Daniele Francescon, Co-Founder Serenis

 

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Questa settimana i microfoni (e le videocamere) si sono accesi per intervistare un imprenditore poliedrico che ha fondato due startup in settori completamente diversi tra loro.  Abbiamo parlato con Daniele Francescon, co-founder di Serenis.

Fondata nel 2022 insieme a Silvia Wang, Serenis e’ una startup che offre percorsi di terapia online e ha come missione quella di rendere il benessere psicologico più accessibile. Serenis ha raccolto €6.5 milioni da investitori quali FG2 Capital, Angelini Ventures, Azimut Digitech Fund, e Invictus Capital ed è stata supportata fin da subito da business angel del panorama startup italiano.

Daniele nasce in un piccolo paese del Veneto, studia Economia a Padova e grazie alla sua fortissima ambizione entra in BCG, dove rimane per 6 anni, fino a quando l’arrivo del primo figlio lo spinge a cambiare vita. 

Decide infatti di voler conciliare meglio vita privata e vita lavorativa entrando in A2A per lanciare NeN, il primo fornitore italiano di energia e gas completamente digital e green, diventato un punto di riferimento nel settore per la sua comunicazione pop. Ma poi l’incontro con Silvia Wang e il suo crescente interesse per la psicologia lo convincono ad entrare in Serenis per rivoluzionare il settore della terapia online.

Daniele ci ha raccontato delle tante campagne di marketing che hanno fatto il successo di NeN prima e di Serenis poi, ma anche dell’importanza dell’equilibrio tra vita privata e lavorativa e di come Serenis sia stata fondata su questo principio dal giorno uno. 


TAKE AWAYS

La storia di Daniele Francescon (00:00:00) Daniele racconta la sua infanzia, la famiglia e l'ambiente in cui è cresciuto.

La scelta dell'università e la decisione di studiare economia (00:02:05) Daniele parla della sua indecisione tra studiare economia o fisioterapia e come ha scelto il percorso accademico.

Daniele entra nel mondo della consulenza (00:04:32) Il lavoro in consulenza e le motivazioni che lo hanno portato a prendere questa strada.

La decisione di lasciare la consulenza (00:10:13) Daniele spiega come ha preso la decisione di lasciare la consulenza dopo sei anni, influenzato anche dalla prospettiva di diventare padre.

Daniele diventa imprenditore all'interno di una corporate (00:11:35) Il coinvolgimento nel progetto imprenditoriale di NeN all'interno di A2A.

La visione dell'azienda (00:14:31) Discussione sulla visione dell'azienda e l'incertezza nel pitch deck.

L'importanza dell'attitudine (00:15:09) Ruolo dell'attitudine rispetto alle competenze e l'importanza delle soft skills.

L'organizzazione della startup (00:16:22) Processo di organizzazione e avvio della startup all'interno di una corporate.

Lancio del progetto e marketing (00:17:44) Sfide nel lancio di un nuovo player nel settore delle utilities e strategie di marketing.

Gestione del team e assunzioni (00:20:01) Processo di assunzione e gestione del team iniziale.

Comunicazione e marketing (00:22:53) Importanza della comunicazione e strategie di marketing per differenziarsi nel settore delle utilities.

Decisione di lasciare l'azienda (00:27:17) Riflessioni sulla decisione di lasciare l'azienda e accettare un'offerta da Poste Italiane.

La terapia e la scoperta (00:28:34) Daniele racconta la sua esperienza di sofferenza, l'ingresso in terapia e l'approccio iniziale.

L'importanza della terapia (00:29:09) Daniele racconta come sia giunto alla terapia e l'impatto della sua scelta.

Le differenze di genere nella terapia (00:30:50) Discussione sullo stigma e le differenze di genere nell'approccio alla terapia.

L'esperienza della terapia (00:31:58) Daniele condivide la sua esperienza di cambiamento dopo aver iniziato la terapia.

L'incontro con Silvia Wang (00:33:23) Daniele racconta l'incontro con Silvia Wang e il processo che li ha portati a diventare co-founder.

La paura e la decisione di diventare imprenditore (00:37:09) Daniele parla della paura e delle barriere affrontate prima di decidere di diventare imprenditore.

La validazione dell'idea imprenditoriale (00:39:32) Discussione sulla validazione dell'idea imprenditoriale e l'importanza della presenza di altri player nel mercato.

Il processo di validazione dell'idea (00:40:47) Daniele spiega il processo metodico utilizzato per validare l'idea imprenditoriale.

Il business plan (00:43:03) Discussione sulla validità e l'importanza del business plan e del fundraising.

Strategie di fundraising (00:43:49) Esperienze personali e consigli su come approcciare il fundraising.

Marketing creativo (00:47:40) Esplorazione di campagne di marketing divertenti e efficaci, con esempi di successo e insuccesso.

Gestione aziendale e processi di lavoro (00:51:42) Approccio agile, gestione remota e metodologie specifiche utilizzate nell'azienda.

Formazione e gestione delle risorse umane (00:53:33) Approccio alla formazione e alla gestione delle risorse umane, con particolare attenzione alla seniority del team.

Sfide imprenditoriali e gestione del personale (00:54:36) Difficoltà nell'affrontare le sfide imprenditoriali, come il licenziamento e la gestione delle risorse umane.

L'italianità nell'imprenditoria (00:56:19) Riflessioni sull'impatto dell'italianità nel percorso imprenditoriale e nel successo aziendale.

La mentalità imprenditoriale (00:57:21) Daniele parla dell'importanza della mentalità imprenditoriale e di come l'italianità lo abbia influenzato positivamente.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Inés Makula (00:00:00) - Siamo qui in studio con Daniele Francescon, co-founder di Sereni, che è stata fondata una start up fondata nel 2022. Insieme a Silvia Wang abbiamo in realtà già avuto sul podcast sia per un episodio normale che per una masterclass qui su Mediaset Sereni, una start up che offre percorsi di terapia online e ha come missione di rendere il benessere psicologico più accessibile. Tutti diciamo avete raccolto fino adesso 605 milioni di euro da investitori quali FG, Capital, Angelini Ventures, Azimut Digital Lumen Ventures e Invictus Capital. E oggi avete più avete più di 70.000 pazienti 1500 psicoterapeuti sulla vostra piattaforma. E però prima di Serenis hai anche co-fondato NeN, che è stato il primo fornitore italiano di energia e gas completamente digitale e green, lanciato dentro a2a. Benvenuto a questa versione di MadeIT Video Live. Abbiamo cercato di fare i compiti a casa.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:00:53) - Ci correggerà se abbiamo sbagliato qualche qualche info

Daniele Francescon (00:00:54) - Forse. Wang l'unico.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:01:00) - forse si.

Daniele Francescon (00:01:01) - È abituata.

Inés Makula (00:01:02) - Che forse una cosa dovremmo dire visto che non abbiamo detto prima che siamo Inès Makula e Camilla Scassellati.

Inés Makula (00:01:08) - Questo è MadeIT il podcast in cui intervistiamo venture capital imprenditori e investitori e tante altre persone. Abbiamo anche appena lanciato una newsletter, quindi iscrivetevi alla nostra newsletter il digestivo che troverete linkata dentro la descrizione di questo episodio e iscrivetevi al podcast su Spotify Possiamo partire con le domande.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:01:25) - Daniele, benvenuto su MadeIT, è bellissimo per noi avere finalmente ospiti in studio, conoscerti di persona, poter fare una chiacchierata anche un po informale per chi ascolta Il nostro podcast da sempre, sa che iniziamo sempre con l'infanzia e infatti molti ospiti che passano di qua ci dicono che è come fare un po una sessione di con con psicoterapia dallo psicologo, quindi forse ti sentirai a casa. Comunque i temi sono quelli giusti per te. Ti vogliamo chiedere un po se ci puoi raccontare della tua infanzia, della tua famiglia, che tipo di in che tipo di famiglia sei cresciuto e se ci sono, non so, qualcosa del tuo contesto familiare che secondo te ti ha marcato profondamente, che ancora adesso senti che fa parte di te.

Daniele Francescon (00:02:05) - Quanto tempo Abbiamo?

Camilla Scassellati Sforzolini (00:02:06) - Per questa risposta 3 minuti?

