Nora Cavani, Co-Founder Alba Health

 

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Oggi siamo felici di ascoltare la storia di una donna che sta lavorando per realizzare il suo sogno: migliorare la vita delle persone, si chiama Nora Cavani ed è la co-founder di Alba Health.

Alba Health è una startup biotech con sede a Stoccolma che ha sviluppato un test del microbioma intestinale specifico per i bambini, basandosi sulla consapevolezza che il microbioma intestinale nei primi anni di vita è associato a sintomi infantili comuni (come coliche, costipazione) e allo sviluppo di malattie croniche più avanti nel tempo (allergie, asma, obesità). La startup è stata avviata nel 2022 da Nora Cavani e dal Prof. Emerito Willem M de Vos, scienziato con oltre 800 pubblicazioni sull'argomento, e vanta una collaborazione di ricerca con la coorte HELMi, uno dei più grandi set di dati al mondo sul microbioma intestinale infantile. Alba Health ha raccolto 2,6 milioni di euro di finanziamenti nel 2023 nel round pre seed guidato da Voima Ventures, Octopus Ventures, Noaber, Bust VC, Joyance Partners, e dai cofounders di Oura.

Nata in un piccolo paese del Modenese, Nora cresce passando il suo tempo nel ristorante di famiglia, imparando l’etica lavorativa e l’importanza del cliente. Fin da piccola soffre di dermatite atopica e numerose allergie, e nel voler risolvere le sue problematiche si appassiona alla scienza e alla biologia, sognando un giorno di migliorare la vita delle persone. Intraprende studi scientifici, prima in Italia e poi in Danimarca, e dopo una parentesi in alcune case farmaceutiche e in BCG, decide in soli due mesi di lasciare il lavoro in consulenza e realizzare il suo sogno lanciando Alba Health. 

Durante l’episodio Nora ci ha raccontato di quanto la determinazione sia stata fondamentale per costruirsi la vita che sognava, senza lasciare nulla al caso.


TAKE AWAYS

L'infanzia e la passione per la scienza (00:01:01) L'infanzia in paese e nel ristorante di famiglia, e le prime passioni scientifiche.

La determinazione di Nora (00:04:52) L'indipendenza e la voglia di scoprire il mondo fin da giovane.

La scelta degli studi (00:06:38) L'interesse per la biologia e la scelta del percorso accademico per raggiungere il sogno di migliorare la vita delle persone.

Le opportunità in Danimarca (00:07:46) La decisione di studiare ingegneria farmaceutica e la determinazione nel trovare lavoro.

La carriera in BCG (00:12:10) L'esperienza formativa in consulenza e la transizione verso l'imprenditorialità.

Perchè lasciare un buon lavoro (00:14:37) Nora condivide la sua esperienza di lasciare un lavoro ben retribuito e solido per intraprendere un percorso imprenditoriale.

L'idea di Alba Health (00:16:07) Nora racconta come è arrivata all'idea di Alba Health e i motivi che l'hanno spinta a fondare l'azienda.

L'importanza del microbioma e della salute intestinale (00:18:58) Nora spiega l'importanza del microbioma intestinale e come influisce sulla salute generale del corpo.

L'allattamento e lo sviluppo del microbiota del bambino (00:21:01)  l'importanza dell'allattamento materno nello sviluppo del microbiota intestinale del bambino.

Collaborazione con il co-fondatore scientifico (00:22:20) Nora racconta come ha incontrato e convinto il co-fondatore scientifico per avviare Alba Health.

Raccolta fondi e scelta degli investitori (00:24:51) Il successo nella raccolta fondi e della scelta degli investitori per Alba Health.

Lancio di Alba Health e strategia di go-to-market (00:27:15) Nora descrive il lancio di Alba Health in Svezia e la strategia di go-to-market utilizzata.

Costruzione del team (00:28:23) Quale è la strategia per costruire il team di Alba Health e i criteri per l'assunzione.

La personalità e l'esperienza (00:29:43) Discussione sull'importanza della personalità e dell'esperienza tecnica nel processo di selezione del team.

Internazionalizzazione e mercati (00:30:22) Pianificazione dell'approccio all'internazionalizzazione della startup e il focus iniziale sul mercato svedese.

Ostacoli nella crescita di una startup nel biotech (00:31:29) Le sfide finanziarie, il ruolo del team e il focus nella crescita di una startup biotech.

Unfair advantage e determinazione (00:32:39) La determinazione come vantaggio competitivo e il percorso personale di Nora.

Sacrifici e work-life balance (00:34:25) I sacrifici iniziali e la gestione della work-life balance nell'imprenditoria.

Promuovere la partecipazione femminile nel settore STEM (00:36:18) Strategie per coinvolgere più donne nel settore STEM e nell'imprenditoria.

L'italianità come vantaggio competitivo (00:38:41) L'importanza della creatività e dell'originalità nell'approccio imprenditoriale.

 

TRASCRIZIONE EPISODIO

Inès Makula (00:02:21) – Nora, sei nata e cresciuta in un piccolo paesino dell'Appennino modenese con 3000 abitanti e tua mamma è un'imprenditrice, aveva una trattoria, aveva magari ce l’ha tutt’ora. Quanto è stato determinante l'esempio di tua mamma per il tuo percorso e cosa ricordi più vividamente dei pomeriggi passati nel suo ristorante?

Nora Cavani (00:02:40) - Tantissimo. Sia mia mamma che mio papà adesso hanno un agriturismo bellissimo in Emilia Romagna. È stato importante vedere il loro esempio perché appunto già da piccola sono cresciuta nel loro ristorante, quindi magari portavo il menù ai clienti. Ero parte comunque della loro attività e ho imparato tantissime cose sia da cose che sono andate bene sia cose che sono andate meno bene. E tuttora mia mamma e anche mio papà mi danno consigli veramente preziosi.

