Giovanni Tuccari, Founder Clean OS
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Bentornati a una nuova puntata di MadeIT!
In questa puntata parliamo di consumer hardware, un tema che abbiamo affrontato spesso ultimamente. Oggi ne parliamo con Giovanni Tuccari, co-founder di Clean OS, la startup che sta sviluppando il primo spazzolino da denti ad arcata personalizzato: una sorta di “autolavaggio” per i denti.
Insieme ai suoi co-founder, Pietro, che è dentista, e Francesco, che invece è ingegnere, Giovanni punta ad innovare un settore ad altissimo tantissimo potenziale che vale 710 miliardi di dollari e che ha margini che raggiungono l’80%.
Come per molti business di consumer hardware la strada per lanciare un prodotto sul mercato non è semplicissima e Clean OS si appresta in questi mesi a terminare la fase di prototipazione per poi passare alla fase di sviluppo industriale. Ho parlato con Giovanni proprio dopo che avevano appena finito il programma di accelerazione TechStars a Berlino e si apprestano a lanciare una campagna di crowdfunding, quindi abbiamo parlato anche di quello!
Ho voluto intervistare Giovanni un po’ perché è stato molto persuasivo nel suo pitch a Made IT ma soprattutto per raccontare in maggior dettaglio tutti gli ostacoli e i sacrifici dietro gli inizi di una startup come Clean OS.
TAKE AWAYS
Il percorso di Giovanni (00:02:26)
Giovanni racconta il suo inizio inaspettato come cuoco e la sua passione per la cucina.
Esperienze universitarie (00:03:37)
Giovanni parla del suo percorso di studi all'École hôtelière di Losanna e delle prime esperienze imprenditoriali.
Lancio della prima startup (00:04:46)
Racconta la creazione di un servizio di delivery di cibo durante gli anni universitari.
Transizione a BCG (00:09:22)
Giovanni discute la sua esperienza in BCG e la decisione di lasciare per una startup a Berlino.
Scelta professionale difficile (00:09:41)
Riflessione su un'esperienza lavorativa considerata un errore e come affrontare tali scelte.
Nascita dell'idea di Clean OS (00:13:10)
Giovanni condivide come è emersa l'idea di un autolavaggio per i denti durante una conversazione con un amico dentista.
Opportunità di mercato (00:15:36)
Discussione sulla transizione da spazzolini manuali a elettrici e crescita del mercato.
Investimento iniziale (00:17:12)
Racconto su come hanno trovato il primo investitore e il supporto ricevuto.
Sviluppo prodotto e supporto (00:17:55)
Importanza del supporto ingegneristico e delle diverse strade per avviare una startup.
Competenze necessarie (00:20:38)
Necessità di avere co-founder con competenze tecnico-scientifiche per sviluppare un prodotto hardware.
Feedback degli utenti (00:22:27)
Valore del coinvolgimento di utenti reali nel processo di sviluppo del prodotto.
Evoluzione di Clean OS (00:23:11)
Transizione da produttore a società focalizzata sulla prevenzione della salute orale.
Statistiche sulle malattie orali (00:24:48)
Discussione sull'impatto delle malattie orali e sui costi globali associati.
Industrializzazione del prodotto (00:26:56)
Piani per passare dal prototipo alla produzione industriale e sfide previste.
Ricerca di partner produttivi (00:28:10)
Importanza delle raccomandazioni nel trovare partner per la produzione.
Strategia di go to market (00:30:10)
Approccio ispirato a Invisalign e focus sulle partnership con studi dentistici.
Partnership con dentisti (00:31:53)
Aggiornamenti positivi sulle collaborazioni con cliniche dentistiche e feedback ricevuto.
Approccio Direct Consumer (00:32:50)
Discussione sull'invio di kit per impressioni dentali e lancio del prodotto.
Programma di Accelerazione TechStars (00:33:49)
Parlano dell'acceleratore TechStars e della loro esperienza a Berlino.
Feedback dai Consumatori (00:38:02)
Importanza della convinzione nel prodotto e feedback positivo dai trial clinici.
Networking e Collaborazioni (00:39:14)
Contatti utili e relazioni costruite con altri imprenditori e investitori.
Crowdfunding con Over Ventures (00:41:25)
Motivazioni per scegliere il crowdfunding rispetto ad altre forme di finanziamento.
Momenti Difficili e Resilienza (00:43:46)
Discussione su un contrattempo con un lead investor e come affrontarlo.
Supporto Personale nel Percorso Imprenditoriale (00:48:13)
Importanza del supporto della partner nel percorso imprenditoriale di Giovanni.
Relazioni e sfide imprenditoriali (00:50:01)
Discussione sull'importanza di mantenere relazioni personali durante il percorso imprenditoriale.
Comunicazione e presenza (00:50:55)
Riflessione sulla necessità di comunicare e mantenere legami affettivi.
L'importanza dell'italianità (00:51:35)
Giovanni Zuccheri condivide come la sua cultura italiana influisca positivamente sul lavoro.
Caratteristiche relazionali italiane (00:53:03)
Discussione sull'importanza delle relazioni personali nel percorso imprenditoriale.
TRASCRIZIONE EPISODIO
Camilla Scassellati
00:02:26
Giovanni. Una cosa molto interessante del tuo percorso. Quando me lo hai raccontato che parti da un inizio inaspettato, diciamo. Hai lavorato come primo lavoro, come cuoco da Cracco. Volevi fare il cuoco e poi hai capito che non era la strada per te e quindi ti volevo chiedere come è nata questa passione per la cucina e l'idea che ne avresti potuto fare proprio un lavoro? E come poi hai cambiato idea? Hai capito che non era la cosa per te.
Camilla Scassellati
00:03:33
E quanto poi ha influenzato il tuo percorso questo tuo inizio?
Giovanni Tuccari
00:03:37
Questo è sicuramente un fun fact personale. Lavorare in un ristorante con due stelle Michelin è una cosa che non capita tutti i giorni. Ho avuto la fortuna di riuscire a entrare nella cucina dello chef Cracco quando avevo appena 18 anni, in realtà collegato un po anche ai miei studi, nel senso che io poi Andai a studiare all'École Atelier di Losanna, che è un'università di hospitality, quindi economia mixata, se vogliamo dirlo, al mondo dell'hospitality, dove però uno può scegliere due percorsi o un percorso tradizionale triennale o un percorso. Quattro anni in cui il primo anno fa un po di esperienza sul campo. Io ero sempre stato molto appassionato al mondo della cucina. Di fatto per mio divertimento, per mio diletto e allora ho deciso di fare questa esperienza.
Camilla Scassellati
00:04:20
Poi hai deciso Mi raccontavi che non volevi fare una cosa di più intellettuale che manuale. Nel senso, hai capito che avevi voglia di usare più il cervello che le mani, mettiamola così. E quindi hai continuato il tuo percorso universitario, come hai detto all'Università di Losanna, studiando hospitality, e lì hai lanciato la tua prima start up, che è una cosa che vediamo spesso con i nostri ospiti, che c'è sempre un primo tentativo, magari durante gli anni dell'università.