Daniele Francescon (00:02:08) - Per cui spero che la mia terapeuta mi ascolti perché sono molto preparato sul tema. Dopo qualche anno no. Io vengo da intanto un paesino di 3000 abitanti che si chiama 4000 abitanti, vengo da una famiglia di sei persone quindi ho due sorelle un fratello gemello e questo è un po il contesto, papà impiegato in banca mamma insegnante che poi è andata in pensione per stare dietro a noi. Le cose che mi hanno segnato formato, le cose più importanti ce ne sono tante positivo e negativo quindi non faremo diciamo discriminazioni di sorta su che tipo di impatto hanno avuto però una sicuramente è che mio padre è una persona molto manuale molto creativa e per esempio a casa mia le cose si aggiustavano non si chiamava una prima si provava ad aggiustarle piuttosto che che so il presepe io mi ricordo che tutti gli anni noi abbiamo sempre fatto un presepe diverso, ci mettevamo e costruivamo il presepe. No? Quindi ho questa cosa da mio papà. L'ho presa il fatto che mi piace molto mettere le mani in pasta, toccare, fare, brigare come diciamo in Veneto e quindi diciamo questo un po di di di Schio se vogliamo in termini di atteggiamento invece vengo da una famiglia abbastanza modesta diciamo così e mi ricordo che sin da piccolo e forse questo è un tema ho sempre guardato molto gli altri e quello che gli altri avevano e quindi questa cosa qua mi ha generato una sorta di ambizione che ho mantenuto c'è ho sempre avuto voglia di fare bene fare bene a scuola fare bene poi quando ho cominciato a lavorare ho sempre avuto questa voglia di fare qualcosa di di di di di lasciare un segno di distinguermi in qualche modo e questa è una Sono portata dietro con i suoi lati positivi e negativi.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:03:46) - Diciamo sì che sembra un po una domanda fatta per cominciare da qualche parte però in realtà lo vediamo anche con gli investitori cercano sempre di vedere questo founder perché vuole fare una startup cioè ha voglia di rivalsa voglia di dimostrare qualcosa a qualcuno. Cos'è il motore che lo spinge ad andare avanti e spesso si trova come tutto che abbia ha radici nell'infanzia quindi in questo caso forse già in risposta a domanda molto chiaramente che è quello che ti ha un po spinto nella tua vita andando all'università, che insomma è la prima scelta che fa una delle prime scelte che facciamo un po'più indipendentemente. Ero indeciso se studiare su su studiare economia o fisioterapia due cose che non avrei collegato tra loro. Ci puoi raccontare un po a cosa era dovuta questa indecisione e come hai scelto di fare economia alla fine.

Daniele Francescon (00:04:32) - Intanto preparatissima su le cose che ho detto in giro non so come fai a saperlo, però ho scelto Economia perché non sapevo scegliere di fatto, cioè fisioterapia mi piaceva perché intanto all'epoca ero uno sportivo e quindi andavo un sacco da fisioterapista, quindi mi sembrava una roba tipo sai, se impari a fare il fisioterapista non hai bisogno del fisioterapista.

Daniele Francescon (00:04:55) - E poi in realtà mi piaceva l'idea di fare un mestiere pratico e che aiutasse le persone. Dopodiché però lì per lì sono stato preso da questa impasse decisionale del. Ma poi mi tocca fare il fisioterapista tutta la vita mentre se ti laurei in economia on paper diciamo puoi fare 100 lavori diversi quindi meglio prendere una cosa che mi apre 100 porte che non che non una e quindi ho procrastinato sostanzialmente.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:05:24) - Sì, spesso economia anch'io Società economia è la facoltà degli indecisi che sono molti come ormai si dice multipotenziale ma magari sai fare tante cose nessuna benissimo.

Inés Makula (00:05:34) - Anche difficile sapere esattamente il percorso che vuoi fare. Le porte aperte quindi soprattutto in un Paese mentre all'estero in America funziona molto diverso.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:05:43) - In Inghilterra studiare.

Inés Makula (00:05:44) - Questo è filosofia. Poi vai in banca, in America poi non devi scegliere subito il tuo Major è una cosa che puoi scegliere dopo scegli un po il broad team. Ovviamente però in Italia devi essere molto cercare di una laurea importante per poi quello che farai dopo, oppure.

Daniele Francescon (00:06:00) - Fai economia.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:06:02) - O giurisprudenza, tanto anche lì ci puoi arrivare.

Inés Makula (00:06:05) - Questo episodio è sponsorizzato da Turnover, l'agenzia che aiuta i brand a crescere su Amazon in un momento in cui marketplace sono diventate le piattaforme predilette dagli utenti per gli acquisti on line. Turnover arriva per supportare le aziende a districarsi in questo mondo in soli tre anni.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:06:20) - Turnover vanta già un importante pacchetto clienti di diverse categorie commerciali, da medie imprese europee a multinazionali per le quali gestisce a livello globale un volume d'affari di circa 70 milioni di euro. Vi parleremo di nuovo di turnover tra poco. quindi dopo l'università, da bravo studente di economia, anche se hai studiato a Padova, giusto? Quindi sei rimasto in Veneto vicino anche se no anche perché stavo per dire hai fatto il percorso ovvio che era quello di andare in consulenza, cosa che però non so se era ovvio. Se non eri a Milano alla Bocconi magari era una cosa che bisognava un pochino più trovare il proprio percorso e capire come arrivare in consulenza. Sei andato da BCG? Ci puoi raccontare un po come ci sei arrivato? Perché so che ti sei un po ingegnato per trovare i contatti giusti che dimostra già un po la tua imprenditorialità, anche già nel trovare la tua strada ex post.

Daniele Francescon (00:07:11) - Possiamo vederla così, in realtà, anche se è corretto, nel senso che io mi ricordo all'epoca che le le le società a cui guardavamo come le società a cui aspirare non includevano big McKinsey Microsoft quelle che quando fai la Bocconi più o meno in quegli anni magari.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:07:27) - In Veneto hai più le Corporate.

Daniele Francescon (00:07:30) - Che c'è un tessuto imprenditoriale comunque molto molto fervido e quindi i professori il l'ecosistema ruota attorno a delle aziende che ci sono enormi in Veneto e quindi guardi a quelle no e all'epoca mi ricordo Morellato il gruppo diesel eccetera e in realtà poi è stato un mio amico bocconiano che oggi tra l'altro lavora con me Ettore che mi disse no tu devi fare il consulente devi andare in BCG McKinsey dico ma mi sembra dei nomi molto sexy quindi perché.

Daniele Francescon (00:07:58) - Per esempio avevo studiato strategia, la matrice BCG la fai, dici? Allora deve essere assolutamente una società incredibile E poi ho cominciato ovviamente a cercare e il modo in cui ci sono arrivato direi Hacking networking cioè tipo io avevo zero network nel senso che anche per per da dove venivo la mia famiglia cioè come dire la mia famiglia stava qua il mondo aziendale stava da un'altra parte e quindi all'epoca mi dissi come faccio.

Daniele Francescon (00:08:23) - E così googlando ho trovato che c'era una specie di non c'era una specie di c'erano Junior MBA che potevi fare dopo due anni di esperienza massimo due anni di esperienza e tra le società che sponsorizzava c'era BCG la formula.

Inés Makula (00:08:36) - Che poi andavi a lavorare da loro. Non solo, non.

Daniele Francescon (00:08:38) - Solo, ma la formula era molto sexy per me all'epoca perché avevo bisogno di lavorare comunque, che era un MBA perché tu facevi tre settimane di lavoro nell'azienda che ti sponsorizzava e una settimana di MBA. Tra le aziende c'era BCG, per cui diceva tu cioè dobbiamo dobbiamo provarci. E alla fine appunto ho fatto i colloqui per questo MBA, mi hanno preso la MBA ma non mi ha preso BCG perché ha preso qualcun altro però poi diciamo behind the door BCG mi disse Beh, comunque ci sei piaciuto, non abbiamo la sponsor per questo MBA, ma perché non mi lavora con noi e mi sembra che alla fine soluzioni ancora.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:09:12) - Cioè insomma, alla fine sei saltato. Non hai passato l'anno di MBA?

Daniele Francescon (00:09:17) - No, loro mi dissero puoi farlo con noi, però lo puoi fare tra due tre anni e quindi niente, ho saltato ho detto va bene.

Inés Makula (00:09:24) - Però non l'ha mai fatto quindi sì.

Daniele Francescon (00:09:25) - L'ho fatto io. Poi dopo due anni di BCG sono andato a fare la MBA in INSEAD

Camilla Scassellati Sforzolini (00:09:29) - E hai fatto appunto BCG. Non descriviamo troppo perché ne parliamo spesso sul podcast ovviamente Vita di consulente intensa, ci sei rimasto sei anni in totale e se non sbaglio dopo sei anni tua moglie rimane incinta della vostra prima figlia che adesso cinque anni, quindi cinque anni fa. E quello è un po là che ti dice basta! Non posso più fare consulenza perché non voglio conciliare questa vita da consulente. Non forse non vedevi modo di conciliare la vita da consulente con la con la vita da papà. Di famiglia. Come hai preso questa decisione di lasciare? Ci puoi parlare un po di questo tuo pensiero, appunto, che ho forse un po riassunto E pensi che avresti lasciato se non fosse successo questa cosa nella tua vita?

Inés Makula (00:10:13) - è stato un po’ la cosa che ti serviva

Daniele Francescon (00:10:14) - Allora penso che avrei lasciato all’ 80%, no, 20% sì, ma per un motivo molto semplice che è un tipo di lavoro in cui sei molto assorbito e anche il tempo per cercare un lavoro non è che ce ne sia.

