Niccolò Sanarico, Partner primo Digital e CTO Primo Ventures
Listen on
In questo nuovo episodio della nostra Investor Series vi presentiamo Primo Ventures. Primo Ventures è una società di investimento specializzata in venture capital tecnologico che ad oggi attiva in tre verticali software space tech e Health Tech a €192 milioni in gestione e ha investito in più di 45 startup, tra cui alcune che sono state ospiti qui su MadeIT, quali Qomodo, Codemotion, D-Orbit, Mapendo e Shop Circle, ma ne parliamo in dettaglio con Niccolò Scarico, general partner a Primo Digital e CTO a Primo Ventures.
TRASCRIZIONE EPISODIO
Inès Makula (00:01:41) Nicolò, è un piacere averti qui su MadeIT per continuare la nostra Investor Series. Ho dato un po una piccola intro su Primo Ventures, ma ti chiedo se puoi presentare in più dettaglio il fondo e dirci se e in che modo Primo Ventures è diverso da altri fondi VC che operano nel mercato italiano.
Niccolò Sanarico (00:01:55) Grazie mille per l'invito. Sono veramente felice di essere qui con voi, poter parlare di quello che facciamo e di chi siamo e da te detto tutte le cose fondamentali. Ti aggiungo un paio di bit. Come società siamo abbastanza giovane, siamo nati nel 2016, il nostro primo fondo che si chiamava Barcamper Ventures. Al tempo eravamo specializzati nella fase di accelerazione Seed con il primo fondino abbiamo sperimentato la nostra strategia.
Niccolo Sanarico (00:02:18) In realtà quel che stiamo facendo oggi come forma di costruire una società specializzata nel capitale tecnologico multi verticale. Quindi di fatto noi stiamo costruendo delle tesi di investimento costruite attorno a dei team dedicati con competenze specifiche anche dal punto di vista tecnologico, in modo da avere dei fondi e che sanno di cosa stanno lavorando. Siamo partiti col software, io per esempio sono un ingegnere del software per formazione e ho anche lavorato e sviluppato nel mondo del software. Nel 2020 abbiamo lanciato Space, l'esperimento numero due, quello per validare questa strategia multi verticale, E quest'anno, nel 2024, abbiamo lanciato un verticale a stack. In questo momento in fase di marketing non è ancora attivo nella fase investimenti e nel 22 abbiamo raccolto di fatto il nostro secondo fondo Digital, quello che ha continuato un po l'eredità di Campo invece, che si chiama primo digitale con grande, grande fantasia. Ad oggi siamo abbiamo un focus molto forte sul mercato italiano quindi di fatto andiamo a cercare imprenditori che partono dal mercato italiano ma che hanno aspirazioni e obiettivi internazionali chiaramente perché dobbiamo inseguire i mercati per lo meno globali.
Niccolo Sanarico (00:03:26) Quindi di fatto partiamo dall'Italia. I nostri fondi hanno anche un po di capacità di investimento all'estero ma tende a essere non esattamente il punto chiave della tesi di investimento. Vedremo in futuro mano a mano che si cresce.
Inès Makula (00:03:36) Primo Digital e Primo Space. Quindi ci puoi spiegare un po in che round partecipano questi due fondi? Perché l'altro mi sembra quello che è ancora, come dicevi tu, in fase di marketing, quindi magari non è ancora non state ancora deploy Il capitale e che tipi di ticket fate per questi round? E se siete generalmente lead investors con il fondo.
