Silvio Campara, CEO Golden Goose
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Bentornati a una nuova puntata di MadeIT!
L'ospite di oggi è Silvio Campara, il CEO di Golden Goose, il brand di moda che sicuramente tutti conoscete, che è stato reso famoso dalle sue sneakers iconiche con la stella e lavata in modo molto particolare. Pensate che quando Silvio è entrato in Golden Goose come Chief Commercial Officer, l'azienda fatturava intorno ai 20 milioni di euro l'anno. Oggi Silvio è il CEO dell'azienda e dopo undici anni l'azienda ha fatturato oltre 600 milioni di euro. In questa chiacchierata scopriremo la storia di Silvio, della sua passione per la moda, di come ha costruito una carriera visualizzando l'obiettivo finale. E sono sicura che sarà una chiacchierata di grande ispirazione per tutti voi e non soltanto per chi è amante della moda. Quindi vi invitiamo ad ascoltarla e soprattutto fateci sapere nei commenti su YouTube, su Spotify cosa avete pensato dell'episodio.
TAKE AWAYS
Inizio della storia di Silvio (00:01:00)
Silvio condivide i suoi sogni giovanili e il contesto della sua infanzia.
Adolescenza e creatività (00:01:51)
Discussione sull'importanza degli input creativi nonostante le limitazioni del luogo di nascita.
L'impatto degli scout (00:03:55)
Silvio racconta come l'esperienza scout ha influenzato la sua crescita personale e pratica.
Intelligenza e scuola (00:06:36)
Riflessioni sull'intelligenza diversa dalla logico-matematica e l'impatto sui voti scolastici.
Scelta dell'università (00:07:36)
Silvio parla della sua decisione di studiare economia nonostante le difficoltà in matematica.
Passione per la moda (00:13:37)
Silvio esprime la sua convinzione che visualizzare i propri sogni sia fondamentale per realizzarli.
Introduzione alla passione per la moda (00:13:54)
Silvio racconta la sua esperienza giovanile con la moda e MTV.
Il potere delle immagini (00:15:04)
Descrive una foto iconica di Alexander McQueen che ha segnato la sua giovinezza.
L'importanza della visione (00:20:18)
Silvio discute come un discorso ispiratore ha cambiato la sua prospettiva sulla vita.
Resilienza e determinazione (00:21:27)
Condivide la sua esperienza con un esame di matematica che ha insegnato resilienza.
Bisogni a lungo termine e immediati (00:22:34)
Riflette sulla necessità di bilanciare sogni e necessità pratiche nella vita.
L'importanza di avere una visione (00:23:30)
Camilla sottolinea la difficoltà di avere una chiara visione per il futuro.
Costruire relazioni significative (00:24:05)
Silvio consiglia di interagire direttamente con i mentor per apprendere.
Inventarsi un lavoro (00:25:45)
Camilla discute la necessità di creare opportunità lavorative invece di cercarle.
Riflessioni sul cambiamento personale (00:26:03)
Silvio esplora la difficoltà di accettare un nuovo sé e le sfide associate.
Creare valore personale (00:27:02)
Silvio parla del desiderio di avere un impatto e di evolvere professionalmente.
Il dono della difficoltà (00:28:35)
Silvio condivide come le esperienze difficili lo abbiano formato come imprenditore.
La comfort zone (00:30:41)
Discussione sul momento più scomodo della vita di Silvio e la sua evoluzione personale.
Entrata in Golden Goose (00:31:50)
Silvio racconta l'ingresso in Golden Goose e la situazione iniziale dell'azienda.
Cultura della celebrazione dell'imperfezione (00:32:19)
Descrizione della cultura aziendale che ha trovato in Golden Goose.
Evoluzione del brand (00:34:02)
Silvio spiega come Golden Goose sia cresciuto da un piccolo team a un'azienda globale.
Stabilità del brand (00:35:52)
Discussione su come Golden Goose mantenga una crescita costante senza seguire le mode.
Essere amati dalla comunità (00:36:34)
Silvio parla della strategia per creare un legame emotivo con i clienti.
Co-creazione del prodotto (00:39:13)
L'importanza di permettere ai clienti di esprimere la loro creatività attraverso il prodotto.
Crescita dell'azienda (00:41:57)
Spiegazione di come Golden Goose sia passata da 20 milioni a oltre 600 milioni di euro.
Importanza del CRM (00:43:28)
Silvio sottolinea il valore del customer relationship management nel processo di design e vendita.
Empatia e professionalità (00:44:38)
Silvio discute l'importanza dell'empatia nel mondo professionale e come essa influenzi il successo.
Consistenza e creatività (00:46:17)
Silvio parla dell'importanza della consistenza nel prodotto per mantenere la fedeltà dei clienti.
Evoluzione del prodotto (00:47:24)
Si discute di come Golden Goose ha evoluto la sua offerta, concentrandosi sulle sneakers.
Esperienza contro desiderio (00:48:31)
Silvio esplora il concetto di esperienza rispetto al semplice desiderio di possesso nel contesto della moda.
Nuove generazioni e approccio alla vita (00:52:33)
Silvio analizza come le nuove generazioni vivono il presente e cercano esperienze piuttosto che beni materiali.
Successo e soddisfazione personale (00:55:40)
Silvio condivide il suo approccio al successo, evidenziando la sua continua ricerca di miglioramento.
Influenza dell'italianità sul successo (00:57:09)
Silvio riflette su come la sua italianità e le sue radici venete abbiano contribuito al suo successo imprenditoriale.
TRASCRIZIONE EPISODIO
Inès Makula
00:01:00
Silvio. Benvenuto su MadeIT, Siamo felicissimi di averti qui con noi per parlare della tua storia, del tuo percorso. Ci piace sempre partire dagli inizi. Quindi ti vogliamo chiedere che cosa sognavi di fare da ragazzo? In che contesto sei nato, se ci puoi riportare un po indietro nel tempo?
Silvio Campara
00:01:09
Innanzitutto grazie Ines, Grazie Camilla, è un onore essere qui con voi ed è sempre bello poter raccontare di sé stessi per ispirare qualcun altro e sicuramente da dove arrivo mi definisce, mi colloca come probabilmente centinaia di migliaia di persone che ci stanno ascoltando in questo momento, cioè nella provincia italiana o nella provincia di qualsiasi altro Stato nel mondo, ovvero a Lugagnano di Sona, Verona. E sono orgogliosissimo di questo 6000 abitanti che nel corso dei 25 anni in cui non ci vivo più sono diventati 10.000. Quindi anche Lugagnano è cresciuta in questi 25 anni. Sono molto orgoglioso.
Inès Makula
00:01:51
E che tipo di adolescente sei stato? Ti sei descritto come un irriducibile romantico da sempre e chiedere che decisioni pazze ti ha portato a prendere essere essere questo ragazzo romantico.
Silvio Campara
00:02:04
Ma in realtà credo che nascere in provincia sia un enorme vantaggio, perché se hai la fortuna di ricevere un sacco di input e questo un po dipende da te e non solo dai luoghi dove sei in realtà il luogo in cui tu nasci e cresci se sproporzionato al numero di input che tu raccogli.
