Davide Turco, Co-Founder e Managing Director Indaco Ventures

 

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In questo nuovo episodio della nostra Investor Series vi presentiamo Indaco Ventures.

Fondata nel 2016, Indaco Venture Partners SGR è un fondo di venture capital italiano che gestisce oltre 350 milioni di euro nei suoi sei fondi e ha un portafoglio attivo di oltre 60 società. Investe in startup che innovano l'elettronica, la robotica e i nuovi materiali, il medtech, il biotech - pharma e il digitale. Ha investito in startup che sono state ospiti su Made IT quali newcleo, Talent Garden, e d-Orbit. 

Ma ne parliamo in dettaglio con Davide Turco, Managing Director di Indaco Ventures. Prima di fondare Indaco Venture Partners, Davide ha avuto una carriera significativa in Intesa Sanpaolo, dove ha promosso l'attività di venture capital avviando quattro fondi tra cui Atlante Ventures. Ha anche esperienza in private equity, avendo lavorato per Sige Investimenti, Mediocredito Lombardo e co cme Senior Investment Manager per Intesa Sanpaolo.

TAKE AWAYS

La nascita di Indaco Ventures (00:00:27) La storia di Indaco Ventures, dalla fondazione nel 2018 fino all'attuale struttura e attività di investimento.

L'evoluzione dei fondi Indaco (00:02:50) Descrizione della trasformazione di Indaco da una SGR indipendente a una gestione diretta dei fondi, con un focus su tecnologie innovative e biotecnologie.

Strategie di investimento e selezione delle startup (00:10:40) Processi decisionali e criteri principali per la selezione delle startup in cui investire, con focus su innovazione, potenziale di crescita e competenze del team.

Approccio ai progetti e canali di investimento (00:15:20) Discussione sull'approccio preferito per l'individuazione dei progetti di investimento, inclusi warm intro, cold outreach e ricerca proattiva di deal.

Visione strategica e supporto alle aziende in portafoglio (00:16:59) La visione strategica del Managing Director di Indaco Ventures nel creare valore a lungo termine per le aziende in portafoglio e il supporto attivo fornito oltre ai capitali.

Supporto alle startup (00:17:19) Davide spiega il sostegno offerto alle startup in termini di strategie, sviluppo del prodotto e decisioni aziendali.

Attività di challenge (00:18:33) Davide parla dell'attività di challenge svolta da Indaco Ventures, che include il supporto nel completare il team e l'eventuale messa in discussione del finanziamento.

Focus sull'exit (00:19:57) Davide illustra l'importanza di pianificare l'exit fin dall'inizio e di lavorare in quella direzione per garantire il successo della startup.

Tech Champions (00:21:10) Camilla chiede a Davide dei tech champions di Indaco Ventures e dove sono pubblicati.

Investimenti significativi (00:21:56) Davide racconta l'investimento in Novamont e altre esperienze soddisfacenti nel settore del venture capital.

Impatto delle aziende (00:25:11) Discussione sull'impatto delle aziende finanziate da Indaco Ventures sulla vita delle persone e sull'ambiente.

Trend e settori cruciali (00:26:04) Davide parla dei trend e dei settori cruciali per le startup in Italia, come l'intelligenza artificiale, il biotech e l'impatto ambientale.

Ruolo dell'Italia nel biotech (00:28:11) Camilla e Davide discutono del ruolo dell'Italia nel settore del biotech e della healthcare.

Errori comuni dei founder (00:29:31) Davide condivide gli errori comuni dei founder che si avvicinano a Indaco Ventures e come evitare tali errori.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Camilla Scassellati (00:00:00) Davide è veramente un piacere averti qui su MadeIT per continuare quella che è la nostra Investor Series. Quindi le nostre chiacchierate con diversi investitori e operatori nel mondo del venture capital in Italia. Ho dato una piccola intro su Indaco Ventures, ma ti chiedo se puoi raccontarci come nasce il fondo e dirci in che modo Indaco Ventures è diverso da altri fondi VC che vediamo appunto in Italia e quindi ti lascio un po raccontare.

