Veronica Varetta, Founder di LIL Milan

 

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LIL Milan è un brand di gioielleria italiano fondato da Veronica Varetta nel 2014.

Se fare impresa lanciando prodotti innovativi e digitali non è facile, creare un nuovo brand in un mercato competitivo come quello della gioielleria è una sfida ancora più estrema.

Veronica inizia a studiare economia e gestione dei beni culturali quando ancora non ha un percorso definito di fronte a sé. Ma quando un giorno entra in laboratorio orafo, capisce subito qual è la strada che vuole percorrere, e lo farà con una determinazione e una tenacia straordinaria.

Un nuovo brand di gioielli in oro, che si adattino al suo gusto personale, da indossare tutti i giorni, come un tatuaggio. Da questo semplice desiderio, Veronica investe i suoi pochi risparmi per trovare un artigiano orafo che potesse realizzare le sue creazioni.

Inizia così la storia di LIL Milan, che passo dopo passo ha costruito il suo successo fino a superare il milione di fatturato nel 2021. Nel 2022 ha lanciato la sua espansione all’estero partendo con un temporary store a Londra.

Pioniera nell'utilizzo di Instagram e dell’e-commerce, Veronica ha raggiunto questi risultati andando dritta per la sua strada e superando tanti rifiuti, riuscendo a ritagliarsi uno spazio in un settore davvero complesso.

Veronica ci racconta anche del momento forse più delicato e importante della sua vita, quando nel 2017, dopo l’esperienza in alcune corporate, lascia la sua carriera a New York per dedicarsi full time alla sua impresa. Una decisione da “o la va o la spacca” che adesso Veronica non rimpiange.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Inès Makula (00:00:03) - Ciao, io sono Inès.

 

Camila Scassellati (00:00:04) - E io sono Camilla.

 

Inès Makula (00:00:05) - Benvenuti su MadeIT podcast, dove intervistiamo italiani di successo per scoprire le loro storie e tutti i passi che li hanno portati ad arrivare dove sono.

 

Camila Scassellati (00:00:14) - Come ormai sapete, il nostro obiettivo è quello di celebrare il talento italiano e speriamo soprattutto che queste storie vi aiutino a sognare in grande. Se vi piace il nostro podcast e volete darci una mano a crescere, lasciateci cinque stelle su Spotify o Apple Podcast, mi raccomando, ci aiuta tantissimo. Prima di iniziare Vogliamo parlare del nostro sponsor conto? Ne avete già sentito parlare conto? È la soluzione di gestione finanziaria e contabile che aiuta a start up, PMI e freelance a risparmiare tempo e aumentare la produttività.

 

Inès Makula (00:00:45) - Sappiamo che gestire le proprie finanze quando si ha una società non è proprio una passeggiata, quindi conto potrebbe essere il vostro life saver. Ve ne parleremo di nuovo tra poco, ma intanto vi volevamo già annunciare che ha deciso di offrire un voucher alla nostra community MadeIT X3 che vi permette di provare conto gratuitamente per tre mesi.

 

Inès Makula (00:01:03) - Andate a dare un'occhiata su www.qonto.com/it. Trovate il link anche in descrizione. Veronica, se ripenso alla tua infanzia ci sono degli aneddoti o qualcosa che ti può far capire un po’ il contesto in cui sei cresciuta e che tipo di ragazza eri.

 

Veronica Varetta (00:01:25) - Sono sempre stata abbastanza un maschiaccio. Sono cresciuta con mio fratello che ha nove mesi più grandi di me e il suo migliore amico e quindi sono sempre stata tipo bullizzata da loro nel senso buono del termine, ovviamente. Quindi da una parte sono sempre stata molto sportiva e ho sempre avuto voglia di essere in movimento. Andavamo spesso in montagna a fare le passeggiate d'agosto e dall'altra parte invece avevo un aspetto creativo che era molto manuale, che era pesante. Mi ricordo di aver organizzato diverse estati quando avevo quattro, cinque, sei anni dei mercatini in piscina e coinvolgeva anche le mie amiche. Dicevo dai allora tu vedi questo, io vendo quest'altro e organizzavamo e poi speravamo che qualche signora passasse, decidesse di dare e dare credito alla nostra diciamo voglia di fare.

 

Veronica Varetta (00:02:15) - Ecco questi sono forse i due aspetti che meglio rappresentano la mia persona e.

 

Inès Makula (00:02:21) - Cosa ti motivava a vendere? Era per far qualcosa, per guadagnarci un po’ una paghetta, cioè quella era un po’ la motivazione dietro fare queste questi mercatini?

 

Veronica Varetta (00:02:30) – Quando ero quando ero così piccola in realtà era proprio a tempo perso, quindi è stato molto più per auto intrattenermi, avere qualcosa da fare, avere qualcosa per le mani. Mi ricordo poi invece da quando sono adolescente non mi piaceva dover chiedere ai miei genitori il permesso di comprare, di comprarmi delle cose, non perché loro non me le volessero comprare, ma perché non volevo giustificare le mie scelte, quindi ho sempre avuto dei gusti molto costosi e quindi non volevo, non volevo pesare su di loro. Quindi a partire dai dieci dodici anni ho cominciato a fare la babysitter ai vicini di casa. Insomma in pub dove trovavo dove avevano bisogno e quindi ero sempre stata ho sempre avuto forse uno spirito molto indipendente e quindi ho sempre cercato di fare le cose da me principalmente.

 

Inès Makula (00:03:20) - Questa cosa è molto interessante perché in America penso ci sia più questa è molto più diciamo spread.

 

Inès Makula (00:03:25) - Il fatto che i ragazzini da quando hanno dodici 13 anni fanno lavoretti da Kenzo a portare la posta in giro per babysitting mentalità e si sente molto meno. Cioè venuto da te questa cosa non dei tuoi genitori. Ripeto contribuisci un po’ anche tu. Lavoro un po’ anche tu e secondo me questa cosa ti dà subito avere anche un valore dei soldi, perché se tu te li guadagni sai già che c'è la fatica di fare, no? Quando spendi hai già questo valore che secondo me dovrebbero fare molto più le persone, anche le loro, per i loro figli. Hai parlato un po’ della creatività, che era una cosa che ti appassionava. Avevi questo lato creativo da ragazza, però vi ha anche raccontato che l'università avresti dovuto studiare design, ma non hai avuto il coraggio di seguire un percorso puramente creativo quando hai scelto e quindi hai scelto Economia dei Beni culturali. Ti sei mai interrogata sul perché non hai avuto questo coraggio di seguire la strada che ti sentivi più tua e quali sono stati un po’ i pregiudizi che ti hanno bloccata?

 

Veronica Varetta (00:04:17) - Ma non sono stata tanto una questione di pregiudizi, quanto una mia autostima da un punto di vista creativo.

 

Veronica Varetta (00:04:27) - Quindi non ero consapevole di quella che poteva essere la creatività o comunque il mio potenziale. Ho scelto, non dico neanche a malincuore perché l'altra son contenta della scelta che ho fatto però ho scelto la strada più sicura che in quel momento mi lasciava poi più scelte successivamente quindi ho detto faccio economia dei beni culturali quindi in realtà mantenendo un una parte umanistica ma poi avendo una buona base e una solida base economica perché poi in futuro chissà dove vorrà andare a lavorare ricordo ancora questo mi sono innamorata della mia infanzia questo questa esperienza che ho fatto quand'ero molto piccola che hanno avuto tipo forse sei sette anni in cui mi hanno portato in questa scuola steineriana che c'è a Milano e in una giornata e avevamo fatto delle candele e ci sono rimasta tipo affascinati da questa cosa che in questa scuola si facessero le candele quindi chissà con i secoli ma si va da poche parti, quindi chissà se avessi intrapreso una strada più creativa allora magari invece avrei sviluppato forse questo mio lato, forse più in fretta e avrei fatto una scelta diversa. Detto questo.

