In che modo ChatGPT Sta Cambiando il Mondo delle Start-Up?

 

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Benvenuti in un nuovo episodio di Made IT Tips dove parleremo di una tecnologia che sta facendo impazzire il mondo e in particolare quello delle startup. Oggi parleremo di Chat GPT, il software più rivoluzionario da quando Google ha stravolto il mondo della ricerca online. Una tecnologia cosi straordinaria che il 23 Gennaio del 2023 Microsoft ha annunciato un investimento da 10 miliardi di dollari in OpenAI l’azienda che ha sviluppato Chat GPT.

Per scoprire di più di questa nuova tecnologia abbiamo invitato Luca Mastella, fondatore di Learnn, la piattaforma che attraverso corsi professionali permette a chiunque di sviluppare competenze in marketing, business e digital, Luca ha integrato Chat GPT nel suo techstack e ci racconterà della sua esperienza, dalle opportunità che questa tecnologia gli sta offrendo ai problemi e i suoi attuali limiti. Tra l’altro se volete scoprire la storia di Luca e di come ha creato Learnn vi invito ad ascoltare l’episodio 63. 

Sono molto gasata di portarvi quest’intervista, in primis perche non mi ricordo di essere mai stata cosi entusiasta di una nuova tecnologia in vita mia, vi dico solo che ho utilizzato Chat GPT per preparare alcune delle domande di quest’episodio e ne sono rimasta sbalordita. Non vedo l'ora di farvi scoprire come Chat GPT sta rivoluzionando il mondo, ma prima di iniziare con le domande, cerco di spiegarvi brevemente e nella maniera piu semplice possibile cos’e Chat GPT.

Chat GPT è un modello di lingua artificiale sviluppato da OpenAI. GPT sta per "Generative Pre-trained Transformer" che significa "Trasformatore Pre-addestrato Generativo". In sintesi, Chat GPT è stato addestrato su una grande quantità di testo e di informazioni su Internet in modo che possa generare risposte e testo in modo autonomo e simile a un essere umano. Questo rende Chat GPT uno strumento potente per molte applicazioni, come la chatbot e la generazione di contenuti.

Luca, generalmente penso di essere già abbastanza al corrente delle nuove tecnologie, eppure il lancio di Chat GPT mi ha colta completamente di sorpresa. Pur essendo una tecnologia davvero rivoluzionaria, non penso di essere l’unica ad essere stata colta di sorpresa e mi chiedevo se tu sei rimasto sorpreso o avevi già previsto che avrebbero lanciato una tecnologia del genere. E se sì, in tal caso, come ti sei preparato?

 

Intanto ciao Inès e ciao a tutti gli ascoltatori di Made IT, è un piacere essere ancora qui. Hai detto bene quando dicevi che forse è una di quelle cose che ci rende molto gasati. Vediamo questa cosa e diciamo “wow, quante sono le cose del futuro” e hai usato anche il termine giusto, rivoluzionario. Il problema è che, mentre quando c’è un’evoluzione spesso si sa che è qualcosa di meglio rispetto a quello che era prima, quando c’è una rivoluzione a volte saltano teste, nel senso che non sappiamo esattamente in quale direzione possa andare, perché è come uno shock, è un salto troppo grande tra quello che c’è oggi e quello che sarebbe arrivato nel futuro se ci fosse stata un’evoluzione. In tutta onestà, anche io ho tanti amici, professionisti, esperti, esperte, che mi parlavano sempre di machine learning, di intelligenza artificiale, ma non avevo mai testato con mano Chat GPT 1 o 2, che era l’inizio di tutto questo. Il 3 però ha fatto un salto incredibile. Se pensiamo che stanno già pensando di far uscire il 4, quando il 3 è uscito da pochi mesi, è incredibile. Ho fatto anche un post su LinkedIn dove dicevo che Chat GPT è stato uno dei più veloci tool a raggiungere 1 milione di utenti registrati e l’ha fatto in cinque giorni. Stiamo assistendo tutti quanti a qualcosa di incredibile e al tempo stesso pensiamo che tutto il mondo ora sia al corrente di questo, perché tutti ne parlano, ma tutti quelli della nostra bolla ne parlano. In realtà è totalmente sconosciuto all’esterno e quando si creano queste cose, dove la velocità di chi conosce queste tecnologie, per stare sul pezzo, deve essere sempre maggiore, si crea una differenza enorme tra chi non sa niente e chi sa tutto. Questa differenza così tanto grande è proprio la cosa in cui Chat GPT creerà i maggiori problemi, perché Chat GPT (sicuramente ne parleremo in questa intervista) sta sostituendo tanto potenziale lavoro che viene fatto dalle persone tutti i giorni, anche di esperti ed esperte.

 

Arriveremo assolutamente a quelle domande, ma ti volevo chiedere, a livello più basico, perché come dici tu, c’è della gente che è gasata da questa tecnologia, la sta usando tutti i giorni e c’è gente che magari ne ha sentito parlare, ma non è mai neanche entrata su Chat GPT a vedere come funziona, e gente che magari non l’ha neanche mai sentito. Quindi, a livello più basico, puoi spiegare ai nostri ascoltatori per quali task può essere utilizzata la tecnologia di Chat GPT?

 