Niccolo Sanarico (00:03:55) Sia space che digital siamo sono fondi early stage tendono a investire nelle fasi abbastanza abbastanza precoci, in particolare il nostro core è intorno alla fase seed. Poi c'è un po di differenza tra i due. Space tende a investire in un settore che tende a essere anche un po più capital intensive. Alcuni specificità Pensa dei lanciatori di satelliti. Lì ci vuole Capex, vero. E da una parte e dall'altra ci sono molte molte tecnologie che sono ancora nella fase. Sta uscendo dal laboratorio per cui lo spettro di investimento di Space parte dalla Proof of concept quindi poche decine di migliaia di euro premierà round più corposi, qualche milione di euro quindi spettro piuttosto ampio di primo di primo ingresso il fondo digital èUn mercato diciamo un pochino più spinto in qualche modo noi abbiamo come chiave del fondo digital l'area seed. Il nostro investimento tipico va dal mezzo milione 2 milioni. Volentieri anche i sindacati con un pochino di possibilità di investire nei round. Degli stage, giusto per diversificare il portafoglio. In entrambi i casi facciamo volentieri lead investor. Non siamo necessariamente esclusivamente lead investor, ma la strategia di deployment è puramente da lead. Entrambi i fondi hanno un obiettivo di investire in una ventina di partecipate high conviction, per cui ce li studiamo molto bene prima di investire e di fatto tendiamo a preferire questo tipo di approccio non toglie che possiamo fare da follower. Le faccio un esempio in Primo Digital ad oggi abbiamo completato sei operazioni, quattro da lead investor e due invece da follower che conoscete bene Shop Circle e Qomodo, dove abbiamo investito con un sindacato di altri fondi italiani con cui stiamo collaborando, ci si trova super bene.
Inès Makula (00:05:39) E invece Qual è il vostro processo decisionale per selezionare le startup in cui investite? Ci sono dei criteri particolari che sono molto importanti per voi, soprattutto nella fase di early stage Sentiamo molto che ovviamente il founder è molto importante, quindi cosa guardate? C'è qualcosa di particolare, magari in primo che fate o domande qualcosa da sapere?
Niccolo Sanarico (00:05:58) Parlo particolare in particolare di Primo digital. Come ti dicevo siamo team dedicati per cui non voglio entrare nelle specificità del fondo space magari ti consiglio di di parlare con qualcuno di loro che è super interessante anche loro approccio in digital abbiamo un processo che è relativamente standard credo siamo quattro partner che hanno ognuno un voto in Comitato investimenti e per fare un investimento abbiamo bisogno di quattro sì per cui i fonder devono essere molto convincenti trovare tra di noi almeno un Champion e nessuno che si mette di traverso per qualche idea o tesi che abbia. Quindi questo ci obbliga a essere veramente molto convinti delle operazioni che facciamo. Come ti dicevo prima, anche se di fatto tutto il team di investimento ha modo di dire la sua, anche perché di fatto sono i ragazzi del team, sono quelli che hanno costantemente il polso della situazione sul mercato e ascoltiamo tantissimo quello che ci dicono. Di fatto investiamo in imprenditori che crediamo possano avere un grande impatto in tre modi per farmela dire molto dall'alto.
Niccolo Sanarico (00:06:56) Il primo modo è nel loro mercato. Ci dobbiamo convincere che stanno sviluppando, hanno un prodotto che è vincente e convincente, che risolva un problema, lo risolva molto bene, che sia un bel prodotto che il mercato adora. Secondo grande impatto per i nostri scrittori è di fatto noi gestiamo capitali, quindi investiamo perché riteniamo che laddove investiamo possiamo generare grandi ritorni benefici Quindi questo è un criterio che valutiamo sempre cerchiamo sempre di immaginare un futuro dove come è fatto il futuro dove queste start up hanno successo. E terzo criterio l'impatto deve essere anche sul mondo e sulla società. Di fatto Primo digital è un fondo ex articolo otto SFDR, il che significa che monitoriamo e siamo sensibili anche ai criteri ESG Environmental Social Governance e quindi di fatto li prendiamo in considerazione in fase di investimento e ne monitoriamo l'evoluzione nella crescita della società. E di conseguenza è facile capire cosa guardiamo come dicevi tu e come tutti in queste fasi i fondatori, il mercato, il prodotto, le tre cose fondamentali. Nelle nostre fasi è difficile basarsi troppo su KPI, quindi non è che abbiamo degli hard stop per dire se non fai almeno dieci kmrr non ti guardo, è chiaro che aiuta nelle fasi di valutazione perché hai delle dei feedback del mercato e dei clienti che ti usano e questo aiuta tantissimo la fase di valutazione ma non abbiamo dei dei paletti hard su queste cose e last il fondo digitale è generalista cioè investiamo nel software possiamo investire del software a 360 gradi ma ci sono delle aree che ci piacciono di più. Io in particolare seguo con più attenzione il mondo SAS Enterprise SAS, il mondo Fintech e il mondo cybersecurity.