Davide Turco (00:00:27) Grazie Camilla e grazie anche per l'opportunità di raccontare la nostra storia e di averci invitato. Allora Indaco nasce come SGR nel 2018, nasce come SGR indipendente, però diciamo che il progetto ha delle radici molto più in là nel tempo. Siamo partiti fare venture capital nel 2008 con un fondo che si chiamava ai tempi Atlante Venture e che è partito all'interno di una SGR nel gruppo Intesa Sanpaolo. Io in quegli anni lavoravo nel private equity di Intesa Sanpaolo. Erano anni dopo il boom di Internet che aveva fatto un po di danni perché tutte le dot.com erano passate dalle stelle alle stalle. Quindi i ritorni per gli investitori erano in una fase molto negativa e nessuno voleva più investire Arancio Capital.

Davide Turco (00:01:23) Ci eravamo resi conto in quel momento che, anche sulla base di un paio di investimenti tecnologici che avevamo fatto come investimenti diretti di intesa che c'era invece l'opportunità di ripartire investendo non più sulla moda internet, ma su tecnologie basate su brevetti e quant'altro quindi in quel momento ci fu una congiunzione tra una mia proposta di far partire un fondo venture capital e la disponibilità di intesa di farlo. Io posi una condizione che era quella di poter investire personalmente nel fondo quindi le regole erano quelle era per fortuna un SGR già prevista con il sistema dei dei fondi classici e quindi con una piena allineamento con Intesa che ha investito con noi. Noi come team abbiamo investito prendendoci anche il rischio che poi le cose andassero male con un po in carriera se le cose andavano bene. Questo, diciamo, ha portato alla nascita poi di tre fondi a un altro fondo eseguito subito dopo e si chiama Atlante venture mezzogiorno dedicato al digitale nel Sud e un altro dedicato al seed che si chiama Atlante Seed. In questi dieci anni abbiamo fatto molte, molti investimenti. Qualche prima exit sono stati anni anche in cui si è cementata la conoscenza, amicizia e stima reciproca con gli altri tre partner Antonella Beltrame, Elisabeth Robinson e Alvise Bonivento, con cui poi abbiamo creato la SGR nel 2018.

Davide Turco (00:02:50) Nel 2018 Cosa è successo? In quel momento Intesa era aperta a ragionare su partnership piuttosto che gestione diretta di fondi e quindi ci ha dato l'opportunità di di creare noi una SGR indipendente e di darci la gestione dei fondi che erano partiti nello stesso momento c'era un altro fondo che era gestito da Elisabeth Robinson che si chiama TT Venture che era partito più o meno come Atlante Venture. Quegli anni li 2008, che sono un po gli anni della ripartenza del venture in Italia promosso dalle fondazioni bancarie e un fondo che aveva avuto un po di vicissitudini, era in un'altra SGR. C'è stata l'opportunità di prendere la gestione anche di quel fondo che oggi, per esempio, è il principale investitore di D-orbit che una delle storie italiane di maggior successo come come ecosistema innovazione quindi siamo partiti 2018 con questi tre fondi Atlante il fondo TT Venture in gestione abbiamo fatto partire raccolto con 134 milioni anche Indaco Venture uno che è il primo fondo alla scuderia Indaco che un fondo piuttosto grande per il momento era uno dei al momento era il più grande quindi dedicato a diciamo le Deep tech direi come come focus e digital con un taglio growth quindi diciamo che è stata una una storia diciamo degli ultimi 5 o 6 anni ma che ha delle radici storiche.

Davide Turco (00:04:22) Al momento di partire avevamo già chiaro che volevamo far partire anche un'altra piattaforma un'altra piattaforma nel biotech Pharma questo perché per varie diciamo esperienze dei partner mia e anche di soprattutto di Elizabeth Robinson abbiamo visto sin da allora una grossa opportunità nel biotech come area di investimento e quindi ci siamo ottenuti la possibilità di far partire in parallelo anche un fondo dedicato cosa che è successa con un po di tempo. Successivamente è partito nel 2022 con oggi un fondo che ha circa 100 milioni e un team dedicato che fa sviluppo e nuovi farmaci. Ovviamente sono due mestieri abbastanza diversi. Investire in farmaci e investire nel deep tech e nel digitale. Ecco, siamo qui.

Camilla Scassellati (00:05:12) e questo Secondo fondo biotech è sempre un fondo di indaco, quindi è semplicemente un fondo Indaco due

Davide Turco (00:05:18) Sì, sì, è un fondo della SGR e abbiamo quindi due team perché ovviamente le competenze che servono sono diverse. Mentre diciamo un approccio tecnico e di business va molto bene sulla parte growth sulla parte biotech Pharma e bisogna anche proprio di competenze scientifiche tecnologiche specifiche un comitato che è molto dedicato di persone esperte del settore.