Io penso che il problema principale sia proprio quello che oggi tantissimi esperti/esperte devono ancora immaginarsi quanto vaste sono le cose. Un grandissimo lavoro che sta facendo Chat GPT sui social è che ogni giorno posta dieci nuovi tool, dieci articoli che parlano dei casi d’uso che ogni giorno le persone scoprono. Perché una cosa che non dobbiamo dimenticarci è che l’intelligenza artificiale viene creata, e uno pensa che se è stata creata, vuol dire che è qualcosa di cui noi conosciamo esattamente il funzionamento, ma invece c’è una cosa che è chiamata “black box”, che è quello che succede all’interno delle intelligenze artificiali, dove neanche i loro creatori sanno qual è il processo che avviene tra quando tu dai un input e quando viene generato l’output. C’è una storia incredibile, che non dovrei essere io a raccontare, perché non la racconterei nel modo migliore, ma quando è stata inventata l’intelligenza artificiale che ha battuto il campione del mondo di scacchi, quella intelligenza artificiale non è stata allenata inserendo tutte le potenziali mosse. Un modo di allenare un’intelligenza artificiale o una persona che gioca a scacchi, è farle vedere tutte le potenziali mosse, così automaticamente questa intelligenza andrà a fare la mossa giusta. Questo tipo di intelligenza artificiale è stata allenata dicendo: queste sono le regole, impara a giocare a scacchi. In 4 ore ha giocato miliardi di partite contro se stesso, e da quel momento non hai mai perso una partita di scacchi. Ha creato delle mosse che erano totalmente controintuitive, che sono nate perché ha fatto miliardi e miliardi di partite in 4 ore. Questo è quello che sta avvenendo con Chat GPT. Nasceranno casi d’uso nuovi ogni giorno perché è qualcosa che continua ad allenarsi, a crescere costantemente in maniera quasi incontrollata. Ha dei limiti, ma non sappiamo ancora quello che può avvenire. Tantissime persone lo usano prendendo un libro e tirando fuori un riassunto, prendendo un argomento e dicendo “scrivi un blog post”; prendendo il codice di JavaScript o qualsiasi linguaggio, dicendo “spiegamelo”. Ho un amico programmatore che ha aumentato del 150% la sua velocità di scrittura del codice, perché quando tu crei un software o un’altra cosa, la struttura iniziale è standard, quindi lui gli dice “devi crearmi la struttura di base con queste specifiche”, lui te la crea e poi tu lo vai a modificare. Questo mio amico che lavora a Deloitte e che è a un livello molto avanzato, dice che a oggi il livello di Chat GPT di scrivere codice è medio basso, ma il punto è in 6 mesi cosa può diventare, se allenato da milioni e milioni di utenti come sta avvenendo adesso? Arriveremo a un livello totalmente imprevedibile. Un’altra cosa interessantissima è che in italiano è perfetto. Lui ti può scrivere tutto in maniera perfetta. I casi d’uso sono incredibili. Magari parliamo di casi d’uso per cui noi l’abbiamo usato, ma tantissime aziende lo stanno usando. Duolingo lo sta usando, tantissime aziende lo stanno già usando per tantissimi usi diversi, ed è interessantissimo.

 

Infatti io, proprio per divertirmi, ho cominciato ad utilizzarlo per il mio business, che è il mio brand, Clemi’s Market, un po’ per articoli SEO friendly, per meta-description, che sono cose molto SEO driven, però per questa intervista mi sono divertita ad andare su Chat GPT e ho scritto: parlerò con Luca Mastella, founder di Learnn, sull’impatto di Chat GPT sul mondo delle start up; mi prepari 10 domande per il podcast? E così me le ha tirate fuori. Poi mi sono messa ad aggiustare le domande. Si può anche cambiare lo stile della scrittura, però mi sono divertita. Queste domande sono state co-create con Chat GPT. Invece voi, Learnn, quindi la tua azienda, come lo state utilizzando il tool in questo momento?

 

Parto da alcuni usi che ho visto io personalmente più semplici, poi ti dico a livello più tecnologico come li usiamo. Avevamo un lancio, io avevo scritto l’e-mail del penultimo giorno, ho preso quella e-mail, ho fatto copia testo, l’ho incollato su Chat GPT e gli ho detto “scrivimi, partendo da questa e-mail, una e-mail per l’ultimo giorno che punti su urgency e scarcity; questo è l’oggetto dell’e-mail, questo il corpo, e partendo da quello, cambiando alcune parole…e tu gli potevi dire “a ogni punto vai a capo due volte” per usare l’interlinea, “aggiungi emoji”, “aggiungi grassetto”, e lui ti crea tutto formattato in maniera perfetta. Un altro caso d’uso molto interessante che ho fatto, è stato partire da zero. Molto spesso si parla del concetto di first principle: parti dal principio base e sali aggiungendo layer di complessità. Io lì ero partito dicendo “una persona in Italia vuole apprendere un business model canvas diviso in quadranti, dove tu fai un business plan di come dovrebbe essere una start up innovativa al giorno d’oggi” e lui ha creato un business plan che non vendeva corsi, una piattaforma che non vendeva corsi, ma era in abbonamento, che è quello che è Learnn, ma io non gli avevo detto che c’era Learnn. Poi gli ho detto “quello che hai inventato si chiama Learnn, costa 9,99€, lavoriamo solo in Italia, i nostri professionisti dicono questo di noi, il target è questo, dicci 10 canali migliori per crescere, fammi product market fit, trovami 10 influencer che mi consigli. No, questo non mi piace, ricambia tutto”.

 

È incredibile. Io ho scritto “vorremmo comprare del nuovo materiale per il Podcast per fare un upgrade: quali sono i migliori microfoni sul mercato per registrare podcast?” e in 5 secondi mi ha tirato fuori 7 microfoni con una descrizione di perché, della complessità del microfono. Come dicevo prima nell’introduzione, non sono mai stata così gasata per una tecnologia, perché casi studio e i modi di utilizzo sono davvero infiniti.

 