Inés Makula (00:10:29) - Poco tempo di pensare

Daniele Francescon (00:10:33) - Poi poi tra l'altro è un lavoro molto bello, stimolante, ti permette anche di avere un certo stile di vita perché si guadagna molto bene così via. Quindi come dire non hai tante scuse per guardati attorno quindi in realtà sono abbastanza contento che avessimo come come famiglia all'epoca scelto che nel momento in cui avremmo avuto un figlio una figlia la consulenza diciamo sarebbe finito.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:10:55) - Quindi ne avete già parlato.

Daniele Francescon (00:10:57) - Sì sì sì ne avevamo già parlato e ci eravamo detti questo è un po il piano no però che quanto sarebbe durato tutto da vedere quindi il fatto che sia successo dopo sei anni non dopo otto secondo me è dovuto sia al fatto che comunque c'è stato questo momento di scossone e e anche all'epoca avevo comunque un po di proposte in mano e quindi le due cose sono sono coincise.

Inés Makula (00:11:22) - E infatti entri poi a lavorare in a2a perché interesse o forse già lavoravi nel settore energetico di come arrivi poi a far parte quindi il progetto come nasce perché te hanno scelto.

Daniele Francescon (00:11:35) - Hanno scelto me per bisogna mettere un grandissimo elemento di fortuna comunque dentro dentro il racconto nel senso che la storia per farla brevissima, nasce la funzione innovazione e io vengo assunto per far nascere questa funzione innovazione no che all'epoca era un po la cosa pop che stavano dentro.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:11:54) - A due anni prima ancora che ci fosse qualsiasi discussione su NeN dentro.

Daniele Francescon (00:11:58) – A2A dentro la funzione innovazione oltre alle attività quotidiane di gestire i progetti di innovazione dentro le varie funzioni eccetera c'erano un po di di cantieri chiamiamoli così trasversali Po paralleli che in quel momento erano due il corpo del Venture Capital e questa cosa che si chiamava digital hacker internamente per cui mi ricordo che un giorno il mio capo dell'epoca disse chiamò due poi due più senior del team che eravamo io e Sebastiano e ci disse ci sono le due robe e devo come dire da responsabile, assegnarle a qualcuno che le segua e abbiamo un po discusso così. A me la cosa che poteva diventare una startup mi sembra una cosa molto sensata e e quindi non ho fatto il venture capital ho fatto quello ma così cioè andava bene entrambe devo dire la verità e però poi sì è successo così e flashforward due anni insomma.

Inés Makula (00:12:47) - Ma avevi già quel momento avevi ambizioni imprenditoriali c'era qualcosa cioè il mondo di prima ti interessava proprio zero ed è stato un po un caso trovarti a fare un imprenditore all'interno di una corporate.

Daniele Francescon (00:13:01) - Intanto bisogna precisare che il mio primo semestre in A2A è stato un semestre da consulente, cioè business plan due diligence.

Inés Makula (00:13:12) – Quello che facevi la BCG le facevi dentro. Esatto.

Daniele Francescon (00:13:15) - Cioè il mio capo, anche lui ex BCG, disse c'è sto lavoro è un progetto di consulenza. Se lo segue un consulente meglio poi il fatto che io sia diventato il co-founder e quindi si mi si è spostato sul lato imprenditoriale anche lì è stato un altro sliding door, nel senso che poi abbiamo assunto il CEO per guidare Stefano e fu Stefano a dirmi ma dove vai mica torni in A2A cioè nel senso perché il mio ruolo sarebbe stato ok.

Daniele Francescon (00:13:46) - Quello è il tuo lavoro cioè fai partire le le iniziative dopodiché le lasci se sono dentro le funzioni dentro le funzioni se è una roba così la lasci boh. Dove l'avevo messa in questa casella e Stefano disse quando poi abbiamo fatto un po tutto l'organizzazione dice qua c'è il design tu ne sai qualcosa di design? No? Cioè le operations, no marketing, il marketing Posso imparare.

Daniele Francescon (00:14:09) - E così e così finì a rimanere dentro, dentro NeN e a fare quello che abbiamo fatto poi.

Inés Makula (00:14:15) - E cosa doveva essere esattamente? E secondo te, cosa ha visto in te il tuo capo? Perché? Nel senso che comunque ti ha affidato il marketing. Non venivi dal marketing, se eri consulente avevi visto tante cose. Però qualcosa deve aver visto in te un potenziale che le persone giuste per guidare anche quel progetto.

Daniele Francescon (00:14:31) - Bellissima domanda. Cosa doveva essere? Secondo me nessuno lo sapeva, come credo realisticamente nessun imprenditore che fa un pitch deck ha veramente l'idea di cosa diventerà precisamente un'azienda sei mesi, nove mesi, dodici mesi dopo. Perché c'è talmente tanta incertezza che che è quasi una una cosa un po da non persone di senno dire so già cosa diventerà l'azienda tra 18 mesi no, non lo so cosa sarebbe diventato NeN. Voleva essere un digital hacker, cioè un player che attaccava il mercato in modo digitale. That's it.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:15:05) - Sì, sì, sì.

Inés Makula (00:15:06) - Sì, sì, esatto.

Inés Makula (00:15:09) - La buzzword

Daniele Francescon (00:15:14) – Era Full digital first tutte queste cose bellissime qua quindi non lo sapevamo cosa ha visto Stefano in me secondo me è una cosa che mi ha insegnato molto lui di guardare molto all'attitudine delle persone più che alle competenze e perché l'attitudine è difficilissimo insegnarla.

Inés Makula (00:15:31) - Esatto, sono queste sono le soft skills che in realtà ti rendi conto che quasi tutto si può imparare. Ovviamente se non sei su dei mestieri mega diventi medico, devi fare il medico no però se il marketing anche la consulenza penso ci sono delle cose in cui è quasi più l'attitudine che hai al lavoro e il tuo la tua curiosità la voglia di apprendere piuttosto che magari essere bravissimo a fare gli excel, i power point, cioè quello che ci puoi fare. Il che era comunque la top skill della consulenza.

Daniele Francescon (00:16:04) - No ha percepito questa cosa credo abbia Visto questo abbia visto che comunque ero uno che si dava un sacco da fare che ci metteva la testa e che comunque credo che dalla consulenza una roba ho imparato e a mettere ordine dove c'è casino e di casino.

Daniele Francescon (00:16:14) - Nei primi mesi una startup ce n'è a palate e quindi si sarebbe da fare lui questa domanda ma penso sia per questo motivo qui.

Inés Makula (00:16:22) - E l'abbiamo detto quindi era una startup dentro una una una corporate. Come vi siete organizzati organizzati per far partire poi insomma il team e poi quando vi siete separati ufficialmente da A2A.

Daniele Francescon (00:16:34) - Ci siamo separati nel momento in cui abbiamo definito proprio quello che era il modello di funzionamento no quindi mi ricordo che a febbraio facciamo una un consiglio d'amministrazione in cui chiediamo i soldi per fare l'azienda e diciamo faremo una startup che significa faremo una società e così via quindi da febbraio a maggio quindi un mese e mezzo dopo partiamo. E il modello operativo prevedeva che non ci fossero persone da due anno esclusi io e Stefano che all'epoca eravamo dipendenti da due, a un certo punto saremmo ci saremmo dimessi e riassunti dentro un anno quindi poi a giugno il 21 giugno abbiamo incorporato tecnicamente quindi abbiamo creato la società e quando abbiamo creato la società abbiamo cominciato ad assumere le persone quindi il lavoro nella fase iniziale in realtà è stato molto nel definire quelli che erano le cerniere con la Corporate quindi dove avremmo avuto dei punti di contatto e dei servizi quindi da parte della corporate e dove invece ci saremmo praticamente arrangiati no.

Daniele Francescon (00:17:28) - E e quindi il setup è stato fatto in questo modo e il setup prevedeva che avremmo fatto tutto noi tranne regolatorio finanza quindi le cose che non aveva nessun senso andare a prendere sul mercato praticamente perché costavano troppo.

Inés Makula (00:17:44) - E ovviamente lanciare un nuovo player nel mondo delle utilities non è proprio lanciare tipo un nuovo marchio di jeans, cioè un qualcosa di un po più complicato. Quali sono stati i passi importanti o le cose più pratiche avete fatto per far partire il progetto?

Camilla Scassellati Sforzolini (00:17:57) - Anche perché non era mai stato fatto prima in Italia, Giusto? Quindi poi le utility erano le classiche.

Daniele Francescon (00:18:03) - Diciamo quelle sopra una certa dimensione. Sì, le cose che secondo me abbiamo fatto bene per farlo partire è stato che prima di tutto abbiamo fatto del design cioè design non nel senso del abbiamo disegnato le schermate ma un processo di design vero e proprio cioè andare e parlare con gli utenti e lì abbiamo scoperto un sacco di cose che alla gente gli creavano frizioni, problemi. Cioè la gente era incazzata coi fornitori di energia, appunto. E abbiamo scoperto quello e quello diciamo ovvio.