Inès Makula (00:08:38) Invece a livello di founder e founding team ci sono delle cose che mi piacciono in particolare. Per esempio ci sono dei fondi che non investono in solo founder a cui non piace investire in un team dove c'è un solo founder, ma preferiscono vedere un team con tanti founder che potrebbero essere anche quel numero. È giusto perché la gente certe volte trovi sei persone del founding team, che magari è forse un pelo troppo quindi da quel punto di vista. E poi se ci sono anche tipo dei tratti caratteriali o dei percorsi che vi piace vedere, è ovvio che non c'è l'identikit del founder perfetto. Però spesso e volentieri ci sono dei percorsi o delle cose fatte nei founder che comunque ti danno un po più di confidenza nell'investire in loro.
Niccolo Sanarico (00:09:14) In realtà se guardo soprattutto al passato, perché poi diciamo come abbiamo investito noi abbiamo investito in qualunque tipo di team dal solo founder al team con tanti founder, dagli imprenditori seriali ai venditori alle prime armi.
Non ci fa paura nessuna di queste caratteristiche, ma tendenzialmente andiamo a cercare un qualcosa di quei fondatori che sia outstanding rispetto ai loro pari, cioè seguano il venditore seriale. C'è qualcosa che lo mette sopra la media degli imprenditori con esperienza che abbiamo visto. Se c'è un solo founder c'è qualcosa di stellare in quella persona stellare. Può essere, può avere tanti e tanti aspetti no per competenza tecnica per visione per per percorso quello che è o se sono imprenditoriale. Primissima esperienza anche lì c'è qualcosa che mi rende super speciale rispetto rispetto ai loro pari quelli che osservi nel mercato. Mi è capitato di investire in solo in founder alle prime armi, dove per esempio il sito che stava ancora all'università era già dall'università. Secondo me è uno dei top developer più forti che abbia mai incontrato nel mondo, non solo in Italia. Parlato, incontrato e visto sviluppare lì ho detto signori, qua non mi interessa, ma dobbiamo cercare di entrare. Quindi c'è un po questa caratteristica questo treno non nel nostro ragionamento che ci potesse dare quel tipo di di fondatore.
Inès Makula (00:10:35) E invece qual è la tua visione strategia come general partner di di Primo Ventures nel creare valore a lungo termine per le aziende in portafoglio?
Niccolo Sanarico (00:10:44) Di fatto se pensi di investire in persone eccezionali per qualcosa allora in generale credo personalmente ne parlo strettamente non metto la firma personalmente io. Che l'approccio migliore sia quello di lasciare lavorare e farli lavorare al meglio cioè cercare di evitare di essere un ingombro percorso io sempre in testa questa visione questo parallelismo col curling sport entusiasmante dove c'è è presente la boccia su ghiaccio con quelli con lo spazzolone e io mi sento sempre uno di quelli con lo spazzolone. Questo non significa non essere attivi, anzi. E se non li investo vuol dire essere attivo, vuol dire essere coinvolto, vuol dire spesso sedere nei CdA, quindi prendere anche degli oneri e degli onori. Lavorare con i team però sempre in modo lascia lavorare lavorare e non cercare di di di impostare o di dire o di fluidificare poco ecco mettila così. Poi per il resto ogni team ha bisogni diversi. Credo che in generale si riconducono tre aspetti chiave su questi poi ci concentriamo.
Niccolo Sanarico (00:11:42)I tre aspetti chiave sono trovare clienti, persone chiave da assumere, trovare capitali, poi risolvere. Questi tre grandi temi sono le cose su cui ci concentriamo.
Inès Makula (00:11:51) Infatti, in risposta alla mia prossima domanda, che era un po come supportare i founder nelle fasi successive, oltre ovviamente dargli dei capitali per per crescere quindi dire c'è qualcos'altro che volevi aggiungere.