 

Veronica Varetta (00:05:44) - Economia e gestione dei beni culturali per me è stata una buona scelta, come per tutti quelli che come me, forse alla fine del liceo erano un po’ persi, non sanno bene che strada intraprendere e non hanno ancora le idee chiare su come sia il mondo del lavoro.

 

Inès Makula (00:05:59) - Soprattutto c'è raccontato dei mercatini da piccolina. Poi la creazione di gioielli viventi Torna nella tua vita come ti sei imbattuta? L'idea di creare gioielli? Più seriamente, ovviamente. E come iniziato?

 

Veronica Varetta (00:06:09) - Tutto è iniziato proprio senza che fosse serio. E il che è quello che mi ha divertito fin dall'inizio. Ha iniziato a creare gioielli per me stessa, quindi volevo proprio creare dei gioielli che fossero come una seconda pelle, qualcosa di sottile, di semplice, di essenziale da dimenticarsi addosso. Perché non sono mai stata una che indossava tante cose, che comunque amava cambiare i gioielli quotidianamente. Ero più quella tipologia di ragazza che metteva su una collana perché magari gli dava una regalata per una occasione a cui teneva e poi la teneva su per anni. E da lì sono entrata nel secondo anno di università sono entrata in questo laboratorio orafo, mi sono rimasta molto affascinata di tutto il mondo legato all'oro.

 

Veronica Varetta (00:06:54) - Ho iniziato a creare i primi cinque modelli, ma così a tempo perso, proprio seguendo il mio l'idea.

 

Inès Makula (00:07:01) - Di venderli ora, per cui erano per te ora.

 

Veronica Varetta (00:07:04) - Inizialmente lavoravo per me, quindi è proprio nato da una mia necessità. Avevo trovato i gioielli sul mercato, ma non mi piacevano o comunque spesso non erano in oro e quindi essendo io allergica ho deciso che dovrà essere o li avevo in oro oppure preferivano comprarli. Non so come dire e volevo qualcosa che fosse duraturo quindi che non volevo bigiotteria e. E da lì a un po’ è iniziato tutto, ma molto inconsciamente, nel senso che poi mi sono appassionata al mondo dell'oro e ho deciso che volevo studiare. Volevo sviluppare la mia tesi sul mercato dell'oro, quindi studiando nel corso del 1900 come aveva impattato l'economia e quali fosse stata l'evoluzione e di conseguenza poi mi sono mi sono avvicinata al mondo dell'oro, ne sono rimasta molto affascinata, ecco.

 

Inès Makula (00:07:59) - E come mai non ti sei fermata lì? Diciamo a creare questi tuoi gioielli per te stessa, però poi hai deciso di portare avanti, di far crescere questo piccolo progetto personale in qualcosa di più grande e investire anche i tuoi risparmi per fare i prototipi.

 

Inès Makula (00:08:12) - Cosa ti ha spinto a quel punto a fare quel passo in più?

 

Veronica Varetta (00:08:17) - Nel mio forse non lo dovrei dire, ma la noia. Ero proprio annoiata. Avevo un sacco di lezioni molto teoriche e poco pratiche e volevo, avevo capito. Sentivo la necessità di dover mettere, di dover toccare con mano le lezioni di economia che stavo studiando e quindi spesso si trattava di era stiamo parlando ormai di dieci anni fa quindi adesso sicuramente è cambiata l'università italiana spesso si parlava si trattavano che gli studi nell'ambito della metallurgia nell'ambito automobilistico ero molto disinteressata a quella tipologia di industrie mentre invece quella dell'oro soprattutto anche come bene prezioso e quindi come anche l'economia che c'è dietro a una a una risorsa una risorsa quotata tutti i giorni sul mercato. A quel punto ero proprio interessata a cercare di capire se sarei stata in grado di applicare queste regole in qualcosa di pratico. Ho investito 2.000€ dei miei risparmi e spesso mi ricordo che avevo proprio ero in dubbio, ma potrei comprami una borsa oppure potrei investirli e da lì, per fortuna, ho fatto la scelta più intelligente e da lì ho iniziato.

 

Veronica Varetta (00:09:36) - È stato. È stato molto difficile, soprattutto perché ho dovuto reinvestire sempre i risparmi, quindi ho sempre dovuto continuamente lavorare. Continuavo a fare visite in tutto questo, spesso facevo lezioni di inglese piuttosto che la babysitter, per poi concedermi gli sfizi che però non dovevano togliere agli altri le poche vendite che c'erano nel 2014 2015.

 

Camila Scassellati (00:10:00) - Mi è venuto in mente che in realtà forse aver fatto una scelta non sbagliata, però insomma, aver scelto economia, anche se magari facendo design avresti seguito più quello che le tue corde più interiori. Questa tua noia del fare economia ti ha portato a fare il Milan. Quindi in realtà c'è stato un positivo anche nel fare magari una cosa? No, assolutamente.

 

Veronica Varetta (00:10:20) - Sì assolutamente sì anche perché devo dire che le basi economiche poi mi hanno aiutato tantissimo a riuscire a far quadrare i conti e comunque non sono non ha sicuramente la preparazione di chi ha fatto economia per cinque anni che quindi ha approfondito tanti temi che io non sono riuscita a approfondire facendo interfacoltà per me è servito tantissimo perché banalmente profits in loss cioè non sono mance mi rendo conto che non sono materie scontate.

 

Veronica Varetta (00:10:48) - Sì e invece hai sempre fatto un percorso più artistico comunque creativo.

 

Camila Scassellati (00:10:54) - E quindi ci hai parlato delle prime. Punto. Era il 2015E20142015 quando ho iniziato, ho iniziato con i prototipi, c'è parlato delle prime vendite e ripeto questo era veramente l'inizio, quindi ci sono ancora tanti anni nel quale crescerà il brand, ma l'inizio è come ha iniziato a vendere questi gioielli? Facevi delle vendite in casa? Avevi già un brand? Avevi. Un nome cioè come ti sei preparata all'inizio con. Con cui mentalità all'inizio inizia.

 

Veronica Varetta (00:11:24) - Assolutamente sì. Venite in casa Passaparola. Tante amiche di mia mamma. Mi chiedi amici chiunque potesse essere interessato ero ero elice di vendere inizialmente facevo sia una versione in argento che una versione in oro perché mi rendevo conto che soprattutto all'inizio se avessi subito spaventati i miei primi clienti magari dando dei prezzi che per il valore dell'oro del tempo comunque potevano essere magari non per tutti non per tutte le tasche a quel punto avrei perso diciamo il cliente ecco quindi avevo entrambe le versioni. Ho iniziato senza avere in mente capito che un brand, una brand identity.

 

Veronica Varetta (00:12:06) - Infatti adesso ridiamo con Carolina, che è una delle primissime amiche che mi ha aiutato a sviluppare diciamo quella la parte poi di Instagram da parte di social media perché non è mai stato fatto uno studio per sempre, è sempre stato un step e vediamo dove va la visione, dove, dove va a finire il brand. Quindi non c'è stato, come magari accade adesso le start up un grosso studio di un che sta di iniziale vedere come sviluppare il logo quale fosse il target audience manco pensava al target audience per me target audience erano i tra i cristiani che decidevano di scommettere su di me ecco quindi è stato è stato tutto molto inconsapevole e però son contenta che sia andata così perché penso che mi abbia dato molto tempo per riflettere sui passi successivi e su che cosa volevo creare.

 

Camila Scassellati (00:13:04) - E secondo me è anche importante raccontare questa parte della storia perché come dici non tutto inizia super con tantissime intenzione con uno studio di mercato con un dire oggi mi metto a fare dei gioielli perché penso che ci sia un buco nel mercato e posso comunque conquistarlo.

