienda impacchettata che già ho mandato un'e mail letteralmente 70 signori tutte le top Events Company esaminando a ritroso Enrica che master nei mi tutti gli altri di nuovo essere vulnerabili di nuovo aiutateci quindi nuovo Ask e ho chiesto di acquisirle di comprarci di aiutarci di investire ovviamente il 99% di queste aziende erano nei problemi come noi. Qualcuna di loro aveva più cash che poteva essere più protetta e aveva come si dice no quando sei in guerra le cose vanno male. È il momento migliore per far business per chi ha l'energia, i soldi no. A Mondi aperti companies abbiamo risposto tutti. Innanzitutto in tempi record. Fantastico che ne avevamo. Poi già sta community di gente che voleva aiutarci anche se competeva. Dall'altro lato abbiamo avuto nove proposte di acquisizione, ovviamente non tutte così in un secondo in una fascia di tempo di circa sei cinque sei mesi fatto meeting parlato con loro abbiamo avuto nove proposte sei erano io chiamo offers accudire disperati sebbene alcune di quelli sarebbero stati acquari fantastici nel senso aziende per cui avrei fatto di tutto per lavorare per chi non sa dire quando acquisiscono la tua azienda per 1$ e ti danno azioni e ti assumono. Il problema è che aver accettato questa cosa avrebbe salvato soltanto i salari e anche il mio ma non avrebbe salvato gli investitori. È dovuto a una soluzione per salvare anche loro, anche se loro sarebbero stati ok non essere salvati perché sapevano che investire è un rischio di questo tipo.

 

Paolo Privitera (00:32:17) - Quindi no a queste sei offerte. Le altre tre offerte erano invece hanno salvato anche gli investitori ed erano decenti. Poi abbiamo negoziato negoziato fino arrivare alla soluzione finale però il punto è quindi questa è la realtà quello che è successo invece e alla fine abbiamo scelto come azienda tra queste tre che hanno completato per averci accanto come azienda fantastica cultura aziendale credibile basata a San Diego elevate no qui stiamo andando al NASDAQ altra cosa che volevo aggiungere in questo chiudo Lupo come scorso prima quando sei in questa situazione di crisi e non sono in situazioni tese. Un'altra cosa che ho imparato è assolutamente fidarti e buttarti e chiedere aiuto al tuo ecosistema.

 

Camilla Scassellati (00:32:59) - Ti porto su un altro tema perché abbiamo un sacco di temi da usare nella tua storia ma è una cosa che mi ha colpito proprio nel tuo approccio. Quando insomma ci siamo iniziati a scrivere e ti abbiamo detto che ti volevamo intervistare, tu subito ci hai mandato vari Google Docs con varie versioni, la tua bio da due righe a una pagina in italiano, in inglese, una lista di tutte le tue skills, le cose che sai fare, un google doc e invece faccio vedere tutti gli articoli che erano stati scritti su di te e quindi che ci fa capire un po la tua storia.

 

Camilla Scassellati (00:33:28) - Insomma, mi è sembrato, è molto chiaro da questo documento che metti molta importanza su sapersi vendere, che una cosa o sapersi presentare e presentarsi in modo preciso e far capire a tutte le persone che qualcosa ti posso dare, che è una cosa che in America forse è più comune, viene fatta molto, si mette molta importanza sullo storytelling, anche personale, mentre in Italia non è affatto comune, anzi troppo poco comune. Se chiedi a noi, quindi ti vogliamo chiedere un po’, secondo te perché era importante? Sto che alcune persone potrebbero dire inizialmente hanno questa finta. Io sono una di quelle persone per cui lo dico anche in modo personale, questa finta barriera che mi imbarazzo non voglio promuovermi. Poi in realtà non hai voglia di farlo perché per scrivere la tua baia in modo intelligente, fatto bene con le tue skill sono ore e ore di lavoro quindi ci sono tantissime barriere, anche psicologiche, che uno si mette a questa cosa. Quindi volevo parlare un po’ con te e sentire tu perché lo fai?

 

Paolo Privitera (00:34:26) - Avete 3 ore.

 

Camilla Scassellati (00:34:28) - No? Esatto. Versione che ovviamente so che è una cosa, sembra una cosa a cui hai riflettuto molto e poi ti chiederemo anche qualche danno sullo storytelling, che è un po’ l'altra cosa secondo me.

 

Paolo Privitera (00:34:36) - Tutto connesso e mi ricollego anche peggio di prima, ma vi aggiungo anche delle cose nuove. Per esempio anche vent'anni fa hanno appena venuto qua iniziò a presentarmi nella mia maniera molto italiana molto da emigrante sono dall'Italia e però tentavo di parlare con partners avevo fortunatamente alcuni mini amici che mi davano suggerimenti mi dicevano Paolo se ti chiedono se tu sei bravo a fare qualcosa specifica di quello topica in Italia uno tende ad essere tra l'altro un po’. Sì, sono abbastanza bravo, ho scoperto che qua non funziona questo qui devi dire sì, devi rendere chiarissimo il tuo valore, raccontando magari anche fakenews. Sì, sono bravo, sì, lo sa fare bene secondo variabile a seconda diciamo la collego per esempio alle mie prime esperienze. Dall'inizio del 2007 causa trasferito costantemente ad eventi dove ho capito che era il momento non posso che conoscevo gente trovato soprattutto poi lei davvero vita solitaria con tre amici sbagliati.