Niccolo Sanarico (00:12:02) Fondatori Con esperienza allora tendenzialmente anche molto più da Founding board no cerchi di darmi una mano a ragionare da esterno che dice ok qual è il nostro obiettivo crescere sviluppare e così via le nostre basi e soprattutto arrivare a un successivo quindi dare una grande mano lì per strutturare al meglio la loro il loro percorso per arrivare l'anno successivo nel migliore dei modi. Se si tratta di prendere la prima esperienza quindi magari sia un pochino più coinvolti quindi proprio nell'impostazione strutturale della società a da proteggere ed assumere. Impostare il business plan, ragionare sulla strategia sempre nell'ottica di massimizzare la possibilità di crescere e di accogliere la successiva. Però è chiaro che noi tendenzialmente tendiamo a essere un po più tailor sulle specifiche necessità della singola azienda.
Camilla Scassellati (00:12:48) Questo episodio è sponsorizzato da Sereni. Lo diciamo sempre l'imprenditoria è un percorso fatto di alti e bassi e può essere anche un percorso molto solitario. Per questo è importante non perdere di vista la propria salute mentale. E lo dice anche Paul Graham, il founder di Y Combinator. Il miglior imprenditori sono quelli che si prendono cura di sé. Questo non vale solo per gli imprenditori e le imprenditrici, sia chiaro. A volte facciamo fatica ad ammetterlo, ma abbiamo tutti bisogno di aiuto. La terapia può essere il supporto che ci manca. Se hai mai pensato di andare in terapia, ma ti senti perso o persa e non sai come trovare il terapeuta che fa per te? Sereni potrebbe essere la risposta.
Inès Makula (00:13:25) Serenis è una piattaforma digitale per il benessere mentale e un centro medico autorizzato che offre percorsi di psicoterapia, psichiatria, supporto psicologico online con oltre 1400 professionisti in tutta Italia, 100% psicoterapeuti con in media undici anni di esperienza. Seguendo il link in descrizione o andando sul loro sito www.Serenis.IT troverai un questionario da riempire e da lì, tramite un algoritmo proprietario, la piattaforma ti connetterà con il terapeuta più adatto a te.
Le sedute sono online e se il terapeuta selezionato non ti convince puoi facilmente cambiare. Serenis ha deciso di offrire un codice sconto per tutti gli ascoltatori di MadeIT con il codice MadeIT7, avrai un colloquio gratuito e un'agevolazione di 7€ sulle successive tre sedute. E invece ci sono dei trend o dei settori che ritieni siano veramente cruciali per le startup in Italia nei prossimi anni?
Niccolo Sanarico (00:14:14) Beh, allora il trend del trend nel mio settore il trend chiave è ovvio e generativa e diciamo il trend che sta prendendo. Il mercato e bisogna tenerla d'occhio con attenzione perché di fatto credo abbia tre tre ottime opportunità, ovviamente, perché ti può permettere di costruire prodotti che risolvono problemi in un modo nuovo, innovativo, migliore. Per cui è sicuramente da osservare, da capire come integrare. Ed è un grande rischio da questo punto di vista perché non adottarla Adottarla male o usarla male rischia di essere un errore esistenziale per una startup e fino a una grande incognita. Perché, diciamo nel breve, è un tema di adozione, ma nel medio mi chiedo tantissimo che effetti avrà sul software adesso, in particolare alle HD Assistant, quindi al modo in cui software viene di descritto, ma anche diciamo il modo in cui si interagisce con il software.