Daniele Francescon (00:18:31) - La seconda cosa è che e poi spiega la seconda parte della risposta è che alla gente non gliene fregava assolutamente niente dell'energia per cui il secondo elemento che poi ci ha fatto partire bene che è stato quello della comunicazione viene da lì viene da riconoscere che se alla gente non gliene frega niente di sta roba qua ma perché accendi la televisione e vedi le famiglie felici che tutti? Che gliene frega.

Inés Makula (00:18:58) - E quindi quello è più un peso che altro di pagare la bolletta non è una cosa che vedi come una cosa anche molto positiva come esperienza non lo so.

Daniele Francescon (00:19:07) - Non la vedi molto positiva ma secondo me la un po'la dov'è che si creava la frizione all'epoca dal un po questa distanza tra la realtà e quello che poi vedevi percepivi no in tutte le direzioni sia nel livello di servizio ma anche in come veniva comunicato no e quindi siamo stati molto basici e trasparenti devo dire la verità e questa cosa qua ha fatto sì che venisse fuori un prodotto che non c'era che quindi la rata fissa tutto digitale tutto green e poi con la comunicazione sopra non viceversa perché viceversa siccome funziona molto poco allora poi ha fatto quello ha fatto quello che è stato non.

Inés Makula (00:19:41) - Sottolineo quanto è stato importante ovviamente parlare con gli utenti cercare di capire i problemi che venivano da loro piuttosto che immaginarselo perché tante volte uno può pensare che magari se io ho il problema gli altri hanno lo stesso problema invece avete fatto un vero studio di mercato da bravi abbiamo background esatto.

Daniele Francescon (00:19:57) - Abbiamo cercato validato costante. Abbiamo fatto una startup, mettiamola così.

Inés Makula (00:20:01) - E invece come avete gestito il processo di assunzioni? Di essere sicuri di impiegare le giuste e le giuste persone per il team?

Daniele Francescon (00:20:10) - La terza cosa che mi sono dimenticato di dire, ma aveva senso, è che parte del successo di Nen sono state le persone che abbiamo incontrato e come, come l'abbiamo gestita. Nella parte iniziale come vi dicevo prima, cioè abbiamo cercato attitudine anche perché onestamente eravamo degli scappati di casa nel senso che Sì ok era un ex consulente però insomma quindi quindi ci serviva trovare persone che veramente credessero in quello che stavamo facendo e a cui quando gli parlavi di quello che voleva essere NeN un po della visione un po si Galluzzi se lo gli venisse voglia. E quindi siamo partiti così siamo partiti da persone che conoscevamo o che siamo riusciti a contattare perché non avevamo un pedigree.

Daniele Francescon (00:20:53) - Cioè oggi nel mettere un annuncio qualcuno si calcolava all'epoca vi assicuro.

Inés Makula (00:20:57) - Che quando non sei nessuno sì è molto più difficile assumere

Daniele Francescon (00:21:02) -  è chiaro che molto più vicino allo stalking che al recruiting e quindi sì siamo partiti con quel tipo di persone dopodiché ti direi tre sei mesi dopo quando eravamo operativi a quel punto è servito e me lo ricordo bene soprattutto nel team marketing che che poi ho preso in gestione. A quel punto è servito avere ognuno fa il suo e deve essere bravo in quello che fa.

Inés Makula (00:21:23) - Facciamo una piccola pausa per parlarvi di turn over, l'agenzia nata all'inizio del 2021 che aiuta le aziende a muoversi nel complesso mondo delle vendite online, in particolare su Amazon. Se sei un imprenditore, un manager o semplicemente lavori in un'azienda e vuoi incrementare le tue vendite online, ascolta bene.

Speaker 4 (00:21:39) - Turnover gestisce gli account Amazon dei propri clienti per aiutarli a vendere di più e meglio.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:21:44) - Per farlo, lavora su diversi ambiti come l'ottimizzazione, gestione dei prodotti, lo sviluppo di asset come foto e video ad hoc per questo canale, la creazione e coordinazione di campagna div.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:21:54) - L'analisi e lo studio dei dati per implementare le strategie di crescita. Turnover è parte del Service provider Network di Amazon ed è un advanced partner di Amazon Advertising, il programma di intermediari certificati Amazon. Maggiori informazioni su WWW.DigitalTurnover.it. E parliamo di marketing perché NeN oltre aver avuto successo ha fatto un sacco di rumore con la comunicazione. Mi ricordo comunque campagne marketing con comunicazione super cool, super diretta, molto pop, molto appunto con linguaggio che usiamo noi giovani, quindi è stata comunque una cosa completamente diversa da quello come diciamo che ti immagini da ENEL sono le pale avente le famiglie felici quindi comunque è una cosa che vi ha differenziati tantissimo come come ci sei come ci racconti un po di questo processo marketing che è una cosa che rivedremo con serenità che è un po il tuo ambito come cioè come ci sei arrivato quali sono state le conversazioni che avete fatto quanto è stato importante.

Daniele Francescon (00:22:53) - È stato importantissimo nel senso che possiamo tranquillamente dire che diciamo parte della fortuna di NeN è stato un po azzeccare quel tono di voce quella comunicazione è stata molto studiata devo dire la verità e partendo rispetto anche a Serenis di cui parleremo dopo è stato un esercizio un po più facile, nel senso che in Italia c'erano 800 aziende che comunicavano energia, 800 non per dire tipo numero, nel senso che erano 800, oggi sono 1000.

Daniele Francescon (00:23:22) - Ho controllato qualche mese fa quando sono andato a fare una conferenza quindi stiamo parlando di un settore che ha non ti mancano i concorrenti no che significa che hai un sacco di robe da guardare e dire questo sì questo no questo sì questo no quindi abbiamo cominciato da quello e poi se lo incrociava appunto con quello che abbiamo capito dalle persone capivi che c'era qualcosa che non andavano in qualche modo e quindi col senno di poi è stato un grande studio e poi molto molto ligi al rispettare il tono di voce e a divertirsi nel farlo perché poi l'altra cosa che secondo me siamo stati bravi a fare in è stato fare in modo che i ragazzi il team creativo si divertisse e quando il team marketing si diverte vengono fuori robe che magari non ti aspetti.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:24:06) - Creative, creative.

Inés Makula (00:24:07) - Diverse. Che poi quello che fate anche poi con Serenis adesso.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:24:10) – C’è una cosa che hai fatto di particolarmente creativo, che ricordi che ha funzionato perché so che chi ci ascolta vuole anche un po capire competenze. Quelle sono insomma cose che funzionano.

Daniele Francescon (00:24:20) - Abbiamo fatto un sacco di cose.

Daniele Francescon (00:24:21) - Una di quelle più divertenti che mi viene in mente è che abbiamo cercato di mettere un po la creatività ovunque, no? E quindi infilava specie di Interreg in tutti i punti. No? Da dalle dai log change dell'app. Quindi quando aggiorni l'app e nessuno se ne va a leggere, ma in caso qualcuno andasse a leggerle scrivi bene, C'erano sempre delle chicche nascoste e una delle delle più belle che mi ricordo è stata che ai primi 1000 clienti penso abbiamo inviato un un quadro un disegno fatto a mano fatto a mano poi stampato ovviamente da da Meg che è la nostra illustratrice e che è una roba che uno si aspetterebbe mai da un fornitore di energia onestamente quindi la gente gli arrivava a casa sta cosa è impazzita ha cominciato tutti a postarlo e abbiamo messo come dicevo sempre io amore in quello che facevamo e alla fine poi questa cosa si è vista perché si è creato un nocciolo duro di utenti che.

Inés Makula (00:25:14) - Erano super brand ambassador che poi vanno a convertire.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:25:16) - È una cosa assurda, perché chi è che ha un brand ambassador del proprio energy provider?

Inés Makula (00:25:21) - Però io mi ricordo quando a Londra, quando eravamo ambassador di Bold, che era un po l'equivalente di.

Daniele Francescon (00:25:30) - Siamo ispirati.

Inés Makula (00:25:30) - una volta che avevamo spulciato a loro e io.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:25:34) - Ogni mia amica ero tipo cancella British gas.

Inés Makula (00:25:38) - Però è vero che quando hai qualcosa che è una soluzione che ti aiuta in cui hai veramente una buona esperienza da da una precedente esperienza che magari invece era negativa ti va di parlarne con tutti quindi alla fine il World of mouth e Camilla che mi dice passa su Bold è molto più forte che leggere un billboard con scritto Switch. No, assolutamente. Avere quel nocciolo duro è importantissimo.