Silvio Campara
00:02:23
Quindi nel mio caso gli input erano tantissimi, ma il luogo era evidentemente limitante. Beh, è come se avesse fatto un po un effetto pentola a pressione, no? Le idee erano tantissime, i sogni erano tantissimi. Luogo era piccolo e mi obbligava quindi a provare a pensare in modo diverso. E la cosa interessante era che invece di confrontarsi sempre in modo diciamo competitivo con il proprio compagno, eravamo insieme a sognare. Quindi non c'era solo la mia cameretta ma c'era la cameretta di tutti gli altri che poi diventava il garage che sembra un po, diciamo un'immagine molto californiana del Steve Jobs che si inventa Apple in un garage. Ma in realtà penso che tantissime persone abbiano avuto quel garage, nel mio caso. Ascoltavamo Smashing Pumpkins, ascoltavamo Jam, ascoltavamo Nirvana. Pensavamo a questo mondo in cui sembrava che noi eravamo anime gentili, positivi, che sorridevamo fosse un mondo un po strano, che ci voleva solo performanti. E quindi forse sì, è stato proprio in quella Lugagnano che assieme ad altri amici che poi chi è diventato professore di matematica, chi è diventato giardiniere, chi come me invece ha avuto la fortuna di poter fare il suo pezzo di storia nella moda l'ha voluto fare poi in quella maniera quindi non erano i soldi, non era la carriera, ma era il modo in cui avremmo approcciato il mondo, cioè in modo gentile e sorridente.
Inès Makula
00:03:55
E un'altra cosa di cui ci hai parlato quando ci siamo parlati la prima volta sono stati gli scout e quando sono stati. È stata un'esperienza super formativa per te e non sei il primo. In realtà anche altri ospiti su MadeIT ci hanno parlato degli scout, anche Matteo De Brian, il founder di Jakala era uno scout e ci ha raccontato di quanto è stato formativo anche per diventare imprenditore. Te invece in che modo ti ha impattato? Fare parte degli scout?
Silvio Campara
00:04:17
Beh, tre elementi. Uno. Ricordiamo innanzitutto che ci sono due modi diversi di essere scout. In uno è prevista la spiritualità, quindi in questo caso è coinvolta la Chiesa cattolica, nell'altro invece è molto più tecnico che è quello del change. Io ho avuto la fortuna di vivere un'esperienza AGESCI, ok quindi che include la parte spirituale ed è stato molto interessante perché in un'epoca in cui lo sviluppo no della propria personalità quindi l'adolescenza non prevede il catechismo come essere una delle cose più cool e più fitting il fatto che ci fosse una spiritualità legata alla natura e alla praticità che lo scoutismo ti offre, mi ha aiutato anche a crescere questo concetto di spiritualità che era appunto nel cantare una canzone assieme, nel pregare attorno a un fuoco tutti quanti assieme e quindi questo accende poi il secondo elemento che è quello della praticità.
Silvio Campara
00:05:14
Io, come ho già detto molte volte, non mi ritengo di essere mai stato una persona diciamo ufficialmente intelligente e con questa definizione intendo in genere il sistema scolastico italiano tende a valorizzare l'intelligenza logico matematica, mentre invece nel mio caso ho sempre avuto un'intelligenza più visiva e pratica. Ecco lo scautismo. Sicuramente la parte pratica la sviluppa tantissimo e in ultimo il concetto di essere insieme di tutte le sue sfaccettature, quello della gerarchia. Innanzitutto perché diciamo che è quasi paramilitare, l'organizzazione no, fin da quando hai otto anni nei lupetti ok, poi negli esploratori, poi in comunità capi. Sperimenti sempre un concetto di organizzazione, no? Quindi il fatto che c'è un capo da cui essere ispirati, a cui riportare un vice capo che è sempre in aiuto e che magari svolge ruoli più operativi ma che poi sono fondamentali per creare i presupposti per il capo di riuscire poi a innovare. E la cosa bella che è quella del perché, cioè avere delle persone che ti spiegano le cose e che non impartiscono lezioni perché questo è l'inizio della grande differenza nella vita tra essere autoritari ed autorevoli.
Silvio Campara
00:06:29
Quindi devo dire che lo scoutismo ti insegna tantissimo il potere dell'autorevolezza contro l'autoritarismo. Molto bella come esperienza.
Inès Makula
00:06:36
Mi piace questa cosa anche che detto dell'intelligenza che ci sono vari tipi di intelligenza solo che ovviamente la scuola ne misura, misura solo uno ed è un approccio che funziona solo per un certo tipo di intelligenza che è quella esatto logico matematica anche quella di imparare le cose a memoria, per esempio, no? E infatti tu sei stato uno studente, mai. Non un caso perso, ma neanche uno studente brillante. Però durante quegli anni di vita dell'università della scuola ci si misura molto in base ai voti che si ha ed è anche molto competitivo come come environment tu. Questa cosa ha impattato anche il valore o l'autostima che tu avevi in te stesso ti sentivi che avresti potuto comunque raggiungere tutti i tuoi obiettivi o che ho avuto un impatto anche negativo Non avere i voti, per esempio essere più bravo della classe.
Silvio Campara
00:07:19
La cosa sicuramente che ricordo con gioia è che nonostante tutte le volte che ho preso tre, quattro, cinque tutti questi voti non mi deprimeva mai, ma cercavo sempre di cogliere il buono di quella verifica scritta, di quello orale, per capire dove erano i miei margini di miglioramento.
Silvio Campara
00:07:36
E questo, ad esempio. Poi una delle scelte più importanti che è stato la scelta dell'università. Nel mio caso ho voluto fare una scelta in controtendenza, cioè io che ero pessimo in matematica ho voluto fare economia dove matematica era invece importantissima perché perché purtroppo avendo un tipo di intelligenza pratica se mi facevi fare bilancio se mi facevi fare matematica finanziaria i numeri assomigliavano ai soldi e quindi ero bravissimo. Quando invece i numeri assomigliavano un integrale a una funzione o a un insieme o una di queste cose astratte ero un disastro però però siccome come vi dicevo prima vi confidavo uno dei miei più cari amici poi in realtà si è laureato in matematica a Trento ed è andato a lavorare in sviluppo di tecnologie visive tridimensionali in Microsoft in sito. Ok, lui è stato il mio mentore della matematica. Io quando lo guardavo ero affascinato perché lui si vedeva che guardava il mondo un po con gli occhi di Matrix, no? Cioè questo approccio alla vita completamente diverso e a me quello che affascinava era quello. Dicevo Chissà, approfondendo questa matematica astratta, anch'io potrò mai acquisire un po questo reading un po più pragmatico e un po meno appassionato, perché quello che si celava lì dietro, nel mio sentirmi meglio, era il fatto di ogni tanto saper prendere le distanze dalle cose per poterle leggere meglio.
Silvio Campara
00:09:10
Perché la passione è bellissima, ma anche il pragmatismo ha molto fascino, perché leggere le cose da distante ogni tanto ti permette anche di storicizzare e quindi ti permette anche di riuscire a trovare plus e miners punti di improvement e quindi, per un positivo come me, riuscire di nuovo a cimentarsi a migliorarsi nel tempo. Quindi quell'elemento della matematica è stato determinante nel mio percorso di essere umano. Insomma di persona al di là delle performance, perché mi ha abituato a esercitare nel tempo questo esercizio di staccarmi da me e dalle situazioni e quindi saperle leggere, non sempre in maniera appunto temporanea, ma sapere storicizzare, quindi rendendole parte di un percorso e non necessariamente il risultato di una performance né breve.
Camilla Scassellati
00:09:59
Anch'io ho sempre descritto me stessa come negata in matematica. Sono andata a studiare economia e poi mi sono scioccata che ci fosse tanta matematica in economia, quindi ho fatto peggio di te perché non ero preparata. C'è questo elemento che mi ricorda sempre mio marito, che invece è ingegnere e gioca con i numeri tutti i giorni che ci diciamo anche le cose tipo io mi sono sempre detta io non sono brava in matematica e quindi quando mi viene presentata la matematica astratta il mio cervello praticamente fa una specie di disconnessione.
Camilla Scassellati
00:10:27
Dice vabbè, io questo non lo capirò mai, quindi lo imparo a memoria in modo pratico e basta. Non voglio capirlo. E invece dobbiamo ricordarci che ci dobbiamo sempre fare anche un auto challenge su. Ma veramente non lo posso capire, non sono stupida e quindi magari potrei come hai fatto tu, potrei cercare di vederlo da un'altra. Un altro modo staccarmi e capire perché è importante che io lo capisco e quindi dobbiamo anche limitare i pensieri limitanti nei shortcut.