Inès Makula (00:03:08) - Hai lavorato infatti, ci dicevi prima, all'inizio magari da piccolina portavi i menù, però poi ci avevi raccontato che hai proprio lavorato come cameriera dai 13 ai 23 anni per pagarti i tuoi viaggi, la tua indipendenza, i tuoi studi. Ovviamente oltre all'indipendenza economica che questo lavoro ti ha dato, che cosa hai imparato nel fare la cameriera?

Nora Cavani (00:03:25) - Ho imparato tanto, sia come relazionarmi con persone sia altri lavoratori, ma soprattutto verso i clienti.

Nora Cavani (00:03:34) - Diciamo che facendo questi lavori impari che devi veramente, come dire, portare valore a una piccola attività. Non sei in una grande azienda dove ti puoi tra virgolette un pò nascondere, fare un pò meno e in una piccola attività, soprattutto in Italia, un ristorante così deve veramente portare valore e trattare bene il cliente, dare una buona esperienza al cliente, quindi questo è importante anche per la mia azienda.

Inès Makula (00:03:59) - Adesso mi raccontava qualcuno che tra i lavori diciamo quelli cui magari hai bisogno di meno qualifiche, ho sentito dire che il cameriere è uno di quelli che piace di più anche alle aziende vederlo su un curriculum perché uno impara tanto come hai detto tu a relazionarsi alle persone. Comunque la parte di comunicazione e relazione la trovi poi in tutti i lavori, quindi sicuramente un buon esempio e ne parliamo anche tanto sul podcast, vogliamo sempre spingere di più persone che lavorano. In America tutti i ragazzini hanno dei lavori qualsiasi, a qualsiasi strato sociale. Cioè lavorare da ragazzino è una cosa che i genitori incoraggiano tanto, mentre in Italia magari si vede meno.

Inès Makula (00:04:34) - Però poi tu da questi con questi lavori ti sei potuta pagare anche un viaggio a Londra. Mi ricordo che ci hai raccontato, sei partita a Londra a 13 anni. Ci puoi raccontare un po di quel momento, un po della Nora che eri da ragazzina? Avevi questa grande voglia di scoprire il mondo, di indipendenza, se ci puoi riportare un pò a quegli anni.

Nora Cavani (00:04:52) - Sì, diciamo che già da piccola avevo una grande voglia di trovare la mia strada, capire quello che mi piace, quello che voglio fare. Sono sempre stata una persona molto libera. Fortunatamente i miei genitori mi hanno supportato molto su quello. Magari non tutti i genitori avrebbero detto di sì.

Inès Makula (00:05:07) - E infatti ti hanno fatto partire a 13 anni, vero? A Londra da sola?

Nora Cavani (00:05:11) - Sì, ero un po supportata da una coppia che conoscevamo di inglesi che avevamo conosciuto tramite, cioè proprio nel nostro paese, e quindi mi hanno lasciata andare. Sono stata sia con loro sia passata anche giornate da sola. Londra, 13 anni per me è stato fantastico perché appunto venendo da un piccolo paese non avevo mai visto magari i taxi gli autobus e comunque persone di tutti i tipi, vestite diverse, magari con i capelli verdi.

Nora Cavani (00:05:39) - Per me era una cosa strana, perché nel mio paese tutto è molto più diciamo tutti sono uguali tra virgolette e quindi mi sta mi ha veramente impressionato vedere che ci sono veramente una varietà grandissima di cose che puoi fare puoi scoprire puoi essere. E quindi è stato importante per me appunto da tre dai 13 anni ho iniziato a fare questi viaggi ho fatto anche un'esperienza a 16 anni sono stato un anno negli Stati Uniti ed è stato molto utile appunto anche per parlare in inglese per progressivamente andare all'estero.

Inès Makula (00:06:11) - Certo esatto poi questa esperienza infatti poi quando sei andata sul mondo del lavoro avevi già l'inglese perché continuavi ad andare in questi viaggi. Hai fatto il tuo Erasmus durante la scuola immagino in America e dopo la maturità hai studiato biotecnologie all'Università di Modena e Reggio Emilia e ci hai raccontato che non avevo idea che si potesse scegliere questa andare via di casa, diciamo. E non avevi esempi di persone che erano andate a studiare fuori sede? Come hai scelto il tuo percorso di studi? Eri appassionata a questo mondo già da piccola?

Nora Cavani (00:06:45) - Mi è sempre interessata la scienza in particolare, la salute, anche la biologia, la biologia forse era la mia materia preferita, anche matematica, fisica, diciamo. Tutte queste materie scientifiche erano, ma erano le mie materie preferite. In particolare mi interessava la salute perché io già da piccola ho avuto tante allergie allergia al polline, allergia alle api, ho la dermatite atopica e quindi mi interessava proprio l'idea di puoi scoprire qualche cosa per migliorare la salute delle persone. Insomma mi appassionava questa idea e biotecnologie era magari un percorso di studi meno conosciuto. Forse però proprio mi piaceva l'idea di usare la biologia per creare. Prodotti e soluzioni per persone e migliorare la salute.

Inès Makula (00:07:24) - Hai sfruttato l'università per fare un programma di Erasmus e andare a Barcellona e hai fatto un tirocinio nella ricerca che però hai capito non essere per te. E poi hai trovato un corso più applicato in Danimarca. Tante persone che entrano in accademia per studiare materie scientifiche si trovano poi a dibattere se continuare nella ricerca o trovare un lavoro in una corporation o magari diventare imprenditori. Tu come hai gestito questo dilemma?

Nora Cavani (00:07:46) - Dopo biotecnologie molte persone magari fanno un dottorato e vanno verso la ricerca.

Nora Cavani (00:07:52) - Diciamo che è il percorso più comune. Io ero quella strana. Mi piaceva scoprire cose e diciamo la parte intellettuale dell'università. Però a me piace applicare le conoscenze, mi piace proprio vedere le cose che prendono forma nella vita reale. E sono anche un pochino impaziente. Cioè vorrei subito vedere i risultati, vedere che le cose diventano realtà e quindi appunto, ho deciso di passare a ingegneria farmaceutica perché era più pratica più più applicata e più verso lo sviluppo di farmaci e quindi sono andata in Danimarca proprio per questo e qui.