Prima di parlare della parte tecnologica, voglio dire che ci sono due grosse limitazioni. Primissima cosa è che dobbiamo considerare il fatto che l’intelligenza artificiale non è che sia nuova. Tanta aziende erano già arrivate a questo livello, penso per esempio a Netflix, ma questa è stata la prima volta che è stata resa pubblica a chiunque. È per quello che ha raggiunto così velocemente 1 milione di utenti. Perché poi tra l’altro ha dei costi tecnologici estremamente elevati. Noi pensiamo sempre che se qualcosa è gratis, come Internet, vuol dire che non abbia costi, ma ogni volta che noi facciamo una chiamata, guardiamo un video, ci sono dei server che devono consumare energia e che quindi hanno un costo. In questo momento OpenAI sta limitando tantissimo in numero di utenti connessi simultaneamente, perché già ora hanno oltre 3 milioni di dollari di costo al giorno. Questo vuol dire che in un anno, loro spendono 1 miliardo solo per reggere il carico, ma al tempo stesso è un investimento, perché questo carico sta allenando Chat GPT. Ricordiamoci una cosa però, Chat GPT non viene allenato attraverso gli input di scrittura che noi diamo, perché se fosse così, lui starebbe apprendendo qualcosa e potrebbe essere, in un certo senso, corruttibile. Lui apprende attraverso quei due pulsantini che noi mettiamo con pollice in su e pollice in giù, che vuol dire che lui capisce se la risposta è stata corretta in base a quel tipo di input. Perché altrimenti, se io gli scrivessi tutto il giorno che il presidente degli Stati Uniti si chiama Trump, e tante altre persone glielo scrivessero, lui automaticamente imparerebbe che Trump è presidente, anche se non lo è nella realtà. Qua si apre anche un altro scenario estremamente interessante, perché se io scrivo i dati sensibili di Learnn e un altro utente gli fa quella domanda su Learnn, lui gli dà quell’informazione? No, perché non la sta conservando. In questo momento lui è allenato con tantissimi dati, ma che risalgono al 2021. Quindi Chat GPT ha un limite di carico, non si allena in base agli input (tra un po’ si allenerà in base anche agli input che gli dai in fase di scrittura), ha costi molto alti, non ha accesso a Internet, e ha accesso a un set di dati del 2021. Immaginate quando passeremo al Chat GPT 3 al Chat GPT 4, che avrà una mole di variabili enormemente maggiore, probabilmente sarà collegato a Internet, probabilmente avrà dati aggiornati e sarà tutta un’altra cosa, e già così è incredibile. Per questo faccio l’esempio di cosa facciamo noi a Learnn. Un altro grande limite di Chat GPT è il fatto che in questo momento l’unico modo che hai per dare input a Chat GPT, è via testo. Questo è un limite, perché lui, facendo così, io non gli posso caricare un video dentro e dirgli “tagliamelo” o “riassumi questo video”, ma noi, che abbiamo una piattaforma tecnologica con dei corsi video e audio, eravamo limitati da questa cosa. Quindi cosa abbiamo fatto? Il nostro back-end è AWS, Amazon Web Services che vuol dire che noi abbiamo tanti servizi di Amazon che paghiamo in base all’utilizzo, che ci permettono di salvare i file all’interno dei loro server, fare lo streaming dei video, fare tante cose, e abbiamo appena aggiunto un servizio che si chiama AWS Transcribe, che vuol dire che lui trascrive quello che le persone dicono nei video, in italiano, ed è incredibile. Questo è un altro esempio di intelligenza artificiale. Io l’ho usato due anni fa e sbagliava 2 parole su 10 in italiano e oggi non ne sbaglia più nessuna, ha un livello di perfezione incredibile.

                                                                                                                                                   

Questo è AWS.

 

È AWS. Però la velocità con cui si allenano questi tipi di servizi è enorme. Quindi grazie a questo servizio che noi abbiamo appena inserito, noi faremo questo tipo di evoluzione e questo fa capire molto qual è il rischio di questa tecnologia a livello del mercato del lavoro. Oggi noi abbiamo una persona che ci impiega circa 5 ore per scrivere 15 domande e risposte per i quiz che noi facciamo per ogni corso, che è importante per la verifica delle conoscenze che noi facciamo alla fine di ogni corso. Noi abbiamo una persona che si mette lì a sedere, guardare la lezione, scrivere una domanda, scrivere 4 risposte di cui una o due giusta e le altre sbagliate, e ci mette 4/5 ore per corso e a volte deve guardarsi un corso che è complicato da comprendere (Javascript, Python e altre cose). Io ho detto: ma cosa succede se io prendo quel transcript, lo metto in Chat GPT e gli chiedo di farmi delle cose? Lui in 20 minuti mi fa tutti i titoli delle lezioni ottimizzate a livello SEO, tutte le descrizioni delle lezioni, ottimizzate a livello SEO, un riassunto per ogni lezione con i 3 bullet point che le persone devono conoscere, una domanda, 4 risposte di cui 3 sbagliate e una corretta. Già subito così io potrei dire a queste persone: da domani non devi più guardare le lezioni, prendi il transcript, buttalo dentro e in 20 secondi di media hai fatto il lavoro che prima facevi in 15 minuti a domanda. Questo è il passaggio che noi possiamo fare. Quello che prima veniva fatto in 4 ore, adesso può essere fatto in mezz’ora, un’ora. Questo è il primo passaggio che io vedo nel futuro, ovvero, la tecnologia non sostituirà le persone completamente, perché ci sarà sempre bisogno di qualcuno che controlli l’operato e lo integri all’interno di una strategia, ma se prima avevi bisogno di 4 copywriter, oggi ne ha bisogno di uno, perché non farà tutto il lavoro di un copywriter davvero, ma in base agli input di un bravissimo copywriter o una bravissima copywriter, quella persona partirà da una base che dopo potrà modellare e andrà molto più veloce. Nel futuro, per esempio, quando collegheremo, attraverso API, la nostra pipeline tecnologica a Chat GPT, quello che succederà è che non ci sarà più bisogno di una persona che prende il transcript e lo mette dentro, ma sarà automaticamente che nella pipeline trascriverà, farà la domanda e al massimo la persona dovrà controllare che sia stata scritta in maniera corretta, ma prenderà probabilmente 5 minuti, non per fare 15 domande, ma per fare le domande di tutto un corso, e così per tutti i corsi. Quando avverrà questo magari, invece di una persona, magari ci servirà mezza persona. Chiaramente nessuno parte con il presupposto che vuole togliere le persone, perché l’abilità delle persone servirà sempre, ma quella cosa che la tecnologia… uno dice sempre che c’è una sostituzione di lavoratori per cui passi da uno meno skillato a un altro più skillato, è una bugia. Semplicemente ci sono sempre state persone più skillate, ma di persone più skillate ne servivano di meno per fare il lavoro che prima veniva fatto da 5 persone. Questo avrà un impatto smisurato a livello di start up, aziende e tantissimo altro, secondo me.