 

Paolo Privitera (00:35:37) - Una città da 150 chilometri è qui. Non era fantastico? Giri sotto casa, fare due blocchi, andare all'area Party Anything e a conferenze tutti i giorni e quel momento ho capito che essere qua ed altro è fantastica. Quello che vi sto per dire è ancora vero oggi ancora di più c'è perché essere in Silicon Valley, cioè essere qua proprio per conoscere persone è il tuo network. E quindi ho iniziato a scalare questo processo di dovermi sforzare a presentarmi che non è stato per niente semplice come è stato fino arrivare ad essermi presentato è il numero ce l'ho perché è nei miei contatti quindi ho lanciato più di 25.000 persone e tutte loro tutta giuro qualsiasi persona che ho incontrato dalla mia vita, anche se ti ho incontrato per 5 minuti. Notare questo modus operandi man mano lo fai tu, ha sempre di più in pari e pari dove da questo sistema da questo dall'America non dall'Italia imparato qui a presentare e quindi l'ho reso parte dei miei del mio tour box quindi c'è un po di imbarazzo che adesso niente non c'è più ma c'è un modo esatto in cui ti devi presentare in cui ti presenti cose da dire, cose da non dire e in quanti secondi devi parlarne. Questo si ricollega un po’ anche ai pitch della tua azienda Teoria ogni volta che ti presenti felice di te stesso. In tre parole.

 

Inès Makula (00:36:49) - Esatto, questa è la cosa fondamentale. Gli americani che ci arrivano veramente molto velocemente non sanno che prendere il tempo di una persona, magari in Silicon Valley, dove si può forse avere un meeting di un caffè di una persona super signor super super successful però questa persona si dedicherà cinque, magari massimo 10 minuti quindi devi dire di venderti molto rapidamente. Aggiungo anche per noi che facciamo il podcast avere avuto i tuoi bio così è stato semplificato molto il lavoro. Quindi grazie perché spero dovrebbero fare tutti così, aiutare le persone. E poi comunque io dico sempre se uno è bravo ma non lo comunica a nessuno non è che ti vengono a cercare a casa per darti i premi nel senso ti devi anzi questa è una cosa che ho scoperto da tre anni che faccio il podcast spoiler perché quando non ero in questo mondo non lo sapevo. Molte delle classifiche che vedete, focus under 30 e di qua e di là sono persone che si candidano loro stesse. Quindi ve lo ve lo dico la gente si candida non tutti si vengono c'è magari qualcheduno è anche invitato però la maggior parte di voi si candida quindi bisogna sapersi vendere e far parte di queste classifiche avere della Press positiva su tutte le strutture sulla tua azienda aiuta a fare crescere aiuta a farti partire Commission sociologiche Union quindi è una lezione spero che i nostri ascoltatori prenderanno. E parlando proprio di storytelling infatti dicevamo che rispetto agli imprenditori della Silicon Valley comunque gli americani che sono molto abituati a vendersi spesso e non dico tutti perché ci sono tantissimi italiani bravi però spesso gli imprenditori italiani non sanno fare un pitch magari non sanno comunicare in modo bravo, diretto e non ti danno quel senso di FOMO necessario per attrarre gli investitori. Secondo te perché e come si impara a Game?

 

Paolo Privitera (00:38:23) - Non voglio raccontare la storia da manuale, ma vi racconto la mia opinione come ci sono arrivato io. La risposta più semplice da dare è si impara facendolo e non lo fai per dieci volte, lo fai per migliaia di volte. Pare che ci sia anche uno no un detto ufficiale che per diventare un esperto di quello che fai deve averlo fatto per almeno 10.000 volte 10.000. Ora ecco, il concetto è lo stesso. Quindi i miei primi pitch erano schifosi e ridicole. Ahimè ne ho ancora alcuni. I video che ho fatto dei primi pitch del 2009 non riesco neanche a riguardarmi roba.

 

Inès Makula (00:38:55) - Quelle cose che i primi, le prime cose che uno fa non riesce proprio. Riguardati se hai brividi a rivelarti così.