Inès Makula (00:08:32) - In Danimarca mentre facevi la magistrale oppure forse subito dopo la magistrale a un certo punto avevi tre lavori diversi allo stesso tempo tutto senza avere nessun tipo di network o connessioni. Comunque sei arrivata lì non conoscendo nessuno. Come hai fatto a muovere questi primi passi nel mondo del lavoro?

Nora Cavani (00:08:47) - Quando sono arrivata in Danimarca è stato scioccante per me perché è stato veramente difficile. Sono veramente partita dal basso, tra virgolette, e vivevo in una periferia non troppo bella. E diciamo che all'inizio ho cercato lavoro, ma è stato difficilissimo perché in Danimarca o nei Paesi nordici senza contatti un po dappertutto non è semplice, soprattutto non avendo il titolo di studi lì ma avendolo all'estero è molto difficile e quindi quello che ho fatto è stato.

Nora Cavani (00:09:17) - Mi sono proposta per lavorare gratis praticamente e avevo in mente un'azienda che appunto faceva ricerca per la dermatite atopica. Era il mio obiettivo andare lì perché comunque mi interessava l'argomento io la dermatite atopica e volevo veramente lavorare lì quello che è successo che una volta abbiamo avuto una lezione all'università e c'era una guest speaker appunto di questa azienda io sono andata dal professore ho detto vorrei propormi per fare un tirocinio non pagato in questa azienda e lui subito mi ha detto vediamo prima fai questo corso, vediamo come vai e poi poi ci pensiamo a quell'esame. Sono arrivata preparatissima, ho avuto proprio il massimo dei voti in Danimarca il dodici e mi hanno detto se potessimo darti 14 l'avremmo dato perché mi ero veramente preparata tantissimo perché appunto volevo fare una bella impressione dopo questo professore mi ha subito detto in quel momento domani parlo con questa azienda e proviamo a vedere se vogliono fare questo tirocinio e appunto dopo ho fatto questo tirocinio e dopo in realtà sono rimasta per un anno e mezzo ho fatto anche la tesi magistrale e grazie a questa esperienza un'altra casa farmaceutica mi ha assunta.

Nora Cavani (00:10:26) - Quello è stato il mio primo lavoro qualificato perché appunto studiavo in Danimarca, avevo quest'altra esperienza in un'altra casa farmaceutica e quindi dopo ho trovato questo lavoro e dopo lo stesso professore mi ha assunta come teaching assistant.

Inès Makula (00:10:44) - Quindi a questo punto avevi tre cose allo stesso tempo e come hai fatto a gestire tutte queste cose? Poi comunque ovviamente questo lato di te fa vedere che insomma l'impegno e ti sei proposta hai capito che sarebbe stato difficile quindi ovviamente hai chiesto hai proposto di lavorare gratuitamente per avere l'esperienza nell'azienda in cui tu volevi essere che poi ti ha aperto tutte queste altre porte però ovviamente tante persone dicono io non posso fare le esperienze gratuite perché non riesco non posso permettermelo. Tu come hai fatto a gestire anche questa parte qui? All'inizio come ti sostenevi?

Nora Cavani (00:11:11) - I miei genitori mi hanno aiutato sicuramente, all'inizio ho sempre appunto lavorato nell'estate, quindi avevo un po da parte, ma i miei genitori mi hanno sostenuto anche psicologicamente perché loro mi hanno sempre incoraggiato a fare queste esperienze. Diciamo che ho deciso di investire in questa esperienza non pagata, però dopo mi ha ripagato perché appunto appena ho avuto il mio primo lavoro mi mantenevo al 100% e quindi quello è stato importante.

Inès Makula (00:11:37) – Certo, lo volevo sottolineare perché partire all'estero, tutte queste cose fanno paura quindi anche capire come i passi che hai fatto per per aiutare le persone che ascoltano che magari sono ancora in un percorso di studi. E dopo questi tre lavori in Danimarca sei poi entrata da BCG dove sei rimasta quasi sei anni, occupandosi di health care tra Copenaghen, Stoccolma e Los Angeles. A Los Angeles hai capito che però la tua strada sarebbe stata quella di lanciare la tua start up? Come lo hai capito? Quali sono state le voci e i momenti che ti hanno convinta a considerare questa strada? Se ci puoi riportare un po nella tua testa in quegli anni?

Nora Cavani (00:12:10) - Per me l'esperienza in BCG è stata fantastica, veramente fondamentale. Ho imparato tantissimo, ho anche lavorato tantissimo, ho viaggiato molto, ho visto varie. In particolare io ho lavorato nell'industria dei probiotici, quindi ho lavorato con tante aziende tra le più grandi di probiotici e ho anche lavorato in digital health, cioè soprattutto sul costruire prodotti digitali partendo da machine learning, che sono appunto cose che porto con me adesso, appunto Alba Health.

Nora Cavani (00:12:40) - E diciamo che a un certo punto mi sono accorta che ero diventata brava a quello che facevo. All'inizio è stato veramente scioccante perché ho dovuto imparare tutto proprio da biotecnologi e imparare tutta la parte di business. È stato veramente tanto lavoro, tanto impegno. Dopo un po mi sono accorta che ero brava a quello che facevo, riuscivo a gestire progetti sempre più grandi. Ho pensato che quale sarà la prossima mossa per me? E mi sono accorta che mi mancava un po l'impatto, cioè il consulting. Fai consulenza per aziende, aiuti, aziende, ma sono sempre progetti delimitati, non costruisci qualcosa da zero. Cioè io proprio volevo costruire qualche cosa da zero e soprattutto trovare nuove soluzioni proprio nel campo della salute. Allo stesso tempo avevo la dermatite atopica in modo molto molto grave, diciamo proprio su tutto il corpo. È stata veramente una esperienza drammatica per me e in questo percorso ho dovuto proprio per necessità imparare tantissime cose sulla dieta lifestyle e diciamo fattori che hanno un impatto sulla salute e sono riuscita a migliorare tantissimo i miei sintomi appunto con il supporto di alcuni specialisti, ma anche proprio dalla mia ricerca e mi sono proprio appassionata.