Camilla Scassellati
00:04:46
Lanciare qualcosa. Nel tuo caso era un box di quelli tipo bluetooth quindi che si mandavano a casa dei clienti ma tema con ricette fatte in collaborazioni con chef stellati. Quindi immagino ti fossi ispirato un po dalla tua esperienza da Cracco. Ci racconti un po quanto lontano è arrivato il progetto e quanto è stato importante per il tuo percorso. Perché di nuovo, non penso che sia cruciale che sia un progetto di successo, ma ti fa capire le prime dinamiche di start up, immagino. Sì.
Giovanni Tuccari
00:05:13
Assolutamente. In realtà il progetto nasce con altri miei due colleghi di università in cui identifichiamo un primo problema che è il fatto che durante il weekend in Svizzera tantissimi ristoranti sono chiusi, quindi moltissimi degli studenti non avevano accesso a cibo e se si dimenticavano di fare la spesa e quindi durante il weekend cominciamo a fare delivery di cibo, soprattutto colazione, quindi english breakfast, pancakes, cose del genere e prendiamo gli ordini su Facebook. Poi era un periodo in cui, per esempio Deliveroo non esisteva ancora, soprattutto in Svizzera, quindi facevamo questo servizio di cucina e delivery.
Giovanni Tuccari
00:05:51
Poi si trasforma in un business un po più di eventi. Quindi organizzavamo eventi, magari con un migliaio di persone in cui facciamo un mix di cibo e musica. Uno dei miei co-founder era un dj e poi pian piano nasce l'idea di utilizzare un po il network che mi ero creato nel mondo stellato quando lavoravo da Cracco per creare questi box e quindi cominciammo a fare delle prime iterazioni che vendevamo agli studenti dell'università dove avevano degli ingredienti per creare delle ricette famose. Poi abbiamo incominciato a contattare i primi chef per fare queste ricette da ricreare in casa, Poi, finita l'università, per un motivo o per l'altro, uno dei nostri co-founder, purtroppo per motivi familiari è dovuto tornare in Singapore perché lui è originario di Singapore. Io ho ricevuto una borsa di studio per andare a fare un master in Finanza Università di Pechino e decidemmo di chiuderla un po. Alla fine dell'università, però, col senno di poi, in realtà probabilmente saremmo qua a parlare di Flair invece che di. magari.
Inès Makula
00:06:54
Facciamo una mini interruzione per parlarti dello sponsor che ha reso questo episodio possibile.
Startup Geeks, il più grande incubatore online in Italia per aspiranti imprenditori e start up. Hai un'idea di business, ma non sa da dove cominciare. Magari hai già sentito parlare di pitch, MVP, Product Market, Fit, Business Plan, Fundraising, ma non hai proprio idea di come approcciare tutte queste fasi Startup geeks. La soluzione si chiama Startup Builder, un percorso di incubazione online della durata di dodici settimane, pensato proprio per chi vuole trasformare la propria idea di business in una startup pronta a raccogliere i primi investimenti e a essere lanciata sul mercato. Il programma include 25 ore.
Camilla Scassellati
00:07:29
Di formazione pratica e sessioni di mentorship individuali e di gruppo. Per accompagnarti in ogni fase del tuo percorso. Imparerai come validare la tua idea a costruire il tuo business model e preparare i documenti fondamentali come il business plan e il pitch tech. Con il continuo a supporto di mentor esperti e del team di start up e alla fine del percorso avrai l'opportunità di presentare la tua startup a investitori e acceleratori selezionati, ottenendo feedback preziosi per portare il tuo progetto al livello successivo.
Camilla Scassellati
00:07:58
Le candidature per la prossima edizione in partenza a breve sono già aperte. Visita Startup Builder Kit o segui Startup Geeks sui social per scoprire di più e prendere al volo questa occasione. È un business model molto difficile, però secondo me quello che è interessante e che fa vedere un po la tua imprenditorialità già dall'inizio e sono sicura che poi per il tuo percorso lavorativo l'avrai raccontata anche nel tuo CV. Ed è un modo di. Lo diciamo sempre a chi ci ascolta che è un pochino più giovane all'università che la cosa importante in quegli anni anche trovare un modo di distinguersi perché prendere solo 30 e lode alla fine nella nostra generazione super competitiva e quella che viene dopo la mia che lo è ancora di più non è abbastanza quindi bisogna fare qualcosa di insolito di personale che aiuta un po a dare quella differenza nel percorso. Quindi ce ne saranno state varie sei andato anche in Cina eccetera però questa sicuramente è un fattore interessante. Poi continuando il tuo percorso hai fatto appunto il tuo master a Pechino e poi sei entrato a BCG nel team di da SIDS di cui abbiamo parlato su Mediaset e abbiamo parlato con tanti ex big e sappiamo quanto sia una palestra, un po per fare l'imprenditore, quindi sicuramente poi ce ne parlerai, ma quello che mi interessava è che poi hai deciso anche di lasciare BCG, quindi non per fare subito chinos, ma hai fatto uno step intermedio.
Camilla Scassellati
00:09:22
Hai fatto il Chief of staff in una startup a Berlino che hai definito però come una scelta professionale sbagliata. E mi è piaciuta molto questa trasparenza nel modo in cui hai raccontato questo passo nel tuo percorso. Ci puoi raccontare perché e come ci si riprende da una scelta sbagliata? Perché a volte facciamo anche fatica a definirla come tale.
Giovanni Tuccari
00:09:41
Ho fatto questa scelta perché volevo entrare più nell'operatività e mi è arrivata questa opportunità di fare il ciclista, che è una nuova figura che si sta creando nel mondo startup, scale up. E questa figura di intermezzo che cerca di essere fra il level, il solito, il co-founder o comunque il management più alto e tutto il resto del team operativo, è una figura un po infame, se vogliamo chiamarla così. No, perché di fatto cerchi di tradurre le voglie e le visioni del management in poi, progetti operativi sia interni che esterni No, secondo me. In generale non dico che è stato un errore quello che mi viene da dire per persone che magari ci stanno ascoltando, che gli interessa fare staff piuttosto che magari founder che vogliono cercare chief staff.
Giovanni Tuccari
00:10:31
Secondo me è un ruolo che deve essere ricoperto da una persona interna all'azienda, quindi deve essere un internal layer perché da esterno di solito non hai la completa fiducia dei team operativi. Viene ancora visto come un consulente, soprattutto ancora di più quando viene da una società di consulenza. C'è un po di quel push back dove tu cerchi di portare struttura in un ambiente in cui c'è veramente poca struttura e con persone che non sono abituate a lavorare con processi, quindi non ne vedono il valore. E poi cerchi di parlare con un management dove non li conosci neanche così bene perché non hai fondato quella start up con loro o comunque non sei uno dei primi Air e quindi puoi avere delle visioni molto molto diverse. E tu facendo da auto parlante di questi founder si nota se non sei allineato a livello di core values. Faccio un esempio io lavoravo molto spesso col Chief Growth officer, il CEO. Lui aveva un'impostazione prettamente americana rispetto alle risorse, cioè il Hire Fast Fire Fast che è molto, molto popolare nel start up. Ho sempre avuto una visione invece delle risorse come persone, non come un numero, quindi ho sempre cercato Di aiutare magari quelli che non riuscivano a performare così bene, a dargli una possibilità di retraining o comunque di training.