 

Paolo Privitera (00:39:00) - Quello non sono io. E quindi ad oggi ho fatto. Ho ampiamente superato i 5000 pitch a investitori di varie aziende, vari progetti e i vari anni per ogni pitch fatto ho imparato qualcosa perché avevo feedback, alcuni gentili, alcuni brutali, quindi ho imparato le aree che andavano bene, le aree che andavano male e anche che andavano molto male e Mammano impari quindi uno feedback raccogliere feedback e farlo decine e decine e decine e decine e decine di volte e ancora oggi imparo ogni volta che faccio un PG di qualcosa ancora imparo come migliorare alla perfezione poi ho creato un mio template che felice di condividerlo a chi me lo chiederà è un template di qui non son geloso ma ce n'è ben che sia messo a buon uso, diciamo. È la struttura ottimale con cui ho raccolto più di 300 milioni di dollari. Across tiny. L'ottimizzazione finale io.

 

Inès Makula (00:39:49) - Te lo chiedo subito.

 

Paolo Privitera (00:39:50) - Trovando felicissimo quindi questa è una poi altra nota rispetto a dieci 15 vent'anni fa dove ho imparato come ragionano i fax in giro per capirci oggi non c'è una scusa perché qualsiasi tipo di materiale contenuto è il miglior contenuto al mondo. Per fare il pitch basta cercarlo e basta scaricarlo, copiarlo, copiare e seguire la struttura fornita. Altro concetto e questo per me. Riguardo all'Italia. Questo progetto specifico è quello che io conosco dell'Italia e per lettori italiani anche del mio mondo che mi ricordo l'italiano. Io chiamo l'italiano medio che si mette a fare questo. Non si paragonano con persone attorno, non si aprono perché pensano di proteggere la proprietà e di non parlarne con nessuno. Io non lo voglio vedere, magari l'altro, un compagno, mi copia, mi ruba qualcosa. Quindi questo, questo qua che cosa genera? Genera il fatto che tu non ti puoi raccogliere feedback, non puoi sapere come altri fanno quella cosa.

 

Paolo Privitera (00:40:43) - Quindi non avendo un senso di umiltà quindi questa sia umiltà ma umiltà è una mancanza di umiltà che proviene da un fattore culturale sia culturale della cultura italiana sia culturale generale della professione in Italia. E quindi penso che qualsiasi cosa ho scritto la cosa migliore del mondo e non serve spiegarsi meglio non c'è l'umiltà nel cercare se quello che tu come lo comunichi è ben fatto. Quindi in più c'è un fattore in più che tutto il sistema in Italia, cioè la mia opinione non è strutturata così precisamente così in maniera quadrata e strutturata. E la frase addirittura per dirti che un pitch da 10 minuti non va bene se lo fai la gente che accetta qui, se lo fai perdi l'amico a perdi il contatto, perdi tutta la gente. No? Più parlate.

 

Inès Makula (00:41:29) - No, ti buttano fuori dallo Stato.

 

Paolo Privitera (00:41:31) - Sì sì no. Se c'è una deadline, un timer esatto a 3 minuti tra 0 a 0, se fuori dal di fuori. E ancora sento storie surreali, a volte anche mentor italiani che aiutano altro che insegnano a start up italiani che il pitch può fare in 5 minuti quando viene qua non lo fa e ci come no ti dice non te lo fai forse al secondo meeting e qui si accorcia sempre di più fino a fare i pitch che io chiamo se mi sfugge il nome. Ovviamente c'è una nuova piattaforma fare pitch online pazzesca che sta spopolando a sua lode. Ho il piacere 1 minuto e ma credo son pazzi no però lo standard cioè tu entro 1 minuto mi devi convincere che c'è qualcosa di buono da saper di più come deve aver passato il pitch iniziale deve essere il teaser di un film, non è un film, quindi è un teaser.

 

Inès Makula (00:42:19) - Trailer che ti fa venir voglia di vedere tutto, di osare, di scoprire di più.

 

Paolo Privitera (00:42:23) - Quindi questa è un po’ la mia visione. Fa quello che dicevi tu prima, no? Il senso di FOMO, Cioè devi creare FOMO chi ti ascolta se mi crea noia sicuramente non mi fai FOMO McRae che non lo puoi sentirti.

 

Inès Makula (00:42:34) - No mi crei John Joyce.

 

Paolo Privitera (00:42:38) - No, questa me la scrivo.

 

Inès Makula (00:42:39) - Anzi questa è la mia preferita ormai tipo prima era famoso per andare alle feste che è FOMO, è missing out per chi non conosce Giove quando non ci vuoi andare. Adesso invece parlando di networking hai detto prima tutte le persone che incontri sono una tua rubrica. Quindi se sei diventato un mostro del networking, di coltivare i tuoi contatti per avere un network del genere, ovviamente bisogna investire tanto tempo. Tempo che magari dedica la start up al business. Quindi ti volevo chiedere pensi che sia tempo ben speso? Networking quanto il proprio tempo di un founder? Magari che alle prime alla prima start up dovrebbe essere dedicato al networking tra l'altro quanto dedicato più a lavorare sulla start up.