Nora Cavani (00:14:01) - Diciamo parlare con ricercatori, cercare di capire quali sono le nuove frontiere di healthcare in generale ma anche quanto il lo stile di vita e la dieta possano avere un impatto sulla salute. Quindi questa cosa mi ha affascinato tantissimo. Ho iniziato proprio a parlare con ricercatori in tutto il mondo e mi sono accorta che c'è tantissima conoscenza che viene dalle università ma non è applicata nel mondo di tutti i giorni diciamo la persona media magari non è a conoscenza di tutte queste scoperte e quindi questo è stato veramente l'inizio.

Inès Makula (00:14:37) - Diciamo che quando uno ha una carriera anche avviata comunque sei anni alle BCG immagino che guadagnavi bene la tua vita, eri super indipendente. Questa parte qua ti ha fatto paura? Nel senso è sempre più facile mollare sai quando sei all'università oppure cominciare dopo, non hai uno stipendio da mollare. Oppure magari se non guadagni tanto, quando ovviamente c'è tanto sul tavolo è anche più difficile prendere queste decisioni. Quindi come hai preso anche questa decisione a livello psicologico di lasciare un buon lavoro solido dove magari in più eri molto brava, quindi saresti potuta diventare partner, guadagnare, sapere che avresti guadagnato quei soldi da quel punto di vista come l'hai gestita?

Nora Cavani (00:15:12) - Questa è una cosa che blocca molte persone.

Nora Cavani (00:15:15) - Diciamo che una cosa è stata che io ho sempre cercato di fare quello in cui credo. Quindi quando ho iniziato a credere in questa idea, per me era una cosa che dovevo fare. Questa cosa numero uno numero due forse mi ha aiutato anche il fatto che ho fatto lavori più semplici prima, quindi per me anche avere questa carriera a BCG era già un grande traguardo. È qualcosa di di grande. Quindi per me magari fare un passo indietro non è stato così drammatico.

Inès Makula (00:15:43) – Non ti faceva paura.

Nora Cavani (00:15:44) - No secondo me la cosa importante questa magari una cosa che ho imparato e che mi sento di condividere quando tu fai qualche cosa e veramente porti valore puoi sempre tornare e ti costruisci un network di persone che credono in te e che ti daranno altre opportunità. E quindi mi ha messo una condizione in cui non avevo così tanta paura di fare questo cambiamento.

Inès Makula (00:16:07) - E ci ha raccontato ovviamente un po della tua esperienza personale con la dermatite atopica e altre allergie. Ma come sei arrivata all'idea di Alba Health e quali puntini hai dovuto mettere assieme per convincerti che fosse l'idea giusta?

Nora Cavani (00:16:20) - È stato un processo abbastanza breve, magari ci sono voluti due mesi proprio dall'idea a mollo il lavoro e mi licenzio.

Inès Makula (00:16:30) - Quindi rapidissima.

Nora Cavani (00:16:32) - è stato abbastanza veloce per me, era ho proprio sentito che era qualche cosa che dovevo fare non potevo non farlo cioè l'impatto sarebbe stato così grande e sarebbe stato così importante per me che dovevo assolutamente farlo. Questo era numero uno e numero due. Mi sono accorta che mi piaceva così tanto l'argomento, mi piaceva così tanto parlare con scienziati in quest'area. Io questo lo posso fare per anni e anni, anni cioè mi piace, mi diverto. Non è non è solo l'obiettivo di avere un'azienda di successo, ma è proprio il viaggio, cioè il percorso che mi piace. Secondo me quando ti piace il percorso puoi fare una cosa a lungo termine non ti pesa così tanto, no? Se invece tu pensi solo all'obiettivo finale, perdi sicuramente ti puoi scoraggiare, diciamo allungando. Quindi questa diciamo sono state le due cose più importanti poi ovviamente ho fatto un po di due diligence tra virgolette quindi ho cercato di capire se la tecnologia poteva essere usata già se c'erano comunque i presupposti. Da quello diciamo mi sono convinta ho deciso di iniziare.

Inès Makula (00:17:38) - E quindi effettivamente Alba Health cosa fa?

Nora Cavani (00:17:40) - Noi facciamo un test del microbiota intestinale per bambini. All'inizio ci focalizziamo più su wellbeing generale perché il microbiota intestinale è correlato alla salute. Diciamo. In generale, ma in particolare nei primi anni di vita, il microbiota intestinale è correlato sia a sintomi che sono molto frequenti, tipo coliche e problemi gastrointestinali, che sono presenti in più del 50% dei bambini. Ma anche il microbiota intestinale correlato a praticamente tutte le malattie croniche, per esempio allergie, dermatite atopica, asma, obesità. C'è un'associazione si sa che diciamo il microbiota si sviluppa da dalla nascita e nei primi due tre anni di vita questo sviluppo è determinante appunto per la salute. Quindi appunto per me una persona con la dermatite atopica e tante allergie ho pensato ok da quando sono piccola praticamente non c'è stata così tanta innovazione. Non riusciamo ancora a prevenire questo tipo di malattie se io riesco a fare anche solo un passo avanti in questo campo cioè per me è veramente fantastico importantissimo quindi è stato diciamo il motivo per cui ho deciso di iniziare questa azienda.

Inès Makula (00:18:58) - E in questo momento si sente parlare moltissimo dell'importanza del microbioma e della salute intestinale infatti fermenti lattici tutte queste ormai soprattutto non so se in Italia quanto magari in America in UK però adesso si vedono più cereali con i probiotici, cibi della skincare con i probiotici, cioè diventa veramente un trend di cui tante persone parlano e curano di più perché è effettivamente così importante?