Camilla Scassellati
00:12:04
Sì stavo per dire che il Chief of staff mi sembra un ruolo che dipende anche molto dalla persona se sei chief of staff del CEO quindi se lavori solo con un exec che poi di solito ovviamente come dici è più tutto il level o delle persone con cui lavori quindi capire bene se uno è allineato perché diciamo che anche nel mondo startup ci sono delle figure interessanti, quindi bisogna anche capire a livello umano se uno si allinea perché è un lavoro, come dicevi, molto a stretto contatto con la persona. E poi trasformare le idee pazze o forse a volte non realistiche di una persona in progetti che poi puoi spiegare agli altri quindi Immagino che sia stato complicato. Raccontaci anche di come nasce l'idea di chinos perché so che nasce con una conversazione con quello che diventerà poi il tuo co-founder che è Pietro Pastore. Ma raccontaci come nasce, quanto ci avete messo a trasformare una chiacchierata che mi sembra fosse post cena di Natale in premiazioni i primi momenti e in quale arco inizia quando sei ancora da BCG e finisce dopo la start up a Berlino? Raccontami anche un po la timeline degli inizi.
Giovanni Tuccari
00:13:10
Di fatto due anni fa andammo a fare questa camminata Pietro dentista e mi ricordo che stavamo camminando per le per le strade buie di Milano e vuote e ha cominciato a lamentarsi ha incominciato a lamentarsi di come i suoi pazienti non riescano a lavarsi i denti in maniera corretta nonostante lui, come tantissimi dentisti fanno, spendono molto, una buona porzione del loro tempo a spiegare ai pazienti come lavarsi i denti in maniera corretta e chiaramente per lui anche come professionista è un investimento di tempo e denaro? No, perché magari ti toglie anche un paziente per poter prenderti il tempo di spiegare questa cosa. E frustrato dal fatto che comunque dopo diciamo un mese i pazienti tornassero alle routine sbagliate. Quindi lui ebbe l'intuizione di creare, diciamo così un autolavaggio per i denti così che le persone non dovessero più neanche pensare a come lavarsi i denti in maniera corretta. E lo fece diciamo soprattutto in ottica di pazienti parodontali. Per chi non lo sa parodontite è una malattia orale specifica, soprattutto delle gengive che per darvi un'idea è copre più o meno il 20% 25% della popolazione adulta.
Giovanni Tuccari
00:14:24
In Italia. Quindi un italiano su cinque, un italiano su quattro soffre di questa malattia e rende, come dire lo spazzolamento molto più complesso.
Camilla Scassellati
00:14:31
Quindi lui aveva già iniziato quest'idea o era veramente una chiacchierata e come sai è passato da. Il mio amico dentista mi racconta un problema che della sua professione ha potremo metterci insieme e farlo insieme perché comunque non è sicuramente il tuo mondo. Avevi fatto qualcosa di completamente diverso, stavi lavorato in start up ma non sul product hardware quindi come avete fatto poi il passo per continuare questa conversazione perché di queste conversazioni se ne hanno tanto che ho gli amici quindi mi interessa sempre capire come si passa allo stadio successivo.
Giovanni Tuccari
00:15:01
Il passaggio più difficile no quindi io mi ricordo che mi prese questi commenti per buoni poi durante l'anno nuovo anche grazie al supporto del database di mamma BCG che aveva tantissimi dati sull'industria dello Parker, fece un'analisi dell'industria e capì un paio di cose. Il primo, che è un'industria in cui ci sono c'è una grossa concentrazione di due player che hanno il 70% del del market share quindi di fatto un oligopolio dove i margini di produzione quindi il grosso margine dell'80% quindi molto simile anche a un software più che a un prodotto un prodotto hardware.
Giovanni Tuccari
00:15:36
E capì anche che l'industria Austria stava avendo un momento di di cambiamento proprio di di consumer habits quindi di passaggio da spazzolino manuale a spazzolino elettrico molto forte dove in questo momento abbiamo già più o meno un terzo della popolazione in Europa che usa lo spazzolino elettrico. E questa industria continuerà a crescere più o meno del 6 e mezzo per 100 fino al 2030. Per darti un'idea il mercato degli smartphone, sempre nello stesso periodo, crescerà dell'1 e 5. Ok, quindi un segmento che avrà una crescita molto rapida. Mettendo insieme questi dati tornai da Pietro e dissi Guarda Pietro, c'è un'opportunità di mercato. Obiettivamente le persone hanno voglia di spazzolini elettrici diciamo c'è domanda per questo prodotto in più per nostra fortuna allo stesso tempo ci sono stati un altro paio di start up che hanno incominciato a fare questa forma ad arcata e poi magari la scorriamo con più dettaglio. Però fecero questa forma di arcata che anche oggi continuano ad avere un buon riscontro di mercato, anche se poi a livello di performance non sono così performanti. Però chiaramente c'è un interesse anche là un indizio da parte del mondo consumer che queste forme marcate quindi una semplificazione della routine orale forse qualcosa di interessante all'interno del mercato dalla abbiamo portato dentro Francesco che il nostro altro co-founder che invece un ingegnere elettronico e robotico conosciamo pure lui dalle medie quindi comunque un'amicizia reale e cominciamo a fare tutti i progetti del caso per capire come costruire questo primo oggetto.
Camilla Scassellati
00:17:06
Quanto ci avete messo a lasciare i vostri lavori e a mettervi appieno su Clean OS?
Giovanni Tuccari
00:17:12
Direi almeno un annetto, anche perché noi siamo stati molto fortunati ad aver trovato un primo investitore che ha deciso di investire su di noi in quello che abbiamo chiamato idea stage, quindi ancora prima del preside. No. Quando le startup fanno un fundraising al preside non l'abbiamo fatto. Alla idea stage con la società in cui lavorava Francesco una società che si chiama blockchain che sono una società di ricerca, sviluppo e ingegneria. Lavorano di solito con grandi brand tipo Brown o Whirpool e avevo un po l'intuizione di andare a convincere i co-founder di Blue Think a finanziarci e darci le risorse per affiancare Francesco per costruire il primo prototipo del chinos.
Camilla Scassellati
00:17:55
Sì, questa è una parte interessante. Questo vostro pitch e lavoro con Blue Think perché oltre a darvi non so se vi hanno dato capitali, ma la cosa importante è che vi hanno dato degli ingegneri e del supporto sullo sviluppo prodotto. È molto interessante vedere che ci sono varie strade per cominciare. Non bisogna per forza cominciare con solo capitali da un side round di angels che ci sono questi realtà che se uno le cerca possono dare il supporto più importante perché immagino che lanciare il prodotto e sviluppare il prodotto per voi fosse l'ostacolo più grande per poter partire.