 

Camila Scassellati (00:13:21) - E questo il mio business plan e così diventerò la marca più figa del mondo. Nel senso che a volte, se poi ogni progetto è diverso, però è anche giusto ricordare che ci sono dei progetti che iniziano come un bisogno personale, che ci mettono un po’ di tempo a crescere, che all'inizio sono con le tue amiche, che ovviamente fai quello che puoi per arrangiare un progetto arrangiato in realtà che poi a un certo punto si formalizzerà. Però adesso siamo ancora nella fase dell'arrangiamento. E un ostacolo secondo me importante, che chi vuole fare una cosa così un po’ arrangiata o comunque vuole tentare di creare un prodotto soprattutto quindi una cosa e poi creare un prodotto da vendere ai tuoi amici e a un pubblico è come trovare il produttore che te lo produce. Perché? Ovviamente perché uno sa, quando uno va da un produttore dice voglio fare come investe come te dei gioielli oppure una linea di scarpe. Ci sono dei minimi da rispettare che a volte sono altissimi, quindi vuol dire che devi fare comunque un investimento importante all'inizio per poi vendere abbastanza di quella tua linea di scarpe per potersi rientrare.

 

Camila Scassellati (00:14:23) - Nel tuo caso hai avuto un po’ di fortuna, un po'di bravura nel scegliere un orafo che è riuscito ad accomodare anche i tuoi bisogni iniziali, che mi piace molto, l'idea che è rimasta lo stesso, quindi è rimasto lo stesso. Ci puoi raccontare come l'hai trovato? Se eri stressata di questa cosa, se lo hai dovuto convincere come è stata la vostra relazione iniziale.

 

Veronica Varetta (00:14:44) - Allora da una parte visto che hai menzionato altre industrie, tipo quelle delle scarpe comunque di un prodotto, ha avuto la fortuna che nel l'oreficeria è tutto un prodotto a mano. A Milano tutta la collezione il la fortuna che il minimo quantitativo effettivamente non ci fosse perché non c non c'era un macchinario da far partire per fare per realizzare x numero di pezzi per cui sotto quella quantità non avrebbe avuto senso produrre. Quindi io all'inizio ho proprio bussato a questa porta e mi è arrivato tramite un'altra persona e ho detto ma io vorrei fare queste cose il mi ha guardato come per dire sia vero che questa ragazzina vuole fare queste cose aiutiamo la poverina quindi con diciamo molto gentile molto cordiale però ero diciamo l'ultimo dei suoi pensieri poi io quando mi metto su una cosa sono abbastanza un caterpillar chi e poi lavora con me purtroppo poverini lo sanno però quando sono convinta di un di un progetto poi non mi importa quali possano essere gli ostacoli io vada dritta per la mia strada io ho fatto un po lo stesso con lui quindi lo Martellago ogni x lo richiamavo e dicevo ok Fabrizio ma quindi dove sto le mie cose? Se sono pronte posso passare il video? No? Veronica Domani E quindi si è instaurato tutto questo rapporto inizialmente di fiducia reciproca nel senso che io non sapevo niente dell'industria e quindi.

 

Veronica Varetta (00:16:10) - E mi sono ritrovata spesso e volentieri a far finta di capire poi tipo cercare su Google forma. O comunque cercare di capire il perché fossero arrivati a quel calcolo o a quella quotazione per capire se una mi stesse fregando o se invece era tutto, era tutto ok. E poi con gli anni si è rivelato sono. Lui si è reso conto di aver fatto un investimento giusto, nel senso che Mia mi ha supportato nei primi anni e adesso si occupa di tutta la produzione di altri clienti ma siamo una bellissima fetta del suo del suo operato mensile quindi un po’ ci vuole fortuna sicuramente e quando parliamo di minimi quantitativi è difficile soprattutto all'inizio perché ci vogliono grossi investimenti. Io ho avuto diciamo di contro dover investire sull'oro che è una che ha un prezzo molto volatile quindi quando ho iniziato nel 2014 stavo parlando di 28€ al grammo, adesso siamo arrivati a 58€ al grammo, arrivando anche a picchi da 65€ l'anno scorso quindi comunque è un è un business molto difficile che però sono contenta di aver studiato perché molto interessante come soprattutto anche in momenti di instabilità politica economica come quelli che abbiamo vissuto durante la pandemia il prezzo sia schizzato perché non c'era nessun'altra Janet nessun'altra sicurezza e di nuovo con la guerra che c'è appena stata e che c'è tuttora in Ucraina e quindi io lo trovo lo trovo un bene un bene rifugio molto interessante.

 

Camila Scassellati (00:17:59) - Anche bella la storia che hai raccontato nel senso che poi loro avendo scommesso su di te adesso fatto una buona scommessa per sé perché ha una cliente che produce tantissima quindi lui riesce a crescere con te. Chiara Cascella founder di Espresso ci ha raccontato una storia simile, cioè che lei voleva produrre prodotti di cosmetica e dei trucchi e non sapeva dove cercare i produttori. Alla fine ha trovato uno che ha detto va beh, dai, ti rifaccio con l'idea, magari invece sei quella giusta che riuscirà a crescere. Io avrò una cliente in più, però all'inizio ti faccio un po’ un favore, diciamo, e trovo che forse in Italia con il la quantità di artigiani di produttori che abbiamo e questa volontà anche di essere un pochino più amici personale di chi sa creare questi rapporti abbiamo questa fa ci siamo forse facilitati tutto questo aspetto piuttosto che andare a caso in giro per l'America a cercare un produttore che non ti si fila di pezza perché ha dei minimi altissimi forse questo è lo dico tipo un competitive advantage che possiamo utilizzare anche quando parliamo di macro scala.

 

Veronica Varetta (00:19:00) - Assolutamente qui assolutamente poi secondo me è molto una questione di riuscire a presentare a vendere il sogno quindi è sempre un po’ come nicchia sicuramente ha fatto capire che aveva una visione a lungo termine io non io da parte mia è stata chiaro per esempio non avevo una visione a lungo termine, cioè io in quel momento non sapevo neanch'io cosa stesse andando a creare perché non ero avevo 21 o vent'anni non erano anche consapevole di cosa stesse andando a fare dall'altra parte la bravura della persona e quindi del founder come quando sì si cerca un nuovo dipendente una nuova risorsa devi presentare il perché loro devono è una buona opportunità per loro vincerà venire a lavorare a lavorare da te quindi riuscire e riuscire a vendere sogni a vendere la visione che è poi quello in cui ogni founder secondo me crede la ragione per cui si sveglia al mattino.

 

Camila Scassellati (00:19:56) - Eh si esatto, devi vendere il sogno a tutti, anche appunto ai produttori rende tutti, quindi all'inizio forse solo vendere il sogno e so che abbiamo detto che era un progetto arrangiato appunto detto che non avevo una visione a lungo termine però detto ciò tutte queste cose che hai fatto nei primi mesi, anche se un po’ per gioco, hanno gettato le basi del successo che poi hai avuto con il brand.

 

Camila Scassellati (00:20:17) - Secondo te cosa hai fatto di giusto all'inizio? Se ripensi a questi momenti e ai consigli, scusa, aggiungo consigli su come iniziare in generale.

 

Veronica Varetta (00:20:26) - Allora non ho avuto fretta e secondo me questa è stata una grande determinante nella nella riuscita del progetto non ho avuto grande ma sono sempre stata molto determinata quindi lo ho fatto crescere molto lentamente soprattutto dal 2014 al 2017 e nel frattempo mi son fatta le ossa in altre grandi aziende nel mondo del lusso perché volevo proprio toccare con mano anche in quell'occasione come fosse organizzata un'azienda quindi volevo capire più da vicino come fosse l'organigramma aziendale, ma banalmente come si sviluppasse un foglio Excel, come si scrivesse una mail come tante cose. Quindi ho incominciato a osservare, ho osservato tanto cosa succedeva all'interno delle altre aziende. La primissima esperienza che ho fatto in università è stata in. Al fianco di Pina Gandolfi, che è una grandissima stylist e io ho visto un po’ come funzionava. Della redazione poi ha deciso che il mondo, la redazione forse non faceva al caso mio e quindi ho continuato a continuare a cercare quale potesse essere un po’ la mia strada.