Daniele Francescon (00:26:03) - Poi si è generata quella cosa con il nostro programma di referral che che ci ha fatto esplodere sostanzialmente, nel senso che già la gente era presa bene mettiamola così poi gli ha dato un incentivo economico e mi ricordavo scommesso una cena stellata con con Stefano che il nostro programma di membri members sarebbe andato oltre qualsiasi benchmark e ho fatto una cena stellata quindi un pranzo.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:26:25) - Però lo dicevo anche questa cosa dell'Energy provider perché magari uno pensa marketing cool comunicazione utenti fidelizzati nocciolo duro esiste solo se fai un brand un prodotto qualcosa di più ovvio che ha una community.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:26:40) - Invece in realtà puoi creare community intorno a quasi qualsiasi cosa uno uno faccia

Camilla Scassellati Sforzolini (00:26:47) - E torniamo un po al tuo percorso perché finisce dopo un po il tuo percorso in NeN, ti arriva una chiamata da Poste Italiane che si in un modo forse simile A2A, voleva fare anche loro il loro provider nel mondo energia e quindi volevano persone giovani che l'avevano già fatto. Chiamano te e Stefano anche e decidete di andare via da NeN una volta avviata entrare in Poste. Ci racconti di questo capitolo come lo hai vissuto? Perché hai deciso di lasciare NeN? Perché immagino che sia stato tutto un no.

Daniele Francescon (00:27:17) - E come sempre poi quando ti trovi in mezzo tra queste cose cioè c'è il c'è il binomio no cioè tutto quello che ha senso dal punto di vista economico di carriera e così via perché appunto lì per me è stata veramente tipo la chiamata in nazionale perché quando.

Inés Makula (00:27:30) - L'offerta economica che non potevi rifiutare diciamo quello.

Daniele Francescon (00:27:35) - Poi poi anche l'idea di fare una cosa con una scala 100 volte più grande di complessità e così via cioè era tipo ok ci siamo allenati adesso andiamo proviamo a fare la cosa più grossa quindi aveva molto senso vista da fuori vista da dentro per me è stato un conflitto incredibile perché perché per me non era non so cioè non era tanto un lavoro era un po il mio il mio posto non so come dire quindi no come l'ho vissuta malissimo grandi notti insonni.

Daniele Francescon (00:28:10) - Uno dei motivi per cui sono andato è che andavo con altre due persone di NeN. E questo per me è stato, diciamo, una condizione sine qua non. E però sì, è stata una decisione molto molto complicata la rifarei probabilmente sì però è stata. Cioè posso dire che nel momento in cui ho firmato dall'altra parte fossi 100% convinto.

Inés Makula (00:28:32) - C'è stato un po contro il tuo gut feeling sì.

Daniele Francescon (00:28:34) - Sì ho ascoltato molto più come dire tutto quello che aveva senso e molto meno quello che mi diceva la pancia all'epoca sì, cosa che non ho più rifatto.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:28:43) - E lo dico perché lo hai detto pubblicamente già in passato, che anche un periodo in cui hai scoperto di soffrire insomma l'hai sofferta veramente nel senso che hai iniziato a soffrire di ansia, di stress anche a livello psicosomatico. Ti sei reso conto che eri messo maluccio ed è il momento in cui sei entrato in terapia e avevi mai pensato ad andare in terapia prima? Come ci sei arrivato? Perché ora forse un pochino più sdoganato anche grazie a player come Serenis, ma non se ne parla molto?

Daniele Francescon (00:29:09) - Ma no, non ci avevo mai pensato, ma per dirvi quanto lontano ero io dalla terapia cioè io se guardiamo indietro a quella quei primi dodici mesi in poste no cambio lavoro vado in un posto che è totalmente diverso da me ok ma anche cioè passare da essere come dire una delle persone di spicco dell'azienda a essere uno di 130.000.

Daniele Francescon (00:29:38) - Che eravamo in tre e cioè in tre in un con un progetto di 400 persone c'è una roba quindi io l'ho sofferta sofferta perché mi sono trovato in un ambiente che è come come se fosse un animale non era proprio il mio il mio habitat no e e la mia risposta siccome mi svegliavo con tanti giorni col male al collo così sono andato dal fisioterapista ma per mesi.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:29:59) - torniamo al fisioterapista che potevi essere

Daniele Francescon (00:30:01) - e per far capire quanto lontano ero e fu lei, Federica, a cui voglio un bene dell'anima, perché è stata lei che mi ha fatto fare il salto, mi disse a un certo punto dice Daniele, Cioè è inutile che vieni da me tutte le settimane con la contrattura qua che ti ritorna, che è psicosomatica, cioè va in terapia cioè. E fu così che andai in terapia ma se non me l'avessero obbligato? Cioè se non mi avessero obbligato non avrei mai fatto.

Inés Makula (00:30:28) - Che poi una cosa interessante che adesso si parla tantissimo di salute mentale tante persone raccontano che fanno lo psicologo è totalmente sdoganato però trovo che c'è ancora un po un gap nei generi nel senso tra le donne è forse molto molto più sdoganato, negli uomini molto meno perché banalmente tra voi uomini vi parlate magari meno di certe cose, certe, certe e certe tematiche.

Inés Makula (00:30:50) - Non so.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:30:51) - Se non so se lo vedete o.

Inés Makula (00:30:52) - Lo vedete, è una cosa che vedete.

Daniele Francescon (00:30:55) - L'utente è più donna e questo questo è comprovato dai dati, quindi è verissimo.

Inés Makula (00:31:01) - siamo più abituati anche a parlare dei nostri sentimenti.

Daniele Francescon (00:31:03) - Poi poi lo stigma diversi aspetti e uno di quelli è anche proprio l'immagine sociale che ha l'uomo di forza rispetto alla donna che invece può permettersi di essere più debole così cioè quindi questa questa come dire spiccia narrativa poi in realtà nella vita di tutti i giorni ha dei risvolti per cui cioè dire vado a farmi aiutare perché mi sento che ho bisogno per un uomo è cioè già mediamente viene percepito come un segno di debolezza per l'uomo che deve essere forte vale doppio.

Inés Makula (00:31:40) - Anche per te stesso Certo a volte non vuoi neanche ammettere a te stesso che ne hai bisogno perché hai questa cosa? No, lo posso, no? Posso lavorare più duro, posso farcela, No? Esatto. Vado dal fisioterapista piuttosto che andare a risolvere il problema, Magari dentro. Quindi?

Camilla Scassellati Sforzolini (00:31:54) - E come hai vissuto la terapia? Quanto velocemente hai detto? Oddio, effettivamente ne avevo bisogno.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:31:58) - Io sono. Cioè l'ho detto anche sul podcast. Io sono andata da una psicanalista è stata la mia la mia prima e la prima sessione cioè mi ha cambiato la vita non so ho allora.

Daniele Francescon (00:32:13) - La prima sessione subito per esempio.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:32:15) - Ma non è l'esperienza di tutti.

Daniele Francescon (00:32:17) - No però per dirvi già già dopo un paio di mesi io come persona come non come persona interna ma se tu mi guardavi la mia vita era già completamente cambiata perché la una le cose che mi capita spesso di dire che tu in terapia pensi di fare a e in realtà ti fanno fare BCD FG e quindi una. Le prime cose che sistemarono che mi sistemò il mio terapeuta dell'epoca fu come mangi, come ti approcci il sonno, che tipo di stile di vita.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:32:49) - Più che emotivo.

Daniele Francescon (00:32:52) - Esatto, perché lui disse sei talmente che tipo di lavoro fai? Perché poi tutto portò a Serenis, ma lui lui mi disse Tu sei talmente attivato che una terapia top down, cioè dalla testa verso il corpo, è una roba che ci vorrà un po di tempo e quindi cominciamo con un approccio bottom up cioè comincia a meditare comincia a a fare sport che non facevo più da tantissimo tempo e così via quindi in realtà mi che mi ha cambiato cioè sono sono stato un'altra persona dopo due mesi.

Inés Makula (00:33:23) - E infatti ci arriva ci porta la conversazione del tuo step in cui sei adesso che è stato il step successivo a Poste che è Serenis però è partito tutto da un incontro quello con Silvia Wang l'ho detto giusto come ti ha convinta convinto scusa a entrare in Serenis? Ci puoi raccontare cioè come è andata la conversazione? Non eravate amici? Abbiamo sentito l'intervista in cui lei ha ricercato un profilo che poi è arrivato a essere il tuo. Però ci puoi riportare un po quelle conversazioni come avete deciso di di diventare co-founder.

Daniele Francescon (00:33:56) - Allora è andata così va beh abbiamo fatto un pranzo prima di tutto e e nel pranzo niente ci siamo conosciuti come delle persone che come dire si conoscevano di di fama di giro però non si conoscevano dopodiché Silvia mi disse che ne dici se lavoriamo insieme su qualcosina ancora prima di dirmi viene a fare il co-founder.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:34:14) - Perché lei aveva però già.

Daniele Francescon (00:34:16) - Lei aveva già.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:34:17) - Gettato le basi.

Daniele Francescon (00:34:17) - Era già partita aveva già due dipendenti all'epoca ok sì sì stavano lavorando al prodotto e così via. E parliamo di luglio 2021 ok quindi noi facciamo questo pranzo io gli dico ma no, appena entrato in Poste vado in ferie, ci sentiamo a settembre.