Giovanni Tuccari
00:18:28
Soprattutto quando parliamo di hardware, no? Ci sono varie competenze che che vanno in gioco e su questo devo dire che che Francesco è stato molto molto onesto fin dall'inizio. Penso che lui ha un background di ingegneria elettronica quindi lui verso l'inizio del progetto disse guardate che io ho bisogno di un supporto sulla parte di ingegneria meccanica. Facciamo che prendiamo qualcuno da fuori e ci prendiamo uno spazio e lo facciamo il nostro tempo libero o proviamo a cominciare da lì. Come dicevo, è nata l'idea di coinvolgere Blue Think e secondo me è un buon esempio per tantissimi founder che magari o neanche founder, magari come dicevamo prima, quando ti viene un'idea con un amico ma poi la lasci perdere perché dici ah, però mi manca quel pezzo di college importantissimo per costruire quel questo prodotto, questa idea che ho Io credo che si possono trovare soluzioni per tutto, no? Se uno vuole davvero costruire la visione di costruire qualcosa e di solito c'è tutto l'interesse dalla controparte di fare parte di un progetto innovativo. Noi puntiamo molto forte su questa partnership con Blue Think e devo dire che i tre co-founder di Blue Thing furono sempre molto aperti sotto questo punto di vista.
Giovanni Tuccari
00:19:43
Per quanto pazza fosse l'idea di costruire uno spazzolino elettrico innovativo.
Camilla Scassellati
00:19:48
Volevo anche chiederti altri appunti sulla parte di sviluppo prodotto per capire come voi l'avete affrontata perché ovviamente nel mondo consumer hardware chiamiamolo che che il vostro mondo è la cosa più complessa e ne abbiamo parlato su Medit con persone che hanno fatto prodotti molto diversi da il rasoio di Flair allo sleep pos di Eight Sleep e ognuno lo ha affrontato in modo diverso perché anche i prodotti fanno cose diverse. Nel vostro caso è un prodotto che deve avere anche, diciamo, un aspetto di successo clinico, quindi ha un aspetto medico, deve lavare i denti. Veramente non potete fare claim che poi non funzionano, quindi immagino che fosse ancora più complicata la parte di prototipazione e ne parleremo di trial clinici eccetera però proprio parlando di sviluppo prodotto Quali sono i tuoi pensieri? Quali sono le cose che avete un po affrontato nei primi mesi di prototipazione?
Giovanni Tuccari
00:20:38
L'aspetto chiave, se si vuole incominciare un prodotto hardware consumer, è quello che bisogna avere un co-founder che abbia la conoscenza tecnico scientifica del prodotto. Quindi, per darti un esempio, Pietro, essendo dentista, sa esattamente cosa rende uno spazzolino o quale parte della routine dello spazzolamento ti permette di avere un igiene orale perfetta.
Giovanni Tuccari
00:21:03
A livello teorico no, Questo lui l'aveva tradotto in una prima iterazione di concept design. Che poi, anche se noi abbiamo esplorato vari tipi di soluzioni, quello che oggi abbiamo in mano, quello che è la nostra tecnologia di cui parleremo, in realtà non è molto dissimile dalla sua prima vera idea, no? Quindi questo aspetto nel team di co-founder è importantissimo. Il secondo forse è quello di avere persone esterne che hanno il problema e che si dedicano full time ad aiutarti a sviluppare questo prodotto quindi noi per esempio sono. Negli ultimi sei mesi abbiamo fatto studi clinici sul nostro prodotto con vari iter e l'abbiamo fatto con persone che non è che sono state pagate. Sono persone che hanno il problema che noi abbiamo identificato quindi sono affette da malattie orali di fatto per loro avere questa soluzione sul mercato risolverebbe moltissimo il problema e quindi hanno tutto l'interesse di riuscire poi ad acquistare un giorno lo spazzolino che indossano e quindi anche se loro lavorano hanno famiglia hanno figli comunque si sono sempre presi il tempo di venire settimanalmente o comunque anche settimanalmente anche da fuori Milano per darci dei feedback rispetto al nostro sviluppo prodotto quindi questo è un altro aspetto Quindi avere tanti tester appassionati o che hanno il problema che tu stai cercando di risolvere.
Camilla Scassellati
00:22:27
Sì, questo è molto importante avere i tuoi core users che a volte la tua core community. In questo caso le persone che hanno il tuo problema che ti aiutano anche dandoti feedback su come funziona il prodotto per loro. E poi immagino che sia anche bello vedere che sono così dedicati dal volerti aiutare perché effettivamente hai scoperto un problema che gli potrebbe cambiare la vita. Beh, parliamo di Clean OS. A questo punto raccontaci un po di da dove ci hai detto un po l'idea. Partire con uno spazio nell'arcata che lavarsi i denti in modo automatico, che era quello era insomma il sogno di Pietro. A che punto siete adesso? Come, come funziona il prodotto? A che punto dello sviluppo siete? Siete felici coi vostri primi prototipi? Insomma, raccontaci un po dove siete arrivati.
Giovanni Tuccari
00:23:11
Devo dire che nell'ultimo anno che ho avuto un cambiamento proprio a livello di divisione, no siamo siamo riusciti, siamo stati capaci di allargare la nostra visione ed essere una società che fa solo prodotto a essere o avere l'ambizione di essere una società che fa prevenzione.
Giovanni Tuccari
00:23:29
Ok quindi c'è stato questo cambiamento è chiaro che il nostro flagship product, il nostro prodotto core è lo Smart Brush che come dicevi tu è il primo spazzolino ad arcata personalizzato sulla bocca delle persone. Perché facciamo questa personalizzazione? Beh, innanzitutto perché la bocca delle persone è molto molto diversa e soprattutto fra arcata superiore arcata inferiore e quindi sappiamo che se vogliamo prendere questo tipo di forma dobbiamo per forza garantire una personalizzazione che è fatta tramite la nostra tecnologia modulare. E soprattutto una volta che uno utilizza lo spazzolino che non basta, che lo inserisce in bocca prima un pulsante non lo deve muovere 30 secondi e si raggiunge una pulizia perfetta. Per pulizia perfetta noi intendiamo una rimozione di placca di oltre il 95% per darti un benchmark e di solito quando ci troviamo i denti con lo spazzolino elettrico che tende ad essere più performante. Rimuoviamo fra il 60, il 65% ok. Quindi non solo è una semplificazione della routine, ma anche un miglioramento in termini di risultati, perché questo aspetto è molto importante per noi. Ma innanzitutto perché purtroppo le malattie orali rappresentano una delle malattie più diffuse a livello globale, se non la più diffusa.
Giovanni Tuccari
00:24:48
Ci sono più o -3 miliardi e mezzo di casi ogni anno a livello globale. La seconda malattia più diffusa sono le malattie cardiovascolari, che raggiungono 500 milioni di casi. Diciamo che c'è un per sette sulle malattie orali. La cosa che ci ha molto spinto a pensare a chinos è che c'è una spesa totale su queste malattie orali di 710 miliardi ogni anno, che lo rende il problema Health Care Catcher il secondo più costoso. Ok, a livello globale però non vediamo grandissime spese di innovazione o comunque di sviluppo prodotto per migliorare questo problema. Questo problema aiuterebbe anche a diminuire tantissime altre patologie. Se pensiamo a La bocca, che di fatto è la nostra porta verso il mondo esterno, dove chiaramente qualsiasi tipo di virus, batteri e microrganismi riesce ad entrare poi nel nostro corpo. E se noi sviluppiamo delle malattie orali che soprattutto vanno a colpire la gengiva di solito a lungo andare chiaramente vanno ad incanalarsi nel resto del corpo. Quindi, per darti un esempio stupido, le persone che hanno soffrono di parodontite hanno il 30% in più di rischio di avere un arresto cardiaco, un ictus.