 

Assolutamente. È un po’ come passare dai calcoli manuali alla calcolatrice, dalla calcolatrice a Excel. Anche la mole di lavoro che uno può produrre in un’ora è passata da fare i calcoli manuali a una macchina che te li fa in 3 secondi. Quello che sta succedendo adesso ha delle misure di lavoro ancora più grandi e quindi permetterà che una persona può produrre molto più lavoro e non c’è più bisogno di tutte quelle persone. È una cosa che abbiamo visto e attraversato in tantissime fasi e questa è una di quelle super accelerate. E invece hai altre funzioni in mente che un founder potrebbe esplorare per efficientare il lavoro del proprio team?

 

Assolutamente. Tutti i lavori manuali potrebbero essere accelerati proprio da questo..tra l’altro un’altra funzione che stanno per mettere fuori è che tu puoi far fare i contenuti o ricevere output. Perché oggi è tutto un discorso di input e output, ma oggi è input/output dove tu ogni volta devi dargli gli input di base, un po’ il contenitore dove lui, Chat GPT, deve operare. Ogni volta che apri una nuova chat devi ridirgli “Learnn è un business che fa questo etc”, dopo tu potresti collegare tutto questo a un set di dati che è tuo e a cui lui si connette. Questa è un’altra cosa che noi vediamo con Learnn. Oggi una grande domanda è: posso fare domande al professionista? Noi non abbiamo formatori che tutto il giorno sono lì a rispondere alle domande e se tu gli collegassi un bot che gli risponde con un FAQ, diventerebbe tutto quanto troppo basico. Nel momento in cui tu colleghi Chat GPT al database di tutte le lezioni Learnn, e quindi effettivamente puoi rispondere a queste cose, tu potresti creare una chat che è come se fosse un assistente virtuale per far crescere il tuo business. Io sto pensando in ottica di Learnn, ma questo si può applicare a tutto quanto. Quindi dopo il custumer care può essere non dico completamente rimpiazzato, ma l’evoluzione di questo sarà quando apriranno l’API a tutto. Oggi c’è Chat GPT che risponde alle domande tipo “c’è un utente che vuole un rimborso: dovrà andare a segnalare al team di custumer care di fare il rimborso”. Un domani si collegherà l’API al tool e farà lui il rimborso, in base a dei limiti che tu gli darai. Se l’utente chiede il rimborso entro 14 giorni, glielo fai, altrimenti no e rispondi in questo modo, e lui sa rispondere perfettamente. Quindi, secondo me, come primo utilizzo ci sarà tutto quello di, non dico rimuovere l’80% di lavoro manuale, ma andrà estremamente a velocizzare tutto quello che è quel lavoro; secondo, può essere usato per darci degli input a livello di business, di idea, di naming, di strategia e questa è un’altra cosa che secondo me sarà estremamente utile per qualsiasi founder etc. Potrà semplificarci la vita nella ricerca di influencer. I limiti saranno soltanto quando dopo dovrai mettere tu mano a quegli output per trasformarli in degli input per il tuo business, perché oggi tutto si ferma a una fantastica strategia che tu puoi usare, ma che poi comunque devi inserire all’interno dei tool, come dicevamo in precedenza. Quindi, per me, nasceranno tantissimi specialisti di Chat GPT, che avranno proprio il compito di far capire come si potrà integrare a livello tecnologico all’interno di un qualsiasi business. L’altro grandissimo problema sarà il fatto che dopo per te sarà estremamente complicato assumere anche le persone, perché si potranno anche fingere delle competenze in maniera incredibilmente grande. Tu capisci se una persona che non parla inglese, parla male inglese, ti sta scrivendo con Google Translate; se una persona usasse Chat GPT, tu non capiresti la differenza. Tu potresti lavorare con una persona che non hai mai visto in volto, perché lavora da remoto, e che non aveva le competenze per fare quella cosa fino a quando tu non capisci che non aveva quelle competenze. È estremamente complicata questa cosa da gestire dopo.

 

Infatti io stavo pensando alla scuola. Se io fossi al liceo adesso, o all’università, con una tecnologia che ti può spiegare il problema di matematica o ti può scrivere il tema, che può fare tante cose, è difficile non farsi tentare da far fare il lavoro a Chat GPT.

 

Quello viene impedito da Chat GPT perché OpenAI ha creato un altro tool che capisce se il testo che tu stai inserendo è stato generato da un AI oppure no.

 

Quindi ci sono già delle protezioni.

 

Per forza. Chat GPT messe a rischio tantissimo il business di Google e tantissimi altri business, perché dopo tu la ricerca non la farai più attraverso Google, ma la farai con Chat GPT e Chat GPT accede a un database di informazioni che è anche dentro a Internet e Google non possiede l’ownership di quelle informazioni, quindi Google sarà probabilmente il primo che creerà un sistema dove darà un ranking molto più basso a tutti quei contenuti che sono stati generati da un AI, perché una persona potrebbe creare post, blog, e altre cose direttamente con Chat GPT e Google vorrà danneggiare l’utilizzo di questo. Proprio oggi hanno annunciato che Google ha investito 300 milioni su un'altra start up che è simile a Chat GPT, portando il loro evaluation a 3 miliardi. La lotta per questo è iniziata ora ed è per questo che Amazon ha investito altri 10 miliardi, perché devono avere il monopolio di questo.

 

È Microsoft, però, che ha investito 10 miliardi.

 

Ho detto Amazon? Scusami, Microsoft. Ma perché devono andare così veloci? Perché sanno che prima tu lo alleni, prima si distanzia dagli altri. È tutto un network effect, in questo caso è un data network effect. Più dati gli dai e più lo alleni con input e output generati da persone normali, più Chat GPT può crescere velocemente e diventare il miglior tool al mondo. Sanno benissimo che Google ha una mole di dati e di utenti smisurata, Amazon uguale e Amazon vuole assolutamente integrarlo all’interno del loro stack tecnologico di AWS. Se ci fosse il servizio di AWS qualitativo quanto Chat GPT, io userei AWS, ma finché non c’è, io vado da Chat GPT. Nel momento in cui lo inserisco lì dentro, c’è quello che viene chiamato il Lock-in Strategy, che vuol dire che se io metto il mio stack tecnologico su quel servizio, è molto difficile che io poi stacchi da quel servizio e lo metta su un altro. Quindi loro sanno che più velocemente prendono business che collegano la loro tecnologia a Chat GPT, più difficile sarà per gli altri, una volta che avranno sviluppato la loro tecnologia, rubare quegli utenti, riprendersi quegli utenti.