Nora Cavani (00:19:22) - Per tanti motivi e diciamo che il cambiamento, anche nella nostra mentalità è stato che finora noi abbiamo visto i batteri microbi come cose cattive che portano malattie no perché effettivamente fino a magari 50 100 anni fa potevi morire di semplice infezione o anche durante il parto no quindi c'è stata sempre questa mentalità i microbi vanno uccisi tra virgolette è quello che stiamo scoprendo adesso e che il microbiota non solo intestinale ma soprattutto è come un altro organo cioè fa parte di noi e noi stessi siamo una specie di super organismo che include anche questi microbi non possiamo vivere senza e hanno tantissime funzioni sia il microbiota intestinale sia delle funzioni durante la digestione, ma anche interagisce per esempio con il sistema immunitario e c'è l'asse intestino cervello gut brain axis.

Nora Cavani (00:20:16) - Questi batteri, non solo batteri, altri microbi producono sostanze che vanno a interagire con tutti questi altri sistemi nel corpo. Adesso non voglio entrare troppo nel dettaglio. L'effetto non è solo sull'intestino, ma è proprio su tutto il corpo.

Inès Makula (00:20:31) - Certo no io devo dire sono abbastanza appassionata di questo la salute in generale e ho letto tanti libri anche sul fatto che veramente il tuo intestino è quasi importante quanto il tuo cervello se non di più a come gestisce il tuo corpo. E infatti sono curiosa di chiederti una domanda magari forse per me che sono incinta, ma so che l'allattamento, per esempio è una cosa molto incoraggiata, soprattutto da fare per non avere poi malattie autoimmuni o per proteggere, per creare più diversità nel microbioma del bambino. Sono curioso di sentire la tua opinione su questo.

Nora Cavani (00:21:01) - Intanto congratulazioni. Non lo sapevo.

Inès Makula (00:21:04) - Grazie, grazie.

Nora Cavani (00:21:06) - Sì, certamente. Cioè l'allattamento è veramente è uno dei fattori più importanti per lo sviluppo del microbiota, sia perché appunto nel latte materno ci sono batteri comunque come un microbiota No appunto viene dalla mamma ma ci sono anche dei composti che vanno a stimolare il microbiota.

Nora Cavani (00:21:23) - Si chiamano ex human milk oligosaccaridi, che sono molto importanti adesso sono così studiati che vengono aggiunti per esempio a al latte artificiale perché appunto sappiamo sempre di più di tutti questi composti che sono appunto presenti nel latte materno.

Inès Makula (00:21:40) - La cosa assurda che mi diceva la mia amica che ha una malattia autoimmune che una delle prime domande che gli hanno fatto i dottori era se è stata allattata perché da quello capivano soprattutto adesso magari come dicevi di latte in polvere magari gli aggiungono queste cose perché sono sempre sicuramente più sofisticati però magari 30 anni fa non lo erano e quindi c'è anche una bella differenza da quel punto di vista. Quindi grazie per questa curiosità personale. Tornando a Alba Health, ovviamente tu vieni da un percorso sia scientifico che business, però magari non hai fatto ricerca proprio in questo campo. Infatti hai incontrato hai un co-founder scientifico, il professore Willem M de Vos. Come lo hai convinto e cosa ti ha fatto capire che eravate il match perfetto per questa azienda insieme?

Nora Cavani (00:22:20) - Importantissimo. La nostra collaborazione è partita da subito. Io gli ho scritto un'email dopo una conferenza, lui ha parlato una conferenza. Sapevo che era uno dei massimi esperti sul microbiota intestinale. Ha penso 800 pubblicazioni. È veramente un key opinion leader in quest'area. Gli mandai un'email non aspettandomi troppo. Cioè pensavo semplicemente di parlarci e capire un po la sua opinione e lui mi ha subito risposto dopo 5 minuti dicendo Questa è un'idea fantastica! Io stavo cercando un CEO per realizzare questa idea. Partiamo subito. Ci siamo incontrati virtualmente, in realtà timing pazzesco. Gli ho spiegato quello che avevo in mente. Lui mi ha detto 100% va fatto. C'è abbastanza per iniziare un'azienda del genere? Lui comunque ha fatto gli ultimi 15 anni di ricerca proprio sul microbiota in età infantile proprio durante la grazia dalla gravidanza fino ai due tre anni questi si chiamano i primi 1000 giorni di vita e quindi lui ha detto sì c'è abbastanza proprio per iniziare e da lì abbiamo iniziato a incontrarci proprio ogni settimana per sviluppare appunto questa idea. Mi sono trovata subito benissimo con lui, è veramente una persona fantastica, sia una persona con conoscenze veramente incredibili però anche molto umile.

Inès Makula (00:23:42) - La coincidenza no della vita di andare in quella conferenza conoscerlo mandare una mail che fa vedere che sei stata fortunata perché sì, le cose sono andate poi bene. Però sottolineiamo sempre sul podcast che la fortuna te la sei andata a cercare perché tu gli hai scritto in prima persona. Gli piace la tua idea. Quindi quanto questa cosa è importante, le opportunità non cascano cioè non avrebbe bussa alla tua porta non sapeva chi tu fossi e non ti poteva conoscere quindi ricordatelo ragazzi, ti devi andare a cercare la fortuna.

Nora Cavani (00:24:06) - Magari una cosa che volevo dire, molti infatti dicono Ah, che fortuna hai trovato il professore Sì, però io ho scritto almeno a 50 quindi

Inès Makula (00:24:17) - Esatto no no ma questo è importantissimo perché uno pensa è una scusa dirà sei stato fortunato invece questo quello che vogliamo veramente far vedere sul podcast è che le persone che sono su questo podcast che se ne sono andate a cercare che non hanno paura di ricevere un no o di una porta che si chiude in faccia perché sanno che credono nella loro idea e sanno che prima o poi arriverà quel sì. Quindi, ecco, avete chiuso un round di pre seed da 2 milioni di dollari da svariati fondi internazionali quali Voima Ventures, Octopus Ventures e anche dai fondatori di Oura se non sbaglio.