 

Paolo Privitera (00:43:13) - Ottima domanda. Il lavorare nella tua start up è fare networking. Due cose una contiene l'altra, quindi nel fare networking fa parte della tua start up. Questa parte, questa battuta reale. Però se uno vuole parlare di quanto deve dedicare ha prodotto ingegneria team rispetto a networking, allora io nel networking se tu sei un founder, la tua azienda ancora non vale 100 milioni di dollari. Tutto il tuo networking è uguale a sei, quindi il networking è tutto. Se tu fai networking ovvio, anche per motivi personale, perché con noi amici benissimo, ma il 99% lo fai per incontrare persone utili alla tua carriera e al tuo lavoro, alla tua azienda. Quindi, astraendo la mia risposta ancora da un punto più alto qualsiasi azienda al mondo in qualsiasi fase anche alla fase iniziale in cui hai un'idea se tu fondatore non dedica almeno 50% forse questa è una cosa che spesso non è non è più pensata ancora vedo Pitch dove addirittura il fondatore si vanta che i fondi che stai per raccogliere andranno al 90% su prodotti di certo successo perché pensano che siano dobbiamo che sia un protocollo migliore abbiamo già un problema all'inizio quindi se abbiamo 50 diamo 50% di quello che fa in azienda qual è il tuo metodo iniziamo a farci network quindi adesso ritornando a un livello più basso quindi il network fine a se stesso cioè network come topi come concetto per qualsiasi persona il network è tra i per il tuo primo asset e network non solo come quantità ma come qualità e la qualità si porta appresso l'attuale protection quindi avere un network di 50.000 persone che ha incontrato sicuramente, ma la tua reputazione neutrale o negativa è peggio che un network è molto molto molto più piccola stellare, in cui c'è qualcuno che dà di te tutti palo merita quindi c'è un discorso di famoso parte visibile dell'iceberg ho conosciuto qualcuno bravo ma non è detto che tu hai buon rapporto con le persone e poi deve fare un accenno deve continuare a tenerlo attivo ovviamente non lo puoi fare con tutti ma lo puoi fare ciclicamente randomicamente se non debitamente quando c'è un'opportunità.

 

Paolo Privitera (00:45:19) - E quindi per rispondere ho investito di immenso tempo nel network continuo a farlo nel farlo se per. Che è il tuo asset principale in qualsiasi cosa significhi e.

 

Inès Makula (00:45:30) - Soprattutto nessuno ti puoi duplicare. C'è la cosa, il network che secondo me è incredibile che mentre puoi trovare un ingegnere che è più bravo di te, puoi trovare qualcuno che è più bravo, più figo, più il tuo network è uguale a quello che hai tu coltivato da te personalmente, in cui hai messo il tuo personale veramente totalmente unico.

 

Paolo Privitera (00:45:47) - E totalmente un sei tu, sei tu.

 

Inès Makula (00:45:49) - E vieni con quello che ti puoi spostare di azienda, però quella il tuo network.

 

Paolo Privitera (00:45:52) - Infatti è il motivo per cui. Grazie per aver ricordato il motivo per cui dico che il tuo primo asset come imprenditore è che puoi anche chiudere cinque aziende, fanne altre cinque, ma tu ti porti appresso Tonetto. Non è che manca l'azienda, anzi, da ogni opportunità di lavoro, anche di azienda non tua, è persona che compete con chi tu conosci, mentre sarebbe soltanto progetto di una certa azienda che di terzi è quella che rimane quindi questa è un'altra un altro angolo.

 

Inès Makula (00:46:19) - Ti volevo chiedere un tipo di realtà perché networking per tante persone anche io per esempio sono interessato non certe volte magari tramite qualcosa conosciuto. Ecco, facciamo un esempio su di me tramite il podcast ho conosciuto tante persone, magari qualche persona mi invita a un evento, a quell'evento, però conosco magari zero persone perché mi hanno solo vista online. Ho sentito il podcast e arrivo in una stanza in cui non conosco nessuno. Io sono una super estroversa, mi piace parecchia gente, ma l'approccio iniziale del non corso nessuno, trovarmi in una sala e qualcuno mi verrà a parlare. Devo andare a parlare io con qualcuno. Ecco cosa fai tu in queste situazioni. Hai qualche consiglio pratico? Come spacchi il ghiaccio? Come un esempio pratico che son sicura che potrebbe aiutare tante persone.

 

Paolo Privitera (00:47:01) - Tra l'altro di questa specifica domanda e topica mi hanno invitato a scrivere un capitolo in tre libri in Italia perché è un topic a me molto caro. Allora, premesso che non c'è un manuale perfetto nel modo in cui l'ho fatto io e il mio pensiero è stato numero uno, se non lo faccio ho perso l'opportunità di perché son qua e quindi come conseguenza se io esco da questo posto da questa conferenza, da questo mito da questa stanza senza avere raggiunto un minimo un minimo numero di persone con cui ho parlato ho buttato via l'opportunità di essere qua quindi sta sprecando tempo questo è un uno dei trucchi per iniziare ad approfittare di qualsiasi segnale o situazione per buttarti a parlare con le persone, che sia da andare al bar dalla conferenza e sia in coda e parli con chi è davanti a te.