Camilla Scassellati (00:05:46) Quindi indaco ha questi due fondi uno più concentrato su deep tech growth e uno su biotech. In che round partecipate con i due fondi e che tipo di ticket per round? E siete generalmente lead investors? Oppure siete anche followers, giusto per capire come vi posizionate?

Davide Turco (00:06:03) Direi che la risposta è va bene per tutte e due le strategie, perché sono molto diverse molto diverso il contesto però poi la dimensione dei fondi è simile 1 a 130 l'altro a 100 e quindi ci troviamo come area tipica di focus il round day quindi round diciamo tra cinque 10 milioni complessivi dove il nostro ticket iniziale varia tra  i 3 E i 5 questo è il diciamo l'atipicità poi capita spesso che si fanno delle eccezioni. Per esempio nel biotech abbiamo fatto di recente una company Creation di uno spin off universitario così come abbiamo fatto anche un investimento in un in un round di più di 60 milioni internazionale dove abbiamo avuto un ruolo di lead investitore quindi diciamo che quella è l'area tipica ma cerchiamo ovviamente di fare buoni investimenti se ci sono delle opportunità senza stravolgere la strategia del fondo le cogliamo come ruolo diciamo la nostra collocazione ideale da lì di investo ovviamente fare lì di investo la parte più divertente l'abbiamo fatto tante volte e su tanti verticali e riusciamo anche a dare un valore aggiunto forte Ovviamente dipende anche dal tipo di round.

Davide Turco (00:07:23) Per esempio su un round grande come quello che citavo nel biotech non possiamo fare da lead. Investo quindi lì poniamo molta attenzione a investire con altri fondi con cui ci troviamo bene con cui abbiamo una conoscenza e sappiamo lavorare insieme perché quello ovviamente è un prerequisito fondamentale. Diciamo che in generale a noi piace avere come investitori perché comunque avere un altro soggetto che condivide il tuo entusiasmo è sempre sano. No, perché a volte magari dici son fatto io un film può autogenerato convincere qualcun altro è sempre un sanity check. E oltre a questo puoi avere un compagno di ventura, chiamiamola così aiuta molto perché si mettono insieme competenze, network e anche capitali perché poi la strada per per arrivare al successo è lunga servono tanti altri round quindi se si è in due a dividere il compito è più facile.

Camilla Scassellati (00:08:21) Si è parlato di questo round internazionale quindi immagino che la risposta sia che non investite solo in startup italiane ma avete un Siete concentrati su investire su start up italiane? Avete qualche tipo di convinzione su geografie e quant'altro?

Davide Turco (00:08:36) Allora noi siamo italiani, pensiamo che l'Italia abbia delle bellissime tecnologie e che ci siano, non ci siano sufficienti capitali rispetto alle opportunità che ci sono.

Davide Turco (00:08:46) Quindi chiaramente il nostro focus è in Italia. I nostri investitori sono istituzionali italiani in prevalenza c'è qualche estero e alcuni di questi ci pongono giustamente il tema di investire prevalentemente in Italia. Però c'è sempre una dialettica sulla nostra ambizione di investire a livello internazionale che è una cosa molto sana, nel senso che per fare bene il mestiere di venture capitalist deve avere una prospettiva globale deve avere un network globale devi vedere cosa succede nei nelle aree più importanti del mondo, nello specifico campo dove va a investire. Quindi essere chiusi nei confini nazionali non va bene. Quindi risultato di tutto questo è che finora, per esempio in caso di Indaco uno abbiamo fatto poco più di un quarto degli investimenti all'estero ne abbiamo fatti tre in UK, uno in Svizzera, uno in Germania e uno in Israele sul Indaco sindaco bio che, partito più di recente ha fatto sette investimenti, due sono stati fatti all'estero, tra l'altro poi casualmente entrambi in Danimarca neanche troppo casualmente perché comunque un Paese che nel biotech qualcosa da dire ce l'ha.