Silvio Campara
00:10:54
Rimani sempre appunto nella tua area di comfort e quindi le possibilità per te di poter migliorare sono relativamente basse. Quando ti metti invece in una strada un po più a medio lungo termine, è evidente che scommetti su di te e quindi dici Beh, senti, all'inizio sarà un po difficile, però se riesco a ingranare in quell'area che per me era grigia, magari si apre una nuova versione di me e io che sono un fissato di questa cosa, del cercare sempre la migliore versione di se è benzina, insomma motore per me.
Inès Makula
00:11:33
Facciamo una mini interruzione per parlarti dello sponsor che ha reso questo episodio possibile.
Inès Makula
00:11:38
Startup Geeks, il più grande incubatore online in Italia per aspiranti imprenditori e start up. Hai un'idea di business ma non sai dove cominciare. Magari hai già sentito parlare di pitch, MVP, Product Market, Fit Business Plan Fundraising? Ma non hai proprio idea di come approcciare tutte queste fasi? Startup geeks? La soluzione si chiama Startup Builder, un percorso di incubazione online della durata di dodici settimane, pensato proprio per chi vuole trasformare la propria idea di business in una startup pronta a raccogliere i primi investimenti e a essere lanciata sul mercato.
Camilla Scassellati
00:12:08
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Camilla Scassellati
00:12:38
Le candidature per la prossima edizione in partenza a breve sono già aperte. Visita Startup Builder Kit o segui Startup Geeks sui social per scoprire di più e prendere al volo questa occasione. E ci hai parlato appunto della tua adolescenza in provincia, dello spirito romantico degli scout. Però c'è quest'altro aspetto che entra nella tua vita presto che la passione per la moda e devo dire che le persone che sono appassionate di qualcosa e lavorano per arrivare a quel diciamo realizzare quella passione mi fanno tantissima invidia le invidio tantissimo. Quindi ti volevo chiedere un po come hai scoperto questa passione. Ti ricordi se c'è stato qualcosa che ti ha detto Ok, voglio lavorare la moda e la moda. Quello che voglio fare. Che cosa e in particolare? Sì, poi poi parleremo molto di come ci sei arrivato però adesso solo nella parte astratta della passione. Come? Come la descriveresti?
Silvio Campara
00:13:37
Mi credete, Camilla che io credo veramente in quella frase che dice volere è potere, se la puoi vedere è già fatta. Io ho questa fortissima convinzione che nel momento in cui tu la vedi, la senti in ogni tua cellula.
Silvio Campara
00:13:54
Le persone, chiunque esse siano, davanti a te, non riescono a far altro che percepirsi in quella cosa. Ok? Nel mio caso avevo 17 anni. MTV per me era tutto ok. Era ciò che rendeva anche Lugagnano di Sona, un po New York, un po Seattle, un po Londra, un po Parigi. E andava in onda questo bellissimo programma che si chiamava Stai benissimo, condotto da Chris and Chris. Era una sorta di approfondimento su cosa succedeva nella moda, quindi c'erano un po i backstage delle sfilate, c'erano approfondimenti, era un po il non solo moda ok degli anni 90 per noi ragazzi succedeva che andava in onda questo bellissimo reportage. Pensate nientepopodimeno che su Alexander McQueen che veniva fotografato da David a Chapel assieme a Isabella Blow. Ok che come ricorderete è stata un po, diciamo la mente creativa di Vogue Britain, ok per tantissimi anni, ma è stata poi una grandissima scrittrice di talenti cioè tutta quanta diciamo la parte irriverente inglese quindi da John Galliano ad Alexander McQueen Matthew Williamson vennero tutti quanti scoperti da lei no.
Silvio Campara
00:15:04
Che successe questa foto immortalata quindi la fan terrible, l'allora designer di Givenchy Alexander McQueen, in questo scatto in cui era ritratto come una regina di cuori. Ok, con Isabella Blow dietro di lui con un castello scozzese che andava in fiamme. Lo scatto appunto di David LaChapelle, fatto in maniera strepitosa. Non mi chiedete perché, ma quando tu sei un esteta ed essere un esteta non vuol dire che ti piaccia solamente la bellezza. Vuol dire saper scorgere la bellezza in ogni cosa che ti circonda. Beh, quella cosa riuscì a centrare un immaginario che mi assomigliava. Non lo so. Era come se mi sentissi un po tutta quella roba lì, se mi sentissi un po McQueen, un po Isabella Bloom, un po quel fotografo, un po quel quel prato. Perché alla fine Lugagnano non sarà la Scozia, ma c'è pieno di campagna. Come come ce l'ha. Quindi lo so, sembrava un po la somma di me e di dove sarei potuto andare. Beh, che ci crediate o no, vi racconto questa piccola pillola intorno al 2020, prima che ci fosse Ecovip, una notissima casa d'aste mi invitò per partecipare un'asta.
Silvio Campara
00:16:15
Normalmente sono abbastanza riluttante perché mi reputo una persona di ricerca, quindi odio dover pagare per cose che hanno cercato altri. Beh, in mezzo a De Chirico, in mezzo a Fontana e tantissimi di questi artisti sapete che cosa trovai? L'unica copia di quella foto di David La Chapelle? Mi credete? Mi vien da commuovermi adesso, perché ripenso a me a 17 anni. Anzi, mi commuovo. Ovviamente dissi ma questa è la compro subito, dissero no è una casa d'aste non può comprarla deve fare l'asta quindi dovetti fare l'asta la pagai abbastanza cara ma ancora una cifra simbolica. Mamma mia ma vi giuro guarda mi vengono è come vedere uno specchio rivedere me appunto nella nella mia cameretta appunto a 17 anni bellissima. La vita è incredibile.
Camilla Scassellati
00:17:05
È anche molto bello come dei singoli delle singole immagini i singoli momenti spesso era la televisione un film un libro qualcosa che ci colpisce profondamente poi diventa la base di una passione che ovviamente si costruisce nel tempo però che ci sono quei momenti quelle scintille che uno deve riconoscere poi alimentare. E per portarci più sul pratico visto che abbiamo parlato appunto della tua passione in modo teorico l'hai anche costruita in modo molto strategico nel senso che ci hai raccontato che all'università facevi due lavori uno il cameriere perché dovevi guadagnare dei soldi per per sopravvivere a Milano E e fare la tua vita e l'altro era il commento che in realtà facevi perché sapevi che era il modo migliore per cominciare nella moda e volevi proprio cominciare da lì.
Camilla Scassellati
00:17:49
Quanto sei stato strategico nel costruire il tuo percorso, diciamo, lavorativo?
Silvio Campara
00:17:54
La moda per me era un modo per sentirmi felice. E perché? Perché io ho sempre adorato la gente e quindi per me moda era persone. Era un modo per riuscire a rendere le altre persone felici e quindi attraverso la felicità degli altri ero felice. Ok, è una sorta di altruismo egoismo ok cioè prendendo gli altri felici ero felice, ecco poi come si fa. Chi lo sapeva? Io da Lugagnano non lo sapevo, Ok. Quindi la cosa buffa è stata che per strada venni scoperto molto giovane e mi vollero come modello a Milano con il mio primo, vero, vero approccio fu quello, ma nel frattempo mia mamma voleva che facessi qualcosa di solido, solito, quindi mi volle all'università a fare economia, mentre io volevo invece fare storia. Quindi faccio ancora parte di quella generazione in cui i genitori, in un certo senso volevano plasmare il tuo percorso, volevano sentirsi safe nel tuo percorso.
Camilla Scassellati
00:18:52
E ancora direi però sì, i genitori spesso danno questa sensazione.