 

Paolo Privitera (00:47:51) - Quindi è più semplice parlare mentre tu vai al bar della conferenza che non al meeting 5.º, lì dove non c'è coerenza o appena sotto hai in coda per andare al bagno quindi approfittare di qualsiasi di queste di queste opportunità anche le più piccole le più stupide le più banali sono utilissime per iniziare. Numero due una volta che inizia qualcuno se veramente hai frizioni a incontrare altre persone, continua a stare attaccato a quella persona che incontrerà altre persone, che magari è più estroverso di te e ti farà un intro perché by definition per rispetto del network, se io conosco un vedo qualcun altro che io abbia appena conosciuto o che lo conosco già e qualcuno che ho appena conosciuto lo voglio presentare, lo presento quindi attaccati a una o più persona e se non vuole non fare stocking strategy e poi ti allontanano loro questo no e mi è successo anche.

 

Inès Makula (00:48:39) - Questo cosa tant'è che una persona ritengo di essere uno dei più mollare perché sanno che lo scopo è comunque.

 

Paolo Privitera (00:48:46) - Rompere le due cose e continuare a approfittare saltando di opportunità. Una cosa che non mi stanca mai di testa quando faccio una cosa simile che si sono una stanza con 100 persone e so che a 1 ora io devo provare a uscire da quella stanza con il più alto numero possibile di contatti di cardiaci quindi idealmente se siamo in 100 quello conosciuto 200 e tra l'altro spesso oggi mi capita di andare in un posto io non sto parlando di 2000 persone in 1 ora è possibile ma ancora oggi vado in posti in cui sono invitato dove ci siamo facciamo in 50, ho mezz'ora e io ho lo stress di pensare o magari non riuscirò mai a conoscere tutti, ma going to the flow in moltissime situazioni esco che ho conosciuto tutti e ho i dati di tutti.

 

Inès Makula (00:49:30) - E poi come ti ricordi le persone? Fai un ascolto taxi.

 

Paolo Privitera (00:49:35) - Se proprio sono disperato la notte metodi c'è un beat faccio la. Poi ti chiedo posso fare una foto al tuo bacio? Lo faccio appena io sento il nome e qualche altro dato. Io tra una persona e l'altra ho sempre il telefono in mano e a un atto che poi è una specie di no taking per me un e-mail se vuoi. Se sia tempo di racconto come un trucco specifico su come lo faccio, quindi mando una mail a me stesso, ma ti spiego cosa vuol dire e scrivo a 3 secondi devo mettere il nome della persona e metto 2 o 3 note di contesto. Dico la persona che ha fatto la MT come me ha due figlie a questa azienda ed è un investor. In questa maniera uno diventano modo per la prossima la rivedrò per la conferenza in futuro di ricordarmi di lui o di lei e di aprire una conversazione di nuovo fare un falò Quindi dimostri che tu hai ascoltato quella persona e che le porti rispetto e e che diano numero due. C'è il trucco delle tre volte. Non so se sia mai sentito questo in Italia. Mi sono sempre chiesto come Cristo fa un capo che chiamiamo un americano e qui ogni volta conosco qualcuno. Mi vede dopo tre anni una sua conferenza e Ciao Paolo, come stai? Quando io a malapena mi ricordo cosa fai nella vita? Ormai è nel DNA di chi lo fa, ma ci sono dei trucchi e uno dei trucchi è nominare il nome di una persona almeno tre volte mentre mio padre vende o ciao. Ma cosa fai del lavoro? E dopo 1 minuto a Ines mi stavi dicendo che cosa? Questo è uno dei trucchi.

 

Inès Makula (00:50:59) - Che mi dimentico i nomi di tutti. Cioè, è tragica la situazione. La persona si presenta, Ho dimenticato già il nome, lo devo fare io. Comincerò a farlo.

 

Paolo Privitera (00:51:07) - Poi dimmi il mio mini trucco delle mail. Ho creato una piccola app dove mando una mail a me stesso e auto usate a me stesso e nel subject io metto quelle tre parole che mi servono e me la mando.

 

Paolo Privitera (00:51:19) - Che cosa serve? Perché un'e mail e non una nota? La differenza è abissale perché è la nota e scusami, la mail ha una data con un orario 1 minuto esatto, quindi ha due benefici numero uno. Io me lo ritrovo in una tua lista automatica perché me la trovo nella mia mail e quindi so che dopo l'evento io sfogliando la mia mail troverò contatti con la persona numero due. Non cancello nessuna nota. Quella mail archivio il fatto che c'è un orario esatto. Il futuro se vuole ricordarmi del tuo dove l'ho conosciuta, perché non l'ho scritta io? Vado a vedere nel mio calendario, dove ero in quella ora, in quel minuto e mi ricordo il contatto in qualcuno ha chiesto con come chiave lo apro questo trucco lo applico tutti i giorni praticamente ottimi consigli.