Camilla Scassellati (00:09:59) Questa è una domanda importante perché come sai come sono i nostri ascoltatori uno degli obiettivi di questa chiacchierate di queste chiacchierate alle investor Series e anche di far capire bene a i gli investitori che potenzialmente stanno cercando di fare round di fundraising, come funzionano veramente i fondi e se sono i fondi giusti per loro e avere un po questo sguardo un po dietro le quinte, chiamiamolo sui processi decisionali.

Camilla Scassellati (00:10:21) Quindi ti volevo proprio chiedere ci puoi spiegare quali sono i vostri processi decisionali per selezionare le startup in cui investite e quali sono i criteri più importante per voi? Perché vogliamo assicurarci anche che gli imprenditori dall'altra parte non non si affacciano a investitori che non sono quelli giusti per loro quindi questa è una domanda importante.

Davide Turco (00:10:40) Ma allora intanto già abbiamo detto che noi ci collochiamo nelle due strategie comunque non nella parte seed. Quindi noi tendiamo a investire in progetti che siano già stati costituiti che abbiano un minimo di traction alle spalle. Detto questo ovviamente nel venture capital c'è molta selezione, ma in media di 100 progetti che arrivano ai vari desk dei VC solo un 1%, poi viene uno 2%, a seconda dei casi si trasforma in un investimento quindi si fa una forte selezione ovviamente in base ai criteri del nostro fondo no quindi abbiamo due strategie con alcuni paletti molto chiari. Abbiamo detto che in un caso facciamo tecnologie o progetti innovativi digital che abbiano già un po di traction sul mercato. Nel biotech investiamo solo su nuovi farmaci. Chiaramente poi, detto questo, è quello che ci guida nella scelta nella selezione sono tre grandi cose cioè quindi faccio un discorso generale perché poi dovrei fare discorsi specifici per ogni verticale però in generale noi andiamo a investire in progetti che siano innovativi quindi che diano delle risposte nuove migliori delle esistenti a dei problemi esistenti sul mercato che possono essere un problema di intelligenza artificiale oppure il caso del diabete che non ha una cura questo quindi sono molto diverse le le tipologie dei problemi l'importante è che l'approccio sia davvero innovativo sia difendibile.

Davide Turco (00:12:18) Se parliamo di dipendenti biotech è molto importante anche la parte brevettuale a supporto poi della dell'innovazione. Un tema che ovviamente guardiamo è il potenziale di upside. Quindi quanto può diventare grande il progetto che è molto diverso da un progetto di e-commerce dove si parla di dimensione del mercato e quote di mercato, a un progetto biotech dove ancora una volta, se vai a vedere l'indicazione, abbiamo progetti che hanno indicazioni orfane su malattie rare oppure su grandi patologie, come nel caso del diabete, dove tra l'altro abbiamo fatto un investimento importante, quindi l'abside potential e poi come diciamo è è cognizione diffusa nel nostro settore e last but not least il team cioè quindi quello che vedete fa la differenza è un team adeguato alla sfida che è una sfida importante perché portare innovazione al successo richiede superare tante prove tante sfide quindi di avere un team che abbia le skills giuste e anche un po l'esperienza giusta. Poi chiaramente ogni ogni team va bene per una determinata fase della vita aziendale perché chiaramente queste sono le 03:03 grandi cose che vediamo, quindi innovazione, Upside potential e team.

Davide Turco (00:13:43) Poi la selezione viene fatta prima. dal collega manager che trova il progetto che lo porta avanti dalle prime colla. Quando si raggiunge un certo livello, tutto il team si trova a decidere se andare avanti o no. È uno step ulteriore fare una call con con la start up e il suo team tutti quanti i partner che sono diciamo parliamo di persone diverse nel caso di Indaco Venture e Indaco bio. E coinvolgiamo anche quelli che noi chiamiamo Tech Champion, che quindi sono persone esterne al team sono persone di esperienza che vengono spesso dal mondo delle tecnologie dell'innovazione ma che hanno anche una forte esperienza di business e che fanno molto challenge e ci aiutano a decidere su quali progetti andare. C'erano una serie di di contributi importanti che questo è un forte arricchimento dal processo ma anche poi un punto di forza per sostenere le aziende quando una volta che decidiamo di investire.

Camilla Scassellati (00:14:52) parliamo di questa parte che è sempre interessante importante anche per gli imprenditori di solito come iniziano le conversazioni con voi siete voi piuttosto a cercare imprenditori che state seguendo magari da già dal seed che vedete avere successo siete anche aperti a diciamo quello che chiamiamo cold outreach quindi persone che vi scrivono un'email con un pitch tech oppure prendete solo lead da altri investitori che vi fanno introduzioni.