Niccolo Sanarico (00:15:13) Pensare gli approcci tramite il nostro tecnico ma come tirare fuori qualche qualcuna delle cose che come dici tu mi entusiasmano, eccentrici approach che sta emergendo adesso, lo trovo affascinante e spaventoso da un certo punto di vista. Se fosse guarderei molto da vicino quello che mi manca in Italia. In realtà mi piacerebbe tantissimo investire o guardare qualche progetto open source di base io credo moltissimo nel software open source. C'è qualche bel progetto, qualche bella tech che ha fatto gli italiani dell'open source. Credo che abbia un futuro. Ancora non abbiamo tantissimo in Italia, in quel verticale. E infine, uscendo uscendo un po dal mondo del software, credo che nel mercato italiano vicino a casa e non parlare di cose di cui non ho idea. Il settore spaziale è quello in cui avremo tanto da dire, stiamo soltanto grattando la superficie. In questo momento lo stiamo vedendo col fondo Space. Mi aspetto che nel prossimo medio periodo ci sarà la nuova ondata di opportunità anche lì, mano a mano che si commercializza. Diciamolo, non c'è lo spazio. E l'Italia la bella infrastruttura per essere rilevante, minimo.
Inès Makula (00:16:23) Questa è una cosa che ci ha sorpreso tantissimo facendo il podcast, intervistando trovando quanti italiani ci sono in questo settore quanto le università preparino bene D-Orbit è un grande esempio, però è sicuramente una di quelle industrie di cui potremmo giocare un ruolo molto importante, vedi evolversi l'ecosistema start up italiano nei prossimi cinque anni. Sei positivo? Non so da quanti anni fai l'investitore, però è da un po.
Niccolo Sanarico (00:16:50) Allora sono un po un vecchietto dell'ecosistema italiano, quindi più della decina d'anni che che gira l'ecosistema, quindi è un po l'opposto della situazione, un po la mia idea di come sta evolvendo, quindi sono moderatamente ottimista, in particolare perché vedo sempre più fondatori molto forti spesso, che hanno avuto esperienze internazionali in realtà funded, che hanno capito cosa voglia dire scalare un business e non se lo devono inventare da zero. E che stanno tornando in Italia per creare imprese con questo approccio. Come dire giusto dal punto di vista di venture e start up. Spazio per il fallimento. Si può sbagliare e andare male, però su questo mi rende molto, molto ottimista.
Niccolo Sanarico (00:17:40) Ci mancano due cose se vuoi, e questa è un'altra cosa non penso dire niente di nuovo. Ci manca qualche altra storia alla Bending spoon non solo per il morale, ma anche per creare quella mafia, se mi permetti il termine di fondatori di prime linee che hanno queste esperienze di scaling up, di costruzione di grandi realtà e poi escono nella loro nelle loro idee nei loro prodotti questo crea un grande ecosistema io penso alla Francia da Criteo sono usciti da Spata fiata di di fondatori che hanno poi fatto realtà di grande successo di crescita. Spero tanto che si inneschi la stessa dinamica anche da noi e manca ancora un po di reti di liquidità e di liquidità non tanto per i fondi che noi vorremmo tanto generare ritorni di liquidità poi riporta risorse nelle tasche degli angel e nelle tasche dei di quei soci lavoratori che magari hanno stock e che possono diventare liquidi uscire e reinvestire sia in nuove start up per i fondatori che nei loro propri progetti invece c'è un volano che deve ancora pienamente partire. Questi due fatti un pochino portano al tema sistemico nostro che il tema da smarcare è vero che l'attrazione dei capitali delle fasi round sopra i 20 milioni questo forse quello che manca davvero per il prossimo salto di crescita credo che avremo qualche fondo che parte dall'Italia, anche se a Cdp però non basta contare solo sui nostri fondi locali per fare due per tre per l'ecosistema.
Inès Makula (00:19:07) Ti faccio una domanda bonus prima di arrivare all'ultima domanda. che è cosa ti piace di più di fare l'investitore?
Niccolo Sanarico (00:19:12) Allora è una roba un po particolare. Nel senso io lo so molto bene, nel senso che era il problema che avevo quando cominciai a lavorare e ho cominciato a lavorare in consulenza. è società bellissima. A quel tempo oggi viviamo in una realtà fantastica con persone outstanding. Però c'è un piccolo problema è la consulenza. Lavoriamo nel settore cliente, ha un problema da cliente diciamo il problema al prossimo cliente e via. E la terza 4.ª volta dice noia Come si cresce qua? Comincia a vendere o a vendere? Noi andiamo a cercare qualcosa di nuovo e qualcosa di nuovo. I miei studi in Stati Uniti, Inghilterra e così via. Sono andato a studiare a Oxford nel 2010. Mi sono investito su me stesso, diciamo, cercando di capire cosa fare da grande. E lì, mentre ero a Oxford, ho seguito questo evento che si chiamava Silicon Valley Comes to Oxford, dove c'era al momento uno dei più eminenti nel mondo del venture globale, ha fatto una chiacchierata con lui.