 

Veronica Varetta (00:21:35) - Da lì sono. Sono entrata da Prada prima, appena prima di finire l'università, e lì ho deciso di non far le ossa. Qua devo capire il più possibile. Non avevo idea di quando avrei preso in mano o se avrei preso in mano personalmente full Time Will, ma sapevo che avevo proprio bisogno delle basi delle basi lavorative nell'ambito lavorativo per capire come, come funzionasse un budget, come funzionasse poi nel vero della questione. Perché dal 2014 2017 mi sono fatta le ossa un po’ da sola, bussando di porta in porta e tante, un sacco di no. Poi successivamente ho detto prima mi faccio un po’ di esperienza in azienda e poi capisco quando sono pronta ad occuparmi del mio business full time.

 

Camila Scassellati (00:22:26) - E secondo te quello è stato un passo importante? Sembra che lo stai raccontando come un passo importante che rifaresti, quindi non hai rimpianti di non esserti buttati al 100% sull'azienda? Perché a volte uno va a fare un lavoro perché ha paura di seguire il proprio progetto imprenditoriale, vuole fare la strada più comoda e dice va beh, allora vado in azienda.

 

Camila Scassellati (00:22:46) - Nel tuo caso è stato pensato e soprattutto poi positivo per te.

 

Veronica Varetta (00:22:50) - Assolutamente è stato fondamentale, no? Per come l'ho fatta io fondamentale avere proprio la praticità di come funzionano le cose secondo me è molto importante, ma come anche si sviluppano i progetti da 0 a 100 no come da ok lo chiamo Budget poi capiamo con quale fornitore fare qual è il concept del progetto a cui vogliamo puntare. Son tutte cose che non avevo abbastanza studiato in università e quindi avevo proprio voglia di mettermi in gioco in una in una grande realtà per capire anche di cosa si trattasse no io penso che senza la scuola di Prada non so cosa avrei fatto ma sicuramente non sarei dove sono ora, ma io comunque avrei fatto molta più fatica ma.

 

Inès Makula (00:23:41) - Molto utile sapere questa cosa perché senza aver fatto esperienza lavorativa, perché c'è gente che ce la fa a fare la startup senza nessun tipo di esperienza, portarla avanti crescerà. Però è vero che comunque avere un corpo in azienda ti dà un pochino quella formazione un po’ meno teorica dell'università dove sta imparando codice applicata che poi ti dà anche quella fiducia in te stessa per lanciarti.

 

Camila Scassellati (00:24:02) - Faccio una piccola pausa per parlarvi di nuovo. Di contro il nostro sponsor, che abbiamo già svelato che conto potrebbe essere l'aiuto che vi mancava per gestire la vostra contabilità in modo efficiente e veloce. Niente più conti in banca vecchio stile e fogli Excel disorganizzati.

 

Inès Makula (00:24:18) - Conto vi permette di aprire un conto business online in pochi minuti e cominciare ad automatizzare e digitalizzare la vostra gestione finanziaria. Potrete pagare gli F24, inviare e ricevere fatture elettroniche e delegare in tranquillità la gestione delle spese. Monitorando i vostri pagamenti in tempo reale, andate su www.qonto.com punto e potete utilizzare il voucher dedicato alla nostra community che vi permette di provare gratuitamente per tre mesi. Trovate il link in descrizione e il posizionamento del brand che è rimasto sempre lo stesso in questa tua pausa di quasi due anni. E che tipo di domande ti sei posta per capire poi come presentare i tuoi prodotti? Chi sarebbe stata la tua base clienti.

 

Veronica Varetta (00:24:59) - Dal nella pausa prima di iniziare a lavorarci full time, giusto? Esatto, in realtà inizialmente avevo una strategia.

 

Veronica Varetta (00:25:07) - Chi era in ambito B2B? Sì, quindi mi interfacciamo sia con i negozi a Milano c'è questa questa boutique che si chiama Lizza Tasty stupenda. E così è stato proprio il primo negozio che ha scommesso su di me e io sono per sempre grata perché sono le prime che mi han detto sì, ok Veronica, dai, è okay, dacci dei gioielli. Io non le conoscevo, quindi la dovuta anche convincere proprio di prendere i gioielli, di esporli in negozio e quindi ho cercato di sviluppare una rete di negozi che volesse tenere le cose in conto vendita e vedere se le vendevano. Però a dirla tutta in realtà mentre lavoravo non riuscivo a seguire LIL nel migliore dei modi. Era davvero molto difficile. Scrivevo, rispondevo alle mail dal bagno, cercavo di fare follow up mentre ero al work, quindi comunque c'era anche un fuso orario di mezzo che non agevolava diciamo la loro il lavoro quotidiano ecco. Successivamente nel 2017 sono tornata indietro quindi sono tornata a Milano da New York. Ho deciso di occuparmene full time e lì ho notato proprio il vero.

 

Veronica Varetta (00:26:21) - Il vero cambio di marcia c'è stato, c'è stato, ma perché c'è stato un aumento del lavoro e dell'interesse nei confronti del brand, ma semplicemente perché ero io in primis a occuparmene full time, quindi è stato direttamente proporzionale all'impegno che ci mettevo io.

 

Inès Makula (00:26:42) - Ti riportano indietro Come hai preso questa decisione di mollare questo lavoro da Prada a New York, che sicuramente è comunque uno dei migliori brand di moda al mondo? Che considerazioni prese in mente? Come è gestito anche l'ansia, la pressione di lasciare questo lavoro a tempo pieno per poi tornare a Milano? Si è raccontato anche ai tuoi genitori perché ovviamente a lanciare una start up e permettersi di vivere ci sono considerazioni da fare, devi minimizzare i costi. Quindi un'altra domanda è quale consiglieresti ad altre persone che si trovano in una situazione simile?

 

Veronica Varetta (00:27:11) - Allora ho lasciato realtà. Ho lasciato il mio lavoro a New York, ma semplicemente perché sono estero rinnovo di un visto che poi tardava ad arrivare e quindi diciamo ha colto la palla al balzo e detto io che non sto qua a perder tempo e ad aspettare provo a mettermi in gioco.

 

Veronica Varetta (00:27:26) - Sono tornata effettivamente a vivere con i miei genitori, che è stato un trauma perché era da più di tre anni che non navigavo insieme e mi hanno accolto e soprattutto mi hanno supportato. Mi hanno supportato nel momento in cui ho deciso di cercare di dare da per una chance, una chance a Lille, quindi all'inizio del 2017. Devo dire che hanno molto difficile perché è stato un anno di grandi sacrifici in cui io sono passata ad avere uno stipendio, a non avere più uno stipendio e poi mi sono riuscita a incominciare a dare un piccolo stipendio un anno e mezzo dopo, quindi un bel po’ di tempo dopo.

 

Inès Makula (00:28:06) - E le persone che sono in quella situazione tra una cosa e l'altra che consiglio daresti? C'è stato un momento in cui si è sentita un po’ pronta. Bisogna fare il salto nel vuoto. Cioè non ti senti di dare un consiglio?

 

Veronica Varetta (00:28:16) - Un po’ a un certo punto te lo senti. Senti proprio dentro di te che io me la son sentita. Ed è anche il consiglio spassionato che dà qui a chiunque altro, a quando vedete che una cosa stenta a funzionare e vi rendete conto che è perché siete voi stessi a non investirci abbastanza tempo, allora un po’ la va o la spacca, quindi o decidete di occuparmene full time, oppure non state neanche a perdere tempo.