Camilla Scassellati (00:15:20) Quindi quello che chiamiamo tipo warm intro, quindi qualcuno che introduce qualcuno come hai tu anche personalmente una preferenza o dici no a certi tipi di approcci.

Davide Turco (00:15:30) Guarda, astrattamente ti direi che la cosa migliore è diciamo, andare a cercare dei deal magari lavorare proprio con le persone del nostro network i tech Champion che che sono sul mercato vedono tante cose ci portano delle cose già diciamo con una loro selezione anche un endorsement. Devo dire che però nella concretezza ci arriva molti molti progetti abbiamo anche una parte del nostro sito dedicata all'invio ma ma a parte quello ci arrivano dai canali più disparati da conoscenze da da advisor. Tante volte ho altri fondi divisi, quindi direi che tutti i canali che hai elencato noi non ne trascuriamo uno perché noi alla fine cerchiamo dei buoni investimenti, quindi a prescindere da dove arrivano, è chiaro che in astratto la prima strada è quella di una ricerca proattiva, di un deal, perché magari ti interessa uno specifico comparto, perché magari sei andato a un evento di settore, perché magari una persona di cui ti fidi ti ha dato una intro è meglio ma non non deve scoraggiare chi magari non passa da questi canali perché voglio dire se un progetto è buono lo guardiamo anche da una cold call che che ci arriva via mail.

Davide Turco (00:16:52) Ecco il problema è riuscire a rispondere a tutti perché ce ne arrivano veramente tanti quindi noi cerchiamo di fare il nostro meglio.

Camilla Scassellati (00:16:59) Come Managing director di Indaco Qual è la tua visione strategica nel creare valore, diciamo, a lungo termine per le aziende in portafoglio? Quindi, in altre parole, come lavori tu in prima persona? E insomma i vari managing director con i founder? Una volta investiti, rimanete quanto siete attivi, quali tipo di supporto date oltre diciamo ai capitali.

Davide Turco (00:17:19) Ma allora diciamo che è un è una doppia azione io direi un'azione di di di affiancamento di sostegno dai nostri imprenditori ai quali investiamo cioè una volta che entriamo cerchiamo di di dare una mano nella definizione delle strategie cerchiamo di dare una mano nell'aprire alcune porte soprattutto sulla parte commerciale o di sviluppo del prodotto. È anche anche importante diciamo travasare esperienze che abbiamo fatto in passato in altre aziende o che sono in portafoglio molte decisioni tipo apro la branch all'estero non la apro oppure faccio realizzare il il mio anticorpo da questo supplier piuttosto che da un altro sono esperienze che noi vediamo in tanti progetti quindi cerchiamo poi di travasare le nostre esperienze soprattutto per evitare di fare errori di correre rischi inutili perché abbiamo detto prima una strada lunga complicata se poi fare degli errori che poteva evitare perché magari se parlavi con quello che aveva già preso una facciata è molto meglio quindi cerchiamo di fare tutta questa attività.

Davide Turco (00:18:33) Come dicevo anche queste persone che ci affiancano in Champions sono molto preziose da questo punto di vista. Dall'altra parte, oltre al supporto e sostegno, c'è anche un'attività di Challenge No? Quindi il nostro compito è anche ogni volta, di fronte a proposte, decisioni, strategie, provare a fare challenge, capire se sia la soluzione migliore. Spesso un nostro ruolo è anche nella nel completare il team no quindi sta spesso al venture capitalist che nel board di Roma potenziamo quell'area che siamo un po deboli perché sono tutte realtà che veramente partono piccole con team spesso di di founder tecnici che non hanno tanta esperienza che strada facendo anche appena arrivano i capitali si devono strutturare per le persone competenze quindi quella è un'area molto importante. A volte il Challenge arriva anche al punto di dire ma al founder, ma forse è il caso che fai un passo di fianco e mettiamo magari un CEO che che è esperto che sa già fare tante cose che che per te sarebbero la prima volta come esperienza. Il challenge arriva poi nella parte più estrema anche su su mettere in discussione se finanziario non finanziare ulteriormente il progetto.