Niccolo Sanarico (00:20:14) Ho deciso che da grande avrei fatto quello che facevo e vorrei essere come lo dico e qua mi imbarazzo nel dirlo e fortemente questo e quindi come dire è la costante sfida quotidiana l'affrontare costantemente temi nuovi sfide nuove. Avere a che fare con persone che sono tendenzialmente più smart di me e cercare di essere utile per uno di questi. Questo è un tema che mi sta rendendo questo lavoro molto, molto piacevole, molto felice. Una sfida che mi piace molto e che mi fa svegliare tutti i giorni e non staccare mai fino a notte fonda se non per stare un po con i bimbi.
Inès Makula (00:20:50) è un lavoro in cui immagino che vedi sempre un po il futuro di tutte le innovazioni, tutte le cose, i cambiamenti e sei sempre in contatto anche con persone che vogliono fare grandi cambiamenti nel mondo, quindi deve essere anche molto stimolante. Noi lo vediamo già solo col podcast, raccontando queste storie, intervistando sempre persone che fanno cose in settori diversi. Ci tiene sempre molto, diciamo aggiornate e in pari con bellissime. Io adoro, è bellissimo perché mi annoio velocemente, lo dico sempre, mi piace, mi piace sempre imparare qualcosa di nuovo, scoprire qualcosa di nuovo.
Inès Makula. (00:21:22) Anche se non so se sarei una brava investitrice, perché ogni tanto questi pitch sono tipo pazzesco. Tutto mi sembra favoloso. Tutti voglio cambiare il mondo, sarei tipo a dare i soldi a tutti. E invece. Ultima domanda ci sono degli errori che vedi spesso fare i founder che si approcciano a Primo Ventures che vorresti poter correggere una volta per tutte.
Niccolo Sanarico (00:21:41) Una cosa ci dimentichiamo sempre, ma fare fundraising è un lavoro estremamente difficile, che si fa poche volte nella vita di un'impresa. Cioè se sei proprio stellare da start up lo fai cinque sei volte e entri in uno schema completamente diverso nell'arco di anni 1 e 2. Quindi sì, sono personaggi un po particolari, sono molto pignorati, a volte ermetici. Il processo decisionale non è sempre cristallino e quindi è anche difficile riuscire aImparare a sviluppare e a crescere. Questo porta tendenzialmente a fare 1 o 2 errori. Secondo me, e non è tanto un tema solo di Primo ventures ma è un tema proprio di approccio che possono essere letali. Uno Cercare di inventarsi robe strane quando si costruisce un pitch c'è una marea di letteratura partire dall'ABC problema soluzione, opportunità.
Niccolo Sanarico
(00:22:30)
Dove vuoi andare? La visione, l'abc, quello che serve ed è quello che da questa parte noi siamo abituati ad ascoltare e cerchiamo. Politica E secondo bisogna prepararsi bene. È chiaro che è ideale per un imprenditore parlare con un investitore che è molto competente sul suo dominio. In ambiti ampi come quello del software non è sempre possibile e quindi bisogna partire dal presupposto che l'investitore sappia soltanto ciò che vede, sente che l'imprenditore gli sta trasferendo. Quindi non preparare il pitch, non testarlo, non essere completi, non essere diretti. Dare cose per scontato può portare a trasferire informazioni incomplete o scorrette. E nel momento in cui un fondo gestisce migliaia di progetti di opportunità l'anno l'accetta cala molto velocemente. Se non sei convinto, questo è un errore che spesso ti mette fuori dai funnel di di di di raccolta o di valutazione semplicemente perché non hai trasferito correttamente le opportunità. Stimolo tantissimo un imprenditore soprattutto se nei primi anni del primo giro a testare il pitch provarlo con amici conoscenti farlo Angel raccogliere feedback ed essere dritti al punto perché se no è facile cascar fuori dal funnel solo perché non si è stati chiari su qualche concetto chiave.