Inès Makula (00:24:51) - E il round infatti era over subscribe, che è un termine che non abbiamo utilizzato sul podcast, quindi lo spiego. Praticamente vi volevano dare più capitali di quello che voi volevate raccogliere e quindi vi siete trovati nella posizione fortunata di dover dire anche no ad alcuni investitori. cosa pensi sia piaciuto tanto di voi, del problema che state risolvendo e come avete quindi scelto gli investitori da cui prendere i soldi.

Nora Cavani (00:25:12) - Diciamo che la cosa importante per noi è stato che avevamo un approccio diverso e avevamo un team appunto con un professore Key opinion leader in quest'area specifica, una collaborazione con uno dei più grandi studi al mondo e magari la mia storia personale la mia esperienza più di business questo è stato quello che ha convinto gli investitori. Ovviamente avevamo un piano molto solido avevamo tutte le carte in regola però diciamo l'approccio diverso e una visione che in un certo senso unica e ancora non è stata realizzata.

Inès Makula (00:25:46) - Quindi team e visione diciamo principalmente sono le cose che sono piaciute di più e visto la tua esperienza comunque positiva anche se ovviamente sempre una fatica a fare fundraising perché anche lì non è che tutti dicono sì anche se poi il round è over subscribe.

Inès Makula (00:25:57) - Quali consigli daresti ad altri imprenditori che si stanno approcciando alla loro prima raccolta fondi?

Nora Cavani (00:26:03) - La cosa più importante, in qualsiasi cosa tu faccia, è devi pensare a portare valore, portare valore a un cliente, quindi dare un servizio o un prodotto a un cliente. Quindi questa è proprio la base, la cosa più importante deve essere un qualche cosa che è utile alle persone che vogliono pagare appunto per un prodotto, un servizio. E la stessa cosa anche per il fundraising. Un fondo comunque investe e deve vedere una visione e comunque un piano e una value proposition interessante. Quindi più ti focalizzi su questo proprio portare valore direttamente proprio concentrarsi sugli elementi che portano valore è meglio è. Diciamo anch'io all'inizio quando sono partita avevo un una presentazione standard pensavo di dovere quasi presentare un esame un un fare una presentazione no su questa l'idea questo il cliente questo è il prodotto non è così ti devi veramente concentrare su quello che porta valore sia al cliente a dimostrarlo e anche come puoi generare valore per un investitore.

Inès Makula (00:27:11) - Avete lanciato la prima versione di Alba Health che al momento è disponibile solo in Svezia perché l'azienda è basata in Svezia.

Inès Makula (00:27:15) - Siete partiti tu e Willem M de Vos nell'autunno del 2023, quindi super recentemente. Sei mesi mi sembra che siete live, che strategia di go to market avete utilizzato e come sono andati quindi i primi mesi dal lancio?

Nora Cavani (00:27:27) - Sì, allora intanto abbiamo lanciato il nostro studio che è uno studio di ricerca in autunno e cercavamo 150 famiglie. Siamo arrivati a 600 subscription proprio in pochi giorni, quindi c'è stato un interesse grandissimo in un Paese relativamente piccolo in Svezia e appunto cercavamo famiglie con bambini da 0 a 10 mesi, quindi anche magari un mercato un po ridotto. L'interesse è stato altissimo, abbiamo lanciato proprio iniziato a spedire i kit quest'anno quindi questa è stata una fase abbastanza importante. Allo stesso tempo abbiamo percorso di beta testing, quindi abbiamo altri user che appunto provano più la versione commerciale del test. È stato veramente veramente interessante e appunto noi ci siamo concentrati tantissimo su come possiamo aiutare la famiglia e i nostri users nel modo più efficiente e pratico possibile.

Inès Makula (00:28:23) - Come stai costruendo il team? Ovviamente immagino che una parte del fundraising serva anche per aumentare le persone che lavorano con voi, e sappiamo che è una delle parti sia più difficili ma anche più importanti per il successo poi della startup.

Inès Makula (00:28:36) - Ci sono dei criteri particolari che stai utilizzando per assumere al momento che puoi condividere?

Nora Cavani (00:28:40) - Sì, diciamo che ci sono due tipi di profili persone con esperienza e persone che vengono dall'università. Quelli che vengono dall'università devono avere avuto un lavoro. Questo è il mio requirement. Per me è veramente molto importante perché appunto avendo avuto un lavoro anche da cameriere o in negozio. E queste sono esperienze importanti che ti fanno capire che cosa vuol dire lavorare che cosa vuol dire comunque sostenere un lavoro per un certo periodo.

Inès Makula (00:29:07) – Quindi non deve essere per forza un lavoro in una corporate però può essere qualsiasi lavoro.

Nora Cavani (00:29:13) - Idealmente già magari una persona che ha avuto un lavoro per tanti anni di qualsiasi tipo quindi questo requisito molto importante per persone che vengono dall'università e più che altro io mi concentro sulla personalità. questa persona è una persona che ha voglia di fare è curiosa esplora prende dei piccoli rischi, non si ferma, sente un no, lo fa lo stesso. Cioè questo è il tipo di persona che è un buon fit per il nostro team e per persone con esperienza.

Nora Cavani (00:29:43) - C'è diciamo, tutta questa parte della personalità e anche l'esperienza magari più tecnica li si guarda più proprio l'esperienza. E io quello che cerco sempre di capire questa persona che cosa ha costruito nei suoi ruoli precedenti cioè com'era il team prima di questa persona che cosa ha portato e che cosa c'era dopo. Queste sono per me le cose più importanti e ovviamente anche la personalità e l'interesse in quello che facciamo. Quindi non non vogliamo persone che sono opportunistiche e stanno cercando solo un lavoro cioè veramente vogliamo persone che sono appassionate e credono in quello che stiamo facendo.