 

Sarà la guerra a chi arriverà più velocemente possibile. Un’altra cosa che mi stava venendo in mente chiacchierando è che, quando la gente si fa aiutare da Chat GPT, magari per creare dei blog post etc, il rischio che mi viene in mente è che comunque Chat GPT…magari le persone chiedono lo stesso titolo di blog post e cominciano ad essere generati gli stessi blog post che poi vanno a finire su vari siti. Come possiamo differenziare i contenuti che Chat GPT crea per noi, secondo te?

 

Intanto, partiamo da presupposto che se tu dicessi “scrivi un blog post su questo argomento, scritto da Elon Musk”, lui avrebbe abbastanza dati, prendendo tutti i dati dei tweet di Elon Musk, per scrivere esattamente come lui. Tu potresti intervistare Elon Musk senza mai parlare con Elon Musk, perché lui saprebbe da tutti gli input che Elon Musk ha lasciato sulla rete, esattamente come sarebbe la sua risposta, e tu non capiresti mai se sta rispondendo Elon Musk oppure no. Tra l’altro Elon Musk un sacco di volte ha scritto dei tweet che sono stati generati da qualcun altro per lui, perché è un pazzo totale per questo tipo di cose. Oggi, se tu chiedi “scrivi un blog post come lo scriverebbe Luca Mastella”, non ti darebbe una risposta perché non ha abbastanza materiale su di me, ma quando avrà accesso a Internet, lui potrebbe andare su Instagram, prendere tutte le descrizioni sotto ai miei post e probabilmente scriverlo con le tue parole. Potrei scrivere quel blog post io, Luca Mastella, tu, Inès, scrivendo “dimmi come Luca Mastella lo direbbe”, quindi non risponde totalmente alla tua domanda. Poi, da lì sta negli input che tu continui a dargli, però ci sarà sempre un limite di creatività dal quale tu potrai uscire dai binari. Però pensiamo, per esempio, agli articoli di giornale. Probabilmente il 90% degli articoli sono modificati leggermente, ma tutto parte molto spesso da una fonte e da lì viene editato, ma il grosso della notizia è sempre quello, al massimo cambia un po’ come viene farcito, ma è quello.

 

Anzi, si copiano tutti, infatti è per quello che poi non c’è fact-checking e i giornali tirano fuori delle fake stories, perché vedono che uno l’ha scritto, allora si mettono a scrivere la stessa cosa. In effetti sta già succedendo.

 

Però lì crescerà molto più velocemente e questo creerà un problema perché poi dilagherà totalmente, i media non controlleranno, diranno “ci sono 10, 100 articoli su questo, è notizia, buttalo dentro al giornale”. Chi controlla cosa è vero e cosa no? Questo è un tema enorme, smisurato.

 

Ne abbiamo parlato poco prima, ogni tecnologia così rivoluzionaria è ovvio che crei opportunità, ma allo stesso tempo rimpiazzi anche lavori, ne abbiamo parlato prima (copywriters, SEO experts), magari un giorno anche gli stessi web developers, perché se inizia a creare codici da solo e modificare siti…insomma, le potenzialità sono tante. Secondo te, quali sono le skills su cui una persona dovrebbe puntare per non farsi rimpiazzare dall’intelligenza artificiale?

 

Io ne potrei dire alcune che sono leggermente più difficili, ma la verità è che già adesso è più bravo dell’80% delle persone che lavorano in una grande azienda. Forse è un po’ esagerato quello che sto dicendo, perché è più bravo a eseguire singole task, ma non ha la visione di insieme che può avere qualcuno, però se tu devi semplicemente confrontare me…è come se io dovessi confrontarmi con un robot che tira a canestro e che sa perfettamente che se muove quel tipo di meccanismo, la palla entra, perché fa sempre lo stesso movimento, calcola le distanze, tira e fa canestro. Se tu mi devi prendere e far gareggiare contro una singola azione, io non potrò mai vincere sulla singola azione. Quello che avviene è il mix di cose che può essere molto di valore per una persona. Il mix di conoscenza, di esperienza diretta che ad oggi è più difficile da rimpiazzare con ChatGPT. Io, però, quello che penso è che non è tanto la professione. Chiaramente se impari cose rispetto all’intelligenza artificiale, puoi andare a lavorare nelle aziende stesse di intelligenza artificiale e questo è un trend enorme del futuro. Tutti vorranno creare il loro ChatGPT, ma non avrà senso farlo, perché abbiamo detto prima che è in base alla mole di dati. Tu non avrai mai la mole di dati che ha ChatGPT e quindi sarà sempre migliore lui rispetto al tuo, a meno che tu non sia Google o Amazon, però ci sarà sicuramente il trend di avere persone che imparino a fare algoritmi di questo tipo, intelligenza artificiale etc. Ma a parte quello, secondo me, le ultime persone che verranno rimpiazzate sono le migliori in assoluto nel loro ambito. Quindi vuol dire non scegliere una strada per quella che ti darà da vivere, per quella che sarà meno rimpiazzabile, ma scegli quella di cui tu sei più appassionato, perché sarà quella dove tu avrai più vantaggio nel metterci di più del tuo, in un certo senso. Secondo me questa qua è una cosa proprio a livello di passione, a livello poi di esecuzione, che ancora oggi non potrebbe effettivamente eseguire. Quindi, secondo me, essere un imprenditore, un’imprenditrice, è la miglior professione che tu possa prendere, in questo momento storico, perché ti sta venendo data forza lavoro gratuita, l’equivalente di gratuita, rispetto a quello che pagavi prima. È lì che un’idea di startup può veramente essere amplificata e molto velocemente rispetto a quello che avveniva prima.

 

È ovvio che se uno pensa al contesto generale, può far paura una tecnologia del genere, però quando sei founder e pensi un secondo alla tua startup, io che non ho le risorse per pagare tante persone, tanti esperti, adesso che posso utilizzare Chat GPT, so che posso produrre molto più output con molto meno investimento. Infatti, ti volevo proprio chiedere se, secondo te, i founder possono cominciare ad avere meno persone, soprattutto all’inizio, quando non hanno fatto fundraising, non hanno le risorse, e ad utilizzare Chat GPT per formare alcuni dei task che avrebbero dato a persone?