Giovanni Tuccari
00:26:10
Ok, il non lo so. Il 60% in più di sviluppare il diabete, 300% in più di avere malattie croniche ai reni quindi riuscire a dare un dispositivo che aiuta a fare prevenzione, togliere la placca orale e soprattutto poi evitare che tu ti prendi queste malattie della gengiva e che quindi poi diano dei problemi a lungo andare. Idealmente aiuterebbe anche a prevenire tantissime altre patologie che si formano e che sono collegate, che sono causate con il benessere orale.
Camilla Scassellati
00:26:42
Immagino che la prossima fase sia quella di passare dal prototipo alla fase di produzione industriale, quindi iniziare a produrlo su larga scala. Quanto è complicato fare questo salto? Avete già le idee chiare su come si farà? Siete contenti? Con il prototipo che avete adesso? Ci state ancora lavorando?
Giovanni Tuccari
00:26:56
Siamo contenti dei risultati. Considerando sempre che quando uno produce in laboratorio con stampanti 3D si ha un certo tipo di performance rispetto a quando uno riesce a produrre in maniera sistematica proprio per il controllo di qualità, per aspetti di controllo di qualità. Siamo felici adesso. Il prossimo passo, come dici tu, è quello dell'industrializzazione e quindi è un processo in cui tu vai a prendere i componenti del tuo prototipo, se vogliamo chiamarlo prototipo, anche se ormai è un prodotto fatto e finito e cerchi di tradurre tutti i componenti e l'assetto dei componenti interni in una maniera che possa funzionare con logiche di produzione industriale come Injection Mold, quindi è un processo che ha le sue complicazioni però abbastanza standard.
Giovanni Tuccari
00:27:42
Noi prevediamo di metterci più o meno fra i 4 e i 7 mesi, quindi credo che già entro giugno 2025 libereremo i primi batch degli spazzolini chinos. Abbiamo già in mente chi sono i nostri partner per farlo e quindi idee chiare. Strada abbastanza abbastanza aperta.
Camilla Scassellati
00:28:00
È stato difficile trovare i partner a livello di produzione. Li avete trovati tutti in Italia? Che tipo di aziende fanno questo tipo di produzione su questo?
Giovanni Tuccari
00:28:10
E poi magari ci parliamo con un po più di dettaglio. Ci ha aiutato tantissimo il percorso di accelerazione di TechStars, nel senso che loro nella loro storia Hanno avuto 4000 startup e 15.000 founder. Ok, quindi è abbastanza likely che incontri qualcuno che ha avuto i tuoi problemi, diciamo all'interno del network. E infatti ci hanno invitato a connetterci con i founder più di successo che hanno fatto prodotti hardware e grazie a loro quattro dei sei producer manufacturers con cui stiamo parlando in questo momento per portare avanti il progetto vengono da raccomandazioni dirette da da Founder Exec Sales. Quindi questo è stata un po una manna dal cielo, perché poi non è facilissimo trovarli su internet banalmente o chiedendo quindi una raccomandazione diretta è sempre più sempre più facile migliore e sai anche lo standard di qualità.
Giovanni Tuccari
00:29:01
Quindi questo è un po come è successo e come siamo riusciti a trovarlo.
Camilla Scassellati
00:29:04
E questo sì, è interessante perché appunto non si trovano su internet e a volte devi anche convincere a lavorare con te, perché magari hanno clienti molto più grandi dei tuoi di te e credere nella visione anche i produttori, perché ovviamente se poi tu cresci loro crescono con te perché il loro business cresce. E invece parliamo di go to market, che è l'altra parte importante da definire quando si fa soprattutto un prodotto consumer. Nel vostro caso c'è questa particolarità e challenging più che il prodotto deve essere personalizzato, nel senso che come dicevi va creato sulla bocca del paziente. Quindi avete scelto di lavorare tramite dentisti, quindi tramite cliniche, e vendere effettivamente il prodotto tramite loro che diciamo è una strategia go to market abbastanza tipica nel mondo farmaceutico medico dentistico. Quali sono stati i risultati finora? Come avete definito la strategia go to market? Pensate di forse un giorno cambiarla? Anche andare Derek to Consumer o volete concentrarvi su questa strada prima per vedere come va e poi magari ampliare?
Giovanni Tuccari
00:30:10
Noi ci siamo molto ispirati alla storia di Invisalign che ha creato il mercato degli allenatori invisibili di fatto da zero e loro hanno avuto una crescita esponenziale.
Giovanni Tuccari
00:30:20
E grazie a tutte queste partnership con i vari studi che sono stati capaci di crearsi negli anni, avendo questo aspetto di personalizzazione e di fatto lavorando con lo stesso tipo di tecnologia, lo stesso tipo di processo rispetto rispetto ad Invisalign ci è venuto abbastanza naturale anche utilizzare il network di Pietro per avere una validazione da parte di altri esperti, no? Ma anche poi per strutturare il nostro go to market. Quindi in realtà quello che noi stiamo facendo è firmare dei contratti di partnership con vari studi, per adesso con un focus in Italia in cui non solo quando si acquista uno spazzolino Clean OS si va a fare un check up perché noi ti promettiamo un check up prima da parte del dentista gratuito e in più una scansione che poi verrà mandata a noi per fare la personalizzazione del dispositivo da aggiungere ed è una cosa che che che abbiamo cambiato recentemente anche grazie a textures e il fatto che quando tu diventi un utilizzatore chinos potrai beneficiare anche di sconti su tutti gli altri trattamenti presso le nostre cliniche partner. Quindi di fatto noi vogliamo essere più una azienda che si avvicina a quello che è un'assicurazione per il tuo benessere orale.
Giovanni Tuccari
00:31:34
Quindi noi ti diamo un dispositivo che dovrebbe diminuire l'incidenza delle malattie orali, ma per qualsiasi motivo tu hai dei problemi, Noi ci assicuriamo che comunque il costo di quei problemi si abbassa e non è così dispendioso per te comunque stare bene a livello di salute orale.
Camilla Scassellati
00:31:53
Per adesso state facendo queste partnership con i dentisti. L'estate chiudendo più o meno in calcoli, nel senso che Pietro va nelle varie cliniche dentistiche e presenta il progetto e chiede se la clinica vuole aderire, è interessata a testare il prodotto o a venderla ai propri clienti e per adesso avete avuto un update del 100%. Quindi tutti hanno detto sì dopo aver incontrato Pietro, che immagino sia che.
Giovanni Tuccari
00:32:18
Anche se è un dentista, quindi non ha un training formale in sales, è una persona che, devo dire ce l'ha nel sangue. Quindi ogni qual volta che lui riesce a parlare coi proprietari dello studio gli fa vedere il prototipo, gli spiega le parti tecniche. Abbiamo sempre firmato un contratto di partnership, adesso siamo arrivati a 43 studi in Nord Italia. La verità è che stiamo parlando anche con una grossissima azienda che fa allenatori invisibili per fare un bundle del nostro prodotto con i loro trattamenti e questo chiaramente ci darebbe una spinta commerciale ancora più forte.