Silvio Campara
00:18:59
Ecco, mettiamola così io da padre, visto che sono padre di due splendidi bimbi, una di cinque, uno di due e mezzo, se mia figlia mi dovesse dire papà non ci sta, non ci vado. Ok, perché sento che la mia ispirazione è un'altra cosa. La sosterrei comunque che se mi dicesse invece guarda, voglio fare un percorso universitario perché voglio fare un altro tipo di cosa importante la felicità. Ecco, nel mio caso la mia felicità era gironzolare da modello e fare storia. Ecco niente mi è stato posto diciamo un un un grazioso veto ok dopo mi hanno detto guarda fai così prima ti laurei e dopo nel caso fa. In realtà fu una cosa molto bella perché appena inizia il mio mio percorso di studi in Bocconi conobbi questa ragazza che poi sarebbe stata molto, molto importante per me. Questa ragazza californiana di cui mi innamorai follemente e che studiava lei e che mi portò quindi in California, dove per la prima volta assistetti al mio primo speech a Rational. Quindi questo Rettore dice lei che nel momento delle lauree nove degli studenti dava questo speech dove diceva Dream a big dream.
Silvio Campara
00:20:18
Cavolo, mi entrò. In America ripetono queste cose così tante volte, così tante volte. Altra cosa che imparare dagli americani pochi concetti ripetuti a milioni di persone. Molto meglio che non come noi italiani che raccontiamo miliardi di concetti e non li capisce nessuno. Ok? E quella cosa lì mi entrò dentro. Me la riportai a Milano e ci fu una sorta di click. Quindi lasciai il lavoro da modello. Mi concentrai tantissimo sullo studio. Ok, calcolati i primi due anni avevo dato otto esami. Negli altri due anni ho dato 24 esami. C'è proprio una botta di nuovo. Guardate la differenza che fa tra fare l'università o avere un obiettivo, perché a quel punto dopo quello o il discorso del sogna in grande, sogna in grande, sogna in grande. Dissi bene qual è il mio sogno? È essere felice come lo faccio Facendo qualcosa quindi non posso stare qua in università, quindi devo uscire prima possibile. Ok, quindi la mia strategia fu uscire prima possibile e durante quel percorso appunto ci fu il famoso esame di matematica fondamenti.
Silvio Campara
00:21:27
Se voi mi chiedete la mia università è stato quell'esame di matematica bocciato sei volte spettacolare ma vi giuro un'esperienza bellissima perché mi ha proprio insegnato e allenato la resilienza, che poi sarebbe stata una, assieme alla positività, insieme alla determinazione, insieme alla visione Essere resilienti che non è essere resistenti. Resistenza un po passiva, la resilienza molto più attiva perché richiede sempre una grande forma di autocritica verso te stesso no cioè ogni volta dire beh, questo l'ho fatto bene però questo no devo riuscire a farlo meglio. Quindi quello che mi ricordo di me, Studente Camilla è sì, non ero eccellente però da un punto di vista della visione sono stato eccezionale devo dire anche a postumo. E l'altra cosa interessante è che l'importante iniziare a fare no. Tornando al tema della carriera poi pezzo dopo pezzo le cose si mettono insieme no Quindi da un lato quando tu sei uno studente per essere pratici ricordiamoci che hai due bisogni uno di lungo termine, che appunto il tuo famoso sogno, l'altro che è mangiare cioè come faccio, come fai a mangiare? Cioè comunque la sera se non chiedi soldi a casa come facevo io.
Silvio Campara
00:22:34
Io devo andare a fa il cameriere, io facevo il cameriere, guadagnavo 75€, tanto ti pagavano a nero. Era fantastico, Ti davano in cash quando riuscivi a far fronte a tutte le cose, diciamo temporanee. Però nel frattempo invece facevo il commesso che invece mi dava la possibilità di investire su di me nel lungo. Perché? Perché nella moda, per lo meno quella che volevo fare io il vero ruolo importante ci aveva il consumatore non ce l'aveva il designer il designer era un'opzione di linguaggio per parlare a quel consumatore quindi c'era il linguaggio di macchine il linguaggio di Armani, il linguaggio di Yamamoto linguaggio di Dolce Gabbana. Tutti linguaggi bellissimi ma che puntavano tutti sullo stesso soggetto che era il consumatore. Quindi a me interessava più agire su quel consumatore e quindi di riverbero poi potenzialmente riuscire a lavorare in ogni fashion house. Questo era un po il mio punto di vista iniziale.
Camilla Scassellati
00:23:30
Mi interessava molto il punto che hai detto che importante avere una visione di dove stai andando, che è forse qualcosa che è molto difficile per tante persone. Quindi.
Camilla Scassellati
00:23:40
E poi c'è un po adesso la moda, appunto, soprattutto in California dove sono di parlare di manifestanti di visualization, di capire dove vuoi andare costruire però a volte viene un po abusato questo questo concetto e questo termine secondo te come si fa a avere una visione di quello che si vuole fare e poi costruirlo con convinzione diciamo c'è qualcosa, un'attitudine, qualcosa che consigli di fare? Non voglio renderlo troppo pratico, ma.
Silvio Campara
00:24:05
Guarda, so che sarò stra impopolare, ma vai a un colloquio con uno dei grandi capi, che ne so, un direttore commerciale ai miei tempi e invece di star lì state sempre a parlare. Gli chiedi ma senta, ma lei com'è che è diventato direttore commerciale? Sembrerà banale, ma questa roba, quando ai miei tempi non c'era YouTube, non c'era niente, non sapevo come si faceva. Quindi quando incontrai appunto Andrea Paolucci, che fu uno dei migranti mentori in Armani. Gli chiesi proprio questo Andrea, tu come sei diventato direttore commerciale? E lui mi raccontò il suo percorso.
Silvio Campara
00:24:39
Dissi Beh, allora, anche solo per osmosi, vorrei provarci anch'io. E lui a quel punto lì si fece lui stesso promotore di questa cosa e ancora oggi sicuramente lo annovero tra le tre quattro persone che hanno reso poi possibile la scoperta del della migliore versione di me. Quindi il mio suggerimento è alle persone cioè smanettato un po meno e parlate un po di più no anche fisicamente che ci sono una serie una serie di di di sfumature che cogli solamente parlando faccia a faccia.
Camilla Scassellati
00:25:09
Sì poi adesso come dicevi c'è anche accesso a tante risorse che ti fanno capire come le persone arrivano dove arrivano tra cui i podcast come made it, per cui è più facile capire ok queste sono le cose che devo fare poi renderle tu e farle nel tuo modo trovarti i tuoi mentori quindi non solo rimanere nella visualizzazione, ma poi entrare anche nella pratica. E poi l'altra cosa di cui parli è il fatto che i giovani sono un po troppo concentrati sul cercare un lavoro e invece adesso è un po l'epoca di inventarsi questo lavoro e che per farlo bisogna rispondere a questa domanda che è ci sono anche abbastanza esistenziale.
Camilla Scassellati
00:25:45
Quindi ti volevo chiedere se ci puoi parlare un po di questo tuo concetto e anche ho pensato a questa domanda e ho pensato e se poi la risposta è molto diversa quello che stiamo facendo in questo momento è scomoda. Non ci piace la risposta del chi sono? Come si fa ad andare avanti e cambiare rotta.
Silvio Campara
00:26:03
Ma questo è ahimè davvero super soggettivo. Nel mio caso, appunto a 29 anni dopo facevo 200 voli all'anno, avevo aperto quasi 60 negozi appunto per Armani Jeans e per Armani Junior. In Asia ero la persona più felice del mondo, un'azienda bellissima come la Giorgio Armani. Mi davano tantissimo, imparavo tantissimo, Però a un certo punto e come tutti i passaggi importanti nella vita non avvengono per vocazione, avvengono perché senti qualcosa dentro di te e come dicevi tu Camilla e in quel caso devi decidere se aprire le porte a quella domanda, quel nuovo te, oppure se vuoi chiudere le porte perché stai bene dove sei? No, non sai mai quando aprire le porte a quel nuovo te che che roba sarà quel nuovo te? No, perché avevi appena finito di sistemare con il vecchio te E un po che palle riaprirsi a un nuovo te.