 

Sì, c’è la storia famosissima di Paypal, dove i primi dieci dipendenti vengono chiamati la Paypal mafia, perché sono diventati tutti poi i founder di alcune delle migliori aziende della Silicon Valley, tutti miliardari. Questo è un po’ una regola che c’è in tutte le startup, le prime X persone dovrebbero essere le migliori che tu possa trovare, perché ogni persona, in quel primissimo numero, meno qualitativa o con meno voglia, tira giù il livello di tutte le altre e ti permette di attirare meno persone forti. Quindi, secondo me, varrà ancora al quadruplo questa cosa, dove tu hai bisogno di trovare non…all’inizio magari ti prendi magari 5 persone perché devono fare il lavoro che tu non riesci più a fare, e invece lì piuttosto sarebbe meglio avere un co-founder o una co-founder di un livello mostruoso, perché dopo Chat GPT, messo nelle mani di una persona estremamente intelligente, estremamente preparata, varrà ancora di più. Io la vedo molto così. Poi mi sono ricordato di dire una cosa riguardo a prima. Stanno nascendo tantissimi servizi di intelligenza artificiale che replicano video, dove tu gli dai un input dove dici “fammi un video di questa persona che dice queste parole, con questo tono di voce” e te lo creano, ma secondo me quella sarà una cosa dove ancora oggi sarà più difficile arrivare lì. Cioè, mi spiego, la forma scritta possono farla bravi quanto, o migliori, di molti copywriter, con il video, invece, è molto più difficile. L’empatia che può essere generata dai nostri volti, dalla nostra voce, sarà molto più al riparo da Chat GPT rispetto ad altre cose. Più al riparo, non dico non sostituibile, quindi io penso che questo sia molto importante ed è quello che dico sempre. Quando un piccolo commerciante in Italia mi dice “come faccio a battere Amazon, quando pagano meno tasse all’estero e sono più veloci?”, io dico sempre “con le relazioni umane”. Amazon non potrà mai avere relazioni umane, di volto, di sorriso, di conoscerti così, che potresti avere, quindi punta su quello, sulle relazioni umane. La correlazione di questo con il business è la community. Stiamo entrando nelle community. Community non vuol dire audience. Tutti possono avere un’audience, perché vuol dire che tu parli a tanti. Una community vuol dire che parli a persone che parlano fra loro. Quindi, creare degli agglomerati, delle community, sarà l’enorme barriera all’ingresso, e di protezione. In Learnn cerchiamo tanto di fare questo, perché un domani un business potrebbe entrare con i soldi e dire “replichiamo tutti i 150 corsi che avete voi di Learnn”, ma creare lo stesso meccanismo con una community fidelizzata in anni, che si conoscono tra loro, che sono tutti appassionati, uniti dagli stessi valori, non è in vendita, ed è la grande barriera all’entrata che ogni business dovrebbe avere, ed è la ragione per cui Adobe ha comprato Figma, invece di riuscire a vincere contro XD che è l’equivalente di Adobe di Figma. L’ha dovuto pagare 20 miliardi, perché si basava su una community, cosa che Adobe non è mai riuscita a fare. Questa secondo me è la grande forza su cui dobbiamo puntare, piuttosto che pensare a cosa Chat GPT non potrebbe rimpiazzare. Non può rimpiazzare le relazioni umane e le community, secondo me, al giorno d’oggi.

 

Bellissima questa risposta e poi sono totalmente d’accordo con te, perché da un lato vedi il mondo andare verso delle cose sempre più tecnologiche, più avanzate, ma poi abbiamo visto anche con il covid, che la gente ha sempre più bisogno di essere connessa con le persone in real life, quindi di persona, a contatto. La cosa bella è che non stiamo diventando delle macchine, le nostre relazioni non possono essere rimpiazzate soltanto da Whatsapp, chat, dai social. Quindi sono veramente d’accordo quando dici questa cosa, e una cosa su cui tutte le aziende dovrebbero puntare molto di più è proprio la community. Anche noi con il nostro brand, io e mia sorella, abbiamo lanciato il nostro primo evento di yoga, per incontrare le nostre clienti e le persone vogliono connettersi, vogliono conoscersi, vogliono quello. Quindi, allo stesso tempo vedi questi trend che sono opposti vivere insieme, che sarà poi il futuro di come queste due cose potranno convivere. Secondo te come si inserisce Chat GPT nel panorama più ampio dell’intelligenza artificiale e della tecnologia dell’apprendimento automatico per le startup?

 

Secondo me il primissimo trend sarà che tantissime aziende nasceranno…come tantissime aziende sono nate nel web 3.0, poi è tutta una bolla, e non lo dico in termini negativi. Anche la stessa la dot-com bubble è stata una bolla, dalla quale sono uscite aziende come Amazon e tantissime altre. C’erano tantissime aziende all’epoca che dicevano che truffavano o altre cose. Quindi il concetto è, come dal web 3.0 sono nate tantissime aziende e ne usciranno le più forti, da qui prepariamoci perché chiunque abbia un minimo di competenze tecnologiche, creerà business su Chat GPT, dove Chat GPT diventa il back-end di tutto. Se ci pensiamo, è uguale ad AWS. AWS è il back-end della mia startup e di milioni di startup là fuori. Prima, se avessi voluto creare Learnn, avrei dovuto prendere i miei server. Server vuol dire computer fisici in un magazzino, e io dove li metto i computer, nel soggiorno di casa? Oggi io mi collego ad AWS e prendo da loro il potere tecnologico. Avrei dovuto avere delle persone che creavano un sistema di raccomandazione. Esistono ancora quelle, ma lo fanno per un livello superiore ed è questo il grande punto. Chat GPT rimpiazzerà, all’inizio, tutto quello che è base, ma per tutti quei servizi tecnologici estremamente custumizzati sulla specifica cosa, continuerà ad esserci mercato, però il concetto è che probabilmente l’80% (dico numeri a caso), quindi la maggioranza di servizi di aziende, potranno prendere questo e avere dei benefici smisurati. Il primissimo trend che vedo è che, chiunque avrà delle competenze tecnologiche, creerà delle estensioni, ma già adesso ce n’è una, di cui non ricordo il nome. Si collega al tuo Gmail, tu prendi la tua ultima email ricevuta, la apri per rispondere, clicchi questo tool e questo tool si collega a Chat GPT e crea la risposta all’email che ti è appena arrivata.