Davide Turco (00:19:57) Ma chiaramente per fare bene il nostro mestiere dobbiamo partire con una pluralità di investimenti e poi strada facendo concentrare le risorse di capitale di tempo che sono scarse su quelli che hanno più probabilità di successo. Quindi questa è un'attività continua che facciamo di di challenge. E poi direi che un'ultima area dove noi lavoriamo molto è la exit nel senso che la exit ovviamente è il punto d'arrivo magari arriva dopo dieci anni però devi avere chiaro sin da subito dove vuoi andare a collocare il progetto e se l'obiettivo è vendere a un competitor di grandi dimensioni o grande gruppo, quotare la società o o quant'altro e allora devi avere lavorare in quella direzione. Quindi se per esempio per parlare di una exit verso una corporate non è che arriva poi magicamente al 5.º anno così out of the blue devi iniziare a confrontarti andare a parlare agli eventi di settore, conoscere gli interlocutori e piano piano costruire un percorso di exit.

Camilla Scassellati (00:21:10) E hai parlato varie volte dei vostri tech Champions? Sono pubblici? Sono da qualche parte. Se qualcuno interessato a sapere chi sono i vostri Champions.

Davide Turco (00:21:18) ci sono sul sito e sono tutte persone diciamo di cui siamo molto orgogliosi che veramente fanno la differenza. A volte entrano anche nei board delle nostre partecipate.

Camilla Scassellati (00:21:31). Facendo un po un passo indietro della nostra chiacchierata anche per parlare un po di più del settore e del tuo percorso. Non voglio farti scegliere figli preferiti, ma c'è un investimento di cui vai particolarmente fiero o qualcosa? Un aneddoto del tuo percorso da venture capitalist che ci vuoi raccontare che dà un po il sapore del tuo mestiere, del tipo di imprenditori coi quali lavori?

Davide Turco (00:21:56) Hai detto bene, no, sono gli investimenti, sono un po come i figli, no? Qual è il tuo figlio preferito? È sempre complicato, perché poi ognuno ti appassiona per un motivo diverso e non vuoi deludere uno perché magari hai citato quell'altro. Ti posso dire che per esempio il l'idea di partire da Venture Capital è nata da un investimento che che feci prima di far partire Atlante Venture che si chiama Novamont e investimento che fece intesa ai tempi con altri investitori che era uno spin off della Montedison nata come start up per sviluppare quella che è una cosa che non esisteva la plastica biodegradabile.

Davide Turco (00:22:38) Questa realtà è passata negli anni da start up a leader mondiale di questa. Questo comparto ha trasformato anche le nostre vite cioè oggi noi facciamo la raccolta differenziata dell'umido questi sacchetti biodegradabili. Grazie a questa realtà andiamo a fare la spesa con degli shopper fatti così. Insomma è stata è stato bello perché al di là poi del successo economico che ha avuto poi negli anni tra l'altro la exit vera è avvenuta l'anno scorso quando Novamont è entrata nel gruppo Versalis ENI quindi io ero già ero già fuori dal team di private equity che se ne occupava però quello che è bello è che questa questa innovazione che è nata da una un qualcosa di da una tecnologia innovativa da dalla fondatrice che è un personaggio incredibile e poi è riuscito a cambiare in meglio la vita di persone affrontando problemi di inquinamento della plastica che è uno dei grandi problemi dell'umanità. Poi ovviamente dopo quello ci sono state tante storie che ci hanno appassionato. Per esempio tutto il mondo del life science è un mondo che appassiona, perché tu fai e parli di nuove terapie. Abbiamo fatto Igea, che è un'azienda meravigliosa nel campo delle della biofisica, che prima che entrassimo noi era applicata solo alla ortopedia che pian piano hanno applicato l'oncologia, la cardiologia, la gym therapy e anche quella è una storia che ci ha dato molto soddisfazione così come anche portare dei dei team delle start up a entrare in grandi gruppi come è successo per esempio nel caso di oggi Tech e di cose che abbiamo venduto a Intel e oggi sono parte importante di quel gruppo è importante nel senso che che è rimasta sono rimasti team e va avanti attività mentre sono gruppi enormi.