Silvio Campara
00:27:02
In realtà quel figlio di 29 anni sentì che voleva appunto creare valore. E questo aspetto che sicuramente fai anche da dipendente, però non lo monetizza mai. No, non sai mai veramente se il tuo operato è stato davvero così determinante. Non sai mai se davvero Silvio nel suo piccolino era riuscito davvero ad avere un impatto su Giorgio Armani, dove comunque dire signora Mani già di per sé è una persona gigantesca. Comunque quel simbolo, quella aquila aveva bisogno veramente di Silvio per funzionare in Asia sì o no? Ecco, ti rimane sempre un po quella domanda. E allora nel mio caso dissi beh, voglio vedere se invece qualcosa me lo prendo io da zero e mi ci cimento io da zero. Se riesco veramente a essere così efficace e ad avere così un impatto sulle persone che ricordiamoci, era quel sogno mio di 17 anni, quindi non volevo più essere intermediato dalla forza o dalla persuasione di qualcuno che già c'era prima di te, per la quale tu giustamente lavoravi. Quindi in questo con questo tipo di di divisione ahimè non riuscivo a trovare qualcosa che si rispecchiasse come tipo di lavoro là fuori perché di fatto non mi sentivo né imprenditore né manager e quindi la scoperta dei fondi di investimento fu una cosa live Changing per quanto mi riguardava perché sostanzialmente ti davano la possibilità di prendere in mano di avere una staffetta con il sogno che era già stato di qualcun altro, cioè del padre fondatore di qualche azienda e di poterlo poi evolvere.
Silvio Campara
00:28:35
Quindi questo è quello che è successo sia con sandwich in prima battuta che è stata un'esperienza bellissima perché tostissima molto molto difficile però bello perché quando mi proposi di poter diventare quindi imprenditore avere come prima esperienza un'esperienza difficile è stata un dono della vita perché mi ha dato subito a capire quanto intraprendere voglia dire molto spesso. 99 cucchiai di difficoltà e un cucchiaio di bontà, Ok. Che poi sarebbe stata un po la chiave di tutto il processo, anche di Golden, dove in Golden invece sono stati ancora più fortunati. Però interessante, come citavi tu Camilla, il between tra Sundek e golden, perché entrambe sono due esperienze bellissime, ma tu mi chiedevi come fai ad agganciare quella sliding door quando oramai ero pronto? E certo che non sarei mai stato un imprenditore, perché appunto il sandwich fu un'esperienza molto, molto difficile, che mise a durissima prova ogni mia forma di positività di cibo. Probabilmente non sono la persona giusta, vuol dire che non ho abbastanza le palle. La determinazione di riuscire a portare avanti questa mia versione di me, ok.
Silvio Campara
00:29:56
E quindi dissi beh, forse devo tornare più in confusione, fare il miglior numero due no cioè quindi ambire a essere un ottimo manager felicissimo e c'ero zero scontento di questo perché comunque nello scoprire te stesso devi anche essere un po sincero con te stesso. In realtà lì chi fu determinante fu di nuovo un'altra mentore quindi Roberta Benaglia che era a quel tempo CEO di GPA Capital oggi Style Capital e da là. La cosa interessante è stata che sul suo suggerimento, la quale mi diceva prima di percorrere una strada che tanto sai già di poter percorrere. Aspetta che ti presento Alessandro e Francesca, quindi i fondatori di Golden e il resto è storia.
Inès Makula
00:30:41
Tornando un secondo a questo concetto della comfort zone, che è un luogo molto comodo in cui essere in cui la maggior parte di noi vuole essere, no. Tu quale diresti che è stato il momento più scomodo? La tua vita, questo passaggio, questa realizzazione da Sundek dove hai pensato Magari sarò un ottimo numero due o quale di queste fasi è stata veramente la fase più scomoda che però poi magari ti ha svoltato completamente.
Silvio Campara
00:31:03
A citarne una tra le tantissime che ho avuto fino ad oggi, quindi è veramente tosta. Tornando al punto di Camilla, prima essere sempre connessi con se stessi, per me che ho sempre praticato il lavoro come vita e la vita come un lavoro a. Penso che siano stati i miei momenti personali, quelli quelli sempre più difficili. Ok, quando tu capisci qual è l'essenza della vita che potersela giocare, allora tutto quanto il resto diventa più facile. E non è sempre solo vincere, ma è anche perdere. E nella perdita c'è un po di vittoria e in ogni vittoria c'è un po un vuoto da poter colmare.
Inès Makula
00:31:50
Tornando alla Golden Goose, quindi, quando quando sei entrato in Golden Goose, l'azienda fatturava 17 milioni di euro e tu sei entrato come Chief Commercial officer, oggi sei il CEO dell'azienda e in pochi anni diciamo siete avete fatto una scalata incredibile arrivando a un fatturato di oltre 600 milioni di euro. Ci riporti un po a quando è entrato in Golden. Cosa era una startup come come era gestita come erano quei primi anni poi anche come come poi si è evoluta fino a fino ad oggi.
Silvio Campara
00:32:19
Innanzitutto erano 20 milioni. Ma il 17 ha un senso perché il numero dei dipendenti ok quindi le persone che erano appunto coinvolte nella fondazione di questo bellissimo brand di questa bellissima storia erano i due fondatori e poi appunto le 15 persone che li aiutavano tutti i giorni da già 13 anni quando io poi arrivai quindi che cosa trovai beh trovai una storia enorme un uno schema valoriale gigantesco quindi trovai una cultura ok non trovai del prodotto o dei fatturati ed era la cultura della celebrazione dell'imperfezione quindi figuratevi per me che ho sempre amato le persone sempre amato poterle rendere felici trovare qualcuno che aveva teorizzato e praticato la celebrazione dell'imperfezione. Cioè, vi giuro, mi viene la pelle d'oca ancora se penso a quando incontrato Alessandro, appunto il fondatore la prima volta abbiamo entrambe 33 anni e se penso appunto che cosa incredibile aveva immaginato questo ragazzo a venti anni perché appunto ha fondato già da 13 anni. Quindi questa idea che ognuno di noi è una persona imperfetta che utilizza il viaggio della vita per elevare questa imperfezione nella propria unicità. Cioè quando me lo disse cioè già lui sembra un po Gesù no questa barba lunga, questi capelli lunghi, dissi Mamma mia, ma dove sono capitato? E in realtà, in maniera molto umile gli dissi Ma quindi io com'è che posso aiutarti? E lui mi disse noi l'abbiamo teorizzata, l'abbiamo trasformata in prodotto, abbiamo bisogno che ci sia qualcuno che la racconti e la narri a tutto quanto il mondo.
Silvio Campara
00:34:02
Quindi noi riteniamo che tu possa essere questo tipo di persona. E e quindi non fu il fondo ad assumermi ma furono loro a volermi anzi specificare noi a volerci ok perché anche lato mio fu fortissima questa volontà e oggi a distanza di undici anni quella storia che apparteneva appunto e veniva nutrita da 17 persone, oggi viene nutrita da più di 2236 persone che ogni giorno hanno reso questa cultura nata a Marghera. La cultura in più di 62 nazioni. E la cosa incredibile è che lo schema valoriale proprio è venuto a noi. Sapete no, che spesso si dice che nella moda ci sono delle tendenze che vanno e vengono. La cosa bella di Alessandro e Francesca e a seguire poi da parte mia insieme a tutti quanti i miei ragazzi, è stata quella di abbandonare il concetto di tendenza di moda e abbracciare invece quella di cultura sociale perché le culture rimangono sempre rimangono. Lo schema valoriale ha sempre, come dice la parola, un suo valore deve essere solo reinterpretato ogni volta con prodotti o contesti diversi, cioè quello che noi diciamo dell'imperfezione era un concetto che andava sicuramente tantissimo anche negli anni 60 o anche negli anni 70 o anche negli anni 80, ma veniva poi eseguito in una maniera diversa questa celebrazione.