 

Come si chiama? Dobbiamo trovarlo! Pensavo fosse Boomerang, però non c’entra niente, Boomerang fa altro e ormai è una roba preistorica.

 

Però il principio è lo stesso.

 

Il prossimo passo di Chat GPT è di fare cose per te. Quindi di dire “cambiami questa cosa sul sito” o “scrivi questa mail a questa persona”, perché per adesso puoi dire “scrivimi la mail”, però poi devi fare copia e incolla. Ci saranno nuove integrazioni.

 

Sì, questo si chiama Chat GPT writer. Se ci pensi, è stupidissimo come tool, è un pannellino e quando tu clicchi su questo, lui ti fa copia e incolla del testo dell’email dentro alla versione di Chat GPT, tu gli dai un paio di input, tipo “no, grazie” e lui automaticamente ti scrive una risposta dicendo “grazie mille Inès per avermi invitato a questa intervista”, E magari una cosa per cui prima ci mettevi 3 minuti, ora lo fai in 3 secondi ed è tutto collegato a Chat GPT. Quindi il concetto è che nasceranno tantissime estensioni e tantissimi business all’inizio, che non saranno altro che prendere Chat GPT e fare una cosa che prima non potevo. Ti faccio un esempio di questo, che a noi è venuto in mente, ed è un input che do molto volentieri. Oggi Chat GPT non può leggere i siti Internet, perché non ha accesso a internet.

 

Ma quindi questa mole di dati come gli è arrivata? Io ero convinta che facesse scrolling su Google.

 

No, gli è stato dato da OpenAI. OpenAI ha creato un data set, l’ha preso, hanno filtrato quello che volevano dargli e glielo hanno inserito e lui si basa su questo come set di informazioni, a cui viene poi allenato costantemente, in base alla risposta che ti dà e al tuo feedback rispetto a quella risposta, ma lui si ferma lì, non è ancora collegato a Internet. Ci sono tantissime ragioni per cui non dovrebbe esserlo, perché dopo come farebbe OpenAI a sapere se il sito da cui sta prendendo informazione è legittimo oppure no? E tu mi dirai, potevano mettere una white list dei domini. Sì, ma quanti magazine o altro scrivono cose che poi vengono smentite dopo 3 giorni? Quindi loro dicono, noi fermiamoci alle notizie confermate e a dei dati estremamente confermati e poi arriveremo al punto che dovremo aprirlo e a quel punto troveremo un modo per farlo. È estremamente complicata questa parte qua di dirgli da chi dovrebbe prendere le informazioni, perché vai su un sito di terrapiattisti che ti dicono che la terra è piatta, allora quella è un’informazione verificata oppure no? E da chi? Un sacco di volte le informazioni che noi credevamo fossero sbagliate, si sono rivelate vere dopo. Tu come fai a smentire, come fai a dire se quella è vera o è falsa? C’è un tema smisurato su questo.

 

Assolutamente. Sto pensando che, per esempio, i russi hanno interferito sulle elezioni Brexit, Trump, facendo fake ads, facendo vedere delle cose, delle persone. Nella stessa maniera potrebbero creare il Chat GPT russo e i russi possono accedere solo a quello e vedono una risposta, mentre Google ti tira fuori milioni di links, che poi c’è dentro di tutto, dai titoli di stampa professionali che dicono la verità, a quelli di conspiracy theories, però puoi scegliere e fare tu una selezione. Con Chat GPT, al momento, hai una sola risposta e possono poi sorgere mille cose…anche se è hackerato, per esempio, potrebbero entrare e scrivere delle cose, le persone vedono solo quello e la prendono come verità assoluta. Quella è un po’ la parte preoccupante e spaventosa di come controllare che ci siano informazioni false.

 

Faccio un altro esempio. Chat GPT funziona esattamente come quell’esempio della partita a scacchi che ho fatto all’inizio. Lui ha accesso a tutto. Chi ci dice che Chat GPT non potrebbe provare ad hackerare? Io non sono un programmatore e non sono un hacker, però, come fa un hacker a trovare un sistema di hackeraggio sul sito? Vai in staging, che il campo di testing che tendenzialmente tutte le aziende tecnologiche hanno, dove fai test prima di mettere live il cambiamento, e lui potrebbe fare un milione di test per hackerare il sito della NATO, finché non trova il modo di farlo e poi va ad hackerarlo. Dove sono i limiti di ChatGPT? Chi ha creato questi limiti nel momento in cui tu lo colleghi a internet? Io non lo so, cioè lo stesso Elon Musk che è uno dei co-founder di ChatGPT e di OpenAI

 

Ovviamente c’è sempre lui dietro a tutte queste cose.

 

Non sarà un caso, perché comunque è una persona geniale, nel bene e nel male. Lui ha detto due cose: uno, OpenAI è nata per contrastare i pericoli dell’intelligenza artificiale, ed è nata in una modalità che teoricamente era open source e no-profit. Oggi non è più open source e non è più no-profit. Lui è uscito perché non gli piaceva più la visione dove stava andando. Lui dice, se oggi noi dovessimo, come esseri umani, costruire una strada, e in mezzo a quella strada c’è un formicaio, noi ci preoccuperemmo del formicaio, in quanto esseri umani? No, perché abbiamo uno scopo, costruire una strada. Lui dice che l’intelligenza artificiale non sarà mai malvagia, perché non ha idea se una cosa è malvagia oppure no, lui ha soltanto un obiettivo e se tu gli dici che l’obiettivo è di fare quello, lui non si preoccupa se deve…ora non stiamo facendo una cosa di cospirazione, però distruggere determinate cose, buttare giù determinati siti o fare altro, perché il suo obiettivo è quello, e lo fa nel migliore modo possibile. Quindi ci sono una valanga di implicazioni per cui io non sono per niente tranquillo su cosa potrebbe succedere. Noi non sappiamo cosa sta succedendo dentro alla mente di Chat GPT e ci sono esperti che stanno cercando di studiare che tipo di processo fa un’intelligenza artificiale per darti un output partendo da un input. Non lo sappiamo, non abbiamo idea di cosa in questo momento potrebbe stare avvenendo all’interno di quella black box. Non è per fare cospirazione o altre cose, però, semplicemente, dobbiamo vedere quali sono stati i limiti che sono stati impostati e se questa macchina non può togliere questi limiti.