Davide Turco (00:24:33) La stessa cosa è successa con Ultra SoC nel gruppo Siemens. Oppure è la Silicon by System che è entrata nella Menarini. Come anche è stata una bella soddisfazione portare in Borsa delle società, come è stato il caso di Expert AI che oggi è tuttora quotata, che può diventare un player importante nel mondo dell'intelligenza artificiale che è uno dei grandi degli altri grandi temi che devo dire un grande privilegio. Come vedi in poche parole che abbiamo nella nostra esperienza abbiamo affrontato temi molto diversi, ma devo dire tutti affascinanti, entusiasmanti.

Camilla Scassellati (00:25:11) Poi dalla tua risposta mi rendo conto quanto è bello vedere l'impatto che poi hanno le aziende, insomma quello che tu riesci a finanziare aiutandoli a crescere. Poi l'impatto che hanno sulle vite delle persone o anche sulla tua vita come consumatore perché appunto come dicevi poi usi usi sacchetti e sai che chi c'è dietro e che sei parte di quella storia.

Davide Turco (00:25:31) Poi le cose sono insomma anche per esempio nel nel caso di Novara poi la fondatrice Novamont è una delle nostre famose Tech Champion quindi cerchiamo poi di di portarci dietro e di fare tesoro di tutte le esperienze che che incontriamo nel nostro percorso.

Camilla Scassellati (00:25:49) E ci sono invece sono sicura che l'intelligenza artificiale sarà parte della risposta, ma ci sono trend o settori che ritieni saranno cruciali per le startup in Italia in particolare nei prossimi anni che che andrebbero seguiti.

Davide Turco (00:26:04) Sì, sì, hai già detto tu. L'intelligenza artificiale ovviamente è centrale, è un po il il tema del momento. Sembra un po quello che succedeva con internet negli anni inizi anni 2000 e oggi non puoi prescindere dall'intelligenza artificiale. Bisogna diciamo fare i conti con questo tema che che che sta muovendo tanti capitali finalmente in quest'area anche lì poi bisogna stare attenti a separare tra chi veramente fa intelligenza artificiale chi veramente la tecnologia e chi invece magari usa un po la il plating ai per indorare cose che sono molto meno tecnologiche. Un altro tema macro che sui quali noi crediamo molto e sul quale investiamo è ovviamente il biotech perché comunque quello che è successo durante il Covid ha reso chiaro a tutti quanto sia importante la ricerca nel nel biotech. Non è un caso che poi i vaccini che hanno funzionato erano quelli che venivano dalle ricerche più avanzate sulle sulle RNA e quindi da lì sicuramente ci aspettiamo tante cose non solo dal dai temi di frontiera che sono oggi il gene editing le selling therapy ma anche da approcci anche anche lì l'intelligenza artificiale sta entrando anche nel biotech aiuta magari a riposizionare delle small molecular notes che possono avere anche altre indicazioni.

Davide Turco (00:27:42) Un altro tema e poi taccio perché sennò poi andiamo avanti tutto tutto il tempo è il tema dell'impatto ambientale che diventa sempre più importante quindi sia tecnologie per l'ambiente ma qualunque cosa tu fai oggi deve avere anche una una precisa indicazione di qual è l'impatto ambientale possibilmente deve essere questo il minore possibile se negativo il maggiore possibile se positivo ecco.

Camilla Scassellati (00:28:11) Questo lo diciamo anche spesso sulla nostra newsletter il digestivo è una convinzione forte di Amy O’Brien che scrive le nostre newsletter, che l'Italia nel biotech ha un ruolo grandissimo da giocare perché abbiamo un settore farmaceutico e in generale nel mondo della healthcare siamo fortissime, quindi dovremo essere anche fortissimi in tutto quello che verrà dopo. Nel futuro, infatti, vediamo tante aziende molto innovative interessanti nascere proprio in Italia di tutti i Paesi europei forse siamo tra i più forti.

Davide Turco (00:28:44) Anche poi abbiamo secondo me una classe di di medici di clinici in molti casi di livello internazionale che che che è molto importante anche per fare gli studi clinici in Italia e vediamo anche molto interesse dall'estero a investire in Italia vediamo su tanti round dove investiamo noi abbiamo tanti investitori esteri che si uniscono.

Camilla Scassellati (00:29:07) Sempre un buon un buon segnale di solito. E ultima domanda ci piace sempre fare questa domanda perché secondo me è molto importante interessante sentire la risposta ci sono degli errori che vedi spesso fare i founder che si approcciano a Indaco Ventures che vorresti correggere, diciamo una volta per tutte o comunque segnalare per cercare di evitare errori futuri almeno ai nostri ascoltatori.