Giovanni Tuccari
00:32:50
E poi, come dicevi tu, in realtà l'avevi accennato, nell'ultimo periodo abbiamo anche sviluppato un approccio al mercato direct consumer che si basa sul inviare a casa un kit ad impressione. Quindi dove ti prendi tu la il calco, la tua bocca e poi in realtà fai un video di questo del risultato del calco e una volta che è approdato sulla nostra app in realtà noi possiamo fare il tuo in digitale inverso. Questo però noi lo vogliamo utilizzare una volta che abbiamo già lanciato il prodotto, che siamo sicuri che le partnership con i dentisti funzionano proprio per incominciare a creare un brand. E soprattutto un'altra cosa che è molto importante quando si fa prodotti hardware. I primi batch non sono mai al 100% perfetti, quindi bisogna, come dire, entrare nel loop di qualità e assicurarsi che prima di mettersi a fare dei volumi importanti e di dare dei prodotti che magari non sono perfetti i consumatori invece di di raggiungere come dire l'obiettivo interno della.
Camilla Scassellati
00:33:49
hai nominato varie volte TechStars che è il programma di accelerazione che avete appena terminato l'avete fatto a Berlino e ne volevo parlare un po perché vedete è un programma molto interessante di cui abbiamo parlato in passato forse un po avversato dal dal Y Combinator che viene sempre visto come il numero uno però TechStars diciamo e lì nei programmi di accelerazione migliori.
Camilla Scassellati
00:34:12
Quindi ti volevo chiedere come avete scelto di entrare in questo programma e come avete fatto application? Come siete stati accettati consigli su come entrare e a che fase è utile questo tipo di programma?
Giovanni Tuccari
00:34:24
Avevo trovato. Avevo identificato il programma TechStars come un'opportunità per noi per crescere e avevamo incominciato a mandare email, messaggi LinkedIn a tutti i vari membri del team TechStars in cui proponevo di fare una call per parlare del nostro prodotto e feci queste call individuali, una con Brian Banning, una con Martin che all'epoca era LD e a un certo punto loro si sono ritrovati per decidere fare un po la lista delle start up che volevamo portare dentro e tutti avevano proposto che Linus, senza sapere che io avevo parlato anche con gli altri e quindi si sono messi un po a ridere durante il processo perché avevano detto ok, Giovanni ha incominciato a rompere a tutti e a peatchare un po tutti nel team, così che incrementa le chance di successo di entrare. Quindi noi in realtà ufficialmente non abbiamo mai fatto application siamo entrati per vie secondarie proprio perché c'è un po questa natura quando si fa imprenditoria di cercare di trovare strade alternative.
Camilla Scassellati
00:35:23
Esatto, direi che è una lezione importante che è uno spunto importante non seguire sempre solo i canali che vengono diciamo pubblicizzati su internet fare l'applicazione tipica e poi aspettare a volte rompere e trovare vie traverse fa fa capire uno che lo vuoi veramente e b che effettivamente hai quello spirito che serve per poi fare start up. Quindi mi sembra una bella storia. Parlando del programma stesso, come è andato Tech Stars? E mi interesserebbe soprattutto sapere se ha cambiato in qualche modo la vostra strategia, la vostra idea, se c'è qualcosa che facevate prima di textures che entrando a textures vi siete accorti che era o sbagliato o non il modo più efficiente di fare quello che stavate facendo perché credo che quello sia una parte importante di questi programmi che fanno molto stress testing di tutte le idee e ti spingono un po ad andare oltre. Forse alle cose che facevi senza sapere che magari c'era un modo migliore di farle.
Giovanni Tuccari
00:36:20
Io credo che il programma è servito moltissimo a Pietro e Francesco che venivano da un background con basi di business o comunque a un understanding del mondo startup molto basiche.
Giovanni Tuccari
00:36:34
Quindi li aiutati a fare un ketchup rispetto anche ai termini no così che ci possiamo tutti parlare nello stesso linguaggio che io dico sempre che la comunicazione è la cosa più importante all'interno della società, perché quando si smette di comunicare o di parlare la stessa lingua si creano i problemi. Sanders chiaramente all'interno quello che ci hanno dato durante il programma tantissima struttura tantissima accountability no. Per darti un esempio, ogni lunedì dovevamo fare un comunicato di quale sarebbero state le nostre maestre per la settimana e di fronte a tutti gli altri team e ogni venerdì si andava a presentare il risultato rispetto al target, quindi questo ci ha aiutato anche ad impostare come lavoriamo verso il progetto e secondo me ci ha aiutato ad avere una. Un passo è molto chiaro di dove volevamo andare verso la fine del programma. Chiaramente tutto l'aspetto di network che ti ho menzionato la possibilità di connettersi sia con mentor attivi perché chiaramente quando fai parte dell'acceleratore ti vengono assegnati, in realtà li scegli, scegli tu tra I3E5 mentor che ti possono aiutare e poi tutto il network di altri imprenditori che ti danno un feedback, che aiutano a fare challenge, magari su alcune ipotesi.
Camilla Scassellati
00:37:48
E come fate a non scoraggiarvi da tutti quelli che vi dicono quanto è difficile, quanti ostacoli, quanti costi, quanta lentezza? Perché ovviamente è molto diverso da fare una start up puramente software, per esempio.
Giovanni Tuccari
00:38:02
Ma ci deve essere una grandissima convinzione del problema ci deve essere una grandissima convinzione della visione e di avere feedback ricorrenti dai tuoi consumer, in questo caso dalle persone che fanno i nostri trial clinici che ogni giorno ci danno la green light, che stiamo andando nella direzione giusta. E poi, parlando anche con gente random, noi per esempio, siamo stati selezionati come una delle Impact startup dell'anno per il Web Summit, quindi ci hanno dato un buffet dove potevamo fare un'esposizione del nostro prodotto. Non hai idea di quante persone si sono fermate al nostro stand, hanno toccato l'oggetto, hanno fatto senape alla nostra waiting list. C'era gente che faceva stories su Instagram dicendo ok, non è il prodotto più più cool di tutto il Web Summit, piuttosto che c'era un ragazzo che mi ricordo che ogni giorno mi veniva a trovare e mi diceva Ragazzi, quando siete pronti per lanciarlo ricordatevi di scrivermi perché io voglio essere il cliente numero uno.
Giovanni Tuccari
00:39:04
Quindi quando le persone vedono il nostro prodotto, obiettivamente capiscono il valore e questo ci dà, ci rassicura, che c'è un mercato reale per quello che stiamo costruendo.
Camilla Scassellati
00:39:14
Faccio una bassa domanda, anche un po perché mi è piaciuto molto sentire queste storie che che hai trovato. Avete trovato tanti contatti che sono stati utili per la vostra crescita e tramite MadeIT, quindi ti volevo. Ti volevo chiedere un po come come mai chi sono e questo poi ci connetterà. Alla prossima cosa che state facendo che vorrete aprire un round di crowdfunding con Over Ventures di cui abbiamo parlato anche su MadeIT. Però sì, se ci racconti un po quali sono stati i contatti utili.
Giovanni Tuccari
00:39:41
Ogni volta che sentivo parlare uno startupper che mi piaceva, che mi interessava, gli scrivo su LinkedIn e tramite questo questo loop. Per esempio, abbiamo conosciuto Francesco Giberti, che io credo essere uno dei migliori imprenditori in Italia e in generale per la sua storia, per il suo percorso che è diventato un advisor di Declino. Sono anni che ho scritto e accettato di incontrarci e poi pian piano si è creata questa, questa relazione.