 

Da un lato, all’inizio siamo partiti molto gasati su tutte le cose che si potevano fare, ma dall’altro lato questa tecnologia può prendere delle porzioni enormi e non sappiamo poi quali saranno le conseguenze, perché può fare delle cose totalmente fuori da ciò che un umano potrebbe fare.

 

Come dicevo all’inizio, l’intelligenza artificiale non è nuova. Netflix la usa già per testare le copertine. Le copertine che tu vedi sul tuo Netflix sono diverse da quelle del mio, ma non è un designer che crea quelle copertine, è l’intelligenza artificiale che Netflix ha creato per fare testing, che ha l’unico scopo di trovare qual è la combinazione di copertine che ti fa cliccare su quella copertina e finire il film. Prima c’era un marketer che faceva…su Learnn, siamo io e Susanna che facciamo testing, ci facciamo un’idea, la buttiamo giù, la inseriamo. Lì non c’è più un essere umano, c’è un’intelligenza artificiale che ha come unico scopo quello di farti rimanere più collegato. Abbiamo visto cosa sta facendo l’intelligenza artificiale, che non è altro che l’algoritmo di Instagram. Tu gli dai il compito di tenerti sulla piattaforma, lui ti mostra dei contenuti che ti tengono sulla piattaforma, ma tutte queste intelligenze artificiali hanno uno scopo ben preciso in degli ambienti specifici. Non hanno accesso a internet, non è che c’è scritto che l’algoritmo di Instagram può entrare dentro Youtube e dirmi “torna su Instagram”, mentre Chat GPT può farlo se tu lo colleghi a Internet. È questo che sto dicendo, che è totalmente diverso rispetto a quello che abbiamo già visto, che erano cose estremamente specifiche in un’app che cancellavi e avevi finito.

 

Esatto, in ambienti più chiusi. Vedremo cosa succederà. Dal lato startup, come vedi la tecnologia evolversi nei prossimi anni e come influirà sulle startup?

 

La tecnologia sta diventando sempre più importante e di conseguenza credo che, da un lato, la tecnologia continuerà per forza a crescere, perché poi il covid, volenti o nolenti, ha reso tutti quanti ancora più dipendenti dalla tecnologia e io sono molto spaventato, come si è capito dal mio tono, dal non compre l’uso corretto della tecnologia e quindi dal farci controllare dalla tecnologia, piuttosto che essere noi a controllare la tecnologia. Quindi su questo, penso che la tecnologia sarà sempre più dominante e che i dati lo saranno sempre di più e che business, che ancora oggi sono offline, continueranno ad essere offline, ma useranno la tecnologia sempre di più per comunicare, ma anche per ottimizzare la propria esperienza. Io credo che avverrà questo. Non penso che la robotica sia ancora qualcosa…sarebbe ancora un salto troppo grande…quello che oggi vediamo, che è molto statico nelle nostre case, che al massimo abbiamo Alexa che ci chiama e ci parla, non vedo ancora come la robotica, vista proprio come robot, potrebbe entrare nelle nostre case. Lo vedo ancora come un passaggio ancora estremamente lontano, ma appunto è un’evoluzione. Mentre Chat GPT può essere una rivoluzione, io vedo adesso come la tecnologia sia molto un’evoluzione, quindi arriveremo a questo, ma in passaggi molto più lenti. Però ricordiamoci…se guardiamo il trend della tecnologia come sta crescendo negli ultimi anni, non è mai una crescita lineare, ma è sempre una crescita geometrica o esponenziale, quindi io credo che nel giro di 5/10 anni, quello che avremo nelle nostre case sarà quasi irriconoscibile, quindi anche a livello di startup useremo una tecnologia che sarà completamente irriconoscibile rispetto a quello che c’era 5 anni prima e questo abiliterà…ecco, io vedo che i freelancer e solo founder, o co-founder, o team estremamente piccoli, potranno creare qualcosa che prima era inimmaginabile. Uno degli esempi più grossi di questo è Snapchat, quando con 10 dipendenti, all’inizio, era valutata 10 miliardi. Io penso che ci saranno tantissimi business che saranno così, che con pochissimo personale possono avere delle evaluation enormi. Evaluation vuol dire realmente ricchezza? No, questo è tutto un altro tema. Secondo me, ci saranno tanti altri business che nasceranno da queste bolle e ne usciranno fortissimi.

 

Grazie Luca, direi che abbiamo coperto tantissimo in questa chiacchierata, spero che sia stata utile per tutti gli ascoltatori e soprattutto ci dovremo aggiornare presto per vedere cosa succede con la versione 4.0 di Chat GPT, per vedere quali sono stati i progressi. Vediamo se le previsioni sono le stesse o se cambieranno già fra un anno, perché ci saranno stati dei passi ancora più alti. Poi sarà interessante vedere come i governi entreranno per regolare questi tipi di business. Di solito arrivano molto in ritardo e sono gestiti da persone che purtroppo di tecnologia non sono al passo quanto i ventenni, quindi non so quanto riusciranno a stare dietro a controllare, a mettere delle regole, finché non è troppo tardi, quindi vedremo che succede. Però grazie mille per aver condiviso la tua esperienza, come stai applicando questa tecnologia su Learnn. È sicuramente un momento per approfittarne e, come dicevi tu all’inizio, cercare di fare quel passo, portarsi avanti e stare al passo con questi nuovi tools e vedere come massimizzare gli output per la propria startup.

 

Assolutamente. Grazie Inès di avermi voluto ancora qui con voi, è sempre un grande piacere. Grazie a tutte le persone di Made IT per aver ascoltato anche questo episodio.

 

 

 

 

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