 

Inès Makula (00:52:00) - Incomincerà applicare i tuoi consigli al mio prossimo evento Però devo essere più forte, no? Io sto tipo a un evento di 100 persone, se ne parlo con tre son contenta, quindi devo aumentare un po’ i miei standard. Però andando avanti invece lo dici un po’ ovunque.

 

Inès Makula (00:52:13) - Ogni volta che parli di resilienza, La resilienza è la tua parola preferita.

 

Paolo Privitera (00:52:21) - Perché ti modifico? La domanda è perché ci tengo ad aggiungere almeno altre due componenti alla frase, ma ho aggiunto anche nella bio Keynes e Speed che sono banali ma non lo sono perché sono tra i miei pillar più importanti e tra l'altro connessi anche alla resilienza, quindi. Ma comunque non è che non ti rispondo la domanda.

 

Inès Makula (00:52:45) - Però qui gentilezza, Camber gentilezza e speed velocità.

 

Paolo Privitera (00:52:49) - Sì sono tre pezzi che poi si sposano con altre ma per risponderti perché resilienza ho scoperto che è tutto quello che si sa che è resilienza sapersi rialzare in qualche maniera non spezzarsi questo è attaccato costantemente alle rialzate che tu hai fatto. Innanzitutto quando sei caduto ti sei rialzato numero due non vuol dire che la applichi soltanto quando c'è qualcosa che va male, male, male, malissimo. No, è anche la tua giornata tipo. Cosa succede dietro un micro cosa in cui sei irritato, frustrato e abbattuto da qualche cosa? Quindi puoi applicare micro resilienza durante la giornata.

 

Paolo Privitera (00:53:26) - Quindi io la vedo come un layer costante applicato a tutto quello che fai, come una specie di mini set e per me la resilienza deve fare parte del tuo box, degli attrezzi di qualsiasi imprenditore e possibilmente di possibile essere umano. Quindi per me è una delle basi visto che chiunque cade non cadano, ricade forse ancora più di voi chiunque cade e nelle maniere più disparate e a volte cadi facendoti molto male, a volte cade facendoti pochissimo male. Ma quindi la resilienza la devo usare tutti i giorni? Non la uso una volta l'anno perché per me è una chiave, è una chiave per fare tua complice anche finta. L'altro ieri mi è successa un'altra cosa la posso raccontare perché ha a che fare con networking ed è un fatto un interno una persona lo posso dire perché hai perso il filo perché i media gruppo tra i più simile al gruppo al mondo posseggono una sala conferenze Hollywood Stones e non mi sono mai arreso anche se non mi ha mai risposto. Ho fatto di tutto per arrivare alla tua attenzione finché la mia risposta a pelato due mese e l'ho spedito 23 mail e mi ha risposto.

 

Inès Makula (00:54:33) - Risposto non è stalking.

 

Paolo Privitera (00:54:36) - Non sono state rispondere a rispondere 23 segnali provenuti da chi può essere ok, ma fino non è che non la fai nella maniera tale che puoi essere denunciato chi fa qualcosa così come e fintanto che non è uguale dove tu ti devi descrivere questo io premio chi fa questo come ho appena fatto i complimenti un imprenditore che ha fatto questo come e fino ed è uscito dalla noia dal mio inbox ricevo 3000 mail al giorno questa persona è uscito dalla mia attenzione ha fatto i complimenti perché è stato resiliente. Questa resilienza anche questa resilienza? Il fatto che mi ha risposto sì, ho avuto un meeting con lui 2 ore dopo che mi ha risposto perché era gasato da quello che gli ho scritto ho vinto due volte. Quindi questa è resilienza. Keynes perché io mi reputo una persona camp e gentile in tutto quello che faccio e ho scoperto che esserlo e mostrarlo è un. Non forzata. Non è che mi sforzano di Sono così questo mio DNA, ma mi piace raccontarlo perché è diventato nel mondo di oggi e anche raccontarlo è diventato un tuo asset.

 

Paolo Privitera (00:55:35) - Tra l'altro, la prima persona che ufficialmente ha usato questo termine e raccontarlo è uno dei miei idoli che è Gary Final. Non so se lo conoscete.

 

Inès Makula (00:55:43) - Se Gary VI.