 

Veronica Varetta (00:28:47) - Allora magari fate una carriera di diverso tipo in una grande azienda, all'interno di un'altra realtà. Sicuramente le esperienze, diciamo l'esperienza imprenditoriale secondo me aiuta sempre, nel senso che impari tante cose in breve tempo perché le impari sulla tua pelle, quindi tutti gli errori che fai li fai e ti rendi conto di aver fatto un errore devi risolverle il prima possibile. Dall'altra parte, nel momento in cui decidi di mettercela tutta, riesci poi a prendere decisioni in maniera più veloce. Quindi non rimpiango di essere tornata a vivere a casa dei miei genitori. È stato, è stato, è stato bello anche quello, è stato un bellissimo passaggio.

 

Inès Makula (00:29:32) - E vedo che ci hai messo un anno e mezzo prima di pagarti un piccolo stipendio. È infatti una grande considerazione per come gestire le finanze personale all'inizio, perché prima di guadagnare una start up da un business, un'azienda ci vuole tanto tempo. Tu come hai fatto? Un po’ all'inizio, ovviamente l'appartamento era coperto dai tuoi genitori, ma c'è anche magari da mangiare. Però come hai gestito questa cosa dei risparmi? Hai dovuto fare altri lavoretti?

 

Veronica Varetta (00:29:54) - All'inizio avevo dei piccoli risparmi, devo dire che non ne avessi, ma quindi faccio fatica a ricordarmi che cosa stessi facendo.

 

Veronica Varetta (00:30:00) - Nel 2017 però avevo un po’ di risparmi e poi in realtà non mi concedevo grandi lussi, nel senso che non non andavo fuori a cena fuori tutte le sere senza avere uno stipendio, ovviamente. E però ero così contenta, ero così focalizzata su quello che stavo facendo che non avevo neanche grandi necessità, diciamo personali.

 

Inès Makula (00:30:23) - Ecco, hai aperto un canale Instagram da subito, quando hai lasciato LIL proprio già nel 2015 in un anno in cui. Perché a quel punto eri tutti su Instagram con le pagine personale, però i brand non avevano ancora le loro pagine dedicato. Ci investivano così tanto. Oggi avete più di 90.000 follower su Instagram. Quali strategie hai trovato più efficace? Il coinvolgimento dei tuoi follower e quanto importante è stata questa tua intuizione iniziale per il successo? Poi, di lì più avanti inizialmente.

 

Veronica Varetta (00:30:52) - Ma abbiamo dato una grossa importanza soprattutto ai clienti che ci contattavano su Instagram, che adesso qua sembra una cosa banalissima niente. Ma nel 2015 2016 era il costumer service fatto su Instagram, ma non esisteva e forse non era neanche lontanamente nella testa di chiunque.

 

Veronica Varetta (00:31:11) - Ho deciso fin da subito di creare una forte immagine di brand in cui. Di che tipologia di immaginario volevo legare dietro LIL quindi senza grandi investimenti ovviamente prendendo immagini ispirazione prendendo riuscendo a fare magari qualche scatto con appunto Carolina che è stata la primissima diciamo risorsa che che mi ha aiutato a sviluppare queste foto e poi mettendoci tanto del nostro quindi riuscire a comunicare di più o in maniera più immediata possibile con il consumatore quelli che devono essere i valori quindi sfogliavo i dischi è stato uno dei primissimi motti che ho deciso di lanciare perché appunto volevo riuscire a comunicare questa essenzialità che non voleva dire povertà ma voleva dire proprio il creare una seconda pelle quindi creare un gioiello come fosse una seconda pelle.

 

Camila Scassellati (00:32:15) - Altra cosa che ho trovato all'inizio, non questo nel 2015, ma una volta che sei tornata nel 2017 e ti sei dedicata a crescere LIL a tempo pieno è aprire un e-commerce che. Diciamo un'altra cosa che avete fatto prestissimo, cioè nel 2017, quando sei tornata full time ad occuparti di questa cosa e aprire un e-commerce che, diciamo, non era anche lì? Non è stata una scelta scontata perché cinque anni dopo adesso tutti hanno un e-commerce, ma diciamo che in parte, soprattutto in Italia, siamo stati un po’ lenti ad aprirci a questa cosa.

 

Camila Scassellati (00:32:46) - Perché lo hai fatto? E poi non hai avuto paura che vendere gioielli di tutte le cose online potesse essere un po’ difficile, perché la gente vuole vedere un gioiello, essere sicura che è di buona qualità, eccetera eccetera eccetera.

 

Veronica Varetta (00:33:00) - Assolutamente sì, ma non avevo scelta. Nel senso che non volendo, non potendo aprire un negozio, l'unica vetrina che potevo avere era su Instagram ed era online per riuscire a monetizzare diciamo, gli acquisti per riuscire a monetizzare l'investimento. Quindi ho detto ciao, apro un e-commerce e provo a sfidare diciamo, le regole della gioielleria tradizionale e cercare di vendere degli anelli online, che davvero adesso è una cosa banale, ma nel 2015 non è assolutamente una cosa banale. Anche i grandi brand sono anche grandi brand, mi riferisco a Pomellato, Cartier, Bulgari e Grandi. Proprio ai giganti del lusso non ci puntavano, ovvio zero. Adesso non so loro quando abbiano aperto i primi e-commerce, ma era proprio nell'idea. Ovviamente no. Se vogliamo, se vogliamo dirlo così. Tra le problematiche che mi son posta è stata ma se io dovessi comprare un anello online non saprei mai a mio misura quindi come posso fare? E da lì per esempio ho creato questo ring riser, che è appunto questa fascetta di plastica da avvolgere attorno al dito per riuscire a scoprire o comunque avvicinarsi più possibile alla taglia per aver bisogno cliente finale con quindi la finivo a casa potevano trovare e capire chi era già di taglia avevano bisogno e poi potevano ordinare on line con uno sconto e.

 

Camila Scassellati (00:34:27) - Se ci sono dei piccoli trucchi per magari rendere i consumatori più sicuri di quello che stanno facendo e poi c'è detto che appunto questo rischio ancora esiste quindi poi è una cosa che avete tenuto sul sito che ha funzionato e a livello di crescita quindi ora c'è il tempo pieno le cose stanno cambiando il tuo e-commerce è cresciuto in modo costante o hai vissuto un momento di svolta? Non so, spesso pensa sui brand, finisci su un social in voga oppure una persona famosa scritta una tua cosa e questa ti fa spiccare, oppure, nel tuo caso un lavoro pian piano.

 

Veronica Varetta (00:35:05) - No, è stato più duro. Lavoro piano piano, purtroppo vorrei raccontare, vorrei dare un barlume di speranza. Magari qualcuno lo vede. Le vendite, le vendite schizzano alle stelle, ma almeno non è stata la mia esperienza, nel senso che è stato proprio pian pianino ha cominciato a coinvolgere nel 2015 primi la primissima influenza che sarà Puccinelli che sarà inneschi che a quello che ha già un creduto fin da subito in Lilla e io ho cercato di allargare il più possibile la mia community online facendo le pochissime collaborazioni che potevo fare davvero.

 

Veronica Varetta (00:35:43) - Non c'era, non c'era il digital marketing che c'è adesso e sperando che i pochi investimenti che riuscivo a fare potessero dare i risultati che.

 

Camila Scassellati (00:35:53) - Appunto ci sono stati, perché ovviamente si cresce piano nel tuo caso se non sbaglio ogni anno comunque raddoppiava il fatturato, quindi avevi la sicurezza che le cose stavano procedendo in una direzione positiva e comunque vedevi traction vendite che crescevano eccetera. Ma quali sono stati i momenti difficili Ci sono stati dei momenti in cui oddio mollo tutto questa cosa non. Avanti, oppure anche senza voler mollare solo delle cose che sono successe che ti hanno un po’ tolto dal percorso tranquillo e di crescita.