Giovanni Tuccari
00:40:12
Poi Ambra Jang di Juniper che è anzitutto e credo anche lei una una founder da 110 e lode che aveva cui avevo scritto per chiedere in realtà un feedback sul mio pitch. E lei si innamorò del progetto, che è un progetto fighissimo. Non vedo l'ora di poter comprare il vostro spazzolino. E poi mi disse Guarda, ti posso connettere a uno dei fondi VC che ha investito nel mio ultimo round e infatti ci fece una connessione con con Exception Ventures che in realtà diventò il primo VC che fece un commitment nel progetto progetto. E poi terzo come hai detto tu Giancarlo, e noi avevamo già l'idea di voler fare un equity crowdfunding e poi è uscito l'episodio per puro caso su Over Ventures e allora pure lì scrissi e il presentare il progetto e lui mi guardò e mi disse guarda che obiettivamente può essere il progetto dell'anno a livello di crowdfunding, quindi facciamolo. E devo dire che mi ha risolto la vita da founder in un paio di situazioni.
Camilla Scassellati
00:41:18
Beh, lì siamo contente di sentirlo e quindi parliamo al volo di Over Ventures e del round di crowdfunding che vi state apprestando a lanciare.
Camilla Scassellati
00:41:25
Perché fare crowdfunding? Perché avete deciso di seguire questa tecnica per alzare capitali piuttosto che un altro? Fare un classico round?
Giovanni Tuccari
00:41:33
Noi abbiamo la fortuna. Una delle poche fortune di fare consumer hardware è che è consumer e soprattutto il nostro prodotto. Si capisce obiettivamente le persone quando vedono il prototipo comunque vedono il nostro pitch, capiscono immediatamente cosa vogliamo produrre e cosa stiamo portando sul mercato. Quindi una situazione come l'equity crowdfunding si presta benissimo. Sicuramente è una cosa che può attirare. Ci sono esempi di successo dei nostri competitor che hanno fatto crowdfunding e soprattutto portarci in società persone che hanno un interesse nel prodotto. Significa che noi innanzitutto possiamo fare un po di traction addizionale, traction commerciale, ma soprattutto avere dei futuri consumatori che saranno degli evangelist perché sicuramente ameranno il prodotto, ma avranno anche i loro interessi allineati a livello economico. E questo credo che sia una situazione perfetta per una startup per fare equity crowdfunding. Poi c'è tutto quell'aspetto che comunque come founding team ti spinge a fare marketing. No, che molto spesso quando si fa prodotto un po viene dimenticato.
Giovanni Tuccari
00:42:40
E invece quando fai consumer. Purtroppo il marketing è un aspetto molto, molto importante e questo a livello strategico ci può dare una mano anche a smanettarci sotto quel punto di vista.
Camilla Scassellati
00:42:52
Sì, devo dire che poi ci laviamo tutti i denti tutti i giorni, quindi è anche un problema che insomma parodontite o meno è un problema che tutte le persone affrontano tutti i giorni. Quindi avete anche un prodotto che parla a tutti, nel senso che immagino che quello sia anche una cosa bella di fare questo tipo di prodotto. E anche un motivo per cui l'equity crowdfunding può funzionare, perché si capisce immediatamente quello che state cercando di fare è chiaro a tutti tutti affrontano questo problema e poi come dicevi non è non è un settore dove c'è stata tanta innovazione quindi siamo tutti abituati a lavarsi i denti in un modo solo e magari siamo curiosi di vedere come può cambiare. Io sicuramente sono molto curiosa di provare il prodotto una volta che sarà disponibile. Poi volevo parlare anche di momenti difficili, perché ovviamente è un tema che affrontiamo sempre nelle storie di Mediaset e sappiamo che l'imprenditoria non è una strada tracciata, ma ci sono molti up and down, alcuni più difficili di altri.
Camilla Scassellati
00:43:46
Uno particolarmente difficile che mi hai accennato nella vostra storia è stato che avevate un lead investor pronto a partire. Pensavate di poter reso una certa somma di denaro e all'ultimo L'ultimo momento c'è stato un contrattempo e il investor si è a pullback, quindi ho deciso di non di non investire non ha più potuto investire nel progetto e quindi questa è una cosa che succede molto spesso che pensi di avere tutti i soldi allineati pensi di sapere esattamente dove andrai, come troverai la tua cassa e le cose cambiano e soprattutto come sio che è il tuo ruolo. Immagino che sia un momento particolarmente difficile, quindi ti volevo chiedere un po come lo è gestito sia a livello di business che a livello personale e quali lezioni ho imparato da questo contrattempo, diciamo.
Giovanni Tuccari
00:44:32
Contrattempo classico che avviene, credo, con ogni founder, almeno ogni founder con cui ho parlato, ma mi ha raccontato che gli è successo un episodio simile. È un episodio che fa male come founder, perché comunque devi ripianificare, devi ripianificare assolutissimamente e devi capire come riesci comunque ad arrivare allo stesso obiettivo con un pool di risorse diverse, che non è mai semplice, considerando anche il fatto che di solito, quando avvengono questi episodi tutto il team ne risente.
Giovanni Tuccari
00:45:05
A livello psicologico no, perché di solito quando quando cerchi di fare una cosa di successo il mood tende ad essere certo altalenante ma con una traiettoria in positivo. Questi episodi tendono a farti avere proprio il classico picco e là, e questo è un po il ruolo del CEO, riuscire a ispirare gli altri founder e trovare una via secondaria.
Camilla Scassellati
00:45:29
Ovviamente c'è anche tutta la, come dicevamo, la parte personale della vita da imprenditore qual è l'aspetto più faticoso per te personalmente di di di questo percorso anche se lo compariamo insomma diciamo per esempio la vita da consulente.
Giovanni Tuccari
00:45:44
Allora io credo che in generale il ruolo del CEO un ruolo che fa abbastanza ridere perché tende ad essere il il meno intelligente o il meno bravo all'interno della startup nel senso che chi è bravo chi conosce il prodotto come Pierfrancesco non falsi o fa o il medico officer o falsità ok quindi tende ad essere quello esterno e devi concentrarti ossessivamente nel poter aiutare i tuoi co-founder a fare il loro lavoro nella maniera più facile possibile. Quindi devi prendere cura di tutto il resto che che gira intorno a una società perché poi ci sono altre 1000 cose no che uno deve prendersi cura fare la burocrazia marketing non lo so devi parlare con supplier eccetera eccetera tu devi assicurarti che i tuoi co-founder si concentrano solo su quello che è strettamente necessario e in più che la parte ancora più difficile.
Giovanni Tuccari
00:46:40
E quando i tuoi co-founder che sono le persone più intelligenti o comunque più knowledgeable lato prodotto hanno un problema vengono da te per risolvere quel problema e quindi devi anche avere la lucidità mentale di Cercare di aiutarli a trovare una nuova strada anche su magari dei temi che non capisci fino in fondo sia interessante.