Inès Makula (00:30:22) - Assolutamente molto utile grazie mille. E la Svezia è il vostro market quindi è un ottimo mercato su cui testare il prodotto. Però l'ambizione è sempre stata quella di internazionalizzare, cominciando dal Regno Unito. Come pensate di approcciare questa fase e tra quanto? Io sono tra l'altro molto interessata come ti dicevo perché vorrei anch'io essere una vostra utente qua in UK, quindi.

Nora Cavani (00:30:43) – Ci vorrà un po di tempo.

Inès Makula (00:30:45) - Voglio essere paziente.

Nora Cavani (00:30:46) - Esatto, però ci possiamo pensare. Penso che per te possiamo fare un'eccezione.

Nora Cavani (00:30:53) - Diciamo che al momento ci concentriamo in Svezia perché è importante all'inizio non essere troppo dispersivi e focalizzarsi su un mercato e perché comunque ci sono varie differenze, anche culturali, sulla dieta, su come crescere un figlio in diversi paesi. Quindi noi ci stiamo focalizzando al momento sulla Svezia. Il Regno Unito è un mercato molto interessante e abbiamo avuto tantissime interesse anche tantissime app proprio dal Regno Unito però quella sarà una fase proprio più avanti.

Inès Makula (00:31:22) - Quali diresti che sono gli ostacoli più grandi di crescere una startup nel biotech?

Nora Cavani (00:31:29) - Diciamo che i primi ostacoli sono i fondi quindi tutta la parte di investimento perché comunque specialmente in biotech, servono un investimento iniziale molto difficile, magari per qualche cosa che è solo tech e si basa su un'app. Magari si riesce a fare una versione bootstrap, però in biotech specialmente servono investimenti, quindi quella è una parte molto importante e numero due il team Questa è una delle parti più importanti, perché se il team è forte riesci a raggiungere tantissimi obiettivi, riesci a costruire comunque tante cose in poco tempo, quindi quelle sono sempre le parti più importanti.

Nora Cavani (00:32:12) - E poi forse il focus cioè l'attenzione a un percorso semplice e verso proprio il costruire un prodotto che che sia utile per un cliente. Queste diciamo sono per me le cose più importanti anche sulle quali ho imparato tanto.

Inès Makula (00:32:28) - Se dovessi pensare al tuo percorso o anche solo alla tua personalità, sei arrivata fin qui. Chiaramente sei una persona molto motivata, ambiziosa. Ma quale pensi sia il tuo unfair Advantage?

Nora Cavani (00:32:39) - Bella domanda.

Nora Cavani (00:32:41) - Scherziamo sempre nel nostro team, perché le persone che sono più dalla parte scientifica non mi vedono come scienziata. Le persone che più dalla parte commerciale non mi vedono come una, quindi non sono nessuno tra virgolette. Però penso che probabilmente una delle cose che sono state più utili nel mio percorso è che sono veramente veramente determinata cioè mi puoi dire no 1000 volte io continuo e ritorno quindi questo è un diciamo una cosa.

Inès Makula (00:33:12) - E sei sempre stata così credo.

Nora Cavani (00:33:13) - sì credo di sì.

Inès Makula (00:33:15) - Quindi qualcosa che è venuto dalla tua personalità da chi sei tu.

Nora Cavani (00:33:18) - È sempre stato così ed è sempre stato appunto in tutti questi percorsi di cui abbiamo parlato non è mai stato che qualcosa è arrivato a me ma più sono stata io che sono andata a cercarlo e magari ho sparato 1000 proiettili e uno è andato a segno.

Nora Cavani (00:33:34) - Di solito questo è, diciamo, il mio percorso.

Inès Makula (00:33:38) - è sicuramente un buon unfair advanced. E sicuro che questa determinazione, questa voglia di trovare opportunità e cercare la tua strada è qualcosa che nell'imprenditoria, negli imprenditori in generale quelli che ce la fanno è una caratteristica che si vede quindi grazie di aver condiviso. C'è molta glorificazione ovviamente delle start up degli altri imprenditori eccetera eccetera e tante persone magari si vogliono buttare per avere impatto guadagnare tanti soldi fare qualcosa di big ma a livello di sacrifici che sacrifici stai facendo per per fare seguire questa tua strada cioè ovviamente abbiamo parlato di tutte le cose positive no dell'aver impatto tramite l'azienda di cambiare la vita delle persone probabilmente di migliaia di persone. L'obiettivo è quello centinaia di migliaia però cosa stai sacrificando in questo momento magari della tua vita personale o della tua vita in generale per seguire questo percorso?

Nora Cavani (00:34:25) - Sicuramente l'inizio è molto difficile. Appunto. Io non ho avuto uno stipendio per circa un anno e ho messo una buona parte dei miei risparmi, quindi all'inizio devi sacrificare soldi, tempo e comunque metterci la faccia tra virgolette e non sai se andrà, se riuscirai a avere il primo investimento no.

Nora Cavani (00:34:49) - Quindi l'inizio è veramente tanto tanto sacrificio al momento sicuramente le cose sono anche migliorate dal punto di vista della mia work life balance cerco di gestire un po i periodi, ci sono periodi più intensi, ci sono periodi dove magari posso avere un magari uno stile di vita più bilanciato, però devi sempre sapere da imprenditore che quando c'è bisogno tu ci devi essere e l'ultima linea di difesa sei tu. Cioè a un certo punto se le cose vanno male comunque, ma non solo se vanno male anche se vanno bene in realtà e quando le cose vanno bene c'è tantissimo lavoro. Quindi in ogni situazione tu ci devi essere e sai che nessuno all'inizio ti può sostituire completamente. Magari con il tempo ci sono sempre più persone intorno a te che che riescono a prendere grandi parti del tuo lavoro. Però per alcune cose ci devi essere, devi, devi comunque sacrificare altre cose.

Inès Makula (00:35:46) - Considerando che il settore STEM diciamo che quindi che è scienza matematica tecnologia è tradizionalmente dominato dagli uomini proprio anche quando uno va a guardare i percorsi di studi di ingegneria o di biotecnologia non lo so se forse Biotecnologia era diverso per te non lo so.