 

Veronica Varetta (00:36:24) - Ma a posto. Forse non lo dovrei dire, ma io ho spesso delle giornate in cui dico occupare di fare questo, quindi le giornate di sconforto secondo me in realtà nell'avventura imprenditoriale non finiscono mai. Non proprio. È una continua una continua battaglia ma è tuttora una continua battaglia perché poi in realtà più i numeri crescono più devi continuare a raggiungere degli obiettivi alti di anno in anno quindi siamo in un momento anche storico economico che non è assolutamente semplice quindi secondo me nella vita di chi decide di intraprendere una strada una strada imprenditoriale è in continua salita è sempre in salita non vedo una discesa vedo di tanto in tanto delle delle bellissime soddisfazioni ma più da parte dei clienti che vedo contenti e che sono soddisfatti o che magari mi raccontano perché hanno comprato il gioiello e i capisco che hanno un proprio diciamo un aspetto emotivo che li ha portati a comprare o che hanno messo da parte i soldi e se ne sono comprati quindi poi ci sono piccole soddisfazioni che però arrivano poi tutto molto sensato se posso raccontare una mail che ho sviluppato negli anni a partire dal 2000 dal 2021 incomincio a fare delle collaborazioni, a disegnare dei ciondoli in particolare il primissimo è stato Bubbles in collaborazione con degli enti no profit quindi delle associazioni in questo in questo caso ho incominciato a supportare i cerchi d'acqua che ha un centro antiviolenza che da più di 25 anni opera a Milano e ha incominciato a creare dei gioielli che potessero avere anche un risvolto benefico.

 

Veronica Varetta (00:38:22) - Quindi 10% delle vendite degli Bubbles, per esempio, viene donata cerchi d'acqua. Adesso abbiamo appena lanciato un altro ciondolo che si chiama Viola e che invece va a sostenere le donne per strada, che invece c'è una realtà più giovane che ha creato questi punti viola che vogliono essere diciamo un bar un ristorante una farmacia che possano essere un punto sicuro per persone vittime di violenze. Quindi ho deciso poi nel corso degli anni nel corso nel corso dell'evoluzione di riuscire a dare anche un apporto economico a realtà che ne hanno bisogno e che non sono for profit.

 

Camila Scassellati (00:39:15) - E questo ti dà e lo raccoglie raccontando perché questo ti dà più volte più carica sulla tua missione ti dà ti dà voglia di svegliarsi la mattina di continuare a fare questa cosa anche nei giorni in cui dice chi me lo fa fare?

 

Veronica Varetta (00:39:28) - Sì assolutamente cioè non ci deve essere una deve avere sempre un po'una un perché un per un perché fai le cose nel mio piccolissimo perché ripeto qui ci sono ci sono aziende molto più grossi di noi che riescono anche magari a dare un supporto maggiore però nel mio piccolo voglio riuscire a contribuire a cause e associazioni che possono anche rispecchiare quelle orribili Linda quindi a dare anche un una ragione di acquisto che non sia al semplice voglio comprarmi no gioiello ecco un altro progetto che abbiamo sviluppato e di cui sono molto sono molto molto fiera è stato la riqualificazione di un campo da basket l'anno scorso quindi abbiamo donato 5.000€ per riqualificare questo campo da basket vicino alla Gianni Lorito Milano e poi siamo andati noi personalmente a dipingere a rimettere a posto questo campo quindi stiamo regalando alla al Comune di Milano un po'un qualcosa di bello perché poi le cose belle le tratte anche meglio no quindi se sono curati se qualcuno insomma c'ha messo un po’ di sudore c'ha messo un po’ di un po’ di colore anche lì e apprezzo di più quindi questo è uno dei progetti no profit che abbiamo fatto l'anno scorso insieme agli altri alle altre donazioni.

 

Camila Scassellati (00:40:54) - Ti rifaccio un'altra domanda su come hai costruito un po'il brand e la società e come come si tiene in piedi che di cui non abbiamo ancora parlato che è l'aspetto finanziario nel senso come ti sei strutturata per far crescere il brand ci puoi parlare solo al muro di questa cosa e mai cercato il fine per esempio domande tipo hai mai cercato finanziamenti esterni? Sei cresciuto tutto in organico? Come è gestito I due fondi per assicurarti che potresti continuare ad esistere giorno dopo giorno. Come dicevi avevi più questo tuo aspetto creativo che avevi studiato economia quindi sicuramente hai saputo seguire questa parte ma se hai un si è fatto insomma come gestito questa sfida che per tanti è una sfida grandissima.

 

Veronica Varetta (00:41:40) - Per realtà ce l'ho sempre fatta con le mie forze però adesso non so se sto incominciando a valutare e dI fare entrare un fondo comunque di avere un investimento esterno ma più che altro perché mi son resa conto che arrivi a un certo punto in cui in cui si fa fatica a fare andare a far andare avanti le cose soprattutto se non hai continue crescite di vendite e non vorrei mai che screditare il brand screditare il lavoro che ha fatto il duro lavoro che ho fatto negli ultimi anni in tutti questi anni, incominciando una tecnica di scontistica solo per continuare a raggiungere determinati obiettivi che devono essere raggiunti per far andare avanti azienda.

 

Veronica Varetta (00:42:21) - Ho iniziato con 2.000€, quindi ho iniziato con davvero un investimento piccolo rispetto a quelli che siamo abituati a sentir parlare. Io ho sempre reinvestito in realtà all'interno dell'azienda quindi non ho mai accettato fondi o investimenti esterni ma perché volevo avere la libertà di appunto sviluppare anche progetti come quelli che vi ho che vi ho raccontato poco fa in maniera in maniera libera in maniera spontanea. In futuro penso che probabilmente cambierò idea ma perché farcela con le mie stesse forze adesso siamo in cinque sono cinque dipendenti. Mi rendo conto che è difficile soprattutto volendo riuscire, non volendo cercare di conquistare nuovi mercati.

 

Inès Makula (00:43:08) - Quindi questa è una parte interessante. Il tuo percorso è un po’ diverso, magari dai classici ospiti che vengono su podcast che sono magari più start up classiche, che hanno fatto fundraising fin da subito senza avere neanche un prodotto magari o qualcosa di lanciato. Sapere che ce la puoi fare puoi arrivare che comunque, superato anche il milione di euro di fatturato ce qualche anno fa puoi farmi da 2.000€ cioè tu hai trasformato questi 2.000€ e poi e questo un'azienda ovviamente come dici tu più lentamente che una start up che magari tira su 300.000€ e domani arriva a 1.000.000 di euro di fatturato rapidamente perché può investire tantissimo e quindi quello che voglio dire è che non c'è non c'è sempre la strada del venture capital strada del business perché quella è anche un'arma a doppio taglio perché quelli sono anche investitori che devi ripagare che devono fare tante volte loro investimento però come dici tu per fare quel salto per internazionalizzare il business a un certo punto ma.

 

Inès Makula (00:43:56) - Servono. Potrebbero anche venire da una banca o o da un partner o da un altro brand che magari vuole investire in una linea più giovanile con un target diverso. Ci sono tanti modi per finanziarsi e invece, passando un po’ anche al lato B2B e quindi adesso c'era questo che hai tre pop up alla Rinascente in questo momento che stanno molto bene. Però prima di arrivarci hai ricevuto anche tantissimi no dalla Rinascente, proprio ghosting in cui non ti rispondevano neanche che penso che qualsiasi persona che ha un brand, un progetto all'inizio è normale, naturale. Io in primis mi succede sempre di mandare mail, non ricevere nessun tipo di risposta. Ma come, non ti sei scoraggiata Perché è difficile non scoraggiarsi se io provo sulla pelle tutti i giorni quando ricevi no, Oppure non ti rispondono così è difficile passare anni, anni, anni prima di riuscire a convincere. Quindi tu, se non ti sei scoraggiata E come pensi di affrontare queste piccole sconfitte?

 

Veronica Varetta (00:44:52) - Diciamo all'inizio gambe in spalla. Bisogna essere molto determinati. Purtroppo non c'è nessun. Ho ricevuto un sacco, davvero tantissime porte in faccia all'inizio e è la ragione per cui sono ancora grazie alle persone che i primissimi anni hanno creduto in me.