Daniele Francescon (00:34:35) - A settembre lei mi disse Ok, ti va di darmi una mano con queste brand content e così via. E ed è stato un avvicinamento molto molto graduale. Lei siccome è stata molto brava a non spingermi cioè mi avesse spinto non non sarei qui e la cosa che io ho fatto e abbiamo fatto insieme secondo me molto bene è stato avere tante interazioni di tanti tipi abbiamo preso dei giorni in cui io mi sono preso un giorno di ferie sono stato tutto il giorno con lei magari io sto facendo le mie cose lei faceva le sue però come dire stavamo nella stessa stanza ci sentivamo come parlavamo discutevamo di tra di noi e quindi prima di arrivare alla scelta di fare il co-founder insieme a lei diciamo che mi era molto chiaro il come Silvia approcciava le decisioni. La soluzione dei problemi il conflitto e molto meno il cosa perché secondo me lì ci stava il cosa ancora una volta nelle prime fasi di una start up il contenuto vale zero ok. Quindi io sono stato molto poco attento a quello che lei mi diceva ma.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:35:38) - C'è stato secondo te un parallelo tra il fatto che avevi appena iniziato anche tu ad andare da uno psicologo?

Daniele Francescon (00:35:43) - Non non c'è stato un parallelo c'è stato un allineamento dei pianeti.

Inés Makula (00:35:47) - C'è un segno.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:35:49) - Io ci credo ci sono dei momenti in cui le cose si allineano talmente tanto che ti dice oddio, l'universo devo farlo.

Daniele Francescon (00:35:56) - Poi fossi adesso sarebbe ancora più facile però perché ho imparato un po'più ad arrendermi a quello che succede no. C'è un bellissimo libro si chiama The Surrender Experiment di questa persona che dice se ogni tanto ti arrendi le cose succedono però lì per lì anche senza arrendersi c'è c'era tipo non c'erano i segnali c'erano i neon cioè la fede che mi diceva in terapia io che comincio arriva Silvia mi dice vuole fare una cosa di terapia on line io che comunque sono in questa fase in cui mia terapeuta mi dice secondo me di decidere cosa vuoi fare la vita che cosa ti motiva basta va bene, ho capito lo farò e lo faccio breve ma ci sono voluti quattro mesi.

Inés Makula (00:36:34) - Ma poi interessante questo approccio consiglia perché chiaramente tante volte uno è tra co-founder è andato l'università insieme o ha lavorato insieme in un'azienda oppure sono amici quindi voi chiaramente non vi conoscevate. E quindi testare anche un po il vostro apporto prima di entrare a fare essere co-founder.

Inés Makula (00:36:49) - Che poi un matrimonio come se ti sposassi in blind date è molto ma lo consigliamo poi anche tutti quelli che che ci ascoltano e emotivamente però quindi come hai preso questa decisione. Cioè ci ho messo quattro mesi quindi un po quali erano le barriere per non fare questo salto e non hai avuto paura che fosse di nuovo un'esperienza totalizzante? Comunque fare il founder avevi lasciato la consulenza.

Inés Makula (00:37:10) - Per per non andare andare sotto un treno viaggiare però diciamo che fare l'imprenditore cioè sì comunque un'esperienza totalizzante che prende tanto tempo e toglie anche del tempo personale quindi.

Daniele Francescon (00:37:22) - Sono molto d'accordo Tra le discussioni che abbiamo avuto io Silvia questa è stata forse una delle tante in cui ci siamo ritrovati nel senso che non essendo più giovani avendo io una figlia lei due figli quindi come dire partivamo abbastanza corazzati sulla parte family mettiamola così. E abbiamo anche cercato di impostare le cose raccogliendo i soldi per esempio subito in modo che non fosse obbligatorio schiantarsi di lavoro 24 ore su 24 per sei mesi ma che fosse una cosa che saremmo riusciti a fare con un minimo di un minimo di gestione della vita privata.

Daniele Francescon (00:37:56) - E in realtà la paura siccome la paura è stata una un'ottima emozione in quel di quella fase nel senso che il mio terapeuta sarebbe contentissimo che parlo di emozioni perché io ero una capra.

Daniele Francescon (00:38:09) - La paura in realtà ha giocato un ruolo abbastanza importante in quella fase, perché a un certo punto per me la paura è stata la cosa che mi ha fatto scegliere di fare, Non tanto perché non avessi più paura, ok, ma perché avevo paura di rimanere ad avere dov'ero. Cioè io avevo paura di perdere una cosa in cui mi ritrovavo così tanto come era Sereni e di rimanere in un posto in cui non mi rivedevo così tanto come era il lavoro che facevo all'epoca. E quindi in realtà mi sono un po buttato e stavolta ho seguito la pancia e quindi un po le mie sensazioni e molto meno la testa. Devo dire che la discriminante è stata in questo caso Alice, mia moglie, che lì è stata molto molto supportiva, nel senso di decidi tu, molto smart perché così non mi ha messo nella posizione di tra tre giorni sto lavorando 24 ore al giorno.

Daniele Francescon (00:39:03) - È colpa tua che mi hai deciso. Mi ha aiutato a decidere questa cosa? No, in realtà lei ha detto decidi te e quello che ti fa felice. Poi in qualche modo la gestiamo. E sì, però la paura è stato un elemento importante.

Inés Makula (00:39:14) - Se invece non avete non avete. È un settore comunque molto hot. In questo momento ci sono tanti player c'erano già player italiani sul mercato come avete validato che l'idea che servisse un altro player non vi ha fatto paura? Il fatto che c'erano già Altre ?

Daniele Francescon (00:39:32) – No Anzi devo dire che è molto rassicurante per come vedo io il mondo startup. Il fatto che ci sia qualcun altro che non dico che fa i miliardi però almeno vive e sta intanto sta validando il mercato per sé e poi sta facendo un lavoro da cui beneficia anche tu.

Daniele Francescon (00:39:52) - soprattutto i mercati come il nostro dove non si parla di come dire per esempio l'energia tutti hanno un fornitore di energia il nostro lavoro è portarli.

Daniele Francescon (00:40:03) - Ok in questo caso molti pochi italiani facevano terapia moltissimi pochi facevano terapia online quindi è un mercato che si sarebbe creato e il fatto che ci sia della gente che investe soldi banalmente fa sì che il mercato si crei più velocemente.

Daniele Francescon (00:40:16) - Se tu guardi i numeri del nostro settore e soprattutto della terapia online e cosa stanno facendo i player, tra cui noi, vedi i tassi di crescita che sono impressionanti tipo multipli x su X ogni anno.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:40:31) - Poi so che avete validato anche al di là del guardare la competizione, avete validato l'idea anche molto metodicamente, quindi ci puoi parlare un po del processo che avete usato prima di lanciare tutto. C'è il servizio sul mercato, Cosa avete fatto? Il vostro foglio excel?

Daniele Francescon (00:40:47) - Dovevamo fare una cosa Secondo me l'idea è la cosa più romantica che dovrebbe esserci in una startup. Dopodiché il romanticismo dovrebbe essere messo di fianco e usato solo per i momenti diciamo in cui serve. Esatto. E e quindi quello che noi abbiamo fatto è se lo guardassimo da fuori è prendere una cella di ogni cella delle Excel, quelle rilevanti e provare a validare se quel numero numero che poteva essere numero economico ma anche un numero per esempio di di che ne so.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:41:18) - Numero di mercato.

Daniele Francescon (00:41:21) - Esatto numero di volte che una persona deve provare un terapeuta prima di sceglierlo che ne so, questi numeri erano di fatto i KPI, gli indicatori del nostro modello Excel e quello che abbiamo fatto per i primi mesi è stato cercare di valutarli uno per uno, quindi cominci con il costo di acquisizione.

Daniele Francescon (00:41:38) - Metto una campagna su google e vedo cosa succede, quanto mi costa portare l'utente e quanto mi costa a convincere un terapeuta a venire a lavorare in serenità? Quanto devo pagarlo perché venga a lavorare con noi e così via? E quindi ti direi i primi nove dodici mesi ma tuttora però soprattutto i primi nove dodici mesi il lavoro era questo indicatore se io lo faccio spostare il dieci 20% il business plan cambia completamente quindi è il caso che ci facciamo un'idea su dove debba andare e quello è stato il lavoro che abbiamo fatto anche perché poi avevamo in mente di fare round quindi arrivare al round con questa fantomatica cosa degli unit Economics a posto era era una nostra necessità ed è quello che abbiamo fatto con tantissimi esperimenti.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:42:22) - Sì cioè faccio un commento molto basico ma un po per tutti ovviamente quando uno crea un business plan lo crea molto su delle ipotesi che sono campate anche un po per aria, che sono io e assumption no, e quindi dice lo faccio pagare così mi costerà così. Ogni tanto magari c'è un po la. Necessità oppure una voglia di andare veloce e quindi magari salta il validare l’assumption e poi come dici tu, dopo sei sette mesi, otto mesi un anno si ritrova che gli Unity Economics sono completamente sballata perché magari hai sbagliato alcune di queste cose quindi il vostro modo di.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:42:56) - Salvare tempo è stato in realtà di spendere tempo all'inizio per valida ed essendo molto molto metodici nel farlo

Daniele Francescon (00:43:03) - Spendere molto poco tempo a fare business plan. Perché secondo me c'è un po un mito del fare. Il modello deve essere solido tecnicamente però non deve essere un mostro a sette teste, un file excel che pesa un giga anche.