Inès Makula (00:36:01) - Comunque ci sono molti più uomini anche interessati anche anche solo che studiano quello e quindi poi ovviamente che vanno a fare start up legate a quello lavorare in quel settore lì. Se avessi il potere di cambiare questa realtà e quindi far venire sempre più donne in questo settore quali iniziative o strategie specifiche ad otterresti.

Nora Cavani (00:36:18) - Una delle cose che almeno ha aiutato me è stato di non focalizzarmi troppo sulle percentuali e anzi essere quasi entusiasmata dal fatto che magari non c'è nessun altro come me in quest'area e io tra l'altro ho talmente tante sfortune tra virgolette, nel senso che sono in Svezia, sono straniera, sono donna, sono non proprio scienziata perché non ho un dottorato, però neanche non ho neanche avuto altre aziende prima. Se guardi le percentuali ti deprimi perché penso che sia non so se meno dell'1% dei fondi che vanno a donne imprenditrici quindi ho deciso di non focalizzarmi per niente su questo e anzi e sentirmi entusiasmata dal fatto ma pensa se sarò proprio io che riuscirò a fare qualche cosa. Quindi diciamo che questo approccio un po ingenuo e un po sì, diciamo un po ingenuo, mi ha sempre aiutata.

Inès Makula (00:37:19) - Credere che ce l'avresti fatta.

Nora Cavani (00:37:21) – e non focalizzandomi troppo sulle statistiche, ma pensando ma pensa se sono proprio io che vengo da questo piccolo paese in Italia e vengo in Svezia, riesco a realizzare questo progetto. Penso a quanto sarebbe bello e quindi secondo me molte volte anche magari quando parlo con ragazze più giovani che cercano di di capire un po il loro percorso mi sento di condividere questo che magari un approccio più ingenuo e più focalizzato su scoprire cose nuove magari può aiutare a togliere pressione.

Inès Makula (00:37:52) - Certo sì, dato non porsi limiti nel senso in cui non ho mai sentito faccio un percorso molto diverso dal tuo però non ho mai sentito limitazioni nell'essere donna anzi più una magari una forza e non non ci ho mai pensato però è proprio più l'interesse di di fare di far interessare magari più ragazze a queste materie per poi un giorno di fare le loro aziende oppure lavorare in questo settore e sicuramente anche sentire storie di donne che ce la farai a fare una mega mega azienda con Alba Health ispireranno sempre più donne a non porsi questi limiti mentali come dici tu questi blocchi e essere più ingenue e fare qualcosa di diverso di grandi quello che quello che sentono di fare.

Inès Makula (00:38:30) - Siamo arrivati alla fine nostra intervista che concludiamo sempre con la nostra solita domanda da ormai quattro anni, praticamente. In che modo pensi che la tua italianità ti abbia aiutato nel tuo percorso?

Nora Cavani (00:38:41) - Penso che mi abbia aiutato tanto, forse anche un grande vantaggio, se devo dire la verità, soprattutto in Svezia e in Danimarca, dove ho vissuto per tanti anni e penso che abilità di essere creativi e essere un po fuori dagli schemi, fare cose che gli altri non non farebbero, non penserebbero questo è stato veramente veramente utile e questa è una cosa molto italiana.

Inès Makula (00:39:05) – Assolutamente. bene siamo contenti che anche nel tuo percorso fuori l'italianità ti abbia dato questo vantaggio competitivo. Allora io aspetto il vostro lancio in UK o mi candido per essere la vostra prima la nostra prima cavia qui perché sono molto interessata a questo argomento e ti ringrazio tantissimo Nora per essere venuta sul podcast, per averci raccontato la tua storia che sono sicura ispirerà tantissimi nostri ascoltatori. Grazie.

Nora Cavani (00:39:30) - Grazie mille a te!

Inès Makula (00:39:36) - Abbiamo un messaggio per tutte le nostre ascoltatrici, imprenditrici o aspiranti imprenditrici. Vi volevamo segnalare una bellissima iniziativa creata da Qonto chiamata Strong her. Strong Her by Conto rappresenta un percorso formativo articolato in diverse sessioni focalizzate su tematiche di rilievo quali il digital marketing, la gestione finanziaria e contabile, nonché l'empowerment femminile. L'iniziativa, che è offerta a titolo gratuito, prevede un format misto che combina lezioni online e incontri in presenza a Milano. Il programma include lezioni, workshops e sessioni individuali con mentor, tra i quali noi due Camilla ed io, allo scopo di fornire un supporto concreto nello sviluppo del vostro business. Costituisce inoltre un'opportunità esclusiva per connettersi con una rete di professioniste, aziende, partner e esperti del settore. Le iscrizioni sono ufficialmente aperte con scadenza il 7 aprile 2024 e le attività si svolgeranno dal 13 al 31 maggio. Per candidarvi e ottenere ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare il sito www.qonto.com/it/strongher. Il link è anche disponibile nella descrizione dell'episodio. Grazie mille di averci ascoltato. Mi raccomando non dimenticate di iscrivervi al nostro podcast ovunque ci ascoltiate per non perdere nessuna puntata.

Inès Makula (00:40:51) - Se ci volete dare una mano a crescere, lasciateci cinque stelle su Spotify o scriveteci una recensione su Apple Podcast. Ci mettete davvero pochissimi secondi, ma è un prezioso aiuto per far scoprire il podcast a noi ascoltatori e continuate a condividere Made IT con tutte le persone che conoscete.

Camilla Scassellati Sforzolini (00:41:04) - Ci potete seguire su Instagram @ MadeIT Podcast o su LinkedIn cercando MadeIT podcast dove condividiamo tanti contenuti esclusivi. Quindi andateci a seguire. Vogliamo ringraziare Mirko Mercantili, il nostro sound editor, Mattia Cittadino, per il suo aiuto nella creazione dei contenuti social e GRS Entertainment per aver composto le nostre musiche.

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