 

Veronica Varetta (00:45:11) - Non penso che La Rinascente per tantissimi anni, per esempio, non mi ha risposto alle mail, poi a un certo punto l'ho bannata, nel senso che per un certo punto non c'ho neanche più provato. E poi sono tornati loro da me a propormi, a propormi un format che ho deciso poi di sviluppare e di sviluppare nel corso nel corso degli anni ecco penso che sia è molto difficile e non voglio scoraggiare nessuno anzi dovete continuare a provarci e riprovarci fallo in maniera intelligente sempre nel senso che per rimandare la mail non serve a niente però magari invece andare, trovare un'altra via no, trovare una via alternativa oppure cambiare la vostra strategia se vedete che nessuno risponde alle mail c'è dall'altra parte. A un certo punto quando eri al centro mi rispondeva alle mail ho detto va beh, senti, o quando la parte B2B vedevo che era troppo difficile svilupparne non volevo andare tramite agenti delle gioiellerie ho detto va beh io l'abbandono la parte B2B mantengo i pochissimi fedeli che mi che mi sono stati che mi sono stati d'aiuto che magari fa una piccola parte del fatturato abbiamo ancora Yoox Luisa via Roma e gli altri li lascio perché se poi il tempo investito non è giustificabile rispetto a gli introiti che ci sono elementi che ci sono o come nel mio caso la presenza all'interno di questi negozi retail non era all'altezza del della realtà dello storytelling che c'era dietro il prodotto allora ho abbandonato io durante il video abbandonata la parte B2B e ho deciso di toglierla ma non perché non volessi investire più tempo ma perché mi rendevo conto che c'era molto di più dietro al gioiello rispetto a quello che poi veniva percepito nel negozio con tantissime altre cose tantissimi altri capi, tantissimi altri accessori.

 

Inès Makula (00:47:12) - E questa cosa che la Rinascente è tornata a un certo punto ti ha contattato loro cosa hai fatto, cosa a quel punto cosa avevi fatto con il brand per essere ricontattata? Cioè erano cresciute le mete che avevano visto i tuoi su qualcuno? Cosa pensi di aver fatto per averli poi catturato? Il loro interesse.

 

Veronica Varetta (00:47:27) - A un insieme di cose che sicuramente la presenza, la presenza sui social va aiutato, ha aiutato ad attirare la loro attenzione. Poi forse sono si sono resi conto anche loro che dovevano un po forse ringiovanire l'offerta parlo di tanti anni fa. La cosa, la cosa un po’ traumatica che mi rendo conto adesso noi ci siamo. Mi sto impegnando molto nel Regno Unito per cercare di conquistare il mercato. Mi rendo conto che tipo io è proprio partire dall'inizio, ma partire da zero, iniziare con nessun negozio che ti risponde con un grande è un grande però insomma non bisogna non bisogna abbandonare le speranze.

 

Inès Makula (00:48:17) - Quando ci siamo conosciute ci avevi anche pensato che prendi ispirazioni da altri settori aziende per implementare diciamo idee innovative per Lil perché questo e ci sono degli esempi che ti vengono in mente che puoi farci di qualcosa che hai di cui ti sei ispirata a un altro settore per esempio.

 

Veronica Varetta (00:48:32) - Ma prendo sempre in realtà ispirazione da a io sono una grande una grande fanatica di campagne marketing quindi realtà mi piace sempre vedere tipo come sviluppano la presentazione di nuovi di nuovi prodotti altre aziende spesso guardo al mercato americano ma perché sono quelli un po’ più pazzi che forse sviluppano sempre delle campagne un. Particolari, ma ad esempio da osservare la nuova presentazione del nuovo del nuovo valore di Apple, per esempio, c'è da. Dalle cose più disparate, quindi prendi ispirazione, ascolta tantissimi podcast di altre storie imprenditoriali che possono accedervi, qualche lampadina o che magari possono rispondere ad alcuni dubbi o possono darmi la forza nel momento in cui magari sono poco ispirata o sono poco motivata. Ma mi viene in mente un caso specifico in cui effettivamente ho preso. Ho preso spunto per esempio dal mondo della ristorazione. Ho deciso che lo facciamo anche noi, è un mi piace il mondo dell'architettura, quindi continuo sempre a guardare tantissimo. Tantissimi anche libri, architettura e un po’ principalmente training di marketing.

 

Inès Makula (00:49:58) - Se guardi campagne di altro e magari ti viene in mente un'idea, una o un tema, qualcosa però non è magari così.

 

Inès Makula (00:50:04) - Tipo preciso che guardone.

 

Veronica Varetta (00:50:05) - Nel mondo della gioielleria non guardo il mondo della gioielleria adesso con ho lanciato un anno fa un un brand che si chiama Ace e quello per esempio ed è un brand che tratta solo gioielli d'epoca e antichi quindi son tutti pezzi unici sono tutti one of kind e ed è un'economia circolare quindi ho deciso di ho deciso di creare un project da continuare anche a finanziare all'inizio quando si lanciano quando si lancia anche un nuovo brand anche se hai già un altro brand comunque eccomi qua ripartire da zero perché volevo proprio distaccarmi diciamo da un mindset di prodotto produco e vendo ma volevo dare una seconda vita di gioielli che già esistevano e questo questa idea mi è venuta in mente per esempio perché quando mi rendevo conto che guardavo il collo e le mani le braccia delle persone e quando qualcosa attirava la mia attenzione e chiedevo informazioni a riguardo era sempre un gioiello della nonna, un gioiello che avevano ricevuto in regalo da una zia e quindi un qualcosa sempre di antico, Quindi anche lì è venuto da una mia necessità personale. Ho deciso di poi renderlo anche un progetto un progetto separato da lì ma a cui voglio dare molto spazio.

 

Inès Makula (00:51:33) - Nel 2021 abbiamo detto prima avete superato i milioni di euro di fatturato. Secondo te quali sono gli ingredienti che rendono LIL un marchio di successo? In altre parole, perché ha funzionato? Perché tante persone hanno provato a fare il brand di gioielli? Non è un. È comunque un mercato saturo in cui ci hanno provato in tanti, ma per tantissimi è rimasto un hobby o qualcosa che non sa non può impiegare persone crescere così quindi secondo te un poco è stata la chiave del vostro successo la vostra differenziazione rispetto agli altri brand ma.

 

Veronica Varetta (00:52:02) - Sicuramente essere nati nel 2014 un pochettino ha giovato. Penso che, ripeto, i risultati raggiunti non sono mai dati per scontati nel senso che davvero quando dico che nella storia imprenditoriale di una persona ogni giorno è una sfida, è davvero così. O magari ci sarà qualcuno che la vive in maniera diversa da me, però quando è tutto sulle tue spalle in realtà non dò mai niente per scontato. Ci saranno perseveranza, tanta determinazione e un sacco di voglia di mettersi in gioco, quindi anche tanti rischi.

 

Veronica Varetta (00:52:42) - Io ho corso tanti rischi e alcuni sono andati bene al male, quindi nel senso mi son sempre fatta male sulla mia pelle adesso e non quando è tutto sulle tue spalle. In realtà non hai neanche un salvagente che diceva per esempio che sbaglio, ci provo e nel caso va bene, se non va, se non va sono soldi che hai buttato e quindi sono soldi, investimenti, tempo, risorse. Quindi spero di non scoraggiare nessuno però chi ci ascolta però proprio è una è una continua sfida anche tu lo saprai no non vedo mai un punto di arrivo è quella e però è anche la cosa che a me piace molto che mi dà la carica che mi mantiene diciamo attiva che voglio continuare a fare sempre fare sempre meglio non penso che ci sia una ricetta di successo, non penso che ci sia una ricetta nel mondo la gioielleria nel mondo in qualsiasi altra industria che dice okay fai così allora è giusto soprattutto quando come dici tu c'è un mercato molto saturo ci sono tantissimi competitor, quindi devi cercare di andare più a fondo e creare prodotti come per esempio quelli di cui ho parlato prima appunto viole Bubbles che hanno anche.