Silvio Campara
00:35:32
Quindi questo cosa da da una sorta di immortalità al brand perché parla di valori così a lungo termine che trovano però un'esecuzione dentro la vita di ognuno delle persone che poi lo decidono di vivere che è un po poi l'esegesi che arriva da l'averlo sintetizzato sulla scarpa.
Inès Makula
00:35:52
Infatti quello che trovo veramente incredibile del brand Golden Goose perché di solito diciamo tutti questi marchi di moda hanno dei momenti di alti e bassi costanti? No? Arriva il nuovo Creative director o fa fa per esempio la borsa che va di moda quell'anno e quel brand in quel momento ha un mega successo. Poi tracollo. Ce n'è un altro che sale mentre Golden Goose sembra essere stato in una traiettoria diciamo positiva e in crescita costante e non vi siete reinventati 50 milioni di scarpe diverse. La vostra scarpa iconica è sempre disponibile ed è sempre un pezzo che va e traina tanto il brand è questo concetto che ci spiegavi o c'è stato? Ci sono stati altri elementi cruciali di questo successo, di questa di questo non essere diciamo troppo legati a quello che era la moda del momento su e giù costante.
Silvio Campara
00:36:34
Beh, diciamo che il vero momento determinante è stato quando abbiamo deciso di essere non più un brand a desiderare come lo erano di fatto poi il 99% dei brand del lusso. Ma il nostro umile ambiziosissimo Golem invece di essere amati. Ok, quindi come si faceva a essere amati da una community che nemmeno conoscevi? Beh, innanzitutto la nostra idea era quella di dargli un luogo, no? E quindi l'idea di creare dei negozi che assomigliavano un po ai campetti da basket che io frequentavo appunto da ragazzo e oggi ne abbiamo 220, appunto più di 62 nazioni. Ma che ci vengono a fare le persone? A comprare qualcosa? No perché quel comprare era figlio del desiderio, no? Cioè tu passavi del tempo a immaginare te all'interno di quel codice estetico, di quel brand che ti era stato sottoposto attraverso pubblicità, sfilate, tutto quello che era un po, diciamo il tipico processo di marketing dei tipici brand della moda. Mentre invece la mia ispirazione veniva più da un concetto appunto di branding a un concetto di riuscire a far sì che le persone si sentissero parte di qualcosa.
Silvio Campara
00:37:50
Ok, E dentro quel sentirsi parte di qualcosa il prodotto diventasse diventasse la merchandising azione di quel valore no. Quindi se tu raccontavi di vivere la vita per scoprire te stesso e il tuo essere unico, beh, la sneaker era perfetta. Ok, però non bastava. Quello era l'elemento diciamo, di partenza. Era ti propongo la mia tela, Poi dovevo dare a te il modo di riuscire a vivere un'esperienza che suggella. Se poi il ricordo che generava poi sentimento tra te e brand, cioè la co-creazione, cioè quello che Golden Goose ha veramente innovato, non c'è un altro brand al mondo che ha fatto quello che abbiamo fatto noi è che tu non vai a comprarti una golden, tu vai a fare la tua golden, cioè tu non vai a comprare, tu vai a fare da buon. Come vi ricordate, estimatore dell'intelligenza pratica, ho creduto che in fondo tantissime persone vorrebbero essere creative, ma quasi tutti hanno paura di esserlo perché hanno paura di sbagliare. Ecco che c'è l'occasione per tutti quei ragazzi sorridenti, per tutti quei ragazzi pratici, per tutte quelle persone che un po si sono sempre sentite diverse.
Silvio Campara
00:39:13
Ok di trovare un loro playground dove potersi esprimere. Noi abbiamo trovato una cultura che creava prodotto. Oggi abbiamo creato una cultura che libera la creatività nelle persone. Questa è la cosa veramente bella. Quindi siamo passati da un prodotto a un'azione e quell'azione a suggello di un sentimento tra brand e consumatore.
Camilla Scassellati
00:39:38
Ed è chiaro che avete anche un'idea di prodotto molto come ce l'hai raccontata dai founder molto forte molto diciamo in controtendenza perché ogni volta che insomma sono sicura che l'hai sentito centinaia di volte però c'è anche la famosa critica di Golden Goose che compri delle scarpe sporche che costano carissimo ma che non hai che stai facendo cioè c'è la critica del prodotto però e lo chiede questa domanda perché è una cosa che succede sempre a tutti gli imprenditori no è un'idea è una visione. Pensi che questo prodotto possa successo o servizio qualsiasi cosa tu stia costruendo possa funzionare, ma non è incompreso. Vi siete mai? Come avete? Anche parlando con i founder, non so come ti hanno ispirato a non cadere nel. Ma gli altri dicono che la scarpa sporca non venderà mai e quindi forse dobbiamo cambiare concetto.
Silvio Campara
00:40:30
Guarda di nuovo, è stata fondamentale l'umiltà. Cioè nel momento in cui tu arrivi paghi 75 milioni di euro un'azienda ok che evidentemente hai valutato come avere un grande potenziale perché questo succedeva appunto nel 2013. Dimmi per quale stupidità avrei dovuto rinnegare le dinamiche che l'avevano portata a valere così tanto e a fare quel bellissimo percorso. Cioè tu al massimo devi essere un valore aggiunto, non puoi togliere ciò che hai trovato. Quindi una delle degli elementi di forza dei due fondatori era in ogni cosa fare diverso rispetto a quello che ha fatto la moda fino a quel momento. Cioè faccio un esempio pratico nelle aziende di moda che avevano preceduto con l'esperienza il riassortimento dei gli item più venduti era la normalità. Per loro invece, e stiamo parlando di 24 anni fa, non poteva succedere cioè non si dovevano mai riassorbire gli oggetti più venduti perché dovevano invece diventare un motivo di vanto per chi li aveva comprati di averli solo loro. Quindi il concetto di scarsità. Ma 24 anni fa ok piuttosto che. Scusa ma perché non facciamo le sfilate? Assolutamente.
Silvio Campara
00:41:57
Perché noi non vogliamo dare un riferimento estetico alle persone che invece devono trovare in se stesse il loro riferimento estetico? Bom Cioè che gli devi dire sei perfetto. Ora potete avere altri 15 dettagli di questo, ma tutti gli indizi che loro mi misero in mano mi dicevano riuscirai a crescere probabilmente in 47 anni perché erano tutti quanti elementi diciamo molto molto, molto difficili da riuscire a scalare in breve tempo. Ora voi direte allora come hai fatto in undici anni a portare una cosa da 20 milioni a più di 600 milioni? Beh, in realtà è stato di nuovo il prodotto e come abbiamo presentato il prodotto cioè invece di focalizzarci in una distribuzione al sale quindi intermediata dei negozianti abbiamo optato e puntato tutti i nostri cannoni di investimento su un prodotto raccontato direttamente da brand a consumatore. Questo ci ha permesso di conoscere i consumatori, altra parola che pochi conoscono, ma oggi è molto più importante dei designer che è CRM, quindi il Customer Relationship management. Ok, che è fondamentale, ma tu come fai a preparare un prodotto, quindi merchandise o a creare qualcosa di inaspettato per il consumatore? Quindi design se tu consumatore non lo conosci, se non può essere nella testa di un designer, non puoi essere nella testa di un CEO, non può essere nella testa di un brand manager.