Davide Turco (00:29:31) Ma direi una cosa che a volte notiamo è la volontà del team di di convincerci magnificando quello che hanno in mano la loro tecnologia il loro posizionamento e diciamo minimizzando tutto quello che c'è in giro per il mondo no. Ci sono a volte delle delle slide di di di paragone tra la tua azienda e le altre magari c'hai te che non sei una puzzola appena partito con pochi pochi soldi proprio ai primi passi poi ti confronti che non lo so con Amazon Google e tu c'hai tutti i flag verdi e gli altri invece sono ancora così così. Allora chiaro, questo è un po un'esagerazione, però secondo me avere ben chiaro il tuo posizionamento, il fatto che sarà un percorso difficile. Però tu hai un'innovazione e la riesci a mirare bene sulle aree dove davvero è superiore, conoscendo bene anche poi che cos'altro c'è in giro che sono realtà già stabilite o altre start up che sono lo sviluppo ecco questa è una cosa che che noi apprezziamo molto già quindi quando arrivano dei team che invece che raccontarcela come una una lotta facile perché loro sono bravissimi tutti gli altri sono scarsi.

Davide Turco (00:30:54) Questo non deve poi arrivare a all'estremo opposto ecco perché a volte poi ci capita anche il contrario magari i team che hanno delle tecnologie incredibili che però ci presentano dei piani poco ambiziosi no capita anche quello. e però devo dire più frequente il primo caso dove ecco se se io posso consigliare arrivare con una seria analisi di di quello che che c'è in giro e andando poi a vedere caso per caso allora io questo qui mi può spaventare però posso reagire con questa mia caratteristica che gli altri non hanno. Però con molto realismo molto i piedi per terra per essere convincenti.

Camilla Scassellati (00:31:35) Parliamo sempre spesso su MadeIT della tensione che c'è questa lotta che hai nel pitch perché ovviamente nel pitch ti devi vendere quindi hai questa questa tentazione di magnificare tutto quello che stai facendo però non bisogna dimenticare che se le conversazioni vanno avanti ci sarà una due diligence e poi questi investitori saranno i tuoi partner per anni, anni e anni. Quindi è importante essere anche trasparenti, realistici nel proprio pitch, perché non si vuole partire col piede sbagliato dicendogli facciamo tutte queste cose poi quando vai a vedere le queste cose non ci sono e poi d'altra parte surrealismo.

Camilla Scassellati (00:32:13) Citiamo sempre questo esempio limite che ovviamente non è che un consiglio che tutti facciano così ma di un founder americano che aveva fatto il suo primo pitch dicendo Queste sono tutte le ragioni per cui non investire nella mia startup. Quindi un'analisi molto molto lucida su tutti i problemi che avrebbe affrontato e ovviamente poi risposte molto concrete su come le avrebbe in realtà poi affrontate che anche se non si si presenta così agli investitori è importante secondo me fare quell'esercizio e essere ben lucidi su tutti i problemi che verranno, perché sarà lì che verrà il challenge dall'investitore, immagino in quelle prime chiacchierate, quindi essere pronti a rispondere.

Davide Turco (00:32:49) Assolutamente d'accordo. Siccome è molto sano per presentarsi, ma è molto sano proprio come esercizio da fare come start up, anche per capire se stai facendo la cosa giusta, se la strategia giusta. Cioè bisogna essere molto realisti nel vedere quello che c'è ma questo non vuol dire non essere anche giustamente ambiziosi, no? Ci vuole il giusto mix però bisogna prima passare da un'analisi seria, circostanziata e avere tutte le risposte sulle debolezze e senza nascondere quelle che che possono essere le debolezze perché tanto poi nella due diligence vengono fuori e ci hai fatto una brutta figura.

Camilla Scassellati (00:33:31) Grazie mille Davide di averci raccontato indaco e come pensate Insomma, come. Quali sono poi i pensieri dietro il vostro Strategie, filosofie di investimenti È sempre molto, molto interessante avere queste chiacchierate in prima persona e poterle portare ai nostri ascoltatori per svelare un po quelli che sembrano i misteri del venture capital e le persone che ci sono dietro. Quindi ti ringrazio per il tuo tempo.

Davide Turco (00:33:54)Grazie mille Camilla e a tutti gli ascoltatori.

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