 

Paolo Privitera (00:55:45) - È che ho conosciuto in due occasioni prima ancora che fosse una persona nota, diciamo persona fantastica. Adoro la sua energia, adoro quello che dice. Negli ultimi anni ha parlato di salute lui come tu lavoro. Allora io che penso di esserlo devo nominarla. Espada, che è la terza parola, perché io parlo di lavoro, non di lavoro. Spidey è uno dei più grandi asset vitamina. Vediamo nel mondo fatto di velocità. Se non rispondi velocemente a anche quando tu come utente che scrive un caso non sopporta, risponde al volo hai perso rapporto col brand. Quando parlavo con le prime tre italiano qualche settimana fa che stanno espandendo negli Stati Uniti per la prima volta in America hanno parlato in persona mi ha raccontato Paolo. Abbiamo avuto la prima richiesta spontanea di un prospetto il cliente americano che ci ha chiesto informazioni sui prezzi prodotto e mi fa e adesso dobbiamo pensare cosa risponde Non abbiamo fatto questo, avevamo già scritto tre giorni fa e tu non hai ancora risposto.

 

Paolo Privitera (00:56:37) - Hai già perso metà di qualcosa, ma non rispondere. Ciao, grazie per i prezzi. Stasera tanti prezzi sbagliati. Non dico esagerare però.

 

Inès Makula (00:56:43) - Sì, sì sì sì sì, così tu organizzi anche banalmente un matrimonio. Però non sono start up. Chiedi di preventivi le due settimane, tre settimane in Sicilia, tre settimane aspetta il tuo preventivo ma devi dare immediatamente oppure dirmi ricevuto te lo mando appena possibile proprio sapere che la ricevuta del matrimonio me lo ricordo a quattro anni fa così non si fa business. Ormai non siamo più così. Le nostre domande fino adesso siamo concentrate molto sull'aspetto umano del tuo percorso, ma a livello di business ci sono tre cose che ho imparato nel crescere diverse start up che ti senti di condividere con i nostri ascoltatori possono esserti d'aiuto.

 

Paolo Privitera (00:57:18) - Innanzitutto ho imparato che, per esempio, i First Ayers, cioè le prime persone che assume, sono tra i più importanti persone in azienda e sono una dei tuoi asset e quindi non sottovalutare le persone che assume beh fretta e assumo questa ci penserò dopo no e gli orsetti se fai così è successo anche a me quindi bisogna stare molto molto molto molto attenti a chi sono le le prime persone attorno a te che ti usano poi se poi la tua azienda a 1000 persone e assume la milanese ma la persona sbagliata la milanese ma altri social business ma le prime tre sì di questa team specificamente quindi la qualità del team è assolutamente importantissimo questa la sposo con una parola che che io non era inserita nel mio vocabolario o nella mia educazione di business fino a qualche anno fa diciamo fino a cinque sei dieci anni fa ed è cultura catch and Company socia che è collegata con IRS. La cultura che tu metti in azienda è tra i più importanti asset che tu hai in azienda, prima di qualsiasi cosa, perché una buona cultura fa sì che tu possa attrarre talenti, ridurre time talents e affrontare i momenti di crisi. Perché se le cose vanno molto male prodotto devi cambiare. Fanno più revenue, sono crollate. Hai novità? Se tu hai ancora una speranza che la tua azienda sopravviva è perché hai accettato una cultura così buona che il tuo team adora. Fa parte di una giurata come te, adorata come azienda e ha il supporto di cui hai bisogno. Quindi questa è è collegata un po’ IRS ed è cultura, quindi mettici molta attenzione. Dammi un bonus di usare un speed, ma l'ho detto prima, quindi velocità in generale e un'altra. Il 4.º punto è un punto generale ma con degli hard topic come facevi tu, darsi dei goals specifici a cicli abbastanza brevi ma non troppo brevi, quindi a cicli di tre mesi sei mesi e rendersi accountable. Fate come si dice, devi essere più di un co-founder e avere qualcuno da fuori che ti renda conto.

 

Paolo Privitera (00:59:19) - Come investitore rompipalle ti aiutano a essere, anche se tu sei un solo fund che ha raccolto soldi per dieci anni, questo è difficilissimo. Poi da qualche parte a parte come ho fatto già altre 1000 volte venire in autobus se tassi gol e dell'apoteosi diciamo della del pensare al successo ed è diventato il mio mantra numero uno in tutto quello che faccio quando parlo con imprenditori e anche nei miei progetti quando faccio consulenza di consulenza di advisor di development ed è quella di fare un reverse engineering dall'ex dell'exit cioè pensare che devo arrivare a una exit nominare l'exit inserire nella tua talent pensare a quando idealmente poi uscirà ancora no vuol dire che uscirà fra tre anni ma sette ti Ugo tre anni exit e fai un engineering come arrivare lì scrivendo buttano giù una Roadmap una timeline partendo dall'ex. E infatti la prima domanda che faccio a un fumatore o la prima cosa che io guardo se anche non le faccio una domanda diretta è se questa azienda pensa di essere o vuole diventare una pizzeria decreto 10% all'anno e viene trattata come una pizzeria o c'è.

 

Paolo Privitera (01:00:25) - La chance e viene gestita come una fast company.