Che poi sono quelli dimmi chi sei, in che mercato vai, come è fatto il tuo prodotto, quanto ti serve convincere che hai una visione forte?
Inès Makula (00:23:53) Sì, non bisogna aver complicate. Diciamo un po noi italiani rispetto magari un americano. La situazione ci piace farlo sembrare più complicato. Mettere parole difficili in generale mi sembra rispetto. Io e Camilla siamo ormai fuori da 15 anni, gli inglesi vanno molto dritti al punto e sono molto. Non fanno giri di frasi, cioè spiegano e quindi e soprattutto il mondo delle start up bisogna essere un pochino più anglosassoni secondo me nel modo di raccontarsi cioè essere un pochino più come dici tu queste sono le cose che l'investitore assente ascolta e su quello che poi ti paragona rispetto a un altro investimento che potrebbe fare perché i capitali sono poi limitati no quindi devi poi a un certo punto scegliere tra chi chi investire quindi la chiarezza è importantissima.
Niccolo Sanarico (00:24:34) Concordo perfettamente. E poi c'è una cosa che spesso noi Italiani prendiamo al Contrario e lo dico non nel mio interesse, no. Sei tu imprenditore il cardine di tutto il sistema, cioè senza imprenditori non esiste perché non esiste niente tu che offre un'opportunità chiave a un investitore per investire cioè non il contrario a caro investitore ti prego dammi i soldi.
Niccolo Sanarico (00:24:52) E no, caro investitore, questa è un'opportunità. La vuoi per bene? La vuoi vendere? Arrivederci. Avanti il prossimo. Questo approccio mentale che bisogna. Bisogna molto lavorare quindi, soprattutto ai founders. Siate un po bold e non vuol dire cocchi gli vengono in inglese, scusami.
Inès Makula (00:25:09) No, guarda, parli a me che vuol dire sgradevoli?
Niccolo Sanarico (00:25:12) Vuol dire però convinti, convinti.
Inès Makula (00:25:14) E fiduciosi, cioè fiduciosi, senza essere arroganti, Diciamo.
Inès Makula (00:25:18) Esatto. Trasmettere quella fiducia in se stessi senza essere magari arroganti. dove a quel punto sei solo antipatico e passi solo per un antipatico. Ottimi consigli. Grazie. Grazie mille Nicolò, grazie di essere stato qui su MadeIT per raccontarci un po tutto il dietro le quinte di Primo Ventures e per i consigli che ci hai dato. E volevo anche segnalare a tutti gli ascoltatori che oltre al tuo lavoro da investitori scrivi anche una newsletter settimanale alla quale sono abbonata da anni e che si chiama The Sweet in Italian Startups e che linkerò nelle note dell'episodio in cui dai aggiornamenti sulle news dell'ecosistema startup in Italia e hai anche un podcast insieme a un altro investitore, Giacomo Mollo, che al suo fondo mi sembra se non sbaglio e dove diciamo parlate.
Poi immagino di tutto quello che è sulla newsletter, anche sul podcast.
Niccolo Sanarico (00:26:02) Grazie. Sì, giusto, corretto. È qualche anno che monitoro il mercato italiano in inglese perché mi piace cercare di renderlo il più trasparente possibile. Questa è la mia idea e voglio il più possibile che l'Italia sia parte del mondo da questo punto di vista. E con Jack commentiamo poi le notizie. Jack è super bravo ed in particolare lui che ha poi spunti di approfondimento sulle notizie della settimana.
Inès Makula (00:26:23) Sono molto tecniche, quindi chi vuole entrare nei tecnicismi del mondo startup del software tutte queste cose sicuramente è molto interessante quindi grazie ancora buona giornata. Grazie. Grazie mille di averci ascoltato.