Silvio Campara
00:43:28
Questo consumatore va a un certo punto un attimo identificato e l'unico modo di identificarlo è tracciarne usi, abitudini, no. Quindi il negozio diventa davvero il terreno non di scontro tra dipartimenti di un'azienda di moda, ma diventa invece il momento di coesione attraverso il quale tu riesci a creare processi e momenti per arrivare in fondo, con il designer che avrà creato qualcosa di estremamente inaspettato al consumatore che farà sempre sentire il consumatore nella condizione di voler tornare a vedere Chissà cosa si saranno inventati in questo momento, ma anche la capacità di creare quella familiarità tale per cui il percorso del consumatore non venga interrotto ma sia sempre evolutivo. No? Un po come quando voi andate a mangiare in un'osteria parlando di un ristorante molto famoso qui a Milano e tu vuoi per forza quelle linguine alla astice? Cioè non puoi fare linguine al astice il giorno dopo mi fai il sushi, Magari sarà anche un giorno il sushi secondo la teoria, ma tu vuoi quella benedetta linguine, l'astice giusto? O comunque ti aspetti il pesce dalla. Ecco quindi questo elemento di familiarità è altrettanto importante però assieme a quello disruptive.
Silvio Campara
00:44:38
Il tutto sempre condito da una cosa importantissima l'empatia. Perché l'empatia ha dato oramai ha ceduto il passo alla professionalità cioè la professionalità, quindi la capacità di avere nozioni ed esperienza di un qualcosa che sia esso un servizio, che sia esso fautore di un prodotto o quant'altro è fondamentale. Ma senza quella capacità di trasmissione di esso All'altra persona purtroppo non vai da nessuna parte perché vuol dire giocare da soli e giocare da soli, non ti fa andare da nessuna parte.
Camilla Scassellati
00:45:16
E hai parlato appunto di questo concetto di brand loyalty, che è l'idea appunto di avere un consumatore che ritorna. E quanto è importante il mi correggerà se sbagliata ma la il numero che ho letto che mi è sembrato astronomico e che 70% dei clienti di Golden Goose sono repeat customers quindi 70% dei vostri clienti tornano per comprare più di un prodotto che diciamo è soprattutto visto che come sai parliamo anche molto al mondo startup è la metrica più importante per uno startupper di vedere se c'è repeat buy perché uno ovviamente ti aiuta a a proiettare i tuoi numeri nel futuro e due perché vuol dire che c'è domanda e interesse nel tuo prodotto che che che riesci a misurare misurare.
Camilla Scassellati
00:46:01
Consigli anche molto pratici appunto per riportarlo anche magari a chi sta pensando di lanciare un brand su come coltivare questa brand loyalty. So che ci hai parlato appunto di tutto l'aspetto aspirazionale, ma non so se c'è qualcos'altro che vuoi aggiungere su questo la consistency.
Silvio Campara
00:46:17
Lo dico sempre ai miei ragazzi Consistency is the new creativity, cioè di nuovo consistency. Si collega al tema di familiarità e se una persona sa che da te può trovare quel prodotto, devi semplicemente cercare di farlo evolvere all'interno di quel prodotto. Voglio essere ancora più pratico. Se voi immaginate che quei 20 milioni iniziali di Golden Goose erano fatti dal 65% di abbigliamento, 15% di texani boots e 20% di sneakers, oggi le sneakers sono il 90% e l'abbigliamento le altre categorie il 10%. Voi direte Ah, ma allora siete peggiorati, no? Di nuovo, qual è il tuo obiettivo? È raccontare una storia alle persone, una storia di self expression, anche se quello ha come oggetto funzionale strumentale la sneaker, ma io me ne sbatto, cioè vado con la sneaker, Come si fa ad avere il 70% di clienti fedeli? Ma perché questa fedeltà deve essere effort Less.
Silvio Campara
00:47:24
Non dev'essere una cosa straordinaria. E quindi se tu vuoi fare una cosa normale, devi essere tu normale. Quindi se io cambio il mio prodotto ogni stagione qua vengo al punto, no? Uno dei grossi problemi della moda è che punta tutto sulla creatività e creatività, fa nuovamente rima con discontinuità. Quindi nuova sfilata, nuova collezione, tutto nuovo, sempre nuovo. E questo diventa sempre un po a disagio, no? Poi dici mamma mia, quindi il me di sei mesi fa non è più adeguato. Cioè adesso essere un nuovo me o Madonna? Cioè invece riuscire ad avere questa continuità, questo senso evolutivo del te ha tutta un'altra cosa, cioè ti mette già in una modalità di ascolto e non ti fa alzare le difese. Quindi Godin se vogliamo ha saputo innovare anche da questo punto di vista no. C'è un prodotto che sembra in realtà sempre lo stesso cosa diventa diventa in realtà quasi un modo per le persone di sentirsi più sicuri si.
Camilla Scassellati
00:48:20
Faccia anche l'aspetto di appunto mi piace questo brand perché mi piace magari la collezione di quest'anno e poi l'anno prossimo è un brand tutto è cambiato e quindi non so più se mi piace, non mi piace, ma forse sono io che sono sbagliata.
Camilla Scassellati
00:48:31
Perché se adesso va di moda questo. Quindi se è vero che c'è questa cosa nella moda che è e tutti gli stilisti tutte le case di moda ovviamente combattono con questa idea della come rimani relevant e avere dei pezzi iconici ma devi sempre creare se no poi è noioso quindi è interessante come avete approcciato questo challenge. Poi c'è l'altra cosa di cui parli spesso come diciamo mantra del business e lo hai menzionato chiacchierando è questa idea di esperienza versus contro il desiderio quindi che non siamo più nell'epoca del desiderare delle cose che non possiamo avere, ma più di voler fare delle esperienze. Quindi ti volevo chiedere se in poche parole ci puoi spiegare più o meno cosa vuol dire questo concetto. E di nuovo, per riportarlo un po a consigli che si possono applicare, come dovrebbe interpretare questa idea? Che siamo nell'era dell'esperienza un imprenditore che vuole lanciare qualcosa di nuovo nel mondo della moda o comunque nel mondo del consumer business è semplicissimo.
Silvio Campara
00:49:29
Camilla. Il desiderio prevedeva una cosa fondamentale una distanza tra te, brand e te consumatore. Ok, quindi quella distanza veniva chiamata desiderio per essere alimentata.
Silvio Campara
00:49:40
C'erano investimenti colossali che nessun startupper si può permettere del 12 14% in marketing, dove si era alimentata questa distanza dal consumatore, ma era una distanza funzionale a potersi ricongiungere sotto forma di un'estetica? No quindi quella top model in quel billboard piuttosto che in quel contenuto piuttosto che in quel video cioè ricreare quell'immaginario tale per cui ingolosire far desiderare il consumatore e farlo quindi poi atterrare nella tua estetica. Poi c'è il mio punto di vista invece che è diverso. Sì, questa cosa funziona ragazzi, funziona dai tempi di Versailles fino a tutto quanto il dominio delle grandi fashion houses, no Kering e quant'altro, Quindi non sarebbe di certo io a validare questo tipo di concetto, ma lo metto in discussione perché è vero che funzionava. Per chi per chi aveva un senso e un concetto di tempo dilatato nel nel durare degli anni no. Cioè la mia generazione quella dei Millenials quella dei boomer o dell'ex Generation a aveva un concetto di tempo molto più dilatato perché noi crescevamo con l'idea di un posto fisso quindi eravamo bancabili potevamo comprare una casa avere una famiglia fare dei figli fare una carriera, comprarsi la macchina, comprare l'orologio, comprare gioiello C'è tutte queste cose che prevedono di risparmiare, no? Beh, oggi questa cosa qua non esiste più.