Camilla Scassellati
00:47:03
Io faccio invece non solo io ma sono io nella mia famiglia, nel senso che mio mio marito è ingegnere ogni tanto viene da me con dei problemi complicatissimi nel suo lavoro e mi chiede aiuto e mi fa ridere perché penso tipo ma lo sa che io non so assolutamente niente di quello di cui sta dicendo? Però convinta le do dei consigli che alla fine si rilevano sempre abbastanza giusti perché esci forse dalla dalla logica super tecnica e dai invece un consiglio più di processo di strategia che aiuta un po a ripensare il problema però sì è una cosa divertente effettivamente di fare il CEO e di parlare con persone super tecniche E poi una cosa un altro aspetto personale che hai menzionato, raccontando la tua storia e che la tua ragazza ha avuto un ruolo molto importante per te nel tuo percorso imprenditoriale, che è una cosa che sentiamo spesso appunto parlando di dinamiche di di coppie delle persone che ci stanno intorno le famiglie gli amici la famiglia c'è sempre bisogno di un grande supporto perché ovviamente è un percorso che è molto difficile anche emotivamente personalmente ci sono tante decisioni difficili da prendere la prima è quella di lasciare il proprio lavoro per fare qualcosa di abbastanza, senza tanta sicurezza.
Camilla Scassellati
00:48:13
Quindi ti volevo chiedere quanto è stato importante il suo supporto per te e e cosa in particolare?
Giovanni Tuccari
00:48:20
Credo che davvero nessuno ce la possa fare da solo. Anzi, di solito i più grandi imprenditori hanno davvero un sistema di supporto importante per me. Melina che che la mia partner o la mia compagna mi ha dato innanzitutto il coraggio di fare questa decisione. Quindi noi ci siamo trasferiti entrambi a Berlino perché ho trovato questo lavoro a Berlino in live e poi dopo sette mesi mi ricordo che eravamo a cena Gli ho detto senti, ma io ho intenzione di passare full time che lei mi ha guardato mi fa dovresti scrivere un libro di barzellette, guarda. Quindi in realtà all'inizio mi ha fatto un po challenge, cioè quello che è davvero utile quando si ha una partner o comunque amici o una famiglia onesti. E quello che ti devono far ragionare sulla bontà della decisione che stai prendendo. E poi quando tu entri in questo processo che è davvero di alti e bassi, in cui la founder fa tanti sacrifici ma anche il partner fa tantissimi sacrifici.
Giovanni Tuccari
00:49:23
Perché quante cene abbiamo dovuto, abbiamo dovuto saltare, quanti viaggi non sono potuto, non ho potuto partecipare con Melina perché avevo altre cose di Clean OS quindi avere comunque quella calma e quel come dire quell'empatia verso verso il tuo partner founder di non arrabbiarti ma cercare di di capirlo di sopportarlo. E poi chiaramente Melina mi aiuta ogni mattina facendomi il caffè che diciamo non è un aspetto secondario che mi aiuta a fare kickstart della giornata però senza di lei credo che il viaggio sarebbe stato ancora più più difficile.
Camilla Scassellati
00:50:01
Diciamo come compagna o compagno. Se parte effettivamente la startup perché ti becchi tutti gli up down e spesso sei la persona alla fine della giornata che dai consigli o che calmo, che cambia l'umore e che si deve un po gestire. Insomma tutte le parte difficili. Perché ovviamente quando fai l'imprenditore porti anche tanto il lavoro a casa quindi effettivamente avere una persona che capisce che ha la pazienza è abbastanza essenziale. Ed è anche il motivo per cui tanti founder non per essere troppo negativa verso la fine ma è anche un percorso molto solo perché se non sei bravo a trovare la se non hai la persona giusta non sei brava a coinvolgere la persona nel modo giusto.
Camilla Scassellati
00:50:40
Ci sono tanti founder che poi lamentano il fatto che è stato difficile mantenere relazioni perché ovviamente gli amici si stufano e le cose e le cose diventano sempre più difficili. Quindi è importante mantenere anche quella parte, la propria vita per avere successo.
Giovanni Tuccari
00:50:55
Bisogna comunicare di nuovo, comunicare, raccontare come ti senti? Sì, penso.
Camilla Scassellati
00:51:00
Sempre a Brian Chesky che raccontava Italian the Week di quanto è stato solo e quanto si è pentito del fatto che sì, Airbnb è quello che è, ma lui personalmente ha bruciato tutti i ponti con tutti i suoi amici e tutta la sua famiglia perché non era capace di essere presente. Quindi lo lo porto sempre come reminder in generale nella vita, che bisogna fare attenzione un po a tutti gli aspetti. Poi dipende dal tipo di persona che sei. Ovviamente siamo arrivati alla fine nostra chiacchierata, quindi ti devo fare la nostra ultima domanda che è in che modo la tua italianità ti ha aiutato nel tuo percorso?
Giovanni Tuccari
00:51:35
Allora in due grandi punti. Il primo è il difetto dell'immagine che abbiamo noi italiani all'estero. Secondo me siamo una delle popolazioni che lavora più duro di tutte.
Giovanni Tuccari
00:51:45
Siamo veramente dei grandissimi lavoratori e non a caso siamo un popolo di emigranti e questo sicuramente sorprende molto. Poi quando si va all'estero, ma sorprende in maniera positiva e questo mi ha sempre aiutato. Comunque l'impegno e la costanza che ho sempre messo nelle cose mi ha sempre dato grande gioia a livello sia professionale che personale. Poi il secondo è che chiaramente abbiamo un modo di fare molto più caldo e intimo con le persone, anche quando non le conosciamo, e questo emerge anche quando ti trovi in situazioni in cui la persona che hai davanti viene da una cultura che invece è completamente opposta. Quindi magari possiamo parlare di Paesi nordici in cui in realtà all'inizio, come dire, ti odiano per questo. Però pian piano se tu continui con il tuo modo di fare si aprono ancora di più e molto spesso non sono neanche abituate ad avere relazioni così intime con le persone e crea delle amicizie uniche ma molto più a livello a livello personale e infatti ho tantissimi amici sparsi per il mondo proprio perché, come dicevo prima sono un rompiscatole. Se mi stai simpatico, se voglio spendere tempo con te, sicuramente riceverai un messaggio o comunque un invito a qualcosa.
Camilla Scassellati
00:53:03
Sì, devo dire che la nostra si può ognuno. Però se questa caratteristica italiana di creare relazioni è cruciale in questo tipo di percorso, quindi è sicuramente una delle risposte che sentiamo anche più spesso. Intanto ti ringrazio tantissimo Giovanni di averci raccontato la tua storia. È molto interessante scoprire queste storie di consumer hardware perché come dicevamo non ce ne sono tante soprattutto in Europa quindi è un tema che abbiamo voluto approfondire molto in questa stagione di made chiamiamola così quindi ti ringrazio e seguiremo la vostra storia. Terremo gli occhi aperti per il vostro round di crowdfunding e poi per il vostro prodotto che arriva sul mercato.
Giovanni Tuccari
00:53:43
Grazie mille per avermi invitato, è stato un piacere e non vedo l'ora di mandarti il prossimo che non va bene.
Camilla Scassellati
00:53:50
Ciao Giovanni.
Grazie mille di averci ascoltato.