Inés Makula (00:43:17) - Perché poi non stai non stai costruendo un'azienda quando costruisci il business plan. Cioè è importante da avere, lo devi avere.

Inés Makula (00:43:24) - Chiaramente però non è quello che fa avanzare diciamo il PIL.

Daniele Francescon (00:43:27) - Esatto ti serve secondo me ad avere l'ordine di grandezza spannometrico di dove può andare sta roba qui ok. Dopodiché il fatto che vada A100 OA1 lo è, meglio scoprirlo che farsi 100 assunzioni in più, perché poi ogni assunzione è proprio matematicamente una possibilità di sbagliare. Quindi se ne fai 100 molto probabile che sbagli.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:43:49) - Vogliamo parlare anche di fundraising? Hai detto appunto, insomma l'hai già nominato quindi avete fatto un primo diciamo Preside round per par tuo e Silvia già con un po di spalle coperte anche personalmente che non avevate voglia di fare la fame per chissà quanto tempo prima di partire.

Daniele Francescon (00:44:05) - Intanto noi le nostre famiglie.

Inés Makula (00:44:07) - No, no esatto perché non eravate in garage da genitori.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:44:11) - 30 più anni ci sono diverse considerazione quindi è importante vedere anche il modello di chi l'ha fatto diversamente però ovviamente Big caveat e che eravate entrambi second time Founders quindi presentarsi a un investitore semplicemente voi con i vostri nomi già vi aperto quelle porte invece come è andato poi il vero primo diciamo sì drone che avete fatto una volta validato tutto il vostro business plan almeno inizialmente e non so consigli so che magari Silvia è la persona che segue più fundraising.

Daniele Francescon (00:44:44) - Come approcciare. Allora? Consigli su come approcciare? Intanto il disclaimer che hai fatto tu è importantissimo, quindi tutto quello che dico va preso con le lenti di Ok, però voi già quando dicevate Silvia o anche Daniele, Francesco più o meno la gente vi calcolava tanto che il primo round noi l'abbiamo fatto con altri imprenditori amici che ci conoscevano ok e il secondo round per noi è stato un round abbastanza lineare. Perché? Perché tra i nostri primi investitori che cominciavano a vedere i numeri e la traction e l'ipotesi che ve li davamo, c'è stato qualcuno che ha detto in caso vi dovesse servire altro capitale posso volentieri investirei.

Daniele Francescon (00:45:24) - Quindi a quel punto con un primo commitment poi si crea l'effetto un po anche Fear of missing out detto FOMO, per cui è molto più facile andare a raccogliere. Il consiglio che ho io su questa cosa è una cosa che a me ha sempre fatto ridere del nostro processo di fundraising è di essere molto trasparenti e poco supercazzola con gli investitori e nel non promettere cose. Noi abbiamo fatto tantissime call in cui abbiamo non promesso avrebbe detto no, questa cosa non lo faremo. Anche se dirtela dal punto di vista di marketing potrebbe avere molto senso. Ma non lo faremo perché secondo me l'obiettivo è far capire che sei una persona con la testa sulle spalle perché tanto stanno investendo su di te. Se invece loro ti chiedono ma tu faresti a. E tu dici ma certo che farò a alla terza volta che ti chiedono tu faresti? Ci dici Ma certo che farei, dice questo qua ok ciao.

Inés Makula (00:46:18) - Non ha idee chiare cambia. Cioè insomma, è tanto che.

Daniele Francescon (00:46:20) - La cosa che mi faceva sorridere è che nel nostro pitch deck, nella slide business plan c'era un disclaimer che diceva sappiamo che questi numeri sono fatti per essere smentiti.

Daniele Francescon (00:46:28) - Domani però ve li abbiamo messi perché così avete più o meno un'idea ok quindi noi avevamo Una slide Con dei financial con un disclaimer sopra che diceva se siamo delle persone diciamo di senno tutti e due al tavolo sappiamo che questi numeri li abbiamo fatti come tu prima dicevi alla migliore delle nostre ipotesi io direi pure a colpi di però tendenzialmente è così quindi.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:46:53) - Vogliamo riparlare di marketing ovviamente perché anche con Serenis state facendo molto bene sul marketing vi vediamo dappertutto in giro per Milano su LinkedIn sui social comunque con una comunicazione di nuovo molto diretta molto divertente e come dicevi prima quando l'hai detto mi ha fatto pensare che tramite la vostra comunicazione, soprattutto su LinkedIn dove vi seguo molto, vi fate vedere che vi state divertendo a fare le campagne per Serenis, che è comunque un lavoro che vi piace fare. In tutto il team, di nuovo, quali sono alcune delle campagne lanciate che in cui vi siete divertiti di più? O una. Oppure anche un esempio che non ha funzionato, Una cosa che magari vi siete divertiti a fare ma che poi non ha avuto perché ovviamente è bello divertirsi sul marketing però poi ci sono ovviamente i KPI e dobbiamo vedere che il turnover investment sia tutto giusto, anche.

Daniele Francescon (00:47:40) - Se io ho una teoria che è che se nel momento in cui ci presentiamo l'idea la cosa ci gasa, i capitali si sposteranno. Questo è totalmente non backup da nessuna numero però tipicamente così cioè se ce la sentiamo che la cosa può. Funziona perché alla fine della fiera siamo anche noi utenti persone che che subiscono comunicazione se c'è l'elettricità nell'aria quando vediamo dei concept creativi tipicamente quelli vanno. E una campagna che mi è piaciuta molto perché è totalmente random, quindi devo dirtene una bella e una brutta Ok, Quella che mi è piaciuta molto è stata abbiamo portato dei bigliettini, messo dei bigliettini sul sugli specchietti delle automobili con dei messaggi positivi tipo non è non è una multa non è non ti sono venuto addosso con la macchina è solo per dirti oggi passa una bella giornata spaccatutto

Camilla Scassellati Sforzolini (00:48:29) - una cosa che Facevo al mio fidanzato alle medie ecco.

Daniele Francescon (00:48:32) - Esatto amore è quella quella cosa lì è nata così. Tipo avevamo visto un influencer che aveva lasciato un bigliettino su sulla macchina. Mi ha detto ma facciamolo anche noi, no? E questa cosa qua è esplosa perché poi fortuna vuole come sempre che qualche influencer molto grosso che vive a Milano Napoli se l'è trovato su una macchina.

Inés Makula (00:48:51) - Proprio a caso. Sì sì sì.

Daniele Francescon (00:48:53) - Se no devo dire.

Inés Makula (00:48:54) - Proprio a caso o avete pedinato c'era un.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:48:58) - Target poi.

Daniele Francescon (00:48:59) - Ovviamente io dicevo tutti tutti in City life tutti però esatto però no in realtà è andato totalmente a caso e quella campagna fu talmente di successo che poi quella lì l'avevamo fatta in una notte cioè noi eravamo usciti una notte a fare il giro così.

Inés Makula (00:49:14) - Non servono tanti tanto Budget marketing creativo questa cosa.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:49:18) - Marketing cioè fare una cosa magari.

Daniele Francescon (00:49:20) - Che Budget.

Daniele Francescon (00:49:22) - Una che non ha funzionato bene peccato perché ci credevo molto è stato il Black Friday, cioè alla.

Inés Makula (00:49:27) - Freud.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:49:28) - Di Freud.

Inés Makula (00:49:29) - Esatto.

Daniele Francescon (00:49:30) - Che al Black Friday di questo Black Friday, cioè di quest'anno, abbiamo fatto una campagna per spiegare quali sono, per spiegare i meccanismi che fanno sì che durante il Black Friday tu senta delle urgenze che non ci sono, no? Siccome aveva un'impostazione molto bella e per farlo abbiamo fatto delle campagne da Black Friday per cui c'erano sconti così e ho scritto Black Friday un po boomer anche così. E in realtà avevano anche performato abbastanza bene la campagna però non se n'è parlato quanto avrei voluto, cioè perché poi tipicamente quando fai cose così ha poco budget, se non prende un po il passaparola della campagna e la gente non diceva che figo, non la fotografa eccetera.

Daniele Francescon (00:50:08) - Cioè se non ci investi sopra 100 100.000€ non gira perché non gira, perché allora puoi solo sperare nella pr abilità della cosa. Questa qui non ha preso, anche se a me piaceva un sacco.

Inés Makula (00:50:19) - ma di Solito lavorate con agenzie o fate tutto in house.