 

Veronica Varetta (00:53:56) - Ma un risvolto più di certi più di fare, fare, fare qualcosa di bene.

 

Inès Makula (00:54:05) - Di branding è difficile. Non c'è una formula magica si deve anche andar bene c'è ci sono i trend, ci sono dei momenti. Non sai chi porti i tuoi giochi, c'è tutto una cosa che è molto difficile da pianificare e non penso che scoraggi quando dici queste cose. Però è importante che le persone sappiano quant'è difficile dietro, perché quando uno guarda una pagina Instagram del founder c'è sempre solo una parte della storia che è la parte bella, felice, tutto. Però nessuno si mette lì a postare quando sta lì a sputare sangue o tutti no che riceve. Quindi c'è tutta questa parte qui, quindi non si arriva mai perché c'è sempre una nuova sfida, un nuovo target a cui arrivare sicuramente guardate dove sei arrivata quando avevi non so 19 vent'anni che hai appena cominciato. Sicuramente arrivare fino a dove starete adesso ti saresti incredula, però poi quando ci arrivi pensi al prossimo step, a come mantenere tutta tutta diciamo il brand, come farlo crescere.

 

Inès Makula (00:54:57) - Invece secondo te, a livello personale, dopo di te stessa, tu cosa porti al brand? Quali sono i tuoi punti forti? Perché tu come persona riesci a essere resiliente? Comunque non mollare davanti a tutti gli ostacoli, ma.

 

Veronica Varetta (00:55:10) - Penso che sia più una questione caratteriale. Bisogna un po’ forse esserci portati, un po’ avere tanta voglia di lavorare, perché in realtà quando si ha un proprio brand non si è mai in vacanza. Ed è qualcosa su cui mi sgrido anche spesso, nel senso che mi auto perché poi le idee migliori ti vengono come quando non ci stai neanche tanto pensando però quando è una tua una tua attività è un continuo riflettere, un continuo pensare, un continuo volersi confrontare con altre persone, per esempio anche con cui mi confronto spesso anche sia nelle gioie che nei dolori, nel senso che certe volte facciamo delle chiamate in cui è più un lamento continuo che altro e quindi in realtà ma bisogna trovare i giusti alleati no per riuscire i giusti alleati anche a livello di amicizie che possano capire il perché magari tu il mercoledì sera non hai più voglia di uscire e oppure hai bisogno di andare a sbronzarsi quindi è un è una continua una continua lotta.

 

Veronica Varetta (00:56:15) - Davvero non voglio scoraggiare nessuno però bisogna essere molto consci quando si quando si inizia una cosa, quando si inizia un percorso del genere.

 

Camila Scassellati (00:56:23) - Siamo arrivati alla fine che la nostra ultima domanda, che è nel tuo caso, secondo me è abbastanza chiara la risposta ma in che modo la tua italianità ti ha aiutato nel tuo percorso e o in altre modi? Essere italiana è stata un punto centrale del tuo percorso.

 

Veronica Varetta (00:56:40) - Secondo te nell'ambito della gioielleria? Sicuramente siamo gli artigiani orafi, sono i leader nel mercato, quindi sicuramente sono stata agevolata dal fatto che ho incominciato operare in un settore che è con quei leader un leader mondiali sia da un punto di vista di produzione sia da un punto di vista di di originalità di artigianato poi secondo me forse l'italianità è anche un po’ come diciamo prima nel vendere il sogno quindi noi abbiamo questo modo di fare che è abbastanza amichevole è abbastanza meno io sono molto sono molto alla mano e quando che sia un fornitore di mobili che mi deve fare un nuovo espositore o che sia riuscire a strappare qualche 100.º di sconto dallo spedizioniere secondo me c'è un c'è un savoir faire che molto che molto umano che è molto vicino forse anche al prossimo che capisce magari le difficoltà che sta vivendo e quindi è più propenso ad aiutarti forse sì questi due aspetti insieme.

 

Camila Scassellati (00:57:49) - Mi ricordo che con in testa una volta abbiamo parlato di una cosa che mi era successa e avendo vissuto tanti a Milano e avendo vissuto tanti anni all'estero eravamo scioccata. Quanto sono gentili le persone tipo in Italia c'è ancora tanto quel contatto umano che se appunto lo spedizioniere ti vede in difficoltà ti diceva dati da una mano, magari sale con te sulle scale cose che magari in altri Paesi lo dico per vissuto non succede la gente non si fa in quattro per te e quando inizia un progetto che in Italia avere queste persone che ti danno una mano completi sconosciuti che magari perdono anche dei soldi nel aiutarti o non vanno a cena fuori perché sono stati fino alle nove per aiutarti su una cosa è abbastanza non ti scalda il cuore.

 

Inès Makula (00:58:34) - Sì secondo me e solo in Italia c'è l'esempio che sta facendo Camilla di quando stavo facendo un evento stavo per fare un evento. Mi sono accorta, arrivando al mio stand, che tutti i brand avevano investito nel loro stand, che noi avevamo un tavolino in vaso e mi è partito il panico. Ma erano le 04:30 un venerdì nel panico totale di fare almeno un poster o qualcosa.

 

Inès Makula (00:58:56) - Mi danno un numero di telefono di un poveraccio a cui ho fatto pena piangendo, non piangendo però già con disperazione al telefono. E venuto a stamparmi una cosa alle 20:00. Non l'avevo mai vista, ho mai conosciuto queste cose in Inghilterra. Segreto è chiuso e finito. Non lo puoi fare. Non ti conosco, anche se ti conosco, te lo fanno il favore. Quindi devo dire questo è sicuramente una grandissima forza del nostro Paese. Certe volte la flessibilità che abbiamo e il voler aiutare è sicuramente una cosa che ci differenzia da tutti. Avendo lavorato in America lavorato in Inghilterra comunque nessuno agenzie con italiani.

 

Veronica Varetta (00:59:29) - Assolutamente no capisco ma io vedo una bella differenza quando ti presenti vai di persona nei posti c'è, se ti chiami è già più difficile, ma se tu vai di persona e magari io ho tanti fornitori che sono hanno magari sono sui 60 70 anni quindi comunque non dico che ormai il fanno ormai continua a lavorare per il gusto di lavorare allora a quel punto quando anch'io certe volte arrivo e mi rendo conto che gli faccio piangere di cuore dai ok ti aiuto di quanto puoi spendere dimmi cosa posso fare per te e quindi di conseguenza si inteneriscono e dicono ma sì dai, va bene, ok.

 

Camila Scassellati (01:00:07) - Va bene, grazie di essere capitato storia e un po’ la storia. Dietro appunto, avete tantissimi follower e comunque una community ingaggiata di ragazze che ti seguono che adorano i tuoi prodotti, quindi speriamo che sia interessante anche per loro scoprire con voi cosa c'è dietro che non è che hai preso un giorno e ti sei messo a fare dei gioielli e che comunque c'è una storia che all'inizio era un po’ per caso, poi intenzionale ne scoprire il successo dietro i brand, sempre molto divertente ed interessante.

 

Veronica Varetta (01:00:38) - Assolutamente grazie a voi ragazze, è stato un piacere davvero.

 

Camila Scassellati (01:00:42) - Questo episodio è stato sponsorizzato da conto la soluzione di gestione finanziaria e contabile che aiuta start up, PMI e freelance risparmiare tempo e aumentare la produttività.

 

Inès Makula (01:00:52) - Se avete bisogno di un conto business che vi aiuti anche a gestire le spese. Andate su www. Punto com NTV punto com slash it e provatelo gratuitamente per tre mesi con il voucher MadeIT X3 trovate il link in descrizione.

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