Silvio Campara
00:51:11
Le nuove generazioni non avranno mai un posto fisso, quindi saranno molto meno bancabili, sarà molto più difficile che possano comprare casa, potranno avere in maniera molto più difficile una famiglia. E tutto questo sembra definire un mondo veramente difficilissimo là fuori invece no. Probabilmente le nuove generazioni sono molto ma molto meno angosciate rispetto alla nostra, perché o riuscivi in tutto quello che vi ho detto oppure eri un fallito. Ok, cioè se tu non ti sposava, se tu non avevi dei figli, eri un fallito? In realtà no. Cioè si può essere assolutamente realizzati prima di tutto essendo felici noi e quindi vivendo il presente. Quindi quello che trovo super eccitante di oggi è che le persone non vogliono necessariamente sempre solo soffrire per i prossimi 25 anni per riuscire a farcela. Ok, voglio in realtà godere e vivere in maniera seria anche l'oggi. Chi siamo noi adesso? Ed è per quello che l'esperienza aiuta molto di più rispetto a possedere qualcosa in questa ricerca del migliore te oggi. Ok, questa è la mia scommessa, cioè voglio essere e ambire ad avere qualcosa nel tempo per un qualcuno che domani non so se mi assomiglierà al me che sono oggi, oppure invece se voglio semplicemente accomplished il me di oggi.
Silvio Campara
00:52:33
Ok. E sinceramente quello che ci stanno dicendo le nuove generazioni che preferiscono vivere un presente creativo e positivo, che non immaginarne uno di domani, che non sanno se succederà e quindi quello che cerco di fare è dare questo spazio a loro. Ok, cercando di ogni giorno tirare fuori il meglio di loro.
Inès Makula
00:52:55
Molto, molto interessante questa cosa di nuove generazioni. Come sta cambiando il mondo? In effetti stiamo vivendo una trasformazione talmente grande rispetto a magari tante generazioni che si si e si cambiava. Ovviamente ogni generazione cambia, però adesso sta cambiando tutto talmente velocemente e stanno cambiando tantissimo veramente i valori di dei ragazzi e quindi molto interessante questa parte. E invece un argomento di cui ci piacerebbe parlare su questo podcast comunque un podcast di business e imprenditoria sono i soldi in Italia c'è questa c'è questo tabù intorno ai soldi dove non si vuole mai parlare dei soldi e tanti imprenditori viene intervistato non vogliono certe volte condividere però tu sai che sei molto aperto e diretto ci piace questa questa questo tuo lato E infatti a 36 anni grazie al successo di Golden sei anche diventato multimilionario.
Inès Makula
00:53:39
In che modo è cambiata la tua vita e anche il tuo approccio ai soldi in questa cosa? In America, per esempio, le persone ti raccontano come hanno fatto i soldi sono fieri di aver fatto i soldi in Italia c'è questa questa questa cosa di vergognarsi un po di non parlarne. Tu come come la vivi? Come cambiata la tua vita da quando hai avuto questo enorme diciamo risultato anche economico.
Silvio Campara
00:53:59
Sì, tutto io nasco in Italia, faccio impresa in Italia ma sono un cittadino e un imprenditore del mondo, quindi sono orgogliosissimo dei miei successi lavorativi ma anche economici. E ne sono così felice che da innamorato delle persone è quello che ho cercato poi di fare con altri miei colleghi perché ricordiamoci che non solo io ho avuto la fortuna di avere successo economico, ma anche moltissimi dei miei collaboratori. Ripeto a livello di sette cifre ok e non e non solamente come nuovamente succede a cinque zeri e quindi sono molto orgoglioso e questo racconta un po anche quello che è stato il mio post appunto achievement economico che è stato subito quello di farlo succedere anche ad altre persone.
Silvio Campara
00:54:48
Questo è quello che ho fatto subito da quel momento ed è quello che ancora oggi ancora di più cerco di fare tutti i giorni e anche di raccontare ad altri colleghi imprenditori perché secondo me non c'è miglior modo di creare valore che condividerlo insomma assieme a tutti quanti nostri colleghi.
Inès Makula
00:55:06
E c'è qualcosa che hai fatto diciamo quando comunque hai ricevuto quella somma sul tuo conto in banca ti sei comprato cioè c'è qualcosa a livello.
Silvio Campara
00:55:14
La mia prima la mia prima Ferrari immediatamente io sono comunque un X Generation quindi cresciuto con il mito della Ferrari. La prima cosa che ho fatto è stata la mia Ferrari. E ce l'ho ancora la. È la più bella di tutte, un grigio fucile.
Inès Makula
00:55:30
Bello, bellissimo, bellissima, bellissima. E qual è stato il momento della tua vita in cui ti sei sentito più di successo? Cioè, c'è stato un momento in cui ho detto Cavolo, sono diventato. Sono una persona di successo.
Silvio Campara
00:55:40
Sai che questo non ce l'ho perché sono fa parte delle mie. Sarà una sfiga, una qualità? Non lo so.
Silvio Campara
00:55:47
Io mi sveglio la mattina perennemente un po insoddisfatto di me stesso. Sento sempre che potevo fare ogni cosa molto meglio, cioè vivo le giornate così appieno che poi passo la notte dicendo Madonna, se quella cosa lì l'avessi detta diversamente, l'avessi fatta diversamente, avrei potuto magari tirare fuori qualcosa di meglio. Quindi forse questa mia infinita determinazione arriva dalla mia infinita insoddisfazione. Quindi quando vado live poi non ritratto niente, si va e si fa perché l'elemento appunto pratico di esecuzione poi è un po la sintesi di tante cose. Non c'è solo la testa, c'è anche il cuore, c'è l'istinto, c'è l'altro, ci sono 1000 cose. Però sì sono mi ritengo più un eterno insoddisfatto che una persona che si autocelebra mentre invece quello che faccio e facciamo è celebrare il nostro successo, quello sì. Mi troverete sempre una persona che dice sempre a tutti quanto siete bravi come dico, anche quanto non avete fatto bene, ok, quindi proietto sugli altri quello che vivo dentro di me, però adoro. Mi piace tantissimo poter celebrare il successo altrui, quello tantissimo.
Inès Makula
00:57:00
Ti facciamo la nostra ultima famosa domanda, anche se saremo qua ore a sentirti parlare perché la tua storia verrà super interessante. In che modo diresti che la tua italianità ha contribuito al tuo successo?
Silvio Campara
00:57:09
Userei quasi veneta. Ok L'essere veneto, L'umiltà. Guarda, sono molto sincero, in Veneto siamo dei lavoratori incredibili. Siamo ambiziosi se vogliamo, in ogni cosa che facciamo essere i numeri uno al mondo. Ma c'è quella quel frammento contadino cioè quella cosa di essere estremamente collegati a terra ok che ci fa da un lato capire e ricordare da dove veniamo sempre ok e dall'altra che abbiamo sempre comunque una responsabilità maggiore che quella verso le persone che ci circondano quindi questo è l'elemento veramente italiano di eccellere, ma sempre rimanendo con i piedi per terra. Questa è una cosa che appunto ho vissuto molto in Veneto che riconosco negli italiani in generale. Però a differenza di altre culture che tendono sempre a celebrare solamente il successo, mi piace invece l'italianità che aiuta anche sempre a celebrare e ricordarti da dove sei partito, perché questo ricollegandosi alla famosa, nel nostro caso a cameretta.
Silvio Campara
00:58:21
Ok, è quello che poi ti fa sentire sempre vivo ogni giorno.
Inès Makula
00:58:26
Silvio, grazie mille per il tempo che ci hai dedicato. Sappiamo che hai un'agenda super basic, quindi siamo anche andati oltre il tuo tempo, quindi ti ringrazio tantissimo. Penso che hai dato tanto ai nostri ascoltatori e adesso hai una storia davvero molto inspirational che piacerà tanto. Quindi grazie di essere stato qui ai nostri microfoni grazie.
Silvio Campara
00:58:43
A voi grazie grazie grazie a tutti arrivederci.