Daniele Francescon (00:50:22) - Di solito facciamo in house.

Inés Makula (00:50:24) - Infatti si vede. Vorrei dire, perché secondo me quelle agenzia non sono meno personali, sono meno..

Inés Makula (00:50:31) - Anche qui sono molto bravi. Per esempio la loro comunicazione secondo me se la gestiscono anche loro che non sembrano proprio.

Daniele Francescon (00:50:37) - Anche un'altra start up molto brava in comunicazione NeN suggestiva e tra l'altro alcuni dei ragazzi che lavorano con me sono ex NeN quindi diciamo il cerchio si restringe.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:50:48) - Ti volevo chiedere anche sempre su marketing influencer quanto lavorate con gli influencer? Quanto è importante?

Daniele Francescon (00:50:54) - per noi è molto importante è un canale come dire dibattuto perché spesso siamo finiti anche in mezzo alle discussioni a sua mercificando il mondo del benessere mentale e così via A mio punto di vista che le aziende hanno una responsabilità tanto quanto istituzioni e giornali nel far parlare di certi argomenti e quindi influenzare un canale.

Daniele Francescon (00:51:19) - Bisogna usarlo bene, però effettivamente non parlarne contribuisce allo stigma.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:51:25) - E ultima domanda un po su Serenis come siete impostati, come lavorate? Seguite un processo manageriale? Avete un ethos di processi che seguite che sia essere molto agile? Veloci?

Daniele Francescon (00:51:42) – Siamo full Remote Usiamo una metodologia molto, molto specifica che si chiama Agile. Noi altri nel senso che abbiamo rubato dei principi dalle agile per esempio i team fanno tutti i team fanno gli stand up abbiamo le board quindi che sono nient'altro che degli strumenti per coordinarci per il fatto che non siamo nello stesso posto ok quindi usiamo lineare Notion per usare per parlare un po di di tecnologie che utilizziamo e una cosa che facciamo che secondo me è molto importante è che il mercoledì subito dopo pranzo ci vediamo con tutta l'azienda comunque una volta a settimana sempre. E questo secondo me serve perché non siamo mai insieme per Parlare di.

Daniele Francescon (00:52:23) - Per parlare di come è andata la settimana prima e quali sono i temi temi caldi tutti i team aggiornano tutta l'azienda su guardate che stiamo facendo questa cosa qua che è importante abbiamo scoperto questa cosa che è importante cioè l'idea di quel meeting e fare un po circolare le informazioni perché se no non succede E poi invece da Amazon abbiamo rubato che il martedì mattina il primo meeting e i meeting per cui per 1 ora e mezza guardiamo i numeri della settimana prima cerchiamo di capire cosa ha funzionato, cosa non ha funzionato e come provare a spostarli.

Daniele Francescon (00:52:53) - E ci diamo un po quelle che sono, se ci sono le priorità. Urgenti da fare in settimana. Allora il martedì mattina.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:52:59) - Con tutto il team o per team.

Daniele Francescon (00:53:01) - Il martedì il meeting lo facciamo con i responsabili di funzione per chiamarli così. Il nome un po.

Inés Makula (00:53:09) - Esatto, Come cioè il full remote funziona benissimo, soprattutto quando il team è molto avviato. Le persone sanno esattamente quello che devono fare, ma a livello di Junior, per esempio, è molto difficile formare qualcuno tramite un call piuttosto che ti vede, ti segue, ti ti vede come approcci i tuoi meeting? Insomma, come lo gestite quella parte di più di formazione di talent?

Daniele Francescon (00:53:33) - Sono molto d'accordo. E la verità è che la seniority media del team Serenis è molto alta ed è stata una scelta che abbiamo fatto anche sapendo tutte le cose che ci siamo detti, dal fatto che per esempio Silvia non saremmo potuti essere ovunque ma. Ma anche il fatto che avevamo previsto di lavorare da remoto come la gestiamo non la gestiamo nel senso che alla fine ogni cioè non la gestiamo nel senso che fa parte del nostro processo di lavoro Ogni ogni manager si assicura che i junior abbiano la formazione che serve e spesso succede che quando una persona arriva magari passa una o due settimane soprattutto le persone che fanno magari il lavoro più in prima linea con i pazienti che stanno vicini si vedono lavorare e fanno anche affiancamento, a volte anche on line.

Daniele Francescon (00:54:16) - Però per esempio l'affiancamento per chi fa customer success da noi o customer service viene fatto, viene fatto digitalmente, oppure ci sono delle giornate di recruiting in cui ci si vede.

Inés Makula (00:54:29) - Invece un momento più difficile da quando sei in Serenis che dovuto affrontare e come l'hai superato.

Daniele Francescon (00:54:36) - Non l'ho superato perché sono molto scarso a superare queste cose però sicuramente il momento più difficile è quando devi lasciare a casa delle persone. Che vuol dire anche semplicemente non confermare magari delle persone che avevi assunto. Perché? Vabbè, intanto perché c'è tutta la sfera personale che io un po soffro. Non sono per niente brava a fare queste cose e però dall'altra parte mi rendo conto di quanto sia importante per l'azienda tenere altissima la barra e quindi per gli altri no.

Inés Makula (00:55:08) - Perché se tu continui a sostenere.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:55:11) - Che intervistiamo che un hire sbagliato sono mesi se non anni di tempo perso e di comunque.

Inés Makula (00:55:20) - Altre persone.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:55:21) - Perché non ha la persona non non per forza perché è una persona cattiva ma semplicemente perché non è messa nel posto giusto a fare la cosa giusta per quella persona.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:55:30) - Ovviamente tutti abbiamo degli skills diversi e dobbiamo essere messi anche nel.

Daniele Francescon (00:55:34) - No no ma io parlo di quello e parlo anche perché spesso si dimentica che chi sbaglia può essere anche da questa parte del tavolo, nel senso che anche l'imprenditore può pensare ci serve quella posizione ci serve quel ruolo ma poi dopo tre quattro mesi ti rendi conto che così non girano e in quei casi soffro. E ovviamente c'è una cosa da dire che il sistema italiano non è facile da questo punto di vista nel senso che c'è molta poca flessibilità e quindi sbagliare un i ring è una roba che veramente rischia di farti male all'azienda perché poi difficilissimo non c'è non c'è Wayback ok..

Inés Makula (00:56:17) - Questo è veramente tragico. Secondo me con L'americano inglese è più facile trovare un lavoro come più facile.

Daniele Francescon (00:56:23) - Non io non parlo solo in Italia impossibile licenziare io parlo di semplicemente come dire che non c'è mobilità ok e quindi nel momento in cui non c'è mobilità tutto il gioco della start up del fallire velocemente sbagliare perché tanto sbagliare ti porta più velocemente dove devi andare sì vale.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:56:44) - Ovunque rimangono delle persone che trovano subito un altro lavoro e che sono sì sono.

Daniele Francescon (00:56:50) - Ovunque Va fatto molto molto meno a cuor leggero nel momento in cui si parla di recruiting di persone quindi sì questa parte.

Inés Makula (00:56:57) - questa cosa difficilissima assolutamente. E poi qualcuno ha lasciato un lavoro per venire da te insomma ci sono le responsabilità non dormi la notte.

Inés Makula (00:57:07) - e siamo arrivati alla fine nostra della nostra intervista che concludiamo con la nostra famosa ultima domanda secondo te in che modo la tua italianità ti ha aiutato nel tuo percorso ad avere successo come imprenditore?

Daniele Francescon (00:57:21) - Secondo me la mia italianità mi ha aiutato nell'atteggiamento del dove metti più o meno me la cavo. Ok, non so se chiamala cazzimma o comunque come dire voglia di fare accoppiata un po a quella ultra confidenza, per non dire over confidence che che un po serve, ma devi essere un minimo distaccato dalla realtà per fare l'imprenditore. Cioè ci devi credere un po più di una persona di senno, mettiamola così. E questo è una caratteristica che ormai noi italiani abbiamo il fatto di crederci sempre, anche un po più del dovuto. Quindi sì, questo mi ha aiutato.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:57:58) - Grazie mille Daniele di essere in studio con noi. Bellissimo live da Milano ascoltatori di iscriversi a Spotify se non ci seguite già e il podcast, insomma, qualsiasi piattaforma podcast e di seguire il digestivo di iscrivervi alla nostra nuova newsletter.

Inés Makula (00:58:16) - Grazie Grazie Ciao. Questo episodio è stato sponsorizzato da Turnover, l'agenzia che aiuta le aziende a muoversi nel complesso mondo dei marketplace e in particolare su Amazon. Per le aziende gestire la propria reputazione e credibilità in questo mondo si fa quindi sempre più importante.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:58:31) - Da qui nasce l'idea di turnover, di andare a supportare i venditori in questa nuova frontiera di gestione del business. Turnover risponde al meglio a questa esigenza e lo sta dimostrando con i risultati raggiunti dai suoi clienti.

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