 

Inès Makula (01:00:30) - Molto utile, molto utile. Grazie per tutti questi consigli che sono sicura aiuteranno tantissimo i nostri ascoltatori. Siamo arrivati alla fine della nostra intervista che è andata un po lunga, però è un percorso talmente interessante da lezioni da condividere che volevamo farti domande. Ti volevo chiedere perché concludiamo così tutti i nostri episodi? In che modo la tua italianità ha contribuito al tuo successo?

 

Paolo Privitera (01:00:49) - Inizia col dire che all'inizio, cioè si parla di 21 anni fa, quando mi sono trasferito qui, per me la mia natia era un problema, era un problema per vari minuti, per vari motivi la vivevo molto male tra me e te, cioè mi sentivo un classico immigrante dal paese del terzo mondo che arrivava qua e uno dei motivi erano certamente la lingua, anche se ovviamente ha impattato all'inizio, ma non quella. Ma il fatto che in un mondo altamente competitivo, dal lavoro al tetto pensavo che io sapessi un po tutto di tutto, ma non ero altamente specializzato, quindi avevo come una crisi. Secondo il fatto che io senza neanche dirlo, abbassava, sente il mio accento. E come dire era chiaro che venivo dall'Italia a fare tech in quel momento. Tra l'altro io mi sentivo a disagio e quindi mi sentivo un pesce fuor d'acqua e non mi sentivo nel sistema e quindi mi sentivo proprio classico immigrante fuori spiazzato fuori dalla propria dal proprio bacino mercato e con sistema tradizionale che man mano negli anni ho capito che invece questo era un asset è stata un'evoluzione fino ad arrivare ad oggi in cui anche se non sai fare solo esagerata ma anche senza fare nulla. L'essere italiano oggi è un brand di qualità anche un brand che ci portiamo appresso molto più che venti, 30, quarant'anni fa, dove era ancora percepita come i classici emigranti degli anni venti anni 60 anni 80 venivano qua disperati quindi oggi è percepito maniera molto differente anche grazie a internet a tutto quello che vediamo nei social. E in più ho scoperto che essere permettimi il termine un tuttologo non vuol dire che sa tutto di tutto ma vuol dire che riesce ad avere prospettiva sul mondo, sui progetti, sulle opportunità. Molto molto molto differente da chi arriva verticale e in un settore specifico in America quindi il fatto di ragionare a 360 gradi e di avere prospettiva a tutto campo è rivoluzionario e noi italiani siamo bravissimi a fare problem solving, a risolvere problemi e a trovare sempre soluzioni che in questo sistema, negli Stati Uniti di solito male funziona benissimo.

 

Paolo Privitera (01:02:56) - E quindi questa italianità che a me piace chiamarla specie di nazionale italiana penso che che sia uno dei fattori insieme agli altri che hanno minato che hanno portato a dove sono ad oggi a mio successo.

 

Inès Makula (01:03:08) - Grazie Paolo grazie per essere qui con noi. Per finire sulla nota positiva sull'Italia e capire veramente qual è il nostro competitive Advantage come aiuta essere italiano all'estero soprattutto in Silicon Valley e soprattutto grazie veramente di aver condiviso con noi il tuo percorso in maniera così così onesto così trasparente. Le lezioni gli errori e tutto quello che hai imparato in questi ultimi vent'anni posso dire qualcosa chiudere tra chiudo.

 

Paolo Privitera (01:03:32) - No posso aggiungere la mia frase magica effetto che dico tutti negli ultimi anni posso dire che anche tutto quello che ci siamo detti noi umani e noi italiani che vogliamo buttarci nel business imprenditori lanciare un'azienda con tutto quello che noi siamo oggi come umani cultura educazione e tutto l'accesso che abbiamo a queste di qualsiasi tipo gratuite nel mondo ai contenuti nel mondo internet possiamo avere non abbiamo nessuna scusa nel non fare quello che vogliamo fare questa è la mia è il messaggio che voglio lasciare non è nessuna scusa per non fare per non lanciare, per non provare, per non uscire dalla Confort zona, per non prendere un aereo per Valley, per non diciamo per non essere out e spaccare il mondo.

 

Inès Makula (01:04:18) - Non potremmo essere più d'accordo quindi ti ringrazio per aver concluso con questa frase grazie.

 Vogliamo ringraziare BAIA, la Business Association Italy America, per la loro partnership.

BAIA è un'associazione non profit che opera nella San Francisco Bay Area dal 2006 e ci sta aiutando a promuovere questa serie con i loro membri. 

BAIA è gestita da un gruppo di professionisti italiani a San Francisco che crea opportunità di networking professionale all’interno della comunità italiana e italo-americana, facilitando lo scambio aperto di conoscenze tra l’Italia e gli Stati Uniti attraverso eventi per manager e imprenditori in Silicon Valley. Piu' informazioni sul sito baia-network.org e se siete in SIlicon Valley vi consigliamo anche di iscrivervi alla loro newsletter. 

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